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Possono i genitori essere egoisti?


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il più delle volte può essere vero...però quando arrivi a negarti di cercare un appoggio (anche solo morale) quando ne ha più bisogno...

allora c'è DAVVERO qualcosa che non va!

Se arrivi a negarti l' appoggio è perchè di appoggio non si tratta, trovo sia solo autolesionista per se stessi e frustrante per la controparte insistere nel cercare qualcosa che non c'è; se poi si ha proprio bisogno di appoggio, pazienza lo si cercherà altrove, non di certo li!

Allora rispondendo a lui ho risposto anche a te? :abbr:

hai detto delle cose senz' altro interessanti, non lo metto in dubbio ma a proposito di:

Ad esempio immaginare che senza di loro (i genitori naturali o acquisiti) saresti morto poco dopo la tua nascita, credo renda evidente la questione che non siamo onnipotenti ma che la nostra sopravvivenza è dipesa, almeno all'inzio della nostra vita, da qualcuno.

mi vien da pensare alle seguenti cose:

-non ci vuole granchè a procreare

-pure gli animali mettono al mondo dei figli e li allevano...

io sono del parere che essendo l' uomo un passetino più in la, se tutti avessimo un pò di autocritica e ci prendessimo le responsabilità delle nostre azioni e dei nostri errori il mondo sarebbe molto migliore.. se ci si accorge che non è così purtroppo ci si sente in dovere di fare qualcosa.. Ecco da che cosa nasce questo topic.

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Se arrivi a negarti l' appoggio è perchè di appoggio non si tratta, trovo sia solo autolesionista per se stessi e frustrante per la controparte insistere nel cercare qualcosa che non c'è; se poi si ha proprio bisogno di appoggio, pazienza lo si cercherà altrove, non di certo li!

non capisco la tua risposta.

io ho fatto tutto il contrario di cercare un appoggio. può darsi che l'avrei trovato. mi sono messa nella condizione di non chiederlo perché ho interiorizzato il concetto di "non fare preoccupare" i genitori. in maniera distorta, sicuramente.

e l'appoggio che potrebbe arrivare altrove non è lo stesso dei genitori...

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non capisco la tua risposta.

io ho fatto tutto il contrario di cercare un appoggio. può darsi che l'avrei trovato. mi sono messa nella condizione di non chiederlo perché ho interiorizzato il concetto di "non fare preoccupare" i genitori. in maniera distorta, sicuramente.

e l'appoggio che potrebbe arrivare altrove non è lo stesso dei genitori...

io intendo dire che se i gentori non possono darti l' aiuto che cerchi, pazienza... c'è poco da fare, solo da capire che è così... è quello che intendevo con l' agire su se stessi anche quando sembra che non sia così...

Che poi alla fine è così: penso si debba agire su se stessi nonostante tutto perchè sei tu (generico) che senti quel dispiacere. Accettare è quell'azione che tu stesso fai.

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se tutti avessimo un pò di autocritica e ci prendessimo le responsabilità delle nostre azioni e dei nostri errori il mondo sarebbe molto migliore..

io credo...ma potrei prendere un enorme cantonata...che il pensiero di datango sia che non tutti sono in grado di farlo, perché non ne hanno proprio i mezzi. non per mancanza di volontà, o per cattiveria...E io la penso come lui. non tutto dipende dalla volontà! per correggere un comportamento sbagliato innanzitutto serve la consapevolezza di stare sbagliando. ma se si è convinti di essere nel giusto, non si arriva neanche a pensare di dover cambiare qualcosa nel proprio comportamento.

mi vengono in mente alcuni genitori che conosco. per loro l'unica verità possibile è la loro. gli altri sbagliano. E basta!

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e l'appoggio che potrebbe arrivare altrove non è lo stesso dei genitori...

e comunque io non quantificherei l' efficacia di un appoggio, se di appoggio vogliamo parlare: chi lo dice che quello che arriva dai genitori è necessariamente l' aiuto migliore.. pensaci, il problema sta tutto nel fatto che ci si aspetta che sia così, io ho smesso da un pò di crederlo e va meglio, infatti non è su questo che mi sono soffermata ma più su quell' aspetto che in breve definirei "affetto/rispetto a prescindere"

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per correggere un comportamento sbagliato innanzitutto serve la consapevolezza di stare sbagliando. ma se si è convinti di essere nel giusto, non si arriva neanche a pensare di dover cambiare qualcosa nel proprio comportamento.

mi vengono in mente alcuni genitori che conosco. per loro l'unica verità possibile è la loro. gli altri sbagliano. E basta!

