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Voi al posto mio cosa fareste?


dante696

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Ciao io sono di Torino e abito vicino a via Artom,propio ieri è successo che un ragazzo è intervenuto per salvare tre ragazze da un gruppetto di bulli che cercava di violentarle..bene è finita che hanno chiamato rinforzi e gli altri 4 scesi dall auto hanno tirato fuori un bastone è lui si è ritrovato con la testa rotta, fortunatamente non è morto però cavolo fa pensare,comunque non credo siano loro perchè usano altre macchine.

Però adesso ci penserò bene perchè in effetti il fatto di scendere a "parlare" mi intriga un pò perchè se io,che nella maggior parte delle situazioni sono piu introverso che altro, riuscissi a scendere e anche solo a parlare dopo credo che mi sentirei meglio perchè ogni volta che poi dovrei affrontare una difficoltà penserei: e quella volta che ero solo contro 15 mica mi sono tirato indietro?

Ad essere sincero questa soluzione mi spaventa anche perchè non so che reazioni potrei avere li sul momento,non so se rivolgermi a tutti o solo su chi ha parlato ecc un conto è la razionalità che si può avere stando seduti di fronte al pc, un conto è essere li in mezzo a loro.

La parte più difficile sarà decidermi a fermarmi e scendere..però forse è meglio reagire ed aver perso piuttosto che aver subito e basta.Che ne dite?

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Ok TORINO la conosco bene ogni tanto vado a trovare dei parenti,questi qua la maggior parte sono tutti MERIDONALI FRUSTRATI,certo tutto il mondo e paese dappertutto ci sono stronzi,però mi piace il fatto che tu dicevi di iniziare a parlare mostrati in tutto la tua forza interiore psicologica,coinvolgente,motivazionale vedrai che forse si riesce a raggiungere qualcosa,fammi sapere DANTE.

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Senta se lei c'è la con me le rispondo subito

avere un'idea diversa dalla sua, non significa avercela con lei...

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E' vero da me sono quasi tutti meridionali, e questi tamarri sentendoli parlare si capisce che fanno quasi tutti lavori del tipo operaio, call center ecc..si capisce che sono frustrati per l assenza di prospettive,almeno, nell immediato.

Sul fatto che però non romperanno più il xxxx non saprei visto che la piazzetta sotto casa mia è il loro ritrovo abituale,ed è anche questo che mi blocca perchè se dovesse andare male il fatto di doverli incrociare tutti i week end non so come mi farebbe stare.

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Per me autoritario è chi si impone più con la forza(anche delle parole) che con il ragionamento, autorevole è una persona rispettata (più o meno)

Posso chiederti se per te ha funzionato parlare con uno specialista?

Si ha funzionato, parlare con uno specialista in un setting terapeutico, mi ha aiutato a prendere coscienza delle mie dinamiche relazionali. La possibilità di osservarle da un altro punto di vista, permette di aver la possibilità di prenderne le giuste distanze ed eventualmente alzare quella soglia emotiva che, quando siamo coinvolti in situazioni di particolare stress emotivo, se viene superata crea quel senso di inadeguatezza nella reazione all'evento. Come ti ho scritto è una questione di mettere in campo strumenti che sono comunque presente in noi, solo un po trascurati.

E vero chi è autorevole, non ha bisogno ne della forza e a volte neanche delle parole per leggittimare il suo ruolo.

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E' vero da me sono quasi tutti meridionali, e questi tamarri sentendoli parlare si capisce che fanno quasi tutti lavori del tipo operaio, call center ecc..si capisce che sono frustrati per l assenza di prospettive,almeno, nell immediato.

Sul fatto che però non romperanno più il xxxx non saprei visto che la piazzetta sotto casa mia è il loro ritrovo abituale,ed è anche questo che mi blocca perchè se dovesse andare male il fatto di doverli incrociare tutti i week end non so come mi farebbe stare.

Dante volevo farti porre un domanda, non occorre che mi rispondi...pensi che siano loro a dover cambiare?

