Vai al contenuto

Possono i genitori essere egoisti?


Messaggi consigliati

... in una relazione in cui due sono i genitori e l'altro è figlio, non si tratta di dover interpretare tu il ruolo dell'allievo ne tua mamma e tua papà il ruolo dei maestri. Si tratta di accettare che tra voi la relazione non sarà mai paritaria, questo non significa però che dovrai passare la tua vita immobile al loro cospetto nella speranza di ricevere da loro più di quanto non siano stati in grado di offrirti educandoti nei primi anni di età.

...

Ho rielaborato quello che ho scritto, prendo atto di aver commesso un errore di valutazione. :huh:

La relazione genitori figli diventerà paritaria nel momento in cui la nostra modalità relazionale sarà quella di adulti. A quel punto vivremo il rapporto con i genitori su un piano comunicativo di confronto e la nostra posizione non sarà più sottomessa, opposta o predominante, la nostra posizione sarà affiancata :huh: .

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Pubblicità


  • Risposte 118
  • Created
  • Ultima risposta

Top Posters In This Topic

Ho rielaborato quello che ho scritto, prendo atto di aver commesso un errore di valutazione. :huh:

La relazione genitori figli diventerà paritaria nel momento in cui la nostra modalità relazionale sarà quella di adulti. A quel punto vivremo il rapporto con i genitori su un piano comunicativo di confronto e la nostra posizione non sarà più sottomessa, opposta o predominante, la nostra posizione sarà affiancata :huh: .

Solo dal nostro punto di vista o anche dal loro?

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Solo dal nostro punto di vista o anche dal loro?

Il riconoscimento dello status di adulti, include dei passaggi sia materiali: avere un lavoro ed essere indipendenti economicamente, avere una casa propria (per propria intendo PROPRIA). Sia delle prese di coscienza riguardo le dinamiche psicologiche che mettiamo in atto nelle relazioni , che ci vincolano ad un passato di dipendenza emotiva, conseguente dovrebbe essere una attiva volontà di acquisire strategie per sviarle ed uscire così da un ruolo che ci va ormai stretto.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Il riconoscimento dello status di adulti, include dei passaggi sia materiali: avere un lavoro ed essere indipendenti economicamente, avere una casa propria (per propria intendo PROPRIA). Sia delle prese di coscienza riguardo le dinamiche psicologiche che mettiamo in atto nelle relazioni , che ci vincolano ad un passato di dipendenza emotiva, conseguente dovrebbe essere una attiva volontà di acquisire strategie per sviarle ed uscire così da un ruolo che ci va ormai stretto.

non mi hai risposto però... hai solo articolato la stessa frase.

e poi ricordati che io son lenta di comprendorio :spiteful:

Intendevo: anche loro vedono che quando i figli hanno una modalità comunicativa da adulti il rapporto è paritario?

Link al commento
Condividi su altri siti

 
non mi hai risposto però... hai solo articolato la stessa frase.

e poi ricordati che io son lenta di comprendorio :spiteful:

Intendevo: anche loro vedono che quando i figli hanno una modalità comunicativa da adulti il rapporto è paritario?

In effetti sto cercando di elaborarmela strada facendo... :;):

Converrai con me che noi troviamo stimolanti le relazioni in cui rusciamo ad esprimerci conformemente a quello che siamo.

Nel momento in cui noi assumiamo dei comportamenti e modalità comunicative infantili, spesso perchè abbiamo le abbiamo riconosciute come strumenti utili per raggiungere obbiettivi e soddisfare bisogni, chi entrerà in relazione con quel tipo di modalità (se vorrà e ne avrà le capacità), per trovare un canale comunicativo si dovrà adattare a quel livello.

Simmetricamente, nel momento in cui avremo assunto sia nel modo di ragionare sia nei fatti delle modalità adulte, chi si relazionerà non potrà far altro che assumere una modalità che si livelli con la nostra. Di certo noi non cercheremo modalità relazionali adulte con dei bambini, con i quali la relazione è sbilanciata a nostro favore, credo però sia leggittimo aspettarsele da chi, almeno anagraficamente parlando, adulto dovrebbe esserlo. Nel caso in cui non riesca a riconoscersi come tale rispecchiandosi in una relazione adulta, non possiamo far altro che prendere atto della realtà e accettare i limiti di questa persona.