esatto! è per quello che riflettevo sulla possibilità di adoperarsi in prima persona nonostante tutto! sarò di coccio ma è che mi riesce impossibile battere la testa contro i muri.. :abbr:

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...mi vien da pensare alle seguenti cose:

-non ci vuole granchè a procreare

-pure gli animali mettono al mondo dei figli e li allevano...

io sono del parere che essendo l' uomo un passetino più in la, se tutti avessimo un pò di autocritica e ci prendessimo le responsabilità delle nostre azioni e dei nostri errori il mondo sarebbe molto migliore.. se ci si accorge che non è così purtroppo ci si sente in dovere di fare qualcosa.. Ecco da che cosa nasce questo topic.

Si! riconosco che noi siamo mammiferi con una rete sociale decisamente più consistente degli scimpanzè. Grazie allo sviluppo della nostra capacità emotiva, avvenuto nei millenni, rendiamo possibile il riavvicinamento delle parti in causa a seguito di conflitti e, grazie ad esso, determinare una evoluzione.

L'autocritica è musica per le mie orecchie, quello che mi stona è il voler assumere il ruolo di maestro di musica perdendo la possiblità di essere, almeno per una volta, allievi (ruolo determinato dalla natura). Come ho detto in precedenza ad Octopus, credo si tratti una connotazione infantile di onnipotenza, nella quale è presente la necessità di far comparire i genitori in un ruolo idealizzato da noi, un genitore perfetto che corrisponde ad un figlio perfetto.

La realtà è tutt'altro che perfetta secondo me, nel momento in cui è determinata necessita solo di essere accettata per quella che è.

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Non ho capito molto bene quello che volevi dire datango... :unsure:

Credo che "filosofeggiare" sulla situazione ideale non ci permetta di arrivare ad una conclusione soprattutto in questo caso... come avevo scritto nel mio primo post, ci sono alcune "idee e pensieri" che ritengo molto importanti e con in quali cerco di essere coerente nella vita, ma nel contesto familiare non riesco nemmeno a far fede a quelli, nel senso che non lo faccio intenzionalmente per evitare "dispiaceri"...

Forse il punto non sta nel'impostazione del rapporto familiare (che poi è impostato quando noi non siamo in gradi di intendere e volere), ma sulla sua "evoluzione" direi...

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Non ho capito molto bene quello che volevi dire datango... :abbr:

Credo che "filosofeggiare" sulla situazione ideale non ci permetta di arrivare ad una conclusione soprattutto in questo caso... come avevo scritto nel mio primo post, ci sono alcune "idee e pensieri" che ritengo molto importanti e con in quali cerco di essere coerente nella vita, ma nel contesto familiare non riesco nemmeno a far fede a quelli, nel senso che non lo faccio intenzionalmente per evitare "dispiaceri"...

Boh? :B): io ho filisofeggiato si, ma solo nell'ultima frase dell'ultimo post. :good:

Che ne pensi del post con cui ti avevo risposto ieri sera? se vuoi possiamo parlarne?

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La realtà è tutt'altro che perfetta secondo me, nel momento in cui è determinata necessita solo di essere accettata per quella che è.

...e capire che non poteva essere altrimenti sarebbe "comprensione " e comunione con gli altri....

scusate....(non potevo non fare quest'aggiunta).. :good:

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Boh? :B): io ho filisofeggiato si, ma solo nell'ultima frase dell'ultimo post. :good:

Che ne pensi del post con cui ti avevo risposto ieri sera? se vuoi possiamo parlarne?

Wè non è che ti senti "attaccato" in qualche modo eh? Assolutamente no! :abbr:

Io mi riferivo proprio al post #49 Non che quella sia "mera filosofia" volevo dire, ma proprio quello che ho scritto: non ho capito! :p:

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Wè non è che ti senti "attaccato" in qualche modo eh? Assolutamente no! :B):

Io mi riferivo proprio al post #49 Non che quella sia "mera filosofia" volevo dire, ma proprio quello che ho scritto: non ho capito! :D:

No non mi sento attaccato, è che ho inserito l'emoticonne sbagliato :p:

'Gni modo, è tutto il post incomprensibile :good: o c'è solo qualche passaggio che non hai capito, magari trovo un altro modo per esprimerlo :abbr:

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quello che mi stona è il voler assumere il ruolo di maestro di musica perdendo la possiblità di essere, almeno per una volta, allievi (ruolo determinato dalla natura). Come ho detto in precedenza ad Octopus, credo si tratti una connotazione infantile di onnipotenza, nella quale è presente la necessità di far comparire i genitori in un ruolo idealizzato da noi, un genitore perfetto che corrisponde ad un figlio perfetto.

