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Secondo voi un uomo violento sia fisicamente che psicologicamente per 23 anni di matrimonio, puo' per paura di perdere la famiglia cambiare all'improvviso dopo solo un anno di terapia psicologica?

Cambiare totalmente diventare un innamorato con sms, fiori coccole e tutto il resto? o e' solo un espediente per non perdere tutto? e prima o poi ricade nelle vecchie abitudini???

Non riesco a fidarmi, non riesco a credere che sia cambiato

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Ciao Occhiverdi, ho interpretato il tuo messaggio come se la dituazione ti riguardasse in prima persona. cioè come se tu fossi la moglie di quest'uomo e da 23 hai subito violenza psicologica e fisica.

La risposta alla tua domanda è che tutto è possibile, così che sia cambiato come la porta aperta della ricaduta. La mancanza di fiducia è comprensibile, poichè dopo tanto tempo come fare ad affidarsi? è sicuramente necessario altro tempo, in cui il vostro rapporto si riassesti su nuovi binari, sia per te che per lui. Binari fatti di dialogo, rispetto, amore. Però mi chiedo una cosa, se per 23 anni ti ha malmenata oggi che non lo fa più qual'è il problema? la mancanza di fiducia? non è meglio essere un po sfiduciati che prendersi le botte? che essere umiliati? Ti pongo queste domande, dichiaratamente provocatorie, perchè da come hai scritto quel che deduco è che per 23 anni ti è andato bene violento, fisicamente e psicologicamente, adesso che non lo è più c'è un ostacolo che non fa funzionare la cosa. Mi viene in mente una domanda, che però non so quanto ti possa realmente riguardare: ho intenzione di continuare questo matrimonio anche se cambia?

Un Saluto

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Si mi riguarda personalmente!

Non e' che per 23 anni mi e' andata bene, il fatto e' che ero troppo debole, poca autostima, paura di parlare, anzi a dire il vero avevo chiesto aiuto al medico di famiglia di allora denunciando cio che accadeva ma la risposta e' stata che dovevo fare andare lui il marito a chidere aiuto seeeeeee t'immagini? com'era possibile? poi ho mostrato i segni che portavo addosso ai suoi genitori pensando che loro potessero parlare al figlio ma hanno fatto finta di nulla. Poi a dire il vero mi sentivo in colpa pensavo fossi io a provocare le sue ire , io sbagliavo a parlare, io non ero all'altezza ero inadeguata, come lui mi diceva sempre, mi ero convinta che avesse ragione, poi quando ha iniziato ad aggredire i figli e la violenza aumentava sempre piu' con un pugno che ha sfiorato la mia testa e sfondato il mobile della cucina, e la frase se fossi sicuro che moriresti lancerei la macchina contro il guardarail, e ancora do' fuoco alla casa con voi tutti dentro, e' stato come svegliarsi da un incubo... non so' come ho fatto a essere assente in tutti quegli anni, ma e' successo e quando ne parlo ora mi sembra accaduto ad un'altra persona.

Bene la domanda " hai intenzione di continuare questo matrimonio?" la risposta non te la so' dare, sto' prendendo tempo, per capire quello che voglio, l'unica cosa che so' per certo e' che se solo prova a toccare me' o i figli e' finita.

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Secondo voi un uomo violento sia fisicamente che psicologicamente per 23 anni di matrimonio, puo' per paura di perdere la famiglia cambiare all'improvviso dopo solo un anno di terapia psicologica?

Cambiare totalmente diventare un innamorato con sms, fiori coccole e tutto il resto? o e' solo un espediente per non perdere tutto? e prima o poi ricade nelle vecchie abitudini???

Non riesco a fidarmi, non riesco a credere che sia cambiato

Il problema non è la fiducia ma la Persona con cui stai.

Da quanto scrivi si evince che Tu, in qualsiasi modo Lui si comporti, la fedina penale di violento giela mantieni.

Questo oggettivamente è corretto...non è altrettanto corretto trarre da un comportamento (attuale di tuo marito) moralmente corretto condotte scorrette.....

Tu in realtà se vuoi proseguire nel tuo matrimonio lo devi perdonare...non devi tanto vedere il suo nuovo comportamento ma devi dare un perdono vero....da come parli tu ti sei già fatta un buon alibi per assolverti.

