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dipendenza dal terapeuta?


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Leggendo alcuni topics in questa sessione non posso fare a meno di pensare al bisogno che hanno molte persone di un rapporto prolungato con terapeuta.

E se questo fosse uno stato di dipendenza che potrebbe impedire una normale maturita'?

E chi sono le persone che non sanno rinunciare ad una continua relazione terapeutica?

Una cosa mi sembra certa: chi ci guadagna e' il terapeuta, spesso interessato a protrarre la relazione all'infinito.

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quarda...proprio negli ultimi giorni due persone che scrivevano sul topic "e se ci si innamora dello psicologo..." hanno concluso il loro percorso di psicoterapia. ti linko le loro testimonianze.

penso che valgano più di mille (generiche) parole:

ultima seduta di Arley

ultima seduta di bissa73

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Beh, la relazione terapeutica è una relazione molto particolare... e poi tieni conto che quando si inizia una terapia psicologica, solitamente ci si trova in una fase delicata e critica della propria vita, e trovare una persona che con competenza e professionalità ti aiuta a venirne fuori... E poi non è facile, all'inizio, fidarsi ed affidarsi al terapeuta, perciò inevitabilmente è duro anche terminare, distaccarsene.

Poi ovviamente sta proprio alla professionalità del terapeuta valutare insieme al paziente i tempi.

Per quanto mi riguarda, non parlerei di dipendenza, io non sento di dipendere dalla mia psi, però la relazione terapeutica che si è creata per me è molto importante, e come per tutte le relazioni importanti (di qualsiasi genere esse siano) dispiace sempre dover mettere la parola fine...

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quarda...proprio negli ultimi giorni due persone che scrivevano sul topic "e se ci si innamora dello psicologo..." hanno concluso il loro percorso di psicoterapia. ti linko le loro testimonianze.

penso che valgano più di mille (generiche) parole:

ultima seduta di Arley

ultima seduta di bissa73

grazie juditta per il link. Auguriamoci che ogni terapia abbia questi risultati.

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Leggendo alcuni topics in questa sessione non posso fare a meno di pensare al bisogno che hanno molte persone di un rapporto prolungato con terapeuta.

E se questo fosse uno stato di dipendenza che potrebbe impedire una normale maturita'?

E chi sono le persone che non sanno rinunciare ad una continua relazione terapeutica?

Una cosa mi sembra certa: chi ci guadagna e' il terapeuta, spesso interessato a protrarre la relazione all'infinito.

Io credo che ognuno sia libero di scegliersi la dipendenza che preferisce e comunque mi sembra che 'ste moltepersone che citi, non stanno facendo altro che un percorso che implica anche la dipendenza. :;):

Uno psicologo, io credo che abbia generalmente la tendenza a trarre soddisfazioni dal suo lavoro, come un po tutti daltronde :wacko: . Dette soddifazioni non corrispondo con l'accumulo di pazienti, ma alla risoluzione del problema degli stessi.

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Ospite sea

Poi.. metti che uno non si sia mai attaccato a nessuno in modo giusto, in tutta la sua vita.

Se si appiccica almeno a un terapeuta... ha fatto bingo!

:wacko:

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Io credo che ognuno sia libero di scegliersi la dipendenza che preferisce e comunque mi sembra che 'ste moltepersone che citi, non stanno facendo altro che un percorso che implica anche la dipendenza. :;):

Uno psicologo, io credo che abbia generalmente la tendenza a trarre soddisfazioni dal suo lavoro, come un po tutti daltronde :wacko: . Dette soddifazioni non corrispondo con l'accumulo di pazienti, ma alla risoluzione del problema degli stessi.

ma quanto ti quoto daniè!!!!! :D:

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Ospite sea

Io so che quello che mi succede in terapia, riflette quello che sono nella vita, fuori.

Ergo, non c'è altra via che dipendere dal terapeuta, per capire come funziono.

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Io so che quello che mi succede in terapia, riflette quello che sono nella vita, fuori.

Ergo, non c'è altra via che dipendere dal terapeuta, per capire come funziono.

io nella vita sono una donna autonoma che difficilmente chiede aiuto o si appoggia agli altri (anzi, in genere sono io che faccio appoggiare gli altri a me !)

non sono proprio sicura di dipendere dalla mia psi, ma sicuramente ne ho un gran bisogno !!

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Vorrei chiarire come intendo la dipendenza: un attaccamento infantile per una persona sulla quale si trasferiscono bisogni infantili, e dalla quale si fa fatica a staccarsi.

Per alcuni psicologi una simile relazione risponde ai bisogni. Perche' anche gli psicologi sono esseri umani.

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Poi.. metti che uno non si sia mai attaccato a nessuno in modo giusto, in tutta la sua vita.

quoto al volo, che sto uscendo!!!!

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Vorrei chiarire come intendo la dipendenza: un attaccamento infantile per una persona sulla quale si trasferiscono bisogni infantili, e dalla quale si fa fatica a staccarsi.

Per alcuni psicologi una simile relazione risponde ai bisogni. Perche' anche gli psicologi sono esseri umani.

questa affermazione mi sorprende, soprattutto se fatta da uno psicologo :wacko:

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Vorrei chiarire come intendo la dipendenza: un attaccamento infantile per una persona sulla quale si trasferiscono bisogni infantili, e dalla quale si fa fatica a staccarsi.

Per alcuni psicologi una simile relazione risponde ai bisogni. Perche' anche gli psicologi sono esseri umani.

la dipendenza dal proprio psi è parte del transfert, quando si è alla fine della terapia anche la dipendenza viene a svanire....se poi è un processo alle intenzioni è un altro conto...

