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Sono un mostro. Le donne mi vedono così.


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Sul perché ci sono persone che attaccano, criticano il prossimo senza un motivo apparente

Esistono più motivi, chiaramente, che possono far sì che una persona critichi il suo prossimo, ne parli male, spettegoli alle spalle di qualcuno.

Ci sono persone ad esempio che ahimè hanno una visione negativa del mondo. Si fanno dominare dalle emozioni negative (rabbia, tristezza, malinconia, ira, ecc.), con la conseguenza poi che vedono il mondo sempre e solo in modo negativo. Criticano in continuazione ciò che vedono - uguale cosa -, in modo indistinto, sia esso un semplice pedone che sta tranquillamente passeggiando con il suo cane, oppure una superstar che rilascia una normale intervista. Vedono ovunque cose negative: del pedone diranno magari che cammina in modo anomalo - anche se non è vero -, che ha un cane brutto quanto lui - anche se non è vero -, che il cane emana un odore insopportabile - anche se non è vero -; della superstar diranno invece che ha brutte orecchie - quando magari le ha solo un po' a sventola alla Will Smith, nulla di ché -, che è una testa vuota, incapace di parlare - quando magari non tratta alcuni argomenti nell'intervista perché privati, non perché non saprebbe cosa dire -, ecc. Insomma, immagino che chiunque avrà avuto a scuola - ad esempio - la classica compagna di classe che sparlava dietro a tutti, senza che ci fosse un reale motivo per farlo. Purtroppo esistono persone del genere: brontolone e criticone.

Ora, la questione è questa: se una persona ha una bassa autostima e sente parlare male nei suoi confronti un individuo del genere, penserà subito che ha ragione, che se dice che sono brutto, è perché lo sono effettivamente, ecc. Insomma, chi ha bassa autostima rischierà di farsi mille pensieri, mille problemi - inutili e surreali, potremmo dire - per una semplice frase detta da uno sconosciuto criticone.

D'altra parte invece abbiamo persone più ragionevoli - se così vogliamo dire -, che piuttosto di credere a quanto dice di male uno sconosciuto criticone, si dicono tra sé e sé: "Quella persona dev'essere veramente infelice per girare e dire alla gente cose simili [negative]. Non posso che avere compassione per lui, e augurarmi che ritrovi la felicità che ha perso".

E se ci pensiamo, notiamo che in fin dei conti quest'ultima riflessione è vera: un uomo che è felice non ha motivi per cui dovrebbe criticare gli altri, o fare osservazioni negative, che possono far male al prossimo. Se una persona è felice, cerca piuttosto di tirare su il morale di chi è meno fortunato in qualsiasi senso. Chi critica, chi attacca, è perché in fin dei conti non sta bene con sé stesso, è avvolto dall'infelicità.

Esistono poi anche persone che non criticano perché vedono il mondo nel suo insieme negativo, e hanno dunque l'abitudine di giudicare male tutti e tutto, ma perché sono invidiose.

Invidia di che cosa?

Della felicità altrui - ad esempio.

C'è gente che è ossessionata dal fatto che ci possa essere qualcuno che è più felice, che gode maggiormente della vita, che ha un qualcosina in più rispetto a loro. Non riescono ad accontentarsi di quello che hanno, ma cercano sempre il paragone con gli altri. E se qualcuno è più felice, o più bello, più ricco, più qualsiasi cosa, ecco che allora piuttosto che vedere più felici gli altri, li attaccano, li criticano, affinché diventino infelici quanto loro. Il loro ragionamento è: se una cosa non la posso avere io, allora non la può avere nessuno. E allora girano distruggendo la felicità altrui.

Mi ricordo ancora un fatto che mi è accaduto ai tempi del liceo. Durante la gita di maturità, senza che lo volessi e senza che me ne rendessi effettivamente conto, ero riuscito ad attirare l'attenzione e la simpatia di alcune mie compagne di classe. Questo fatto non dev'essere andato giù ad un mio compagno, estroverso e sempre molto attivo, che ci provava sovente con un'altra compagna ancora. Vedendo che io senza fare niente di concreto ero riuscito ad ottenere quello che lui non aveva ottenuto, mi ricordo ancora adesso quando mi fece un'osservazione sul mio viso, dicendo che era brutto, e che la gente si spaventava vedendomi. Ironia o non ironia, ripensando a questo episodio, mi rendo conto che quanto da lui detto era dovuto più a gelosia che ad altro - visto che non aveva un reale motivo per cui criticarmi, non avendo io mai fatto o detto nulla contro di lui. La realtà era che mentre lui faceva quell'osservazione accanto a me c'era una ragazza un tempo sua amica, che dava più attenzione a me che a lui.