Io spero che il tuo matrimonio continui nel reciproco amore e rispetto....la fiducia si guadagna nel tempo.....

quanto a vedere i colpevoli solo da una parte ho difficoltà intellettuale a vedere le distinzioni così nette....

ma in Lui cosa vedi di buono di positivo?

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Secondo voi un uomo violento sia fisicamente che psicologicamente per 23 anni di matrimonio, puo' per paura di perdere la famiglia cambiare all'improvviso dopo solo un anno di terapia psicologica?

Cambiare totalmente diventare un innamorato con sms, fiori coccole e tutto il resto? o e' solo un espediente per non perdere tutto? e prima o poi ricade nelle vecchie abitudini???

Non riesco a fidarmi, non riesco a credere che sia cambiato

Io penso che non esista il "cambiare per paura", anzitutto. La paura ti fa reprimere solo per un po' la tua violenza istintiva.

Inoltre, per mia esperienza, difficilmente ho visto una persona cambiare veramente, soprattutto dopo una certa età. Prendi le tue precauzioni...

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Il problema non è la fiducia ma la Persona con cui stai.

Tu in realtà se vuoi proseguire nel tuo matrimonio lo devi perdonare...non devi tanto vedere il suo nuovo comportamento ma devi dare un perdono vero....da come parli tu ti sei già fatta un buon alibi per assolverti.

Nello, ma se le cose stanno come dice, è LUI a non avere alibi per essere assolto! E poi penso che non si tratti di dare perdoni, ma semplicemente di vedere se è il caso di rischiare ancora di subire ulteriori violenze, mi chiedo come sia potuto nascere questo rapporto, forse il cambiamento c'è stato in lui dopo il matrimonio, ma assai in peggio...

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La violenza e' salita gradualmente in frequenza ed intensita' in questi anni. A quanto mi riferisce lui il suo psicologo dice che le sue reazioni violente erano determinate dalla sua insicurezza e gelosia, anche se io non gli ho mai dato adito ad essere geloso, ma lui lo era di tutti famigliari inclusi aveva paura che parlassero male di lui ed influenzassero le mie decisioni e per questo mi ha isolata anche dai miei parenti in 23 anni di matrimoni (sposata a 20 anni) non sono mai andata dai miei genitori sola, senza di lui. Amiche nemmeno a parlarne nessuna era degna ad ogniuna trovava difetti e faceva di tutto perche io non le frequentassi anche la spesa le compere sempre insieme. L'unico luogo in cui lui non entrava era il lavoro, e qui mi sono immersa come una scappatoia crescendo sono arrivata a guadagnare piu di lui ed e' stato peggio era geloso anche di questo ha fatto di tutto per farmi mollare 5 minuti di ritardo dal lavoro erano guai.

"in cosa vedi di buono e positivo?"

Lui e' il padre dei miei figli, e' un gran lavoratore, e l'ho amato tanto, ora pero' non lo so' piu', se l'amo ancora me lo chiedo tutti i giorni e mi dico che forse sono solo bloccata dalla paura che se tornassi ad aprire il cuore lui torna come prima e prenda nuovamente il sopravvento.

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Cara Occhiverdi, io non me la sento di incoraggiarti al perdono.

Avendo una certa esperienza in materia, credo che difficilmente una persona come quella da te descritta possa cambiare.

E per cio' che riguarda i bambini un ambiente dove c'e' violenza e manca l'accordo e' piu' nocivo del distacco.

Ma comprendo pure che tu abbia timore delle sue reazioni se decidi di lasciarlo. Ed in questo caso avresti bisogno di aiuto e sostegno. Quale e' la posizione dei tuoi genitori?

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La vita è fatta di scelte non di incertezze.

Imparate a perdonare altrimenti vivrete sempre male.

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La vita è fatta di scelte non di incertezze.

Imparate a perdonare altrimenti vivrete sempre male.

L'ho perdonato tante e tante volte anche quando mi ha violentata, sperando che cambiasse, sono arrivata a pensare di togliermi la vita per farla finita, ma per fortuna era solo un pensiero passeggero. Ora che lui sembra cambiato non riesco piu' a perdonare e a fidarmi, per tanti anni ho vissuto ogni giorno con l'ansia che qualcosa potesse farlo arrabbiare e ancora oggi e' cosi'!

