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sfoghi di rabbia


Legend75

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Ciao a tutti,

Ho 33 anni e sono fidanzata con un ragazzo di 32.

Scrivo per lui e anche per me... Lui quarto di cinque figli maschi, di una famiglia apparentemente tranquilla, ha un lavoro fisso e nel frattempo si è creata una sua attività legata alla musica, ha diversi impegni ed è ben considerato nell'ambiente musicale.

Insomma apparentemente si potrebbe dire che ha una vita invidiabile, guadagna bene, si può permettere tutti gli sfizi e ha una ragazza che lo ama. Meglio di così...

Il problema principale sono i suoi sfogi di rabbia.

Basta un minimo particolare, anche una cosa inutile per farlo scattare e sembra come se venisse a galla un'altra persona.

Diventa scorbutico, non sente ragioni, non ragiona, non c'è modo di farlo calmare, urla, sbraita, passa agli insulti... può durare un minuto, un'ora, un giorno o anche una settimana. Gli si può provare a parlare in tutti i modi ma non ascolta nessuno. Lui prende e mi accompagna sotto casa, poi si sfoga via sms. Mentre a casa sbatte la porta e si chiude nella sua stanza.

Ferisce chi gli sta vicino, li accusa di menefreghismo e via dicendo poi

è come se si svegliasse e si pente per le cose che ha fatto o detto.

Non si rende conto di quello che fa, non ragiona.

Ogni litigata fatta dalla prima settimana che stiamo insieme termina sempre con un "è finita", ed è così demoralizzante sentirsi dire "è finita".

E' poco che ci sto insieme. sono quasi 4 mesi, e i suoi momenti di rabbia si sono succeduti per le cause più svariate:

Gelosia, paura dell'abbandono, situazioni inesistenti.

Un giorno commentavamo con il fratello quanto fosse arrabbiato ed io dentro di me gongolavo contenta perchè non ero io la causa, e invece salendo in macchina ho scoperto che INVOLONTARIAMENTE lo avevo fatto arrabbiare per una sciocchezza.

UNA SCHIOCCHEZZA! una cretinata, sul serio! alla fine lui ha urlato, sbraitato, si è anche fatto male prendendo a pugni il volante, è rimasto senza voce, io arrivata sotto casa sono scesa e rassegnata me ne sono andata a casa. Tanto è impossibile farlo ragionare.

Posso anche fare i salti mortali tanto se è convinto di qualcosa rimane di quella idea.

Non riesce proprio a capire quando le cose sono volute e quando sono involontarie, lui prende scatta e non ci sono santi che reggono. Poi si sveglia e mi dice:

si, in effetti potevo reagire in un altro modo.

si, in effetti ho esagerato.

si, in effetti sono stato troppo avventato.

si, in effetti mi sono messo dalla parte del torto.

Ho abbozzato, ho mandato giù diverse mele marce, ma nelle ultime due litigate io l'ho mandato a quel paese.

E sistematicamente tutte e due le volte gli ho detto io che era finita, tutte e due le volte si arrabbiava perchè lui doveva dire che era finita.

Poi... ho cercato di farlo ragionare dicendogli che poteva rimediare, ma niente, non recepiva.

Poi improvvisamente si sveglia e se ne rende conto.

Magari capita che mi manda a quel paese mi molla sotto casa e dopo 10 minuti mi manda la buonanotte.

Oppure mi manda a quel paese e il giorno dopo mi chiede di andare a fare colazione insieme.

Ieri c'è stato il culmine.

Mi ha insultato tutto il giorno, mi ha torturato psicologicamente. Alla fine, viene a casa mia per prendere delle cose che avevo sue e mia madre gliele ha portate. Io non stavo molto bene.

Mia madre con molta diplomazia gli ha detto delle semplici parole, che non doveva farsi male, che doveva chiedermi scusa e che quello che stava facendo era sbagliato.

Ci ha riflettuto 10 minuti, ed è tornato in se. Mi ha chiesto scusa, si è reso conto che quello che aveva fatto era stato gravissimo e via dicendo.

Gli ho riproposto per la seconda volta, di vedere uno psicologo, e lui ha accettato. Ammette che ha dei problemi. Che si rende conto dopo di quello che ha fatto, che non vuole più ferire chi gli sta intorno e via dicendo.

Io non so che fare.

Io, onestamente, ho la speranza che lui riesca a controllare questi scatti di rabbia, ma nello stesso tempo sono spaventatissima. Sono combattuta, perchè lasciarlo perdere non è da mio carattere, ma nello stesso tempo so che per me sarebbe una grande sconfitta se non ci dovesse riuscire.