Link al commento
Condividi su altri siti

 

che fatica :spiteful: vado sul forum per rilassarmi da ciò che sto studiando finchè non leggo i tuoi post :;):

però, dai, se ti leggo è perchè mi fa piacere.

quindi la risposta è: dovrebbe ma potrebbe anche essere no?

Link al commento
Condividi su altri siti

 
che fatica :;): vado sul forum per rilassarmi da ciò che sto studiando finchè non leggo i tuoi post :;):

però, dai, se ti leggo è perchè mi fa piacere.

quindi la risposta è: dovrebbe ma potrebbe anche essere no?

In effetti a volte mi sento un gran rompicoglioni :spiteful: .

E' già...non tutti hanno le capacità per essere adulti, dipende da un tot di fattori, perloppiù relativi a quello che hanno vissuto durante la loro infanzia. Io ho biasimato mio padre e mia madre fino all'altro ieri per questo, adesso ho compreso e cercherò di vivermeli per quello che è la nostra relazione... con tutti i suoi limiti.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
In effetti a volte mi sento un gran rompicoglioni :spiteful: .

E' già...non tutti hanno le capacità per essere adulti, dipende da un tot di fattori, perloppiù relativi a quello che hanno vissuto durante la loro infanzia. Io ho biasimato mio padre e mia madre fino all'altro ieri per questo, adesso ho compreso e cercherò di vivermeli per quello che è la nostra relazione... con tutti i suoi limiti.

e non ti sei mai sentito in colpa per il fatto di biasimare i tuoi genitori?

è una domanda vera, non provocatoria, spero si capisca...

Link al commento
Condividi su altri siti

 
In effetti a volte mi sento un gran rompicoglioni :spiteful: .

E' già...non tutti hanno le capacità per essere adulti, dipende da un tot di fattori, perloppiù relativi a quello che hanno vissuto durante la loro infanzia. Io ho biasimato mio padre e mia madre fino all'altro ieri per questo, adesso ho compreso e cercherò di vivermeli per quello che è la nostra relazione... con tutti i suoi limiti.

Perfetto! Hai soddisfatto appieno la mia richiesta!

A presto!

Link al commento
Condividi su altri siti

 
e non ti sei mai sentito in colpa per il fatto di biasimare i tuoi genitori?

è una domanda vera, non provocatoria, spero si capisca...

Si, biasimare i genitori mi fa sentire in colpa.

Quando conosci profondamente una persona sai bene in quali piaghe rigirare il coltello, il fatto è che se hai un minimo di coscienza di quello che fai, l'immedesimarti in qualcuno che ti assomiglia, è utile per farti sentire un pezzo di merda che se la prende con chi è più debole, sensazione utile per cominciare a prendere in considerazione la possibilità di modulare i propri pareri. :spiteful:

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Il riconoscimento dello status di adulti, include dei passaggi sia materiali: avere un lavoro ed essere indipendenti economicamente, avere una casa propria (per propria intendo PROPRIA). Sia delle prese di coscienza riguardo le dinamiche psicologiche che mettiamo in atto nelle relazioni , che ci vincolano ad un passato di dipendenza emotiva, conseguente dovrebbe essere una attiva volontà di acquisire strategie per sviarle ed uscire così da un ruolo che ci va ormai stretto.

formule. sono formule..

io credo che lo status di adulti sia una grande balla .. cioè non esiste ,

questo è il lato della psicologia . .che proprio non condivido. .

schemi e frmule .. saremmo tutti uguali. invece non è cosi' .

per fortuna nessuno diventa adulto in quel modo . o quasi. ,. .

io ricordo mio padre ., era un bambino . solo che aveva molti piu' anni di me.

psicologicament epero' era un bambino .

ma non so se questo sia bene o male..

aveva la casa il lavoro -i figli -e usava le startegie di cui sopra.. eppure era un bambino .

Link al commento
Condividi su altri siti

 
e non ti sei mai sentito in colpa per il fatto di biasimare i tuoi genitori?

è una domanda vera, non provocatoria, spero si capisca...