E per cio' che riguarda i bambini un ambiente dove c'e' violenza e manca l'accordo e' piu' nocivo del distacco.

Io non ho idea di quali ripercussioni ci siano sulla psiche dei ragazzi, ma uno e' in cura dalla neuropsichiatra per la dislessia da otto mesi, e ho intenzioni di chiederle consiglio. la figlia grande ha un carattere molto forte e ormai e' tardi per portarla sara' una sua decisione se vorra' farlo.

Quale e' la posizione dei tuoi genitori?

Se avessi bisogno loro saranno con me', da un anno che ho raccontato tutto , e' stato il primo passo per uscirne quello di parlarne con altre persone, e i miei genitori mi hanno detto che laporta e' aperta in qualsiasi momento e lo stesso le mie sorelle. Mio padre un po' meno, in un certo senso gli da' delle scusanti come facevo io, ma mia madre e' arrabbiata con se stessa per non essersi accorta di nulla e si sente in colpa ed e' arrabbiata con i suoceri che sapevano e non hanno fatto nulla,

anche se mantiene una facciata di gentilezza per non creare casini.

La cosa strana e' che da un anno mio marito e' come se si fosse ritrovato innamorato all'improvviso, fa cio' che nemmeno da finanzati faceva, nei primi mesi di cura era addiruttura soffocante, tutte le mattine trovavo fiori in macchina, sms, voleva sempre essere abbracciato, coccolato, bacini bacetti, e se non lo ringraziavo per i fiori, o non rispondevo agli sms o non mollavo quello che facevo per ricambiarlo era un interrogatorio, "ma cosa ho fatto di male?" " se ti da fastidio mene vado"" volevo solo essere gentile" "avevo solo voglia di baciarti" ecc. ecc. e arrivava anche alle lacrime, cosa che in 27 anni che lo conosco non ha mai pianto, ora piange anche quando vede un film romantico.. com'e' possibile ? Io sinceramente sono disorientata per questo cambiamento drastico e sono sempre convinta che sia per paura di perderere cio che con tanta fatica ha costruito.

Non riesco a credere che una persona in un anno possa cambiare in questo modo.

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tutto questo mi fa pensare che quest'uomo sia preda di istinti molto infantili che passano dagli attacchi d'ira allo sconforto del perdere qualcosa come un giocattolo. Da quello che dici mi viene da pensare che abbia assoluto bisogno di una buona psicoterapia, in famiglia deve essersi vissuto qualcosa di assai lacerante. Non vedo come, in questo stato, ci sia da fidarsi...non per sue colpe, ma per problemi gravi che gli impediscono di vivere un rapporto normale con gli altri.

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Lui ha una madre molto possessiva, di quelle faccio tutto io e sono brava solo io, gli altri sono incapaci, da piccolo mi hanno raccontato (orgogliosamente) che un giorno la madre voleva dargli con il mestolo di legno della polenta, di quelli grandi e per fortuna e' intervenuta la nonna interponendo il braccio e il mestolo si e' rotto sul gomito della nonna. Lui e' molto legato alla sua famiglia prima passava da casa tutti i giorni e tutte le domeniche dovevamo andare li'. Da quando va' dallo psicologo le visite si sono diradate di molto, ma continuano a sentirsi tutti i giorni al telefono e se lui non chiama lo fanno loro, faccendolo sentire in colpa per non aver chiamato.

Ho visto una trasmissione qualche settimana fa' sugli stalkers e un'esperta diceva che quando la coppia si rompe lo stalker in principio fa' di tutto pur di riconquistare il/la compagno/a e se ci riesce bene, altrimenti diventa ossessivo e minaccioso.

Mi sono chiesta se il comportamento da innamorato, sms, fiori, bigliettini d'amore, cosi' eccessivi, possano rientrare in questo? e siccome il rapporto non si e' rotto, ma e' comunque sempre in discussione, puo' essere che lui continui cosi' per questo? e se dovessi andarmene che succederebbe?

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Sono d'accordo con Turbociclo per gli istinti infantili, ed aggiungerei la mia impressione che si tratta di persona che cerca dipendenza. La descrizione che fai di sua madre e dei suoi rapporti familiari potrebbe aiutarci a comprendere la mancanza di maturita' ed insicurezza.