Anche in questo caso, se una persona ha bassa autostima subisce e patisce molto di più critiche del genere, poco sensate, spinte più dalla gelosia che da dati attinenti alla realtà. Le persone con un'autostima normale si rendono conto che dev'esserci più un qualcosa che non va in quello che fa la critica che in se stessi.

Riassumendo, esistono parecchi motivi per cui qualcuno può fare critiche manipolative agli altri senza un reale motivo. Ciò che bisogna imparare a fare è affrontarle, elaborarle e superarle.

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...le mie difese, possono certamente portarmi a rilasciare qualche affermazione "forte" nei confronti di lei, ma è presente anche una sincera dose di amarezza, per qualche suo atteggiamento ed espressione non esattamente rincuorante. Poi, come ho accennato nel post dove ho descritto quell'unico approccio, aveva intorno a lei la quasi quotidiana presenza di quelle tre donne, tutte più vecchie, che sinceramente non mi piaceva per niente. Tre persone, che mi hanno sempre trasmesso una forte senso di negatività. Comunque, è solo una mia impressione. Potrei benissimo sbagliarmi, anche se.....diciamo che, la negatività la percepivo in loro, non in lei. Mi innervosivano alla sola vista.

.... al limite della sofferenza ci sono ormai arrivato da molto tempo. Adesso sto cominciando a superarlo, visto che ho un desiderio, quasi bisogno, sempre più forte di stringerla, toccarla, guardarla, baciarla, amarla...a tal punto da non dormire neanche più.

....era single, adesso non so. In un anno cambiano tante cose. Evidentemente lei non faceva parte del mio percorso di vita.

...può anche darsi che lei non facesse parte del tuo percorso di vita... però può anche darsi che se non rischiamo qualcosa alla fine non giungeremo mai laddove sentiamo di "appartenere"... io spero che il tuo spirito da sportivo emerga vincente e che riuscirai a fregartene (in senso lato) prima o poi di chi ti sta intorno, per puntare dritto a quello che interessa veramente a te...

..la tua vita è la tua, non è degli altri, e se non fai qualcosa per renderti impermeabile alle critiche e ai giudizi esterni (=negatività che percepisci), sia negativi che positivi (perché alla fine conta solo ciò che pensi tu di te stesso), non riuscirai a raggiungere quella saldezza psicologica che ti permetterà di darti al "naturale" ad una donna... di mostrarti senza paure e freni per quel che sei davvero...

...una donna se e quando ti vuole bene, ti vuole bene per quel che sei... non temere di mostrarti spontaneamente... preferisci restare così? Per quanto tempo ancora? :abbr:

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Riassumendo, esistono parecchi motivi per cui qualcuno può fare critiche manipolative agli altri senza un reale motivo. Ciò che bisogna imparare a fare è affrontarle, elaborarle e superarle.

...sono d'accordo! :abbr:

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E' vero che bisogna rischiare, ma è anche vero che in certe situazioni, ci si va incontro. Che le cose, se devono succedere, comunque sia accadono. Nel mio caso ciò non è avvenuto. Se due persone sono attratte reciprocamente, o provano anche una semplice simpatia, penso, che se una controparte rimane passiva, l'altra tenti qualcosa. Per quanto mi riguarda, io ho deciso di non avvicinare lei, lei poteva semplicemete salutarmi. Semplicissimo e per niente compromettente. Da li avrebbe potuto avere inizio una reazione a catena, che magari si sarebbe ugualmente conclusa in un nulla di fatto, ma magari no.

