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solitudine


stefano79

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ciao a tutti..

sono un ragazzo di 29 anni ed il mio problema è che sono solo e chiuso.

Ho passato le ferie chiuso in casa perchè non avevo nessuno con cui partire o stare.. praticamente ho soltanto un amico con cui esco e con cui mi sento, ma se manca lui non so dove sbattere la testa. E' da tanto che è così.. sono un tipo introverso che con persone con cui non ho una profonda conoscenza mi sento triste e a disagio, quindi non posso, ad esempio, andare in giro o in un locale con gente che conosco appena o male.. mi sentirei spaesato e mi giudicherebbero matto... già lo pensano tutti che io sono strano.

vorrei tanto avere degli amici, ma non sono in grado di averli... sono stanco di stare chiuso in casa.. è estatte, vorrei andare al mare, ma non è che posso chiamare gente che non frequento per elemosinare compagnia.. è patetico.. spesso esco da solo.. ma non avendo nessuno che mi aspetta e che pensa a me mi fa sentire ancora piu solo e patetico... vorrei consigli.. ma tanto non li seguirò, lo so..

grazie comunque

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C'è poco da consigliare. Io considero la solitudine non un disagio ma una condizione di libertà. Gli amori talvolta finiscono, gli amici vanno e vengono, i conoscenti occasionali per scambiare qualche parola si incontrano ogni giorno. E il non avere legami fissi ti offre la possibilità di fare ciò che più ti piace, senza paura di contrariare qualcuno. Se poi arriva qualche "amico", ben venga, ma credo che prima di tutto dobbiamo pensare a noi stessi.

Oltretutto tu, essendo uomo, anche solo hai molti meno problemi di una donna.

Ciao!

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ciao a tutti..

sono un ragazzo di 29 anni ed il mio problema è che sono solo e chiuso.

Ho passato le ferie chiuso in casa perchè non avevo nessuno con cui partire o stare.. praticamente ho soltanto un amico con cui esco e con cui mi sento, ma se manca lui non so dove sbattere la testa. E' da tanto che è così.. sono un tipo introverso che con persone con cui non ho una profonda conoscenza mi sento triste e a disagio, quindi non posso, ad esempio, andare in giro o in un locale con gente che conosco appena o male.. mi sentirei spaesato e mi giudicherebbero matto... già lo pensano tutti che io sono strano.

vorrei tanto avere degli amici, ma non sono in grado di averli... sono stanco di stare chiuso in casa.. è estatte, vorrei andare al mare, ma non è che posso chiamare gente che non frequento per elemosinare compagnia.. è patetico.. spesso esco da solo.. ma non avendo nessuno che mi aspetta e che pensa a me mi fa sentire ancora piu solo e patetico... vorrei consigli.. ma tanto non li seguirò, lo so..

grazie comunque

scusa stefano , ma sei introverso per delle ragioni psicololgiche ? hai ansia ed angosce che ti limitano

nelle tue scelte?

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C'è poco da consigliare. Io considero la solitudine non un disagio ma una condizione di libertà. Gli amori talvolta finiscono, gli amici vanno e vengono, i conoscenti occasionali per scambiare qualche parola si incontrano ogni giorno. E il non avere legami fissi ti offre la possibilità di fare ciò che più ti piace, senza paura di contrariare qualcuno. Se poi arriva qualche "amico", ben venga, ma credo che prima di tutto dobbiamo pensare a noi stessi.

Oltretutto tu, essendo uomo, anche solo hai molti meno problemi di una donna.

Ciao!

da soli non si è nulla, l'uomo non è fatto per stare da solo

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Vorrei consigli...

Ciao, :)

non l'ho ancora letto (l'ho ordinato, ma non è ancora arrivato) ma sembra essere un libro interessante sul tema della solitudine: Sentirsi soli

Magari potrebbe tornarti utile, chissà.

Sono stanco di stare chiuso in casa...

spesso esco da solo...

Cosa fai di preciso quando sei solo?

Compi della attività di qualche genere? o resti piuttosto passivo?

La solitudine pesa comunque quando si è infelici. Quindi una delle domande che potresti porti è: cosa mi rende felice? Da cosa dipende la mia felicità? (Dal fatto che sto solo?) Posso in un qualche modo influenzare la mia felicità/infelicità?