La notte sognavo di riempire di botte mio padre. Di giorno avevo il terrore di lui. Altro che biasimare...in seguito arrivò a farmi pena. Vidi che in gran parte era un depresso e una vittima. Certo, se la sfogava in famiglia...è morto 18 anni fa. Cosa darei per poterci parlare adesso, cosa che non sono mai riuscito a fare quando era vivo! Ciao papà. Ti voglio bene...nonostante tutto.

Link al commento
Condividi su altri siti

 

mauri, credo che abbiamo simile storie in comune ed anchio avrei voluto parlargli.....purtroppo!!

Link al commento
Condividi su altri siti

 
In effetti sto cercando di elaborarmela strada facendo... :B):

Converrai con me che noi troviamo stimolanti le relazioni in cui rusciamo ad esprimerci conformemente a quello che siamo.

Nel momento in cui noi assumiamo dei comportamenti e modalità comunicative infantili, spesso perchè abbiamo le abbiamo riconosciute come strumenti utili per raggiungere obbiettivi e soddisfare bisogni, chi entrerà in relazione con quel tipo di modalità (se vorrà e ne avrà le capacità), per trovare un canale comunicativo si dovrà adattare a quel livello.

Simmetricamente, nel momento in cui avremo assunto sia nel modo di ragionare sia nei fatti delle modalità adulte, chi si relazionerà non potrà far altro che assumere una modalità che si livelli con la nostra. Di certo noi non cercheremo modalità relazionali adulte con dei bambini, con i quali la relazione è sbilanciata a nostro favore, credo però sia leggittimo aspettarsele da chi, almeno anagraficamente parlando, adulto dovrebbe esserlo. Nel caso in cui non riesca a riconoscersi come tale rispecchiandosi in una relazione adulta, non possiamo far altro che prendere atto della realtà e accettare i limiti di questa persona.

E' interessante ciò che scrivi qua Datango!

Ultimamente in terapia sto affrontando proprio questa parte: il mio rapporto con i miei genitori.....e ho capito che il mio modo di rapportarmi a loro sta cambiando man mano che conquisto la mia indipendenza da loro...indipendenza emotiva ma anche economica....

Il punto principale è il rapporto con il mio padre/padrone che per tutta la vita (e mi capita anche adesso) ho cercato di rincorrere per avere la sua approvazione, proprio da lui che invece non mi ha permesso mai di esprimere tutte le parti di me....scartando quelle che non capiva o accettava come negative e per questo facendomi sempre sentire inadeguata e sbagliata....

Il problema sta nel mio non riuscire ad arrabbiarmi con lui (in modo sano intendo), io solo ultimamente in terapia sto riuscendo a ricordare degli episodi davvero dolorosi che invece mi era più facile attribuire a mia madre, che come me è quella debole e sottomessa a lui....per questo nutrivo profondo rancore e rabbia verso di lei che come esempio di donna non mi aveva permesso di esprimere me stessa ma che in realtà anche lei è stata repressa da mio padre e non solo credo, visto che il cercare in un rapporto di coppia similitudini con i l rapporto con i nostri genitori è abbastanza frequente....

E' proprio su quest'ultimo argomento che adesso mi sto lambiccando il cervello, il rapporto con il mo uomo, quello che ho scelto e il perchè l'ho scelto o meglio ci siamo scelti.....lui è affettuoso, attento, gentile, onesto nei sentimenti , praticamente il padre che non ho mai avuto ma, tutto ciò chissà perchè adesso come adesso mi fa paura...non so se mi spiego!!!!!

Scusate lo sfogo ma è un periodo di merda!!!!!

Link al commento
Condividi su altri siti

 
E' interessante ciò che scrivi qua Datango!

Ultimamente in terapia sto affrontando proprio questa parte: il mio rapporto con i miei genitori.....e ho capito che il mio modo di rapportarmi a loro sta cambiando man mano che conquisto la mia indipendenza da loro...indipendenza emotiva ma anche economica....

Il punto principale è il rapporto con il mio padre/padrone che per tutta la vita (e mi capita anche adesso) ho cercato di rincorrere per avere la sua approvazione, proprio da lui che invece non mi ha permesso mai di esprimere tutte le parti di me....scartando quelle che non capiva o accettava come negative e per questo facendomi sempre sentire inadeguata e sbagliata....