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Ospite sea
Vorrei chiarire come intendo la dipendenza: un attaccamento infantile per una persona sulla quale si trasferiscono bisogni infantili, e dalla quale si fa fatica a staccarsi.

Per alcuni psicologi una simile relazione risponde ai bisogni. Perche' anche gli psicologi sono esseri umani.

No, non sono umani, sono molto peggio, sono androidi, figli di Jarrod il camaleonte, che è un adattoide, si mimetizza, non lo vedi e ti alleggerisce il portafoglio. :D:

Del resto si dipende anche dal medico di famiglia, dal proprio barman, dal meccanico di fiducia che ti consiglia anche come vestirti, e poi non so, dalla mamma, dal coniuge, DAI FIGLI :;):, dal cane BOby e dal gatto Fuffy, dal Bancomat, dal cellulare, dall'X-box eccicieccici...

si dipende MOLTO dal dr Jekill, TALVOLTA da Mr Hyde, QUASI SEMPRE dal sesso, dal cesso... dall'amarone e dall'idrolitina...

Si dice notoriamente: VIVA LU PESCE CHE NASCE CHE CRESCE CHE PISCIA E CHE FA PURE PEPE' :wacko:

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Vorrei chiarire come intendo la dipendenza: un attaccamento infantile per una persona sulla quale si trasferiscono bisogni infantili, e dalla quale si fa fatica a staccarsi.

Per alcuni psicologi una simile relazione risponde ai bisogni. Perche' anche gli psicologi sono esseri umani.

Io credo che nella relazione con l'analista si instauri una dipendenza che è essa stessa terapeutica, il transfert è una riedizione delle relazioni con gli oggetti primari (madre soprattutto, padre..) solo amplificata perchè la si possa analizzare e correggere attraverso una esperienza emozionale. In pratica noi abbiamo imparato a relazionarci grazie alle primissime esperienze "d'amore", se qualcosa è andato storto in analisi viene indotto il transfert, la regressione e solo in questo stato di dipendenza, di un vero attacamento infantile, come dici tu, si riesce insieme, analizzando e psi, a correggere quello che era andato storto, ad avere una diversa e meno frustrante esperienza emozionale. Il processo dovrebbe dunque portare all'autonomia, ad una libertà reale, cosa che non sempre avviene con i nostri genitori anche se diventiamo apparentemente adulti..per esempio si rimane "bambini" e non si è liberi se non si riesce a prescindere dal loro giudizio (interno), anche quando non ci sono...andare in analisi vuol dire prima morire, poi rinascere..prima si è dipendenti poi si conquista l'indipendenza..... e infatti non è una scelta e un percorso tanto facili.

Poi certo che di gente che se ne approfitta, incompetente .....ce n'è sempre ovunque e gli psi non fanno certo eccezione, ci sono anche molti psi non ben analizzati o che interpretano il codice deontologico un po' a piacimento, ma voglio sperare che tra loro come tra gli altri medici queste siano più le eccezioni che la regola!

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sono pinamnte d'accordo con l'analisi di marilena.....

Letizia posso chiederti coem mai hai aperto questo topic? E' solo curiosità sull'aromento la tua?

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sono pinamnte d'accordo con l'analisi di marilena.....

Letizia posso chiederti coem mai hai aperto questo topic? E' solo curiosità sull'aromento la tua?

Marilena si riferisce specificamente ad una terapia basata sulle teorie freudiane.

Io mi riferisco a possibili [ma non necessarie] dinamiche che si possono sviluppare nei rapporti con il terapeuta. Credo che anche Freud abbia preso in considerazione simili possibilita', anzi e' una delle critiche che gli hanno fatto colleghi ed allievi.

Perche' ho aperto questo topic? perche' lo trovo attuale e mi interessa.

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Marilena si riferisce specificamente ad una terapia basata sulle teorie freudiane.

Io mi riferisco a possibili [ma non necessarie] dinamiche che si possono sviluppare nei rapporti con il terapeuta. Credo che anche Freud abbia preso in considerazione simili possibilita', anzi e' una delle critiche che gli hanno fatto colleghi ed allievi.

Perche' ho aperto questo topic? perche' lo trovo attuale e mi interessa.

Cosa intendi di preciso con le dinamiche che si possono sviluppare col terapeuta? Nell'ambito della mia terapia si è solo sviluppato un transfert che cerchiamo di analizzare e un affetto più "normale" tra due persone che ormai si "frequentano" da un paio di anni, una soffre e si affida, l'altra partecipa e aiuta......

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Marilena si riferisce specificamente ad una terapia basata sulle teorie freudiane.

Io mi riferisco a possibili [ma non necessarie] dinamiche che si possono sviluppare nei rapporti con il terapeuta.

in effetti, non è molto chiaro a quali dinamiche ti riferisci...

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I libri che sono stati scritti sull'argomento potranno spiegarlo meglio di me.

Per esempio: Irvin D. Yalom ---"when Nietzsche wept" , che si puo' trovare anche in italiano e che tratta della difficile relazione del dr.Breuer, maestro di Freud, con una sua paziente.

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sicuramente sarà un libro interessante. ma non credo che lo leggerò. è una mia scelta da paziente non leggere certi libri che parlano del rapporto paziente-terapeuta...mi confonderebbero le idee e basta.

per alimentare la discussione potresti sinteticamente spiegare cosa intendi.

sennò che facciamo, aspettiamo che tutti si siano letti il libro?

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