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Pensare al passato fa male...


Ste

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Ospite sea

Che cosa intendi per conveniente?

Nel senso comune del termine è il risultato di una valutazione tra vantaggi e svantaggi che porta a una scelta, che è un compromesso.

Si vuole fare un compromesso con i propri ricordi, felici o infelici?

I tuoi ricordi sono te stesso, sono la tua personalità, i tuoi umori..

Non è possibile scendere a compromessi con i propri ricordi...

Si possono fare buoni propositi..non si può mettere una pietra sopra a una disgrazia, non si possono fare anestesie locali al passato.

Se riesci a vivere serenamente il presente, del passato ti verranno in mente forse i bei ricordi..

E' vero che ogni volta che avrai un problema, una difficoltà, un disagio, i brutti ricordi, il dolore e le delusioni, torneranno ad affacciarsi con prepotenza, facendoti rivivere il dolore.

Certe ferite si cicatrizzano, altre sanguinano per tanto tempo.

Facciamo di tutto per non avvelenarci il presente: questo è il compromesso.

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Che cosa intendi per conveniente?

Nel senso comune del termine è il risultato di una valutazione tra vantaggi e svantaggi che porta a una scelta, che è un compromesso.

Si vuole fare un compromesso con i propri ricordi, felici o infelici?

I tuoi ricordi sono te stesso, sono la tua personalità, i tuoi umori..

Non è possibile scendere a compromessi con i propri ricordi...

Si possono fare buoni propositi..non si può mettere una pietra sopra a una disgrazia, non si possono fare anestesie locali al passato.

Se riesci a vivere serenamente il presente, del passato ti verranno in mente forse i bei ricordi..

E' vero che ogni volta che avrai un problema, una difficoltà, un disagio, i brutti ricordi, il dolore e le delusioni, torneranno ad affacciarsi con prepotenza, facendoti rivivere il dolore.

Certe ferite si cicatrizzano, altre sanguinano per tanto tempo.

Facciamo di tutto per non avvelenarci il presente: questo è il compromesso.

Si, sono d'accordo.

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Si ma se ci metti una pietra sopra riesci a tenerlo schiacciato per quanto prima che passi qualcuno che la solleva e si chiede ma chi è quel pirla che ha messo una pietra qua in mezzo?Come fa un passato ad essere pesante?Di fatto non esiste più...le ferite,il dolore,le cadute ed i grandi errori,quelli se intensi rivivono in noi perchè la memoria degli stessi ci protegge da simili esperienze nel presente,quindi io non sarei per coprirli,guai sennò che ti serve la memoria,per i numeri di telefono.Più fa male,più t'insegna.Basta prendere esempio dai bimbi,messa la mano sul fuoco una volta ne passa di tempo prima che si riavvicinino alla fiamma.....

"Pesante" nel senso di... schiacciante nel presente con il suo ricordo, ecco. Comunque sono d'accordo, non ho molto da aggiungere,

se non che la portata di certi traumi può essere tale da richiedere davvero di rinchiudere il passato, ma che la "pietra sopra" è abusata

(soprattutto come consiglio insistito... cosa che spesso è rivelatrice del fatto che il passato è pesante soprattutto per chi dà il consiglio).

Piuttosto che su dischetto perchè non un bel proxy server russo? :icon_twisted:

Nel caso di un passato compromettente, magari... ma questo è un altro discorso...

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"Pesante" nel senso di... schiacciante nel presente con il suo ricordo, ecco. Comunque sono d'accordo, non ho molto da aggiungere,

se non che la portata di certi traumi può essere tale da richiedere davvero di rinchiudere il passato, ma che la "pietra sopra" è abusata

(soprattutto come consiglio insistito... cosa che spesso è rivelatrice del fatto che il passato è pesante soprattutto per chi dà il consiglio).

Nel caso di un passato compromettente, magari... ma questo è un altro discorso...

Si certo avevo capito la pesantezza,quel che non credo è che davvero il passato in quanto tale abbia la forza di schiacciare il presente,è il dolore dell'esperienza che a volte ed in certe condizioni psicologiche risulta sempre molto presente....la verità è che il "passato" in quel senso va accettato come parte di noi per renderlo inoffensivo,digerirlo per non rischiare un blocco in questo caso psichico.

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Si, non sono un esperto in materia, ma penso che poi alla fine quando i capoccioni parlano di cose come "l'elaborazione del lutto", oppure

la "sublimazione", è proprio ad un processo di digestione come quello che descrivi tu, che si riferiscono. Probabilmente anche il dimenticare

stesso può rientrare in un processo di digestione, ma senza fretta che ci si strangola se si mandano giù bocconi troppo grossi senza averli

masticati un po'...