Un bel libro che sto leggendo in questo periodo sulla felicità è Vivere felici. Felice si nasce o si diventa? di Christophe André. Un libro molto bello - devo dire. Fatto bene, che ti fa un quadro generale su questo tema per niente semplice da trattare. Geniali trovo le numerevoli citazioni che fa André, come ad esempio una di Voltaire: "Ho deciso di essere felice perché fa bene alla salute".

Buona domenica.

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da soli non si è nulla, l'uomo non è fatto per stare da solo

Mah... siamo in 7 miliardi al mondo, neanche sul k2 si potrebbe "stare soli"... Però, all'ossessiva ricerca di amici, magari sbagliati, preferisco leggere un libro o fare una passeggiata. A presto!

elisa

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Mah... siamo in 7 miliardi al mondo, neanche sul k2 si potrebbe "stare soli"... Però, all'ossessiva ricerca di amici, magari sbagliati, preferisco leggere un libro o fare una passeggiata. A presto!

elisa

infatti la mia non è una ricerca ossessiva, altrimente non sarei solo

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Ciao, :)

non l'ho ancora letto (l'ho ordinato, ma non è ancora arrivato) ma sembra essere un libro interessante sul tema della solitudine: Sentirsi soli

Magari potrebbe tornarti utile, chissà.

Cosa fai di preciso quando sei solo?

Compi della attività di qualche genere? o resti piuttosto passivo?

La solitudine pesa comunque quando si è infelici. Quindi una delle domande che potresti porti è: cosa mi rende felice? Da cosa dipende la mia felicità? (Dal fatto che sto solo?) Posso in un qualche modo influenzare la mia felicità/infelicità?

Un bel libro che sto leggendo in questo periodo sulla felicità è Vivere felici. Felice si nasce o si diventa? di Christophe André. Un libro molto bello - devo dire. Fatto bene, che ti fa un quadro generale su questo tema per niente semplice da trattare. Geniali trovo le numerevoli citazioni che fa André, come ad esempio una di Voltaire: "Ho deciso di essere felice perché fa bene alla salute".

Buona domenica.

si, resto passivo.. sto in camera mia,al pc tutto il giorno... se non mi vergognassi troppo del giudizio del commesso in libreria questi libri li comprerei tutti:)

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Acquistali online, se proprio non vuoi essere sfottuto :sun: dal commesso della libreria. Scherzi a parte, anch'io sono solo e senza amici, ma non ne sento la mancanza in senso assoluto. Non ho neanche una compagna, ma molti problemi a relazionarmi con l'altro sesso. Se leggi il mio topic capirai. Soffro da cani invece, proprio perchè vorrei vivere una vita come quella descritta da blueshine. Ma non ci riesco. Vorrei avere donne occasionali (non a pagamento) senza nessun legame, e se poi ci scappa l'innamoramento reciproco e sincero, beh, ben venga e duri quel che duri. Sono contento della mia libertà e di non dover rendere conto a nessuno. Anche quì, però, se dovesse capitare qualche buon amico con cui condividere pensieri e quanto altro, benissimo. Le cose le voglio spontanee, e non forzate a tutti i costi. Poche ma vere. Non ho paura della solitudine, bensì dell'isolamento. Ho paura delle cose forzate a tutti i costi. Per mia natura, non corro dietro a nessuno e nessuna. Non mi sono mai dichiarato ad una donna, anche perchè, quelle incontrate forse non lo meritavano, e ne ho sofferto; non ho neanche mai elemosinato amicizia alcuna. Io sono quì, mi vedi, posso lanciarti qualche segnale. Se ti interesso mi rispondi e mi vieni incontro di tuo, altrimenti stammi fuori dalle scatole. Posso sembrare contradditorio, ma la vedo a questo modo. E ne soffro molto. Soffro al pensiero di incontrare perennemente l'indifferenza della gente, o ancor peggio, di non sapere quando mi perdo qualcuno per causa mia.

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infatti la mia non è una ricerca ossessiva, altrimente non sarei solo

Sono da sola anche io e non posso dire di starci male ;)

e come vedi, tra una puntata e l'altra, stiamo facendo una bella conversazione.