Il problema sta nel mio non riuscire ad arrabbiarmi con lui (in modo sano intendo), io solo ultimamente in terapia sto riuscendo a ricordare degli episodi davvero dolorosi che invece mi era più facile attribuire a mia madre, che come me è quella debole e sottomessa a lui....per questo nutrivo profondo rancore e rabbia verso di lei che come esempio di donna non mi aveva permesso di esprimere me stessa ma che in realtà anche lei è stata repressa da mio padre e non solo credo, visto che il cercare in un rapporto di coppia similitudini con i l rapporto con i nostri genitori è abbastanza frequente....

E' proprio su quest'ultimo argomento che adesso mi sto lambiccando il cervello, il rapporto con il mo uomo, quello che ho scelto e il perchè l'ho scelto o meglio ci siamo scelti.....lui è affettuoso, attento, gentile, onesto nei sentimenti , praticamente il padre che non ho mai avuto ma, tutto ciò chissà perchè adesso come adesso mi fa paura...non so se mi spiego!!!!!

Scusate lo sfogo ma è un periodo di merda!!!!!

Adesso mi fa paura.....non so se mi spiego!!!!! Giusy su questa ultima parte mi permetto di dire qualche cosa,quello che dico è con grossa stima e rispetto.Mi rendo conto che a volte sia per quando riguarda il marito oppure la moglie,spesso lo si identifica ad esempio da parte della donna come il suo uomo un padre che non è mai esistito,o viceversa nell'uomo verso la sua donna come la mamma che sarebbe piaciuto.....sono solo degli esempio ma attraverso alcune riflessioni sono molto presenti......io credo che da ambo le parti non si dovrebbe etichettare tutto ciò.lo so che è difficile,ma NON SIAMO NOI!!! certo il compagno/a li abbiamo scelti noi,stiamo bene ,ma non devono essere identificati come la figura paterna o materna....noo per me non e cosiì non si va da nessuna parte,si lo so che ci sono terapia tipo la cognitiva...che spesso il terapista ti fa reminescenza,ti fa uscire fuori quello che hai dentro in particolare un vissuto del proprio genitore......ma non saprei dire......per carità rispetto tutto questo ma GUAGLIù purtroppo è un passato che non ritornerà più!!!...dobbiamo guardare avanti,non mi posso affliggere o tante cose belle da fare che non o il tempo di "PATURNIARMI"....in particolare a chi a dei figli il sorriso che ti regala un GIOIELLO va ben oltre di una seduta terapeutica.......vabbè concludo,chi vi scrive il rapporto con i genitori non è mai iniziato almeno da parte di MAMMA.....si mio padre è finito 5 anni fà....ma avevamo visioni diverse,ma o sempre rispettato le sue opinioni,da me non condivise......ribadisco o tante di QUELLE COSE BELLE DA FARE CHE NON MI PERMETTO DI GIRARMI INDIETRO........perdonami GIUSY,ti voglio bene....ANTONIO

Link al commento
Condividi su altri siti

 
...schemi e frmule .. saremmo tutti uguali. invece non è cosi' .

per fortuna nessuno diventa adulto in quel modo . o quasi...

Se vuoi Left, puoi farmi un esempio di come si diventa adulti in alternativa all'essere indipendenti sia emotivamente che materialmente dai genitori?; cioè capaci di esprimersi come adulti e leggittimarlo nelle azioni, procurandosi il cibo e defininendo la propria tana.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
E' interessante ciò che scrivi qua Datango!

Ultimamente in terapia sto affrontando proprio questa parte: il mio rapporto con i miei genitori...