Un'altra cosa che secondo me a volte si fa, magari per eccesso di automatismo nel guardare alle cose, è quella di usare il passato o il suo

ricordo come capro espiatorio... con effetti che possono essere perversi...

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credo che mettere uan pietra al passato sia quanto di più sbagliato possa esserci...il passato siamo noi...anche se è uno schofo totale che non vale propri ola pena avere ricordi ma è grazie a quello che siamo quello che siamo....

No , io credo che il passato come dice ste su, bisogna digerirlo a piccole porzioni...se si tratta di un passato con grossi traumi è chiaro che ci vuole più tempo perchè i pezzettini devono essere fatti più piccolo in quanto sono molto molto amari....

Comunque io credo una cosa, forse dettata dall'esperienza non so, che il passato davvero condizionante, anche a livello talmente inconscio che nemmeno lo sai è quello più vecchio, dell'infanzia....quello chein qualche modo si "subisce", in quanto non si è nelle condizioni di reagire.

E forse capita che attraverso il presente questo ci ritorna a galla senza saperlo....ed è forse la cosa più difficile da comprendere...

Io per esempio un mesotto fa sono stata malissimo per aver visto un cane messo sotto l'auto davanti alla mia in autostrada.....era un dolore così grande che davvero era inspiegabile....rielaborandolo ho capito che in realtà quell'episodio così crudele e triste mi hai portato alla mente qualcosa di molto più remoto che invece mi riguardava direttamente...

Se non fossi stata in terapia difficilmente avrei compreso il perchè dei miei sentimenti "spropositati" per un episodio se pur triste e drammatico....e questo mi ha davvero permesso di capire quel pezzo di passato e adesso pian piano provare a digerirlo....

Ora forse mi sono dilungata molto ma mi sembrava appropriato l'esempio, in quanto a volte uno pensa che il passato è solo un ricordo, ma secondo me quello proprio difficile da digerire non è fatto di ricordi ma di sensazioni ed emozioni ....e lì ragazzi è dura davvero!!!!

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Ospite sea

Cioè dare la colpa al passato per non affrontare il presente?

Vuoi dire alibi? ..."se non mi fosse capitato questo, ora non avrei questi problemi..."

Mi è successo questo perchè la mi' mamma, 'il mi' babbo, il mi' zio, il mi' cugino...

Oppure ...io gliel'avevo detto, non mi ha dato retta..ecc, ecc.

Io 'sti discorsi li faccio tutti i giorni. :): Sono un'esperta.

Certo non è facile, rendersene conto è una conquista che può aiutare a trovare un po' di pace, molto più che trovare il colpevole....

Io c'ho i miei colpevoli preferiti.

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Si, anche, ma anche qui, se darsi una spiegazione o trovare un colpevole basta per sentirsi più leggeri, allora

che siano la spiegazione giusta e il colpevole vero oppure qualcosa di sparato a casaccio... cosa cambia?

La perversione nasce se poi alla diagnosi segue l'intervento... Prendiamo ad esempio il mulo dell'altro topic...

supponiamo che la sua condizione gli crei disagio, e che lui identifichi giustamente la causa scatenante del suo

disagio nel fatto traumatico accaduto qualche anno prima, quando è stato caricato il carretto mentre lo stava

tirando, e altrettanto giustamente identifichi il colpevole negli asini che l'hanno caricato... Una volta accertato

che tutto ciò è vero, si dovrebbe intervenire punendo gli asini e aiutando (o istigando) il mulo a digerire il fatto

per star meglio... ma nel frattempo ello rimarrebbe lì a fare il monumento ragliante, temo...

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Ospite sea

Cambia che colpevolizzare un innocente, se è vivo, crea ulteriori conflitti...

per esempio se uno dà la colpa del suo disagio nel rapporto matrimoniale al fallimento di quello dei genitori e questo non è vero, si crea ulteriore disagio e una reazione negativa da parte del colpevolizzato, che a sua volta ne può soffrire in più modi.

Se invece gli asini sono colpevoli, come si fa a punirli?

Si chiede al padrone di bastonarli? E se non lo fa, che è la cosa più comune, come si reagisce? Si avvelena loro la biada e si schiodano loro gli zoccoli?

Oppure si aspetta di essere soli per buttarli in un burrone e dire che è stato un incidente..

oppure...che Dio nella sua infinita saggezza li ha puniti.

La cosa più difficile è non serbare rancore, giusto o ingiusto che sia.

Non perdonare, quello spetta a Dio davvero..perdonare presuppone un livello superiore di intelletto, una saggezza che è presente in pochissime persone..

Il serbare rancore avvelena la tua vita e quella delle persone a cui vuoi bene, e questo non andrebbe fatto....

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Crea ulteriori conflitti se la colpevolizzazione dell'innocente (sentenza) si traduce in un'intervento (pena).