..capisco cosa vuoi dire... ma può anche capitare che alcune volte l'interesse sorga prima in una delle due persone e non contemporaneamente... questo per molti motivi, anche per questioni situazionali... se osservo una persona e questa persona mi attrae in qualche modo, ma vedo che lei non percepisce (forse perché il contesto non lo permette o altro) quanto potremmo essere affini, allora se ho occasione di trovarmela davanti cerco di farglielo percepire... altrimenti se non mi sento, come nel tuo caso, di far ciò, accetto anche di poter star male... ma secondo me si sta più male non provandoci proprio che fallendo dopo averci provato... perché se ci hai provato almeno puoi pensare che il coraggio di tentare ce lo hai avuto, se non ci hai provato resterai sempre nel dubbio e nella sofferenza del rimpianto... poi questo è sempre e solo un parere mio personale ovviamente...

..se proprio non riesci a far ciò, spero che sulla tua strada incontrerai quella donna che contemporaneamente a te sentirà le stesse cose... e chissà chi dei due farà il primo passo esplicito.

Io sono dell'idea che quando due esseri viventi si piacciono reciprocamente, si vanno incontro in maniera naturale.

Il lato peggiore è un altro......

Io sono del parere che se amo una persona, l'amo senza pensare a cosa mi viene o non viene dato in cambio... l'amo aldilà del fatto di essere riamata allo stesso modo e glielo dico (se ne ho l'opportunità) anche se non sono corrisposta... perché i miei sentimenti meritano rispetto prima di tutto a partire da me stessa.. non c'è nulla di male a voler bene ad un altro essere umano senza scopo di lucro... anzi è una cosa meravigliosa... secondo me...

...spero riuscirai a trovare la tua via d'uscita (se così posso dire).

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Un esempio stupidissimo: se ti si avvicinasse un tipo coma Raul Bova gli daresti attenzione, cercando di conoscerlo oltre l'aspetto estetico, per decidere poi se ne vale la pena, o te ne fregheresti di lui, rivolgendo la tua attenzione ad un uomo basso, tarchiato, di 15 anni più vecchio di te, magari pelato e con una bella pancia? (con tutto il rispetto, siamo tutti esseri umani)

Su questo punto, tutti i terapeuti e i chirurghi plastici mi hanno dato pienamente ragione. Questa non è sconfitta, questa è umiliazione.

...scusami, ma è una domanda di superficie per me questa... l'hai posta alla donna "sbagliata" (in senso lato), in quanto tendo a scegliere di solito uomini che altre non guardano per nulla... a me Raul Bova prima di sentirlo parlare non diceva nulla... poi ho capito, ascoltandolo, che c'è anche del buon contenuto in lui e lo apprezzo come persona, ma il suo aspetto fisico in sé stesso, non mi dice molto... mi dispiace, ho questo difetto di fabbrica... se l'uomo di quindici anni basso e tarchiato è interessante a livello di dialogo (perché un rapporto non si basa sull'apparenza esteriore ma sulla capacità di comunicazione da ambo le parti) e mi arricchisce, perché non dovrei guardare lui? Non capisco... forse sono fatta male io... anzi probabilmente è così, ma sai, ne ho avuto diverse di esperienze a livello di rapporti di coppia e sinceramente gli uomini che mi hanno fatto crescere di più erano quelli meno appariscenti... per questo chissenefrega dell'aspetto fisico, a me di un uomo interessa il contenuto... e non scherzo mica... alla fine invecchiamo e le cose che restano sono i contenuti e non le superfici... secondo me...

...poi è ovvio che dipende da ciò che uno vorrebbe per sé stesso...

...penso che lo saprai quel detto che dice: "è bella ma non balla"... ecco io "uno bello ma che non balla" non riuscirei a prenderlo in considerazione come compagno...

..una cosa che non capisco è come mai le cose su cui i terapeuti e i chirurghi plastici sono d'accordo con ciò che pensi tu le consideri attendibili, mentre le cose su cui non collimano con la tua visuale non le reputi concepibili...

..hai parlato di umiliazione, e va bene per quel che hai subito nell'adolescenza come trauma, ma ad oggi sei un uomo, e un uomo vale per ciò che è dentro e non per ciò che è fuori... ti riferisci alla tua forma esteriore per giustificare il senso di vuoto interiore che hai...

...con che spirito stai scrivendo su questo forum? Ti è più facile, ad esempio esprimerti qui, con una donna?