Io credo che gran parte delle vicissitudini emotive che non permettono la corretta elaborazione degli stimoli da parte delle emozioni, riguardino la scarsità di strumenti che i genitori, colpevoli di ignoranza o assenza, hanno messo a disposizione a figli che di conseguenza non hanno avuto la possibilità di sviluppare appieno l'intelligenza emotiva. Questi figli arrivano ad un certo punto del loro percorso e qualora ne avessero capacità e volontà, osservando la loro vita non la sentono come propria. A quel punto possiamo fare un tot di cose tipo: andare dallo psicologo (il forum ne è testimone), andare dal saggio religioso (cristiana, mussulmana, indù, buddista, Sai Baba, Osho etc) andare dal saggio chimico (la droga e medicine varie pe capisse) e per finire in bellezza un elenco incompleto, andare a fare shopping...fatto sta che quel vuoto rimarrà beneamatamente li. Accettare la sua esistenza è l'unica possibilità che abbiamo in vita, acquisire strumenti e porre attenzione affinche non si replichi nelle generazioni future, dovrebbe essere l'impegno e la speranza. Tu lo fai Giusy e l'umanità te ne è grata (io parlo in qualità di esponente della razza umana)

Link al commento
Condividi su altri siti

 
La notte sognavo di riempire di botte mio padre. Di giorno avevo il terrore di lui. Altro che biasimare...in seguito arrivò a farmi pena. Vidi che in gran parte era un depresso e una vittima. Certo, se la sfogava in famiglia...è morto 18 anni fa. Cosa darei per poterci parlare adesso, cosa che non sono mai riuscito a fare quando era vivo! Ciao papà. Ti voglio bene...nonostante tutto.

anche se le situazioni di ognuno sono diverse...

credo che quello che ci fa male sia questo. questo minestrone di sentimenti contraddittori.

volere bene. volere male. sentirsi in colpa perché si vuole male. arrabbiarsi e dire "perché mi devo sentire in colpa? ho passato questo e quello..." e allora odiare di nuovo. e di nuovo amare.

e questo minestrone non solo per 1 componente della famiglia.

a volte mi sento tirare da tutte le parti...

Link al commento
Condividi su altri siti

 

X ANTIUS: Capisco cosa vuoi dire caro Antonio ma a votle serve prima dare un'occhiatina alapassato per poter affrontare bene il futuro....la psicoterapia c'entra relativamente....

X DATANGO: E io come sempre ti ringrazio questa tua incitazione ad andare avanti Daniele, si spero di fare questo lavoro per i miei figli....(semmai deciderò di averne altri, altrimenti rimane al singolare... :B): ), però mi capita ancora di rimpiangere quel maledetto passato, fatto di tanta sofferenza.....e ancora oggi mi commuovo se vedo un gattino abbandonato, perchè quel gattino mi ricorda me, ancora oggi aspetto il parere di mio padre per quello che faccio perchè voglio renderlo orgoglioso di me...solo oggi me ne rendo conto e cerco di comprendere e magari un pò sono anche cambiata però a volte ho paura di questo cambiamento...perchè io in questo stato di sofferenza avevo cresato i miei equilibri e adesso ho una terribile paura di romperli....anche se la mia psi mi dice che non è detto che non se ne costriuscano altri su basi più solide....lo spero ma temo le conseguenze....e finchè ho paura non riuscirò a cambiare....

Concordo poi con quanto dice juditta rispetto al "minestrone" di sentimenti....amore-odio-rabbia-rispetto-senti di colpa....come si fa a uscirne!!!!????

Link al commento
Condividi su altri siti

 
"minestrone" di sentimenti....amore-odio-rabbia-rispetto-senti di colpa....come si fa a uscirne!!!!????

penso sia praticamente impossibile "uscirne", però, per esperienza, ti posso dire che è possibile "conviverci" bene nel senso che prima avvertivo tutto ciò, ora invece vedo che tutto quel casino me lo creavo io mentre era riconducibile a semplice sbilanciamento (diamo a cesare ciò che è di cesare, è attraverso le conoscenze che espone datango che ho dato un nome comunicabile a questa "cosa" che avverto) e ne ho preso atto.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Concordo poi con quanto dice juditta rispetto al "minestrone" di sentimenti....amore-odio-rabbia-rispetto-senti di colpa....come si fa a uscirne!!!!????

Acquisendo gli strumenti utili per non essere sopraffatti dai nostri sentimenti, prendendo le giuste distanze ed elaborando correttamente le nostre emozioni stimolate dai nostri sensi.

