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Potete consigliarmi?


Aquila86

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Scusate se questo post è troppo lungo…

Spero che possiate consigliarmi… c’è un piccolo problema che continuo ad avere da un sacco di tempo ormai. Ultimamente, da un anno a questa parte, ho chiuso con tutte quelle persone che mi facevano stare male. Era inutile continuare a stare vicino a loro, a cercare di farle sentire meglio, di non sentirsi inferiori a me e agli altri, a dargli consigli per risolvere delle questioni (che poi tra l’altro ne parlavano ad altri come se la conclusione fosse tutta farina del loro sacco, mentre davanti a me si sbattevano la testa e cercavano aiuto). Mi sono allontanata da queste persone perché, dopo averle così tanto aiutate, hanno acquisito una sicurezza tale da potersi permettere di pugnalarmi alle spalle, dopo tutta la fiducia che gli ho dato. Ho vissuto questa situazione per più di 4 anni, mi hanno fatto venire un sacco di dubbi su me stessa, problemi, quando invece io non mi sentivo affatto in difetto, anzi… ero sempre decisa su ogni cosa, molto sicura ed anche aggressiva a prescindere se mi attaccavano o no, insomma una tosta. Adesso non mi riconosco più. Per farla breve: i ruoli si sono capovolti ed adesso quelle persone, che comunque ho allontanato dalla mia vita, che soffrivano di complessi di inferiorità ed erano tanto insicure, si sono ritrovate ad essere sfacciate e sicurissime di loro stesse, come ero io tanto tempo fa. In pratica adesso sono diventata una persona senza amici… (mi è rimasta una sola amica dell’infanzia, fortuna ci siamo ritrovate!) e sebbene ne soffro, non tornerò MAI indietro da loro, da queste persone che mi hanno trasformata e mi hanno trattata male! Ed io che non volevo rispondere ai loro atteggiamenti perché sapevo che soffrivano di complessi… inoltre non aspettavo che mi sarebbero venute contro. Queste persone ancora tentano un contatto con me, più le trattavo male, mentre cercavo di allontanarle, e più si avvicinavano, e ancora continuano e non si stufano di essere ignorate!! Sono sempre ipercuriose di quello che faccio, e tentano ancora di copiarmi per tutto, come hanno sempre fatto! A me di loro, adesso, poco importa… il mio vero problema è diventato quello di non riuscire a socializzare con altra gente. Ho conosciuto molte persone ultimamente grazie a quest’unica amica che ho. Lei mi dice di continuo: “devi uscire con me… ritorna come prima… adesso devi svegliarti!” e cose del genere. Adesso mi sento sempre subordinata a qualcun altro e questo non mi sta bene, io non sono così, sono stata sempre la caciarona del gruppo e quella che prendeva le decisioni, adesso quando mi sento dire queste cose (“devi svegliarti”) mi fa male. Il fatto è che mi sento continuamente in disagio verso le nuove persone. In difetto perché non riesco a comportarmi come sono realmente (l’unica me stessa che so essere proprio io è quella che si rapporta con i genitori, mio fratello… quella è la vera me e quella di una volta!) perché ho paura di perdere anche questa mia amica se per caso risulto antipatica ai suoi amici, perché in realtà so di essere una schifosa prepotente e penso anche egoista e non voglio esserlo con queste nuove persone, perché forse in fondo non mi piaccio caratterialmente e cerco di sembrare una persona diversa. E’ appunto quasi un anno e mezzo che cerco di ribellarmi a questa situazione perché è impossibile che ogni volta che esco, torno a casa mi dico: “quanto sei stata stupida…”. Mi odio per questo! Ho deciso quindi di iniziare a comportarmi per come sono, ma il bello è che per quanto io possa sforzarmi in realtà non ci riesco! Finisco sempre per fare la figura della cretina, di quella un po’ stupidotta… guardate, se solo penso che circa 4 anni fa ero così diversa e che gli altri addirittura avevano soggezione di me! Mi viene una rabbia…cioè, mi domando perché mi sono così rimbambita!? E adesso che voglio tornare come ero non ci riesco! Ma qual è la chiave per risolvere tutto? Perché non riesco ad essere completamente me stessa con gli altri? Ho anche provato a pensare che me ne dovevo fregare delle reazioni degli altri, che se queste persone che la mia amica mi porta a frequentare mi giudicano stronza allora penso: “sti cavoli! Si vede che non sono amicizie per me” . Però mi ci impunto ogni volta e alla fine l’unica cosa che ottengo è una continua insoddisfazione di me! In generale comunque risulto antipatica alla maggior parte della gente che conosco… ma alla fine penso: “sono come sono e risulto antipatica, mi trattengo e metto una maschera e risulto lo stesso antipatica, allora come cavolo devo comportarmi!?!?”, inoltre mi trattano male a priori…io ovviamente mi difendo dagli attacchi, rispondo a tono, però è sempre troppo tardi, perché anche se rispondi, comunque manterrai sempre quel primo giudizio che gli altri hanno di te, sono rare le persone che cambiano idea… vorrei tanto ritrovare quel pizzico di soggezione che suscitavo negli altri per non far capitare l’occasione della presa in giro. E vorrei tanto che gli altri vedessero le cose buone di me, per quella che sono! Mi sono stufata di essere insicura!