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E' vero che quando una persona è in particolari condizioni emotive qualsiasi cosa che gli accade tende a impensierirlo,probabilmente è per questo che sto forse dando troppo peso a questi eventi che comunque sono fonte,non dico di ansia perchè non sto tutto il giorno a pensarci,di pensieri sul come comportarmi ed eventualmente sul come reagire.

Quanto dura in media un percorso dal counseling tenendo conto che ogni caso è unico?

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Ma se smettessero di chiamarmi sarebbe meglio,però riconosco che dovrei cambiare anch io perchè io stesso mi stupisco di quanti pensieri mi dia questa situazione.resta comunque ingiusto che la gente scarichi le propie frustrazioni sugli altri.

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E' vero che quando una persona è in particolari condizioni emotive qualsiasi cosa che gli accade tende a impensierirlo,probabilmente è per questo che sto forse dando troppo peso a questi eventi che comunque sono fonte,non dico di ansia perchè non sto tutto il giorno a pensarci,di pensieri sul come comportarmi ed eventualmente sul come reagire.

Quanto dura in media un percorso dal counseling tenendo conto che ogni caso è unico?

Beh! il tempo che occorre per avere qualche risultato dipende da tanti fattori, perchè come ben hai scritto tu ogni caso è unico. Una cosa però posso assicurartela: nel momento in cui "comprenderai" il fattore tempo diverrà relativo.

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Comunque mi aiuterà a non dar peso a certi eventi e magari focalizzarsi di più su altri.

A volte mi chiedo il perchè non riesco a impormi durante una discussione e di questa mia passività forse eccessiva, figurarsi poi quando accade che cè un gruppo che si sfoga su di te ,che poi non è un vero sfogarsi perchè poi quando scendo dall auto che sono già nel mio garage e li sento parlare non parlano mai di me, è una cosa che non ha ne capo ne coda.

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E' vero da me sono quasi tutti meridionali, e questi tamarri sentendoli parlare si capisce che fanno quasi tutti lavori del tipo operaio, call center ecc..si capisce che sono frustrati per l assenza di prospettive,almeno, nell immediato.

Sul fatto che però non romperanno più il xxxx non saprei visto che la piazzetta sotto casa mia è il loro ritrovo abituale,ed è anche questo che mi blocca perchè se dovesse andare male il fatto di doverli incrociare tutti i week end non so come mi farebbe stare.

Piccolo OT che penso sia necessario per una questione di civiltà.

Quella tamarro-meridionale-frustrazione NON è una equazione, e spero si sia tutti d'accordo. Quella fare l'operaio-essere frustrato non lo è necessariamente, come non lo è necessariamente essere chirurgo-essere un tecnico con competenze mediche ma incolto (intendendo per "cultura" altro rispetto alle competenze tecniche che abbiamo tutti nel nostro mestiere). Le ricadute emotive per un lavoro frustrante sono possibili per chiunque, qualunque sia la sua occupazione e qualunque sia la regione dove gli è capitato di nascere. L'atteggiamento aggressivo e irrispettoso delle persone di cui parli penso derivi da una moltitudine di fattori, tra i quali anche il modo in cui tu ti porgi nei loro cofronti. Il bullo non ha età, non ha etnia e non ha un impiego preciso.

In ogni luogo ogni giorno c'è un bullo fannullone ed uno che si rompe la schiena e fa cose importanti.

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No assolutamente non faccio quest equazione, ho fatto pure io call center tempo fa. era forse più riferito per identificare un area di disagio socioeconomico.

Massimo rispetto x gli operai che lavorano x un misero stipendio e che muoiono tutti i giorni.

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No assolutamente non faccio quest equazione, ho fatto pure io call center tempo fa. era forse più riferito per identificare un area di disagio socioeconomico.

Massimo rispetto x gli operai che lavorano x un misero stipendio e che muoiono tutti i giorni.