Se parli così non hai capito cosa intendevo dire!

Come fai ad essere allievo, come natura comanda, se il maestro è un pazzo furioso?

La realtà è tutt'altro che perfetta secondo me, nel momento in cui è determinata necessita solo di essere accettata per quella che è.

Io la penso esattamente così ma temo ci sia discrepanza tra quello che intendi tu ed io per accettare.

Ti spiego come lo intendo io con esempio pratico:

Il genitore mi fa male. Io per accettare intendo: riconosco che non posso cambiarlo e mi faccio una ragione del suo comportamento; ma non mi metto a fare l' allievo di un simile comportamento solo per rispettare la natura.. se non sono stata chiara ci riprovo.

Dimmi cosa intendi tu per "accettare la realtà" e se riesci, per favore, fallo in modo che ti capisca, nel senso che non ho molta familiarità con il lessico della psicologia e molto di quello che dici rischierebbe di venir perso.

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Se parli così non hai capito cosa intendevo dire!

Come fai ad essere allievo, come natura comanda, se il maestro è un pazzo furioso?

Io la penso esattamente così ma temo ci sia discrepanza tra quello che intendi tu ed io per accettare.

Ti spiego come lo intendo io con esempio pratico:

Il genitore mi fa male. Io per accettare intendo: riconosco che non posso cambiarlo e mi faccio una ragione del suo comportamento; ma non mi metto a fare l' allievo di un simile comportamento solo per rispettare la natura.. se non sono stata chiara ci riprovo.

Dimmi cosa intendi tu per "accettare la realtà" e se riesci, per favore, fallo in modo che ti capisca, nel senso che non ho molta familiarità con il lessico della psicologia e molto di quello che dici rischierebbe di venir perso.

Forse non ho capito o forse o capito e non riusciamo a trovare un livello comunicativo livellato...ariprovamo :p:

Per "accettare quella realtà", io intendo, che: in una relazione in cui due sono i genitori e l'altro è figlio, non si tratta di dover interpretare tu il ruolo dell'allievo ne tua mamma e tua papà il ruolo dei maestri. Si tratta di accettare che tra voi la relazione non sarà mai paritaria, questo non significa però che dovrai passare la tua vita immobile al loro cospetto nella speranza di ricevere da loro più di quanto non siano stati in grado di offrirti educandoti nei primi anni di età.

Adesso la complico :;):

Ricollegandomi all'egoismo... i tuoi genitori, come daltronde i miei ed anche quelli del resto della nostra società della tecnica, salvo eccezzioni. hanno creato in noi un vuoto emotivo incolmabile, perchè nel momento in cui era necessario il loro intervento, per stimolare la nostra intelligenza emotiva, si sono tirati indietro. Ma questa rinucia ad assumere un ruolo educativo autorevole non fu per egoismo. Si tirarono indietro perchè quel vuoto emotivo appartiene anche a loro, appartiene a tutta la genealogia che ha trovato in te l'anello debole, anello che spezzandosi si è messo in discussione, ponendosi delle domande a cui faticosamente stai trovando delle risposte, allo scopo, ahimè vano, di colmare quel vuoto.

Quello che è successo durante la nostra infanzia, non è riparabile ma può essere elaborato e quindi integrato, possiamo immaginativamnete visualizzare quel bambino deluso contenuto dentro la nostra coscienza, affinchè possa finalmente addormentarsi e lasciar spazio all'adulto, che sente gli stimoli e grazie agli strumenti che ha acquisito nel suo vissuto, elabora le emozioni che appartengono al secondo movimento della mente e lasciar poi fiorire il gesto. Questo bagaglio culturale, nel momento in cui verra trasmesso alle generazioni successive, dischiuderà un futuro lontano di speranza.

Essere figli adulti e rispettare coloro che hanno consentito, anche se con strumenti insufficenti, la nostra sopravvivenza, è una cosa necessaria da accettare per riuscire ad appoggiare tutto quello potremo assumere durante la nostra vita.

Immaginativamente parlando è rendersi conto che un edificio ha delle fondamenta, che saranno anche interrate ma ci sono, la possibilià di appoggiare i piani superiori dipenderà da questa consapevolezza.

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Si tratta di accettare che tra voi la relazione non sarà mai paritaria, questo non significa però che dovrai passare la tua vita immobile al loro cospetto nella speranza di ricevere da loro più di quanto non siano stati in grado di offrirti educandoti nei primi anni di età.