Cioè io lo so che lui quando è arrabbiato dice cose che non pensa, ma non posso stare per il resto della mia vita a dirgli si si si e aspettare che torni in se. Cioè non posso stare tutta la vita a misurare i miei movimenti per il terrore di fare qualcosa che gli fa scattare quel meccanismo deleterio, perchè tanto se gli deve scattare gli scatta.

Prima mi incolpavo, ora invece niente, si arrabbia, punto. So che io non c'entro niente, ma che gli parte da dentro così senza poterlo prevenire.

Che devo fare? pensate che una cosa del genere possa essere curata da una terapia? pensate che non ci sia niente da fare? pensate che faccio bene a provare?

io sono spaventata e demoralizzata, uff. non so che fare, e soprattutto non so se quello che sto facendo sia giusto.

vi ringrazio tutti per aver letto fino qui, grazie :)

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Ciao Legend, guarda..se io fossi una tua amica..sinceramente, per tutelare te stessa tii direi di lasciarlo.

Detto questo, sicuramente una terapia lo potrebbe aiutare a capire le cause di questa rabbia, e quindi ad indirizzarla dove dovrebbe, invece di prendersela con chiunque.

Lo aiuterebbe a capirla e gestirla.

Potrebbe essere però questo un percorso molto lungo da affrontare per ottenere risultati consistenti..oppure potrebbe rivolgersi ad un bravo comportamentale e quindi andare ad agire sul comportamento..ma io sinceramente non sono portata per questa terapia come prima tappa, secondo me prima serve l'analisi, e quindi prima occorre comprendere.

Altra cosa è che lui deve essere convinto di voler percorrere questa strada, altrimenti la terapia è inutile se sei tu a trascinarlo.

Però ti ripeto, solitamente sono percorsi che portano i risultati visibili dopo tempo...quindi valuta tu se sei disposta a sottostare a questi suoi atteggiamenti..e se la risposta è sì, io al tuo posto mi chiederei anche il perché..

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ciao legend,

state insieme da poco e ti viene richiesto un impegno notevole...

ti vedo un po' crocerossina, scusa la franchezza, è lodevole ma non so se questo è quello che desideri realmente da un uomo in questo momento.

puoi aiutarlo anche standogli vicino senza essere la sua ragazza, come ti sembra questa prospettiva?

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Ciao Legend, guarda..se io fossi una tua amica..sinceramente, per tutelare te stessa tii direi di lasciarlo.

Detto questo, sicuramente una terapia lo potrebbe aiutare a capire le cause di questa rabbia, e quindi ad indirizzarla dove dovrebbe, invece di prendersela con chiunque.

Lo aiuterebbe a capirla e gestirla.

Potrebbe essere però questo un percorso molto lungo da affrontare per ottenere risultati consistenti..oppure potrebbe rivolgersi ad un bravo comportamentale e quindi andare ad agire sul comportamento..ma io sinceramente non sono portata per questa terapia come prima tappa, secondo me prima serve l'analisi, e quindi prima occorre comprendere.

Altra cosa è che lui deve essere convinto di voler percorrere questa strada, altrimenti la terapia è inutile se sei tu a trascinarlo.

Però ti ripeto, solitamente sono percorsi che portano i risultati visibili dopo tempo...quindi valuta tu se sei disposta a sottostare a questi suoi atteggiamenti..e se la risposta è sì, io al tuo posto mi chiederei anche il perché..

Trovare le cause della sua rabbia e indirizzarle dove dovrebbe anzichè prendersela con chiunque. Sante parole!

Ieri, mi ha detto che non vuole più andare dallo psicologo. Devo disdire l'appuntamento che gli avevo preso per lunedì prossimo. Manco a farla a posta è uno psicologo cognitivo comportamentale, quello che mi avevi sconsigliato tu... vabbhè, gli ho inviato via sms il numero e lo deve disdire lui, io non voglio più metterci mano, è maggiorenne e vaccinato se la sbrigasse lui.

Ieri lui era convinto... pure all'inizio era convinto quando siamo andati a cena e tutto il resto, poi... tutto ad un tratto ha detto no! e nemmeno mi ha spiegato il motivo. §Mi ha quasi sfidato dicendomi che voleva vedere se non ci fossi andato dallo psicologo se lo avessi lasciato. Eppoi ha cominciato a fare tutta una tiritera sul fatto che non vuole la mia compassione.