:):

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Questi figli arrivano ad un certo punto del loro percorso, qualora ne avessero capacità e volontà, osservando la loro vita non la sentono come propria.

hai centrato il punto.

fatto sta che quel vuoto rimarrà beneamatamente li.

è questa tua affermazione che mi preoccupa. insomma: tutto sto lavoro che sto facendo lo faccio per la gloria? per le generazioni future?

e per me ci sarà qualche cambiamento? riuscirò ad acquisire gli strumenti che i miei genitori non mi hanno fornito?

perché io senza questi strumenti...sono un po' una barchetta in mezzo al mare... 25.gif

Link al commento
Condividi su altri siti

 
hai centrato il punto.

è questa tua affermazione che mi preoccupa. insomma: tutto sto lavoro che sto facendo lo faccio per la gloria? per le generazioni future?

e per me ci sarà qualche cambiamento? riuscirò ad acquisire gli strumenti che i miei genitori non mi hanno fornito?

perché io senza questi strumenti...sono un po' una barchetta in mezzo al mare... 25.gif

Eccerto che non lo fai solo per la Gloria, ma anche per la Giovanna il Luca l'Antonio etc. etc. :blush:

Io non ho escluso che ci saranno cambiamenti in te, non mi pare proprio di averlo scritto :): , questi cambiamenti riguarderanno la tua capacità di elaborazione, infatti, grazie anche alla terapia, acquisisci informazioni/strumenti per creare connessioni tra il tuo sentire e le tue emozioni.

Se poi io trovo più stimolante, come già in passato ti ho scritto, orientare i miei sforzi a favore di chi potrà beneficiarne in futuro, è un mio punto di vista personale, non una verità assoluta, certo se ti destabilizza qualche cosa vorrà dire... ^_^

Link al commento
Condividi su altri siti

 
questi cambiamenti riguarderanno la tua capacità di elaborazione, infatti, grazie anche alla terapia, acquisisci informazioni/strumenti per creare connessioni tra il tuo sentire e le tue emozioni.

quindi se io creo ste benedette connessioni...la vita la sentirò più mia?

Se poi io trovo più stimolante, come già in passato ti ho scritto, orientare i miei sforzi a favore di chi potrà beneficiarne in futuro, è un mio punto di vista personale, non una verità assoluta, certo se ti destabilizza qualche cosa vorrà dire... ^_^

a' bbello...ma chi t'ha detto che mi sento destabilizzata? nun fà lo psicologo con me!!!! :blush::):

:abbr:

a parte gli scherzi...forse non sono molto altruista. forse il fatto che ancora non so se avrò figli mi rende difficile pensare alle generazioni future...

vorrei iniziare a beneficiarne io se fosse possibile! :Rose:

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Se vuoi Left, puoi farmi un esempio di come si diventa adulti in alternativa all'essere indipendenti sia emotivamente che materialmente dai genitori?; cioè capaci di esprimersi come adulti e leggittimarlo nelle azioni, procurandosi il cibo e defininendo la propria tana.

van gogh per me era adulto.. eppure non era affatto autonomo economicamente non aveva la tana non si procurava il cibo ed era leagto ai suoi familiari a stretto giro..

non era un bambino ,..

hai un concetto di adulto .. molto limitante.,., perchè creare stereotipi.. ognuno diventa adulto in modo diverso.. e ogni adulto rappresenta valori diversi.

il termine " adulto " per me non esprime nulla. se non un età biologica.

unn po come " maturo " .. ma rispetto a che ?.

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Unisciti alla conversazione

Adesso puoi postare e registrarti più tardi. Se hai un account, registrati adesso per inserire messaggi con il tuo account.

Ospite
Rispondi

×   Incolla come testo formattato.   Incolla invece come testo normale

  Sono permesse un massimo di 75 faccine.

×   Il tuo link è stato inserito automaticamente.   Visualizza invece come link

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato.   Editor trasparente

×   Non puoi incollare le immagini direttamente. Carica o inserisci immagini dall'URL.

  • Navigazione recente   0 utenti

    • Non ci sono utenti registrati da visualizzare in questa pagina.

Pubblicità



×
×
  • Crea nuovo/a...

Informazione importante

Navigando questo sito accetti le nostre politiche di Politica sulla Privacy.