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Frustrazione...


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Ospite sea

Ma è un copione molto frequente..

Se mi guardo intorno, il 90% delle persone fa così. O sbaglio?

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Ospite sea
Be piucchealtro io mi preouccuperei del fatto che il bambino una volta vissuto l'abbandono da parte della madre, comprometterà le sue modalità relazionali. :D:

Eh? -_-

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Per me fai conto di vedere la volpe con l'uva.

Non la posso avere? Beh, fa schifo, echissene.

Già... è una reazione che ho avuto spesso e volentieri anch'io... mi succedeva ad esempio quando avevo una relazione sentimentale... non equilibrata ovviamente (suppongo oggi con il senno di poi)... perché ero iperemotiva, quindi riempivo di attenzioni, troppe attenzioni, il mio compagno, che ovviamente non ricambiava allo stesso intenso modo... questo non ricambio veniva percepito da me come un rifiuto, una non accessibilità psicologica a quella persona, così, di punto in bianco, ad un certo punto dicevo all'uomo in questione "arrivederci e grazie"... immaginati come potevano sentirsi quei grappoli di uva che tanto il giorno prima venivano osannati quanto il giorno dopo venivano piantati in asso senza apparente motivo (poverini)... ovviamente era un meccanismo che non controllavo coscientemente a quel tempo... e non so se ci riesco pienamente anche oggi.. eh eh.. -_-

Poi c'è la questione della competizione.

Se sono frustrata perchè faccio a gara con me stessa, male di nulla.

Vero infatti... anche se talvolta si può essere anche talmente severi con sé stessi, che alla fine ci si devasta lo stesso..

Se però faccio una gara con gli altri.. ci sta che a lungo andare.. dài oggi dài domani, io non riesco.. ma perchè gli altri sì.. si comincia a intaccare l'autostima..

e allora diventa pericoloso.

Se non mi soccorre l'istinto, è un casino. Perchè cominci ad arrabbiarti con te stesso..e dove si va non si sa, se si prolunga nel tempo...

..questione di sopravvivenza, come volevasi dimostrare.. eh eh.. :D::huh:

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Certo che puoi dirlo quintessenza, dopo aver riconosciuto un limite siamo liberi di accettarlo e conviverci, eppoi possiamo anche concederci di perseguire altri obbiettivi. -_-

..questo è un aspetto importante secondo me, ovvero dopo aver riconosciuto un limite riuscire ad accettarlo e a conviverci... forse è la parte che richiede più "lavoro"... o forse è soggettivo... :D:

E certo, la mamma a un certo punto è bene che torni senno il bimbo poi la rifiuta. :huh:

..poiché l'eccessiva frustrazione causatagli dalla sua assenza, gli ha fatto elaborare una modalità relazionale alternativa... quella che gli permette (per quel che lui può) di salvaguardare nel miglior modo possibile sé stesso...

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..questo è un aspetto importante secondo me, ovvero dopo aver riconosciuto un limite riuscire ad accettarlo e a conviverci... forse è la parte che richiede più "lavoro"... o forse è soggettivo... -_-

Si è soggettivo, dipende dalla nostra capacità di introiezione...sempre che prima abbiamo demolito il muro delle nostre convinzioni.

..poiché l'eccessiva frustrazione causatagli dalla sua assenza, gli ha fatto elaborare una modalità relazionale alternativa... quella che gli permette (per quel che lui può) di salvaguardare nel miglior modo possibile sé stesso...

E certo, non puoi dire ad un bimbo di essere adulto e autosufficente, è necessario sviluppi prima la corretta capacità narcisistica atta al non sentirsi abbandonato.

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Be c'azzecca come poche la favola della la favola della volpe e l'uva:

"Una volpe, dopo aver sognato di raggiungere un grappolo d'uva, si sveglia accorgendosi che quel grappolo esiste davvero. L'animale affamato tenta con grandi balzi di staccare il grappolo ma ogni sforzo è vano. Constatando di non poterla raggiungere, esclama: "tanto è ancora acerba!".