Ok :Shocked:

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Ah si sui tamarri ti do perfettamente ragione,c'è il tamarro del nord,del sud.....il tamarro non ha cittadinanza....certo delle zone proliferano di più ma la è un altro discorso,ma tu piuttosto come pensi di affrontare questa situazione?

x judi lo so che mi vuoi bene.

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Ma se smettessero di chiamarmi sarebbe meglio,però riconosco che dovrei cambiare anch io perchè io stesso mi stupisco di quanti pensieri mi dia questa situazione.resta comunque ingiusto che la gente scarichi le propie frustrazioni sugli altri.

Giusto o sbagliato...è relativo. Ho letto una storiella indiana sulla bontà del mondo che adesso ti riscrivo:

Un bambino camminava sull'argine di un fiume, quando vede un coccodrillo intrappolato in una rete. Il coccodrillo che è una femmina chiede aiuto al bambino, dicendogli "seppur il mio aspetto esteriore sia sgradevole dentro di me batte un cuore di madre. Sono venuta stamattina in cerca di cibo per i miei piccoli e sono rimasta intrappolata nella rete".

Il ragazzino risponde: "se ti aiutassi a liberarti dalla rete, tu mi prenderesti e mi uccideresti"

Il coccodrillo risponde: " pensi che farei una cosa del genere al mio benefattore"

Così il ragazzino si convince e libera il coccodrillo dalla rete, ma subito il coccodrillo lo cattura. Mentre veniva risucchiato dalle fauci dell'animale il bambino esclama:"Ecco quale è la ricompensa per averti aiutato a liberarti"

E il coccodrillo risponde:" non prenderla come offesa personale, ma il mondo funziona così, è la legge della vita"

Il bambino non è d’accordo e il coccodrillo gli dice: "vuoi chiedere a qualcun altro se le cose non stanno così?"

Il bambino vede un uccello appollaiato su un ramo e chiede: "Uccello è vero quello che dice il coccodrillo?"

L'uccello risponde:" Il coccodrillo ha ragione. guarda me per esempio. un giorno stavo tornando a casa con del cibo per i miei piccoli. Immaginati il mio orrore quando ho visto un serpente che si arrampicava lungo il tronco dirigendosi verso il nido Non potei fare nulla . Divorò i miei piccoli l'uno dopo l'altro. Io no potei fare niente altro che gridare, ma fu inutile. Il coccodrillo ha ragione: questa è la legge della vita, è così che va il mondo"

"Hai visto?" dice il coccodrillo

Ma il ragazzo insiste:" permettimi di chiederlo a qualcun'altro"

Il coccodrillo acconsente e il bambino chiede ad un asino che passava vicino al fiume: "asino è vero quello che dice il coccodrillo"

L'asino risponde:"Il coccodrillo ha senz'altro ragione. Guarda me per esempio; per tutta la vita ho lavorato come uno schiavo per il mio padrone e lui mi dava da mangiare appena quel che mi bastava per sopravvivere. Ora che sono vecchio e inutile, mi ha lasciato libero, ed eccomi qui che vago per la giungla in attesa che qualche animale feroce si scagli su di me mettendo fine ai miei giorni. Il coccodrillo ha ragione questa è la legge della vita, è così che funziona il mondo".

"Hai visto?" dice il coccodrillo "adesso basta!"

Ma il ragazzo insiste: "dammi ancora una possibilità, l'ultima. Permettimi di chiedere a un altro essere vivente. Ricordi come sono stato gentile con te?"

Il coccodrillo concede l'ultima possibilità.

Il ragazzino vede un coniglio che passa di li e gli chiede:"coniglietto il coccodrillo ha ragione?"

Il coniglio si siede con calma e dice al coccodrillo :"hai detto proprio così al ragazzo?"

Il coccodrillo risponde:"si ho detto proprio così"

"Aspetta un momento" dice il coniglio "dobbiamo discuterne"

Il coccodrillo dice:"sei furbo tu, nel momento stesso in cui lo lascio andare, questo scappa via"

Il coniglio replica:"pensavo che fossi più ragionevole: se tentasse di scappare, un colpo della tua coda lo ucciderebbe all’istante!”.