Scusate se ho scritto troppo ma non ho nessuno con cui parlare di questa cosa, mi vergogno anche un poco e mi sento troppo sola… voi che potete consigliarmi?

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Ciao Aquila! :):

La prima cosa che mi viene in mente è che..pensi troppo!

Non puoi ragionare così su ogni tua parola o comportamento, stando lì a rimuginare sull'impressione che dai agli altri, su ciò che pensano di te..rischi davvero di uscirtene di testa, soprattutto perché non puoi controllare così ne' te stessa ne' tantomeno gli altri.

Datti una pausa mentale.

Da ciò che dici sembra che questo tuo cambiamento sia stato provocato dall'insinuarsi di profonde insicurezze.

L'immagine che prima ti arrivava dal mondo esterno è iniziata così a mutare (da simpatica e sicura ad antipatica ed insicura), e tu comprensibilmente non hai saputo reagire.

Capisco anche la paura di perdere questi ultimi amici pero', dammi retta, se continui ad avere "l'ansia da prestazione" ogni volta che esci con loro probabilmente otterrai questo; perché si sa..se scendi le scale pensando "non devo cadere, non devo cadere.." probabilmente è la volta che cadi.

Rischi di influenzare le loro opinioni in negativo (come credi), più di quanto pensi.

Perciò il mio consiglio è davvero di cercare di essere il più rilassata possibile quando esci con loro, di pensare meno a quello che loro pensano, di dire a te stessa : "Ok, sono loro antipatica..significa che non potranno essere miei amici", di parlare il più spontaneamente possibile. Loro percepiranno la tua ansia in certi momenti, e li influenzerà sicuramente, perciò non trasmettergli questo.

E se poi li perdi..aquila, se sei te stessa non puoi davvero rimproverarti nulla.

In bocca al lupo :;):

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Grazie Trixy per la tua risposta. Hai perfettamente ragione... però mi è difficile essere spontanea... mi sono sforzata ad esserlo per tanto tempo e non ci sono mai riuscita. Devo riuscire a capire da dove provengono le mie insicurezze e forse allora potrò dire di conoscermi e comportarmi per come sono. E' sicuramente vero, come dici tu, che gli altri percepiscono la mia ansia, la mia negatività e purtroppo la maggiorparte delle persone, fortuna non tutte, se ne approfittano di questo fatto, mettendoti i piedi in testa e quindi prendendoti in giro. Ma non è tanto questo quello che mi preoccupa quanto la vera paura di restare sola ed è forse per questo che non riuscirò a sbloccarmi, comunque se dovesse accadere (restare sola) sarà cosa di fatto ed un momento che probabilmente servirà a formarmi.

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Ciao carissima, ho letto con interesse il tuo post, ti confesso che mi ha molto colpito. Provo a darti qualche suggestione, null'altro.

Hai parlato chiaramente di amici che aiutavi, che ti chiedevano, che davanti a te si sbattevano la testa per trovare soluzioni e tu, in pratica, eri il loro punto di riferimento. Poi, ad un certo punto, le cose si sono ribaldate. Questa situazione è molto frequente in questi casi. Poichè i rapporti di amicizia si basano su un dare ed avere reciproco che non si esaurisce nel costituirsi di una relazione a senso unico, dove io aiuto e tu sei aiutato. Questi rapporti non sono paritari, ma asimmetrici, e tendono spesso a roveesciarsi, ribaltando i ruoli esattamente come hai descritto tu. Chi aiuta, il salvatore (mettiamola così) viene poi visto come carnefice e dunque tradito. Trovandosi dunque ferito e solo, privato del suo ruolo.

Mi ha colpèito molto, anche, il tuo stato d'animo, il tuo rifiutare l'aiuto, anzi ti fa sentire persino male.

Uno psicanalista americano, Perry, ha dato una bellissima definizione di altruismo, definendolo come l'atto tramite il quale la persona che aiuta gli altri è come se stesse aiutando se stessa, fornendo ad altri quel sostegno che gli è mancato in epoche passate. Dal momento in cui hai eprso la possibilità di aiutare improvvisamente ti sei sentita sola, anziche alleggerita dal peso oneroso che è aiutare gli altri facendosi carico delle loro sofferenze.