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Aggiungo che non mi paragono assolutamente a Raoul Bova, se fossi attraente al suo stesso livello questi problemi non li avrei di certo, con l'esempio fatto voglio semplicemente dire questo: se scarto qualcosa o qualcuno, cerco poi anche qualcosa o qualcuno di meglio, non certo di peggio. Se io ho intenzione di cambiare lavoro, ne cerco uno che mi dia magari più stabilità, maggior guadagno, maggior soddisfazione, non viceversa.

...infatti tendiamo (o dovremmo tendere) verso quello che percepiamo meglio per noi (e non per la maggior parte delle persone) in quel determinato momento di vita e per quella determinata forma mentis che ci ritroviamo, e se per me il "meglio" è un'uomo che sappia comunicarmi qualcosa a livello interiore, mentale ed emotivo, perché devo sceglierne uno soltanto basandomi su come la natura gli ha concesso di essere nella forma esteriore? Le mie priorità non sono quelle che mi impone la società o il contesto in cui mi ritrovo, ma sono quelle che vanno bene per me come individuo unico e particolare.

Ma ribadisco, quello che scrivo è sempre e solo la mia opinione, espressa, in questo caso, nel rispetto della tua. :Rose:

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Quello che hai scritto mi piace. Mi piace essenzialmente il fatto, che tu vada oltre le apperenze. Al giorno d'oggi questo è molto difficile e fa onore. Non so se tu sia abbia più o meno anni di me, però talvolta nelle valutazioni bisogna anche tener conto di certe variabili non trascurabili, come ad esempio il luogo in cui si vive, gli ambienti che si frequentano, le persone che si incontrano. Internet è una bella cosa, si può comunicare in tempo reale con tutto il pianeta, ma non si può ancora far toccare concretamente la realtà che ci circonda. Quest'ultimo, uno dei più grandi limiti del virtuale. Io sono nato e vissuto da sempre, in un paese di provincia del nord est, dove le distanze e gli spazi sono molto meno percettibili rispetto ad una grande città. Cambiano abitudini, mentalità, comportamenti, a volte si hanno ideologie diverse. Ti faccio una domanda, rispondimi sinceramente: ti permetti di fare commenti nei riguardi di uomini che non conosci, e soprattutto, che hanno sempre portato rispetto alla tua persona?

Io potrò anche apparire futile, perchè parlo molto del lato estetico delle persone, però ti chiedo di nuovo, ed anche quì, vorrei la massima sincerità: come giudichi una donna di 32 anni, che si lascia a commenti offensivi ad alta voce, riguardo l'aspetto esteriore di un altra persona? Intelligente, profonda, sensibile, matura, interiormente ricca?

Non mi permetto di fare commenti nei riguardi degli altri in genere, sia perché penso di avere molti limiti (io) come persona e quindi come potrei star lì a giudicare, commentare o criticare gli altri, sia perché quando qualche volta mi è capitato (purtroppo), alla fine ho capito che ho speso le mie energie psico-mentali per nulla, in quanto pensare male o criticare gli altri arreca "danno" soprattutto a noi stessi... solitamente non lo faccio neanche quando non assumono comportamenti gradevoli nei miei confronti perché li percepisco, semplicisticamente parlando, come "problemi" loro, come persona, attualmente, ho altro a cui dedicare la mia esistenza... ma, ribadisco, (io) sono un pò "anomala" anche per la mia famiglia... quindi quello che dico è sempre e solo un puntino di vista, niente di meno e niente di più :B):

...per quella donna di 32 anni (io ho la stessa età) provo comprensione (o almeno ci provo a mettermi nei suoi panni anche)... perché probabilmente ha qualcosa su cui dover lavorare anche lei dentro di sé, nel senso che, se davvero si è comportata come dici, probabilmente, in fondo in fondo, potrebbe essere anche una persona triste o arrabbiata... non so... chissà... altrimenti non avrebbe avuto bisogno di avere un tale atteggiamento nei confronti di un altro essere umano.. no? :Whistle:

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...e visto che voglio buttare fuori tutto quello che ho dentro: confesso di essermi iscritto ad alcuni siti per singles. Non tanto per conoscere persone, bensì per guardare le foto delle iscritte, e vedere cosa provo. Il risultato è che ho passato tutta la giornata al pc, ho ricevuto anche un contatto, ma quei volti non mi dicono assolutamente niente. Mi basta invece, solo sfiorare lei con la mente, che dentro mi esplode un uragano incontenibile che mi annienta.