Potrebbe pure darsi che un transfert con lo psicologo lo incoraggi all'attuale comportamento. Ma non credo che si possa far conto su una stabilita' nel futuro, se condizionato dalle persone che lo influenzano.

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L'attuale psicologo all'inizio della terapia ci ha fatto compilare un test, in cui chiedeva quali cose ci distrurbava uno dell'altro e cosa ci mancasse nel rapporto, in questo test io ho scritto che mi macavano le attenzioni, le coccole, ecc.

Mentre la psicologa che ha seguito me', raccontando in dettaglio alcuni degli eventi e spiegandole come riuscivo a bloccare la sua violenza, nel senso che durante la violenza ad un certo punto io reagivo urlando e affrontandolo a muso duro con il terrore che finisse peggio, e questo lo bloccava e rientrava in se', si perche quando aveva questi stati sembrava quasi che non fosse in grado di controllarsi, beh la mia psicologa mi disse che lui nel momento che io reagivo diventavo sua madre che lo sgridava e lui si ritirava come un bambino cattivo. Non so se sono riuscita a spegarmi non ho ben capito nemmeno questo passaggio, il fatto sta' che ogni volta dopo l'esplosione lui diventava un agnellino, diventava amorevole per qualche giorno.

Un'altra cosa che mi ha riferito e' che il suo psicologo gli ha detto che lui e' molto insicuro e che lui pensa che tutti siano meglio di lui e questo l'ha portato alla gelosia e a reagire in maniera violenta.

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La descrizione che fai di sua madre e dei suoi rapporti familiari potrebbe aiutarci a comprendere la mancanza di maturita' ed insicurezza.

A questo proposito sua madre ha sempre influenzato il nostro matrimonio intromettendosi, sembra una situazione classica la nuora che si lamenta della suocera, ma forse alcuni esempi di cose accadute rendono meglio l'idea.

Quando e' nata mia figlia e' iniziato il mio calvario, lei con la scusa di aiutarmi e lasciarmi fare i mestieri veniva e si portava via la bambina a casa sua, anche se io ero contraria, ma non avevo il coraggio di impormi, e ogni volta che mi lamentavo con il marito di sua madre lui andava su tutte le furie. Quando andavo a riprendermela alla sera spesso (sempre) la bambina non voleva venire a casa, certamente perche la nonna la viziava in tutti i modi possibilei, comunque andavo a prenderla e lei piangeva e la suocera :" ma guarda come va volentieri a casa!" oppure quando cedevo e le permettevo di restare a cena e la bimba era contenta mi diceva "ma guarda come piange che papa' e mamma vanno via" oppure davant a me' diceva alla bambina "tesoro io ti terrei qui a mangiare ma la mamma non vuole!" e mio marito non e' mai intervenuto, anzi ricordo che un giorno la bimba cade e piange io la prendo in braccio per consolarla, e lei la suocera arriva e me la porta via a forza dalle braccia, io esco di casa e piango, il marito mi segue e mi dice di piantarla di non fare la cretina!

Senza contare le volte che il marito arrivava a casa xxxxxxxxxxx dopo essere stato da sua madre, che gli diceva che la bambina era sporca, o che non aveva il cambio a casa ecc e lui veniva a casa ed era una furia. Quando andavamo in ferie lei avav le chiavi di casa e veniva e rivoluzionava tutti i cassetti la cucina quando tornavo trovavo tutto cambiato, fino a quando non ho detto a mio marito che ero stufa e che le doveva togliere le chiavi.

Il problema era anche che loro avevano una casa in cui c'erano degli inquilini che dovevano uscire e noi dovevamo andare ad abitare li', pertanto spesso il marito mi ricordava che eravamo in debito con i suoi genitori per via della casa, e io non avevo il coraggio di oppormi.