A proposito di letteratura, sto "costruendo" un piccolo club letterario online/offline

se qualcuno vuole contribuire, può scrivermi a lastanzadeilibri-redazione@yahoo.fr

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Se non mi vergognassi troppo del giudizio del commesso in libreria questi libri li comprerei tutti :)

Ciao, :)

in primo luogo vorrei dirti che non perché si legge un libro sulla solitudine significa che si è soli, ma si può benissimo leggere libri del genere per aiutare chi è solo o per semplice interesse personale su un determinato tema che incuriosisce (quindi il commesso non è che pensa per forza di cose che TU sia una persona che soffre di solitudine, magari è anche solo una lettura-regalo che tu vuoi fare a una persona sola - detto in altro modo, il commesso ne può pensare di cose... magari pensa a sua figlia che è malata di cancro e sta per morire e non gliene frega proprio nulla di cosa stai comprando tu, magari. Speriamo di no, per la figlia).

In secondo luogo ciò che potresti fare è immaginarti la peggiore osservazione che ti potrebbe arrivare dal commesso, in modo tale da prepararti all'eventualità, così da portergli rispondere in un qualche modo. Quale sarebbe il peggior giudizio? E qual è il problema se le cose stessero effettivamente così? Tutti hanno i loro problemi nella vita. La cosa più sciocca che si possa fare è cercare di non risolverli.

Terzo, se proprio non ti va di affrontare il commesso sconosciuto, puoi ordinarli online, come suggerito già dall'utente TravellerInTime.

Andando oltre:

Sì, resto passivo... sto in camera mia, al pc tutto il giorno...

Mi pare insomma di capire che ti manca un po' di creatività. :drinks:

È giusto dire che non sai cosa fare quando sei solo?

Se sì, quello che si può vedere è cosa si può fare quando si è soli, che attività entusiasmanti esistono che si possono praticare in solitudine o anche che attività si possono iniziare a fare per conoscere altra gente.

Tu che interessi hai? Cosa ti piacerebbe fare prima o poi nella vita?

Leggere, scrivere (diario, un libro o altro ancora), suonare musica, dipingere, fare teatro (perché no?), praticare dello sport (correre, andare in bici o in mountaine bike, in roller, fare delle scarpinate, ecc.), prendersi cura di animali domestici (impegnativo ma bello), fare del volontariato (si possono vivere esperienze importanti), e altre attività o hobbies ancora.

Come diceva Schopenhauer: "L'attività è indispendabile alla felicità".

(Si veda in questa direzione anche quanto espresso da Mihaly Csikszentmihalyi nella sua teoria del flow [qui in italiano])

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C'è poco da consigliare. Io considero la solitudine non un disagio ma una condizione di libertà. Gli amori talvolta finiscono, gli amici vanno e vengono, i conoscenti occasionali per scambiare qualche parola si incontrano ogni giorno. E il non avere legami fissi ti offre la possibilità di fare ciò che più ti piace, senza paura di contrariare qualcuno. Se poi arriva qualche "amico", ben venga, ma credo che prima di tutto dobbiamo pensare a noi stessi.

Oltretutto tu, essendo uomo, anche solo hai molti meno problemi di una donna.

Ciao!

Mi permetto di dissentire.

Nella vita di una persona sola non ci sono amori che iniziano.

Nella vita di una persona sola non ci sono amici che arrivano.

Nella vita di una persona sola non capitano incontri occasionali.

La solitudine può anche essere una condizione di libertà se è per un po'.

Nel momento in cui diventa una condizione permanente (nel senso che permane da un certo numero di anni) è un limite e basta.

Se hai qualcuno intorno puoi sempre decidere di rimanere in casa e leggere un libro: viceversa, se sei solo cosa puoi fare se ti viene voglia di fare una chiacchierata? Se avessi bisogno di un consiglio? Di un aiuto?

Non so tu, ma io mi annoio a parlare da sola e ad uscire da sola, posso anche passare il tempo a leggere, disegnare, ascoltare musica eccetera eccetera ma è passare il tempo e basta. Non mi diverte. Perciò io non sono libera di divertirmi, nemmeno una volta ogni tanto, e sono francamente stufa di pensare a me stessa, di non avere mai un interlocutore che mi dia un punto di vista diverso da tutti quelli che potrei immaginare. Io non la vedo questa libertà, al contrario mi sembra proprio una schiavitù.

Buon per te se la vedi veramente in questo modo ma ho l'impressione che stiamo parlando di solitudini ben diverse.

Poi non ho capito perché la solitudine di un uomo debba essere diversa da quella di una donna.

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