Ciao. Sono un poco più giovane di te, ho 32 anni, e pure io vivo nel nordest, da circa quattro.

Vorrei capire una cosa: ti senti realmente contento, appagato, da quella che tu chiami, provo a dirlo in altre parole, inespressività, essere una macchina, terminator ecc...?

Faccio uso anche io di pornografia, e a volte gioco pure io con l'immaginazione sui siti d'incontri.

Non riuscirei a dire in cosa e per cosa la nostra situazione possa essere simile o diversa, ma sento proviamo in parte delle sensazioni analoghe.

In questo momento non desidero altro che una cosa: non compiacermi o non soccombere più del vivermi come un mostro, o di poter fare del male agli altri, o di vedere le donne come degli esseri soprannaturali che possono divorarmi. Cose che mi hanno portano anche eccitazione, senso di potere.. ma anche un malessere, stress, stanchezza generale, e una solitudine che non ha niente a che vedere con il riuscire a stare con me stesso.

Con l'aiuto del mio terapeuta sto cercando di cambiare il mio rapporto con me stesso, quindi assumono uno spessore diverso, anche se ci vuole tempo, il mio rapporto con la pornografia e con i siti di incontri (entrambe cose accettate e non condannate): nel primo caso sento che può forse venir meno l'aspetto solo compulsivo, e può prevalere l'aspetto ludico o di sfogo, le fantasie restano quelle, ma mi pongo con un diverso rapporto verso di esse. Quanto ai siti di incontri, piuttosto che guardare e immaginare, provo eventualmente a fruire della cosa per conoscere qualcuno, con una lucidità maggiore che forse mi permette di valutare i pro e i contro del mezzo.

Le fantasie, la pornografia, su internet...sono l'unica espressione di quello che forse realmente voglio, e dipendono dall'immagine che ho di me stesso, e sono l'unico territorio che in questo momento è soltanto mio, e che vivo in estrema solitudine: è un circolo vizioso, e rimane tale fintanto che non posso condividere realmente un rapporto di intimità con una donna, fino a che non trovo nella vita relazionale in generale, altre figure di riferimento, che mi possano fornire ulteriori immagini di me stesso. Il tutto però può partire solo da me, dalla mia storia, non sarà l'altro a risolvermi il problema. Poi possono venire, penso, l'amore, un rapporto che sia reale, e non solo proiettivo, con l'altro. Le ricadute ci sono.

Quanto alle persone ipocrite, appunto, ve ne sono, ma è anche vero che se ho sempre la stessa visione di me stesso, e non credo nella possibilità di un cambiamento, non posso accettare che l'altro non mi consideri realmente un mostro, e allora se ha una visione diversa, penso che non possa essere altro che ipocrita. Chiedo scusa di essere al mondo, e se qualcuno mi dà il benvenuto o vuole dimostrarmi il suo amore, allora, convinto di non meritarlo, penso che mi stia prendendo in giro. Sto parlando della mia situazione, e non so se a te capita qualcosa di simile. Meglio allora darsi sempre ragione vedendosi come dei mostri. E la solitudine è terribile in questo senso.

Mi sembra che che cerchi un rapporto reale, e non fantasmatico, con l'altra persona. Credo che ne valga la pena.

Ciao

smus

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....magari proprio come me! Non so, mi è sempre sembrata una persona equilibrata, serena, tranquilla, dolce. Forse è proprio per questo che ne ho sofferto molto, e provo rabbia verso di lei. Mi sono detto:cacchio, se anche una brava ragazza si comporta così con me, allora devo essere proprio messo male. ^_^

Neanch'io, comunque, sono un santo. La prima persona che critica certi miei atteggiamenti, è proprio mia madre. Dice che con la mia espressione seria e distaccata, tengo le persone distanti. Mi comporto da snob. Mai un sorriso. Ricordo che, quindici anni fa, la moglie di un ciclista con cui mi allenavo (non con lei :lazy: ), affermò che ero di ghiaccio, quasi una macchina. Mai un sorriso, mai una parola in più, mai un muscolo che si muovesse sul mio volto. Una sfinge.