Questo per fortuna l' ho capito, ciò che mi resta da completare è la fase di impermeabilizzazione a ciò che è inutile, ossia devo smettere di rimanerci male quando senza motivo si mettono ad attaccarmi.

Sono sulla buona strada perchè so il motivo per il quale lo fanno.

Adesso la complico :;):

Ricollegandomi all'egoismo... i tuoi genitori, come daltronde i miei ed anche quelli del resto della nostra società della tecnica, salvo eccezzioni. hanno creato in noi un vuoto emotivo incolmabile, perchè nel momento in cui era necessario il loro intervento, per stimolare la nostra intelligenza emotiva, si sono tirati indietro. Ma questa rinucia ad assumere un ruolo educativo autorevole non fu per egoismo. Si tirarono indietro perchè quel vuoto emotivo appartiene anche a loro, appartiene a tutta la genealogia che ha trovato in te l'anello debole, anello che spezzandosi si è messo in discussione, ponendosi delle domande a cui faticosamente stai trovando delle risposte, allo scopo, ahimè vano, di colmare quel vuoto.

ok questo è passato però e io sono solita pensare più a ciò che ci ho guadagnato che a ciò che ci ho perso in seguito a questo fenomeno.

Se non mi avessero lascito sala probabilmente non avrei capito quanto io tenessi ad una certa cosa... Io ho sofferto e faticato ma ho imparato a guadagnarmi le cose e ora lo so fare per svariate cose!

Quello che è successo durante la nostra infanzia, non è riparabile ma può essere elaborato e quindi integrato, possiamo immaginativamnete visualizzare quel bambino deluso contenuto dentro la nostra coscienza, affinchè possa finalmente addormentarsi e lasciar spazio all'adulto, che sente gli stimoli e grazie agli strumenti che ha acquisito nel suo vissuto, elabora le emozioni che appartengono al secondo movimento della mente e lasciar poi fiorire il gesto. Questo bagaglio culturale, nel momento in cui verra trasmesso alle generazioni successive, dischiuderà un futuro lontano di speranza.

Essere figli adulti e rispettare coloro che hanno consentito, anche se con strumenti insufficenti, la nostra sopravvivenza, è una cosa necessaria da accettare per riuscire ad appoggiare tutto quello potremo assumere durante la nostra vita.

Immaginativamente parlando è rendersi conto che un edificio ha delle fondamenta, che saranno anche interrate ma ci sono, la possibilià di appoggiare i piani superiori dipenderà da questa consapevolezza.

concordo

e complimenti, stavolta il tuo messaggio si è capito benissimo!

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Ad ogni modo, anche questo weekend sono tornata a casa, neanche entrata dalla porta ed è partito un insulto, a pranzo provocazioni a non finire. Certo, non era bello, però ho fatto finta di niente e ho usato comunque la gentilezza.

Sabato avevano due facce da funerale e sembrava non parlassero da giorni, sono stata con loro tutto il pomeriggio e ci ho parlato, cercando di mettere un po di serenità; piano piano ho visto le loro facce cambiare e domenica sembrava una festa.

Esperienza mi dice che la prossima volta sarà uguale ma la felicità che mi da il riuscire a farli sorridere, è questa la mia benzina.

Agivo così già da un bel pò ma purtroppo lo stress di questo periodo mi ha giocato dei brutti scherzi e voi siete stati grandi!

Grazie a tutti per aver accompagnato lo rispolveramento delle mie riflessioni!

Vi :Whistle:

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non ne parliamo,io sto nera in questi giorni e credo molto dipenda dal rapporto che ho con i miei....raccontare è impossibile, vi dico solo che adesso si mettono a nche a dire come mi devo comportare con mio figlio e senza che nessuno gli abbia chiesto consiglio.....mi sento davvero usurpata dei mie spazi....ogni tanto qualche risposta, alla faccia del rispetto per i genitori ci vuole e che cavolo!!!!! :Whistle:

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vi dico solo che adesso si mettono a nche a dire come mi devo comportare con mio figlio e senza che nessuno gli abbia chiesto consiglio.....mi sento davvero usurpata dei mie spazi....ogni tanto qualche risposta, alla faccia del rispetto per i genitori ci vuole e che cavolo!!!!! :Whistle:

Certo, capita di perdere la pazienza, ne sono stata un esempio palese, ma se ci pensi serve a poco, anzi, più te la prendi più in loro scatta quell' egoismo causato dallo sbilanciamento di cui si è parlato: finchè tu metti in dubbio le loro convinzioni apparirai sempre come la bambina che non capisce che loro fanno le cose per il tuo bene. Approfitta dell' indipendenza che hai, davanti a loro ringrazia gentilmente, poi a casa tua fai come ti pare a te.