Perdonami l'eccesso di interpretazionismo, un vizio del mestiere, spero di essert stato utile.

Un Saluto

Massimo

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Ma non è tanto questo quello che mi preoccupa quanto la vera paura di restare sola ed è forse per questo che non riuscirò a sbloccarmi, comunque se dovesse accadere (restare sola) sarà cosa di fatto ed un momento che probabilmente servirà a formarmi.

Brava, questa è davvero una cosa su cui devi ragionare.

E' brutto restare soli, bruttissimo, e te lo dico per esperienza.

Però se accade è qualcosa che bisogna affrontare pensando che ci servirà..e soprattutto è una situazione contro la quale possiamo reagire, e convinciti di questo.

Devi cercare di temerla il meno possibile, questo probabilmente ti permetterà di far sì che non avvenga, e se dovesse accadere troverai la forza per affrontarla.

Ovvio che queste sono solo parole, ovvio che per superare bene le tue insicurezzei è sempre bene iniziare un percorso terapeutico.

Però magari prendendo atto di questo potresti cominciare a stare più tranquilla.

Se vuoi un appoggio virtuale io sono qui -_-

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Veramente grazie per il vostro sostegno!

Non capita tutti i giorni di poter trovare persone che ti capiscono e ti acoltano.

Massimo, hai colto appieno quello che mi è successo, anche se non riesco a sentirmi così altruista. E' vero in passato ho aiutato, però adesso non so se lo rifarei di nuovo... adesso sono disposta ad aiutare solo quelle persone che poi so che potranno ricambiare il favore, e che non cercano di approfittarsene. In effetti, quando potevo dare una mano di aiuto poi mi sentivo meglio, mi sentivo apprezzata, insomma forse lo facevo più per me che per le altre persone...quindi non mi sento così tanto altruista. Una volta capitava che quando vedevo una persona in difficoltà, magari silenziosa nel gruppo o timida, cercavo sempre di farla sentire a suo agio. Ora che ci sono io in questa condizione, nessuno lo fa (a parte questa mia amica che penso mi aiuti perchè conosce come ero), anzi, ti ignorano o ti prendono in giro! Fino a poco tempo fa, quando c'erano persone che mi prendevano in giro e poi avevano bisogno di qualcosa, io stavo lì pronta a darle una mano...che stupida! Però utlimamente ho cominciato a ragionare in maniera differente: "se tu ti comporti male con me, non vedo il perchè io devo in ogni caso comportarmi bene con te, anche quando stai in difficoltà". Inoltre anche a me utlimamente è capitato di ignorare persone che non conosco molto bene che si trovano nella mia stessa condizione di adesso...la sensazione che ho quando le vedo è come quella che se le aiutassi mi sentirei indietreggiare...non so bene come spiegarlo. Questa gente mi ha proprio rovinata!

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Cara Aquila, io non mi focalizzerei sulle altre persone che ti hanno rovinata. Mi focalizzerei invece su come tu ti sia circondata da persone così, su come tu ti sia ritagliata proprio quel ruolo, su come questo ruolo si sia ribaltato. Per quanto si possa stare dietro agli altri, di fatti, possiamo cambiare solo noi stessi. Mettiti al centro delle tue attenzioni, e concediti anche di indietreggiare ogni tanto, è illusoria la corsa in avanti, non fa parte della vita il senso unico. nel bene e nel male.

Per l'altruismo, appunto, come sostiene perry, non esiste come lo intendiamo comunemente, è solo una forma di egoismo che utilizza energie positive anzichè distruttive.

Un Saluto

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Massimo, mi stai facendo riflettere su un sacco di questioni che riguardano me stessa...ed hai veramente ragione, per la maggior parte delle volte non faccio altro che focalizzarmi sugli altri. Non penso però di poter riuscire ad indietreggiare, almeno per adesso...almeno fin quando non avrò risposto in maniera certa ad alcune domande che mi sono posta, fin quando non avrò trovato un mio essere e ne sia veramente sicura! Non posso permettere di far accadere di nuovo quello che è già successo. Quello che voglio dire è che se devo indietreggiare lo devo fare sentendomi forte abbastanza.

Poi non so... la mia definizione di altruismo è appunto come lo intendiamo comunemente, non riesco a condividere la definizione di Perry, non intendo dire però che la consideri sbagliata, così come non intendo dire che sia giusta la mia! Forse sento dei sensi di colpa molte volte proprio per questa idea sull'altruismo che ho... Comunque, a parte ciò, è veramente confortante parlare, grazie ancora!

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