Se uno pensa che il colpevole del suo disagio è X, e si accontenta di pensarlo, non succede nulla al di fuori di sè

e quindi al massimo il conflitto può essere interiore. Poi magari qualcosa cambierà all'esterno di conseguenza...

La cosa più difficile è comunicare per dire agli asini o ai passanti di evitare assolutamente di tagliare i legami tra

il mulo e il carretto, che non è proprio il momento, e invece di tirarlo giù sollecitamente ma con un po' di criterio.

E' difficile proprio perché la colpevolizzazione è implicita nell'atto di comunicare una cosa del genere, e poi non si

può mai sapere cosa farà il mulo una volta a terra... magari non lo sa nemmeno lui...

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Cambia che colpevolizzare un innocente, se è vivo, crea ulteriori conflitti...

per esempio se uno dà la colpa del suo disagio nel rapporto matrimoniale al fallimento di quello dei genitori e questo non è vero, si crea ulteriore disagio e una reazione negativa da parte del colpevolizzato, che a sua volta ne può soffrire in più modi.

Se invece gli asini sono colpevoli, come si fa a punirli?

Si chiede al padrone di bastonarli? E se non lo fa, che è la cosa più comune, come si reagisce? Si avvelena loro la biada e si schiodano loro gli zoccoli?

Oppure si aspetta di essere soli per buttarli in un burrone e dire che è stato un incidente..

oppure...che Dio nella sua infinita saggezza li ha puniti.

La cosa più difficile è non serbare rancore, giusto o ingiusto che sia.

Non perdonare, quello spetta a Dio davvero..perdonare presuppone un livello superiore di intelletto, una saggezza che è presente in pochissime persone..

Il serbare rancore avvelena la tua vita e quella delle persone a cui vuoi bene, e questo non andrebbe fatto....

Come mai serbare rancore sembra così negativo?Eppure ricordare con affetto qualcuno non lo è.Se sono sentimenti che proviamo perchè rifiutare quelli negativi?Se non proviamo sentimenti negativi secondo siamo ipocriti o bugiardi con noi stessi,inoltre come ditinguerli da quelli positivi?Sempre un equilibrio anche mentale necessita di valori opposti per reggere.Nè solo rancore,nè solo amore a mio modesto avviso ma una giusta miscela.Serbo rancore per alcune persone da tutta la vita e questo non cambierà a meno che loro non paghino il loro debito anche se non a me direttamente.Non ci vedo nessuna saggezza nel perdonare così gratuitamente,solo pigrizia.Ci vuole impegno per amare e ce vuole altrettanto per odiare.

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Ospite sea
La cosa più difficile è comunicare per dire agli asini o ai passanti di evitare assolutamente di tagliare i legami tra

il mulo e il carretto, che non è proprio il momento, e invece di tirarlo giù sollecitamente ma con un po' di criterio.

E' difficile proprio perché la colpevolizzazione è implicita nell'atto di comunicare una cosa del genere, e poi non si

può mai sapere cosa farà il mulo una volta a terra... magari non lo sa nemmeno lui...

Questo è per me un po' oscuro:

Vuoi dire che chi vede la persona sovraccarica e si accorge del disagio, dovrebbe evitare di far accorrere il prossimo in soccorso, tutti ad aiutare scriteriatamente, ma dire a tutti che occorre stare calmi e riflettere?

Cioè che non basta la buona fede e bisogna stare attenti a non fare ulteriori guai?

E che al momento in cui comunicasse questo, colpevolizzerebbe mulo, asini e passanti insieme?

Insomma, non sempre chi ti mette in un guaio ti vuol male, e chi ti tira fuori da quel guaio, ti vuol bene...

insomma le esperienze negative fanno crescere più di quelle positive.

Le botte ti fanno imparare, certo...

Bisogna vedere se si possono sopportare, di che entità e peso sono..

Certo se a uno gli ammazzano un figliolo, non lo so se si possa ragionare così...

certo che se ammazzasse a sua volta gli assassini non gli cambierebbe granchè, comunque..

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Ospite sea
Come mai serbare rancore sembra così negativo?Eppure ricordare con affetto qualcuno non lo è.Se sono sentimenti che proviamo perchè rifiutare quelli negativi?Se non proviamo sentimenti negativi secondo siamo ipocriti o bugiardi con noi stessi,inoltre come ditinguerli da quelli positivi?Sempre un equilibrio anche mentale necessita di valori opposti per reggere.Nè solo rancore,nè solo amore a mio modesto avviso ma una giusta miscela.Serbo rancore per alcune persone da tutta la vita e questo non cambierà a meno che loro non paghino il loro debito anche se non a me direttamente.Non ci vedo nessuna saggezza nel perdonare così gratuitamente,solo pigrizia.Ci vuole impegno per amare e ce vuole altrettanto per odiare.

insomma, è tutta una fatica!

quello che ti viene naturale non è faticoso.