“E’ vero” ammette il coccodrillo, e lascia andare il ragazzino.

Non appena lo vede libero il coniglio esclama “Scappa!”

E il ragazzino corre via.

Poi il coniglio dice al bambino:”Non ti piace la carne di coccodrillo? la gente del tuo villaggio non apprezzerebbe un buon pasto? sai in realtà non l’hai liberato del tutto: la maggior parte del suo corpo è ancora intrappolata nella rete. Perché non vai al villaggio a prendere tutti gli altri e così vi fate un bel banchetto?”

Il ragazzino fa esattamente quello che gli ha suggerito il coniglio. Va al villaggio e chiama tutti gli uomini, che si recano al fiume con le loro asce, i loro bastoni e le loro lance e uccidono il coccodrillo. Arriva anche il cane del ragazzino e quando vede il coniglio gli corre dietro, lo cattura e lo strozza.

Il ragazzo arriva sul luogo troppo tardi, e mentre guarda il coniglio morire esclama:” il coccodrillo aveva ragione: il mondo funziona così è la legge della vita."

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E' vero da me sono quasi tutti meridionali, e questi tamarri sentendoli parlare si capisce che fanno quasi tutti lavori del tipo operaio, call center ecc..si capisce che sono frustrati per l assenza di prospettive,almeno, nell immediato.

da quello che dici mi sembra evidente che tu pensi che siano delle persone non realizzate e in qualche modo inferiori a te

allora, come mai i loro scherzi ti feriscono e ti toccano così tanto?

più che altro mi sembra questo quello su cui ragionare

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Piccolo OT che penso sia necessario per una questione di civiltà.

Quella tamarro-meridionale-frustrazione NON è una equazione, e spero si sia tutti d'accordo. Quella fare l'operaio-essere frustrato non lo è necessariamente, come non lo è necessariamente essere chirurgo-essere un tecnico con competenze mediche ma incolto (intendendo per "cultura" altro rispetto alle competenze tecniche che abbiamo tutti nel nostro mestiere). Le ricadute emotive per un lavoro frustrante sono possibili per chiunque, qualunque sia la sua occupazione e qualunque sia la regione dove gli è capitato di nascere. L'atteggiamento aggressivo e irrispettoso delle persone di cui parli penso derivi da una moltitudine di fattori, tra i quali anche il modo in cui tu ti porgi nei loro cofronti. Il bullo non ha età, non ha etnia e non ha un impiego preciso.

In ogni luogo ogni giorno c'è un bullo fannullone ed uno che si rompe la schiena e fa cose importanti.

sono assolutamente d'accordo con te Margherita !

troppe volte ho sentito utilizzare al nord il termine terrone per definire qualcosa o qualcuno cafone......

sono anche d'accordo sul fatto di avere una laurea non ti rende automaticamente colto (nel senso di avere una cultura) come si può essere frustrati e insoddisfatti pur essendo medici o avvocati

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Ciao a tutti vi scrivo di nuovo per chiedere un consiglio........................

Io al posto tuo mi chiederei "perchè?" perchè solitamente prendo in considerazione le critiche come base per migliorare ogni giorno..

ma se la risposta è "boh" cambierei strada o chiuderei il finestrino.

se la cosa si facesse troppo molesta passerei alla denuncia.

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Ma il fatto accade x un 5/6sec giusto il tempo che passo con l auto,però nel corso della discussione su questo forum comprendo che, a parte i miei amici, forse il nocciolo del problema è capire come mai parole di gente che non conosco mi fanno star male, e come solo le loro parole e non gente che conosco.

Escluderei l intervento pubblico perchè non fanno casino alla sera,quindi non saprei che scusa usare se dovessi x es chiamare i vigili.

Infatti gia con datango stavamo parlando di couseling,magari quello della mia facolta.

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