Batterci la testa serve solo ad alimentare cose inutili per tutti.

Baci.

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Certo, capita di perdere la pazienza, ne sono stata un esempio palese, ma se ci pensi serve a poco, anzi, più te la prendi più in loro scatta quell' egoismo causato dallo sbilanciamento di cui si è parlato: finchè tu metti in dubbio le loro convinzioni apparirai sempre come la bambina che non capisce che loro fanno le cose per il tuo bene. Approfitta dell' indipendenza che hai, davanti a loro ringrazia gentilmente, poi a casa tua fai come ti pare a te.

Batterci la testa serve solo ad alimentare cose inutili per tutti.

Baci.

e si lo so ma fa ancora male quell'insinuarsi nella mia vita privata!!!! Aspetta e loro sono quei genitori che non lo fanno palesemente, del tipo abito sopra casa loro, mia madre non è mai salita a orari strani o senza prima suonare, non chiede mai cose private e non si affaccia per vedere chi è che sta salendo a casa mia..in questo sono davvero il rispetto fatto persona!!!

Il problema sta nelle cose meno palesi, sull'educazione dei figli, sul modo di spendere i isoldi ecc. mai ti dicono devi fare così, loro insinuano e basta ma io li conosco e so!!!!!! E sanno anche loro e questo mi manda in bestia!!!!! Perchè le cose più sottili sono quelle più difficili da dimostrare..non so se mi spiego, resta il fatt oche in effetti dovrei fregarmene!!!!! :wacko: , ma ci sto lavorando!!!! :p:

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Il problema sta nelle cose meno palesi

mai ti dicono devi fare così, loro insinuano e basta ma io li conosco e so!!!!!!

Perchè le cose più sottili sono quelle più difficili da dimostrare..non so se mi spiego

non è possibile... capisco benissimo cosa intendi... quanto ci ho sofferto in passato... e ora mi sento una grandissima stupida perchè alla fine la colpa era soprattutto mia perchè ci costruivo dei castelli su quelle insinuazioni del cavolo; continuavo a soffrire pensando che fossero la causa di tuti i miei mali e non risolvevo niente, mi avvelenavo il sangue e basta.

Di una fiammella ne facevo un incendio così sono arrivata alla conclusione che è meglio una fiamella che bruciacchia il dito ogni tanto piuttosto che la casa in fiamme.

Son contenta che ci stai lavorando quindi che dire...

buon lavoro cara!

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io dico che non accettare i genitori per quello che sono è lo stesso identico movimento che spinge loro a volerci diversi.....solo che essendo spesso la parte debole in quanto figli lo vediamo come abuso...mentre siamo uguali a loro....

questo almeno secondo cio che io ho visto in me, quando provavo cio che avete sopra espresso più o meno tutti...

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io dico che non accettare i genitori per quello che sono è lo stesso identico movimento che spinge loro a volerci diversi.....solo che essendo spesso la parte debole in quanto figli lo vediamo come abuso...mentre siamo uguali a loro....

questo almeno secondo cio che io ho visto in me, quando provavo cio che avete sopra espresso più o meno tutti...

Io non direi proprio uguali, noi abbiamo quasi gli stessi geni (picole variazioni) ma viviamo in tempi diversi, sottoposti quindi a condizionamenti diversi.

La differenziazione dai genitori è un passo necessario per assumere un identità delineata; identità che comunque si appoggierà sempre sulla base educativa fornita dai genitori.

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Io non direi proprio uguali, noi abbiamo quasi gli stessi geni (picole variazioni) ma viviamo in tempi diversi, sottoposti quindi a condizionamenti diversi.

La differenziazione dai genitori è un passo necessario per assumere un identità delineata; identità che comunque si appoggierà sempre sulla base educativa fornita dai genitori.

uguali nel senso che vogliamo ciò che per noi è più giusto,.....intendevo questo..

cioa ombre.

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Io vedo l'ex moglie del mio ex che non ha alcuna cura per i figli.

A volte non li sente per settimane.

E la figlia pare sia per lei solo unafonte di lucro.

..Ho sempre pensato che i genitori siano tutti uguali, che l'amore per i figli supera ogni cosa.

Mi sto ricredendo.

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