Secondo me in questo caso la volpe evita di riconoscere un suo limite, che è quello di avere la capacità di saltare abbastanza in alto per raggiungerla, trova la sua giustificazione "tanto è acerba", che denota l'onnipotenza di attribuire o meno delle qualità che tuttavia non corrispondono alla realtà (l'esperienza del mangiare il chicco)

Be in questo caso credo che il tuo, come dice Oatley, sia un pre-addictive scripts, ovvero un copione emotivo che interpreti per raggiungere il rilassamento sfuggendo, ma anche evitando un evento negativo, che stimolerà conseguentemente un emozione negativa (la depressione di non essere capace di raggiungere l'uva di cui sopra)

Coerente tutto quello che hai scritto (bello rileggere anche la favoletta.. eh eh.. :D: ).. ci sarebbe da lavorare molto in profondità per scardinare certi meccanismi che raggiungono picchi estremi... perché può accadere che si mettano in moto questi copioni come una coazione a ripetere, magari anche di fronte a situazioni che davvero non lo richiederebbero... nel senso che si comincia a sfuggire anche quando davvero non sarebbe necessario... -_-

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Ma è un copione molto frequente..

Se mi guardo intorno, il 90% delle persone fa così. O sbaglio?

Be citando un detto: se tutti si buttano dal ponte ti ci butti anche tu perchè fa moda? -_-

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frustrazione...................nel mio caso non è proprio quella io ammiro le persone migliori di me di solito quelle che hanno cio che io vorrei e che magari non ho non possono suscitarmi sentimenti di invidia o frustrazione, magari un po di magone

..forse perché il tuo vero interesse è indirizzato verso cose che non appartengono all'avere, ma all'essere... suppongo..

......comunque non ho letto tutto quello che hai trovato sulla garzantina ehhhhhhhhhhh

..per questa volta ti perdono.. la prossima anche! :huh::shok:

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penso pure che a un certo livello di maturita' non si possa parlare di frustrazione ,semplicemente c'è chi non si accontenta delle vie di mezzo ma vorrebbe tutto e quindi piuttosto che accontentarsi solo di una parte di quello che vorrebbe ottenere decide di rinunciarvi ma non per questo diviene un frustrato che si chiude in un guscio ed esce solo per vendicarsi del mondo, arrabbiarsi con gli altri

..si, potrebbe essere un atteggiamento mentale anche questo, ovvero: o tutto o niente! Importante è che non provochi turbamento per la persona stessa...

molte volte si prendono delle cantonate a giudicare frustrato chi decide di non provare, quella persona se vorrebbe potrebbe dimostrarti tante cose che magari ti farebbereo paradossalmente sentire frustrato proprio te che lo giudichi in quel modo.................spesso si confonde anche la frustrazione con il senso di colpa che a parer mio convergono come concetti in alcuni punti ma non in tutto pero' sapete cosa vi dico sono tremendamente pigro che non mi va di scrivere oltre ,,,,un bacio a tutti

..già, le cantonate sono sempre dietro l'angolo..

..in questo momento sono tremendamente pigra anch'io... sarà il solito calo degli zuccheri! :huh:

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  • 2 months later...

Per quello che posso dirti di me è che la mia vita è una folta foresta di fallimenti e frustazioni, come se fossi nato su questa bandiera, l'unica cosa è che il mio caso è u problema neurologico e mentale. Quello che faccio per difendermi dalle frustazioni è limitare il miocampo di azione, ci sono cose che posso e che non posso, nn tutte is conoscono, ma qunado ci sono in mezzo in me si scaturisce angoscia rabbia dolore, sentimeni di incapacità, intolleranza e inadeguatezza, per cui in questa situazione faccio fatica ad affrontarla, allora la mia angoscia mi lacera e quando il peniero martellante smette la sua attività neuronale riprendo a vivere guardando di vedere seè possibile fare qualcosa in una manierapiù serena e magari con l'aiuto di qualcuno. Non sempre è tollerabile la frustazione, soprattutto quano ci casca inmezzo la nostra autostima e la erode, il sentimento di erosione fa si che renda più difficile affrontare la difficoltà e di risolvere se è possibile il problema.

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