Difatti, in parte è vero, voglio che la gente mi veda esattamente così. Soprattutto le donne. Mi piace l'idea di essere paragonato ad una macchina. Una sorta di Terminator. Mi eccita.

Nell'estate del 1997, al mare, un cugino affermò: mamma mia, sembra che tu al posto degli occhi abbia un obbiettivo che filma tutto e registra. Non ti sfugge niente, nemmeno un battito di ciglia. Non dimentichi niente. Mi fai quasi impressione! Questa affermazione, provocò un enorme piacere interiore.

Per esempio, sto valutando l'ipotesi di rifarmi realmente il naso, e di sottopormi ad un trattamento laser per togliere una leggera couperose che ho sulle guance. Per sentirmi perfetto, per sentirmi vicino ad una sorta di androide indistruttibile.

...guarda a me sinceramente fai tanta tenerezza, questa tua ricerca spasmodica di crearti palizzate che ti mettano al sicuro da che? Dal provare l'unica cosa per cui probabilmente vale la pena vivere...?

...devi essere molto triste tu... mi dispiace... un pò mi ricordi mia madre... comunque capisco che amare non è semplice, soprattutto se non hai avuto degli esempi equilibrati in questo...

..se per te conta di più tenerti il tuo saper mostrarti distaccato, piuttosto che tendere la mano o fare un sorriso a qualcuno che ti "ispira", beh, allora ti faccio tanti auguri per ciò che vuoi... se sta bene a te sta bene a tutti, a me però non sembra che tu sia tanto sereno... secondo me a scioglerti un pò, ogni tanto, ne avresti solo da guadagnare... quando saremo cadaveri avoglia ad essere freddi, adesso che il sangue ancora scorre nelle nostre vene, dovremmo vivere e scaldarci l'un l'altro... suppongo...

Ho trovato una frase su internet, per te:

sorriso.jpg

:):

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Mi sono sempre dimenticato: se dovessi dare ascolto al mio cuore, seguirei il tuo consiglio mandandole quei fiori. :lazy:

..e allora? Perché non lo ascolti? Vabbè... ho capito... spero comunque che riuscirai a superare le tue sofferenze, in un modo o in un altro... buona domenica... ^_^

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Non conosco il tuo problema (ma se vuoi scrivimi e raccontalo), ma il mio essermi iscritto ad alcuni siti d'incontri, non ha lo scopo di cercare l'anima gemella, ma semplicemente quello di testare le mie emozioni. Io la donna che desidero, la conosco già da tanti anni, ed il pensarla lontana da me mi sta divorando l'anima a poco a poco, come un cancro. Ma in ogni caso, non mi mancherebbero le occasioni d'incontro "reale" con altre donne o ragazze. Riguardo la pornografia, per me rappresenta già un mezzo esclusivamente di sfogo. In realtà anche i film porno rappresentano una sorta di "ipocrisia", non ti pare? Se osservi, penso, ti renderai conto di quanta finzione ci sia spesso in quegli amplessi. Un po' come l'illusione di sentirsi amati andando con una prostituta.

Per quanto riguarda il sentirmi come una macchina, mi piace perchè quando sono a contatto con le persone (specie se donne), mi da l'illusione momentanea di essere invulnerabile e temuto. Inavvicinabile. Inarrivabile.

Sto rileggendo le Memorie del sottosuolo di Dostoevskij, non so se lo hai mai letto. Non è un consiglio nè una delega: penso che forse troveresti alcuni spunti nel leggerlo... la sua introspezione, il suo modo di registrare e descrivere, con lucidità, la realtà interiore, di sè e degli altri, richiama penso al senso di alcune cose di cui hai parlato, in questi interventi.

I film pornografici, di cui faccio uso, non so se dire se siano ipocriti, ma li sento come stereotipati, e sono per me soltanto un mezzo di sfogo, meccanico... d'altronde se si tratta di ipocrisia, allora forse questa serve a darci proprio quell'illusione momentanea...della quale però penso sia meglio essere consapevoli, anche se se ne può avere bisogno...