Di recente un'altro episodio con il figlio, a cui non ho permesso che accadesse la stessa cosa, ma loro con la complicita del marito mi hanno raggirata. Quando siamo arrivati ai ferri corti con il marito, la suocera ha deciso che il ragazzo dovesse andare tutti i giorni da loro a pranzo vista la situazione famigliare, la decisione senza chidere a noi, e il marito come al solito e' stato in silenzio, cosi l'ho affrontato dicendo che a me non stava affatto bene, che il ragazzo era grande e puo' benissimo continuare come ha sempre fatto e che forse ora sta meglio di prima, non avrei impedito che il ragazzo andasse da loro qualche volta, ma non fisso tutti i giorni, il marito ha accettato e ha parlato con i suoi, e per un po' ho controllato ed e' andato bene. Poi circa 6 mesi fa' un campanello mi ha fatto svegliare, chiedo al ragazzo cosa vesse mangiato visto che non c'erano i piatti nel lavandino e lui guardando suo padre incerto su cosa rispondere mi dice sono stato dalla nonna, e qui a parte gli sguardi nulla di male, poi giorni dopo dice il ragazzo devo avvisare il nonno che non posso andare domani a mangiare li'! e qui ho mangiato la foglia, ho addrizzato le antenne e ho controllato per un paio di settimane ed alla mia domanda cosa hai mangiato ogni volta lo guardo interrogativo verso il padre.... lui in 3 settimane andava li tutti giorni il nonno andava a prenderlo a scuola e poi lo riporatava a casa.

Ora il mio problema era come bloccare questa situazione senza passare da cattiva agli occhi di mio figlio? Se avessi affrontato la cosa a muso duro anche solo con il marito lui il marito l'avrebbe detto al ragazzo come gia aveva fatto in passato dicendo che la mamma non vuole che vai faccendomi fare la parte della cattiva.

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, ..... beh la mia psicologa mi disse che lui nel momento che io reagivo diventavo sua madre che lo sgridava e lui si ritirava come un bambino cattivo. Non so se sono riuscita a spegarmi non ho ben capito nemmeno questo passaggio, il fatto sta' che ogni volta dopo l'esplosione lui diventava un agnellino, diventava amorevole per qualche giorno.

sono d'accordo con la psicologa, ed anche il suo comportamento gentile degli ultimi tempi lo conferma : il suo psicologo adottando posizione autoritaria ha preso il posto della madre esigendo pero' diverso comportamento. Tuo marito e' una persona debole ed immatura, e se tu riusciresti ad adottare una posizione dominante e forte, forse qualcosa potrebbe cambiare. Ma qui chiedo se ne sei capace e se sei pronta a farlo. Con cio'non intendo esplosioni ed intimidamenti ma fermezza nei tuoi propositi.

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L'attuale psicologo all'inizio della terapia ci ha fatto compilare un test, in cui chiedeva quali cose ci distrurbava uno dell'altro e cosa ci mancasse nel rapporto, in questo test io ho scritto che mi macavano le attenzioni, le coccole, ecc.

[Occhiverdi]

La tua risposta al test dello psicologo e' ingannevole per quanto riguarda la serieta' della situazione, e forse e' per cio' che ha creduto di risolverla con mazzi di fiori.

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L'attuale psicologo all'inizio della terapia ci ha fatto compilare un test, in cui chiedeva quali cose ci distrurbava uno dell'altro e cosa ci mancasse nel rapporto, in questo test io ho scritto che mi macavano le attenzioni, le coccole, ecc.
[Occhiverdi]

La tua risposta al test dello psicologo e' ingannevole per quanto riguarda la serieta' della situazione, e forse e' per cio' che ha creduto di risolverla con mazzi di fiori.

Non credo perche durante l'ncontro avuto, con il suo psicologo, ho raccontato cio' che accadeva certamente in un ora non puoi raccontare 23 anni di vita, ma era chiara la situazione di violenza, le minacce di morte, le aggressioni alla figlia, le minacce. Il fatto e' che parlando con il marito ogni tanto gli chiedevo e chiedo, ma questo lo hai fatto presente allo psicologo e lui noooo mica gli racconto tutto... !

per una terapia di coppia forse sono io quella piu spaventata, perche' dicendo esattamente cio che accadeva e tirando fuori la rabbia che ancora ho, lui davanti al terapista risponderebbe tranquillamente (lui e' molto bravo con le parole, a rigirarti e prendere il sopravvento) poi una volta fuori apriti o cielo com'e' successo anche quella volta quando gli ho detto della figlia e del figlio lui si e' risentito dicendo ma dovevi proprio dirlo? ma non l'avrai mica raccontato anche alla tua psicologa? io non gli ho dato risposta. Se dovesse essereci una terapia di coppia non so' cosa accadrebbe? E se io avrei la forza per raccontare, e a far uscire cio' che ho dentro.

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