Ora ha detto che lo chiamerà lui per disdire, magari non lo fa... magari andrà dallo psicologo senza dirmi nulla. Insomma qualunche decisione prenda sono fatti suoi non miei.

Mi chiedi quanto posso essere disposta a sottostare ai suoi atteggiamenti, quanto? POCHISSIMO. Alla prossima litigata mi perderà per sempre. E lui lo sa.

Anche io ero così irrascibile e me la prendevo con chiunque, sono cambiata perchè la gente mi prendeva per pazza! Ora tutt'ora scatto se c'è qualcosa che mi innervosisce, ma mi limito e cerco di calmarmi, se lui è intelligente farà la stessa cosa, altrimenti boooh.

Io voglio una vita tranquilla, non voglio fare la crocerossina.

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ciao legend,

state insieme da poco e ti viene richiesto un impegno notevole...

ti vedo un po' crocerossina, scusa la franchezza, è lodevole ma non so se questo è quello che desideri realmente da un uomo in questo momento.

puoi aiutarlo anche standogli vicino senza essere la sua ragazza, come ti sembra questa prospettiva?

Anche io mi vedo crocerossina da ieri sera, ma sto cercando di chiedere a me stessa di tenere i limiti.

Sto pensando anche di stargli vicino come amica, ieri ho provato ad accennarglielo e lui non ha apprezzato molto.

Fatto sta che anche lui vede che non riesco nemmeno a dargli un bacio quindi lo capirà da se.

Ho fatto la babysitter per tanto tempo, e ieri mi sono accorta che lo trattavo come ho sempre trattato i bambini che ho cresciuto. Hai presente no? l'essere gentile e affettuosa però nello stesso tempo non dargliela vinta? ecco esattamente così.

Come quando Alessandro a 8 mesi nel seggiolone si disperava perchè voleva mangiare in braccio a me. Lì le scelte erano due, accontentarlo e quindi farlo mangiare per sempre in braccio, come faceva la nonna, oppure fare la forte e non farsi intenerire dai lacrimoni. Ho optato per la seconda scelta, ha pianto 10 minuti, ma poi il seggiolone lo usava solo con me, e non con la nonna e con la mamma!

Lo stesso l'ho fatto ieri con lui. ERa palese la sua disperazione per quello che mi aveva fatto il giorno prima, d'istinto mi è venuto di dirgli "non fa niente" ma mi sono trattenuta, perchè invece fa!

Con un pò di dolcezza ma freddezza nello stesso tempo gli ho fatto capire che quello che ha fatto è grave e che deve fare in modo tale che non si ripeta in futuro se non vuole di nuovo stare così!

Come dicevo anche sopra, dice che non vuole andare dallo psicologo, mah... peggio per lui. Che vi devo dire. Io ci sto provando in tutti i modi. Vedremo.

Insomma fino adesso tutti se ne sono fregati di lui, tutti hanno sempre detto "è così, lasciamo fare" io, a quanto pare sono l'unica persona che gli ha fatto capire che così non si trattano le persone... chissà magari nemmeno gli servirà lo psicologo, heheheh non vorrei essere troppo ottimista :).

comunque grazie ad entrambe per le risposte. :)

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cara legend ora la situazione mi è un po'ì più chiara...

mi sembra che al momento anche tu abbia le idee chiare.

buon a fortuna :crazy:

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Ciao a tutti,

Ho 33 anni e sono fidanzata con un ragazzo di 32.

Scrivo per lui e anche per me... Lui quarto di cinque figli maschi, di una famiglia apparentemente tranquilla, ha un lavoro fisso e nel frattempo si è creata una sua attività legata alla musica, ha diversi impegni ed è ben considerato nell'ambiente musicale.

Insomma apparentemente si potrebbe dire che ha una vita invidiabile, guadagna bene, si può permettere tutti gli sfizi e ha una ragazza che lo ama. Meglio di così...

Il problema principale sono i suoi sfogi di rabbia.

Basta un minimo particolare, anche una cosa inutile per farlo scattare e sembra come se venisse a galla un'altra persona.

Diventa scorbutico, non sente ragioni, non ragiona, non c'è modo di farlo calmare, urla, sbraita, passa agli insulti... può durare un minuto, un'ora, un giorno o anche una settimana. Gli si può provare a parlare in tutti i modi ma non ascolta nessuno. Lui prende e mi accompagna sotto casa, poi si sfoga via sms. Mentre a casa sbatte la porta e si chiude nella sua stanza.

Ferisce chi gli sta vicino, li accusa di menefreghismo e via dicendo poi

è come se si svegliasse e si pente per le cose che ha fatto o detto.