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....per quanto mi riguarda è anche un modo di farmi del male. Il mio problema risiede proprio nella paura del contatto con una donna, nell'esprimergli i miei sentimenti, di confessargli magari che ne sono innamorato. La mia profonda insicurezza e sfiducia che ho verso me stesso, l'essere convinto "dentro" di essere una persona esteticamente disgustosa e ripugnante agli occhi di una donna, il mostro del titolo appunto, mi portano a sfuggire ogni contatto che vada dal semplice colloquiare. Nonostante tanti esperti di chirurgia plastica ed estetica, psicologi, psichiatri, semplici conoscenti, e stesse donne, abbiano smentito il fatto della bruttezza estetica, questa cosa, per molte ragioni, non l'ho ancora accettata per vera e credibile. Quindi spesso, guardando un film porno, penso che io a causa della mia bruttezza, un contatto fisico intimo ed intenso come quello sessuale, non l'avrò mai. Non sarò mai accettato come essere "normale".

Ma il mio farmi del male va oltre. In certi momenti, guardando lo scorrere delle sequenze a video, immagino che al posto dell'attrice ci sia la donna che volevo e che vorrei accanto. A volte, tolgo il video e ascolto solamente l'audio, immaginadola tra le braccia di un suo eventuale compagno del momento, che impazzisce di piacere, mentre io "mostro", una donna non l'avrò mai. Ed una cosa che mi strazia e lacera in maniera quasi disumana.

Io mi sono consumato di pornografia fino a togliermi completamente le energie, facendomi violenza, e in questo momento riesco forse a gestire la cosa, senza escludere di poter aver nuovamente bisogno di fruirne in modo compulsivo.

Mi permetto a questo punto di parlare col "noi", con i "ci", perchè sento che pure tu hai, come me, dei vissuti fortemente ambivalenti nei confronti delle immagini pornografiche: desiderio/rinuncia, amore/odio, vita/morte, appagamento/frustrazione ecc....

Il mio terapeuta non mi ha assolutamente scoraggiato il mio uso di pornografia, perchè questa esprime ciò che realmente voglio per quanto brutto, o forse è meglio dire disperato ed esasperato, possa essere. Qui il punto di partenza su cui costruire un percorso. Avevo anche provato a partecipare al forum noallapornodipendenza (digita su google se ti interessa) ma non ne condivido lo spririto nè l'approccio.

E' una fortuna forse se riusciamo a parlare di questo problema, anche se ci tengo a rispettare, se non te la senti, la tua riservatezza...sono del resto cose molto personali, e faccio pure io fatica, forse più di te, a parlarne. Se vuoi comunque parlarne privatamente, ok.

Mi viene da dirti una cosa, (mi riferisco alla mia esperienza): cioè che il tuo rapporto con la pornografia, siti di incontri, e esperienze reali, siano tutti determinati, o forse comunque condizionati, dall'immagine che hai di te stesso, come "mostro"....

Il mio terapeuta mi sta invitando per esempio ad usare l strategia del "come se", per esperire parti di me stesso che in realtà mi appartengono, ma che non ho riconosciuto per l'immagine statica che ho di me stesso, dipendentemente da un circolo io-immagine-altro, che mi porta a disprezzare me stesso, a sospettare di tutto e di tutti con angoscia ecc....

Non è retorica, ma a volte penso che il vero bene lo si possa trovare proprio in un "mostro" come te, ovvero desiderio di amore, e capacità di darne/riceverne.

smus (prima o poi dovrò cambiare nick...)

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C'è una tua affermazione però, concedimelo, che mi ha lasciato leggermente perplesso. Siccome sono molto curioso, ho dato una sbirciata al tuo topic di presentazione, e mi sono soffermato su una tua frase che riporto esattamente coma l'hai scritta: ...tutto quello che ho debolmente e faticosamente "costruito" intorno a me, l'ho costruito basandomi su qualcosa di inconsistente, ovvero "ciò che non sono"....

P.S.

Comunque, grazie ancora!

..si, infatti.. quando sei condizionato da ciò che pensi di essere ma non ne sei cosciente o consapevole, allora costruisci su qualcosa che non sei... l'arte sta nell'affrontare questa rivelazione postuma e nel darsi da fare, se si può e se si vuole sinceramente, per (ri)affrontare l'esistenza in modo coerente con quel che uno ha scoperto di essere nell'essenza! (Comunque questo è ciò che vale per me.. non mi permetto di dire che ciò che penso io debba esser giusto anche per altri)

Ti abbraccio Traveller... e grazie a te per lo scambio!

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