Non si rende conto di quello che fa, non ragiona.

Ogni litigata fatta dalla prima settimana che stiamo insieme termina sempre con un "è finita", ed è così demoralizzante sentirsi dire "è finita".

E' poco che ci sto insieme. sono quasi 4 mesi, e i suoi momenti di rabbia si sono succeduti per le cause più svariate:

Gelosia, paura dell'abbandono, situazioni inesistenti.

Un giorno commentavamo con il fratello quanto fosse arrabbiato ed io dentro di me gongolavo contenta perchè non ero io la causa, e invece salendo in macchina ho scoperto che INVOLONTARIAMENTE lo avevo fatto arrabbiare per una sciocchezza.

UNA SCHIOCCHEZZA! una cretinata, sul serio! alla fine lui ha urlato, sbraitato, si è anche fatto male prendendo a pugni il volante, è rimasto senza voce, io arrivata sotto casa sono scesa e rassegnata me ne sono andata a casa. Tanto è impossibile farlo ragionare.

Posso anche fare i salti mortali tanto se è convinto di qualcosa rimane di quella idea.

Non riesce proprio a capire quando le cose sono volute e quando sono involontarie, lui prende scatta e non ci sono santi che reggono. Poi si sveglia e mi dice:

si, in effetti potevo reagire in un altro modo.

si, in effetti ho esagerato.

si, in effetti sono stato troppo avventato.

si, in effetti mi sono messo dalla parte del torto.

Ho abbozzato, ho mandato giù diverse mele marce, ma nelle ultime due litigate io l'ho mandato a quel paese.

E sistematicamente tutte e due le volte gli ho detto io che era finita, tutte e due le volte si arrabbiava perchè lui doveva dire che era finita.

Poi... ho cercato di farlo ragionare dicendogli che poteva rimediare, ma niente, non recepiva.

Poi improvvisamente si sveglia e se ne rende conto.

Magari capita che mi manda a quel paese mi molla sotto casa e dopo 10 minuti mi manda la buonanotte.

Oppure mi manda a quel paese e il giorno dopo mi chiede di andare a fare colazione insieme.

Ieri c'è stato il culmine.

Mi ha insultato tutto il giorno, mi ha torturato psicologicamente. Alla fine, viene a casa mia per prendere delle cose che avevo sue e mia madre gliele ha portate. Io non stavo molto bene.

Mia madre con molta diplomazia gli ha detto delle semplici parole, che non doveva farsi male, che doveva chiedermi scusa e che quello che stava facendo era sbagliato.

Ci ha riflettuto 10 minuti, ed è tornato in se. Mi ha chiesto scusa, si è reso conto che quello che aveva fatto era stato gravissimo e via dicendo.

Gli ho riproposto per la seconda volta, di vedere uno psicologo, e lui ha accettato. Ammette che ha dei problemi. Che si rende conto dopo di quello che ha fatto, che non vuole più ferire chi gli sta intorno e via dicendo.

Io non so che fare.

Io, onestamente, ho la speranza che lui riesca a controllare questi scatti di rabbia, ma nello stesso tempo sono spaventatissima. Sono combattuta, perchè lasciarlo perdere non è da mio carattere, ma nello stesso tempo so che per me sarebbe una grande sconfitta se non ci dovesse riuscire.

Cioè io lo so che lui quando è arrabbiato dice cose che non pensa, ma non posso stare per il resto della mia vita a dirgli si si si e aspettare che torni in se. Cioè non posso stare tutta la vita a misurare i miei movimenti per il terrore di fare qualcosa che gli fa scattare quel meccanismo deleterio, perchè tanto se gli deve scattare gli scatta.

Prima mi incolpavo, ora invece niente, si arrabbia, punto. So che io non c'entro niente, ma che gli parte da dentro così senza poterlo prevenire.

Che devo fare? pensate che una cosa del genere possa essere curata da una terapia? pensate che non ci sia niente da fare? pensate che faccio bene a provare?

io sono spaventata e demoralizzata, uff. non so che fare, e soprattutto non so se quello che sto facendo sia giusto.

vi ringrazio tutti per aver letto fino qui, grazie :)

Anche io credo che tu debba lasciarlo...non è normale arrabbiarsi così.

Finchè sei ancora all'inizio della storia lascialo. Poi diventerebbe più difficile.

Sicuramente ha bisogno di curarsi, magari con una psicoterapia...

Una persona così però, credo, non sia nelle condizioni di vivere una storia di coppia in maniera equilibrata :(...

Ciao,

facci sapere....

Viva

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