Se uno ama volentieri , e odia altrettanto volentieri, meglio per lui, no?

Uno fa quello che gli riesce meglio.

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Ci vuole impegno per amare e ce vuole altrettanto per odiare.

è proprio per questo che "non conviene" portare rancore! come direbbe il mio psi, è tutta energia bloccata...che libera di scorrere potrebbe essere usata per cose molto più utili che "coltivare" un sentimento d'odio.

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Cioè dare la colpa al passato per non affrontare il presente?

Vuoi dire alibi? ..."se non mi fosse capitato questo, ora non avrei questi problemi..."

Mi è successo questo perchè la mi' mamma, 'il mi' babbo, il mi' zio, il mi' cugino...

Oppure ...io gliel'avevo detto, non mi ha dato retta..ecc, ecc.

Io 'sti discorsi li faccio tutti i giorni. :): Sono un'esperta.

Certo non è facile, rendersene conto è una conquista che può aiutare a trovare un po' di pace, molto più che trovare il colpevole....

Io c'ho i miei colpevoli preferiti.

Questo è quello che facciamo in tanti, me compreso. Non ci conviene assolutamente. E' un rimedio peggiore del male. Qual è il modo migliore di reagire?

MI HANNO FATTO QUESTO, QUESTO E QUESTO. Hanno fatto di tutto per impedirmi queste acquisizioni. Se io mi blocco nella vita a causa loro faccio come quello che si tagliò i testicoli per fare dispetto alla moglie. Invece no! Volete dar ragione a chi vi ha voluto bloccare? Assai meglio prendere gli ostacoli che si incontrano nella vita come stimoli per crescere. Un vecchio saggio diceva ai suoi allievi: - Io vi pongo una pesantissima palla al piede, e vi obbligo a trascinarvi con essa nel camminare. Al momento giusto ve ne libero. E voi correrete più veloci di chiunque!

Ecco, questo è il modo giusto. Gli ostacoli che incontriamo sono gli stimoli per crescere, possiamo tramutarli in un aiuto. Sono certo di questo, aspettate solo che mi facciano uscire dall'ospedale psichiatrico e vedrete... :Silly:

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Questo è per me un po' oscuro:

Vuoi dire che chi vede la persona sovraccarica e si accorge del disagio, dovrebbe evitare di far accorrere il prossimo in soccorso, tutti ad aiutare scriteriatamente, ma dire a tutti che occorre stare calmi e riflettere?

Cioè che non basta la buona fede e bisogna stare attenti a non fare ulteriori guai?

E che al momento in cui comunicasse questo, colpevolizzerebbe mulo, asini e passanti insieme?

Più o meno, si... intendevo "la cosa più difficile per il mulo". Sai come dice il detto sulla pavimentazione delle vie per l'inferno, no?

A parte il fine con cui si fanno o si omettono di fare le cose, se osservi, ci sono tutti questi princìpi di buon senso come "non bisogna

colpevolizzare", "pensare al passato fa male", "non bisogna fare processi alle intenzioni", "non bisogna lamentarsi" ecc ecc che sono tutti

princìpi validi, ma che se sono portati un po' all'eccesso diventano dei veri e propri blocchi alla comunicazione... cioè alla prima cosa che

serve in un intervento. Esempio... uno arriva lì e chiede al mulo: "che t'è successo?", il mulo inizia a narrare e ovviamente raglia di qualcosa

che è accaduto (pensa al passato) e che è stato fatto da qualcuno (colpevolizza), e magari con un tono sofferente (si lamenta)... e siamo

già a 3 infrazioni gravi! Commesse su richiesta... e per quanto bravo comunicatore sia, per quanta pazienza possa avere, si ritroverà a fare

l'equilibrista con le parole per schivare i "non bisogna far questo" e "non bisogna far quello" e l'ovvia conclusione "chi è causa del suo mal...

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è proprio per questo che "non conviene" portare rancore! come direbbe il mio psi, è tutta energia bloccata...che libera di scorrere potrebbe essere usata per cose molto più utili che "coltivare" un sentimento d'odio.

non sono uno psi ne ho la minima cognizione di psicologia che non sia la mia però un'energia non può essere bloccata di per se stessa.La blocchi se la rifiuti.Se odiare,detestare portare il famoso rancore crea energia io la posso veicolare verso qualsiasi cosa.Di fatto la mia prima rabbia giovanile mi ha sostenuto per avere successo nella mia prima attività .Se fossi stato tutto represso nella mia rabbia senza lasciarla sfogare non avrei avuto quella spinta.Dipende sempre tutto da come si utilizzano le energie che sentiamo dentro.Di fatto il mio portare rancore non è fine a se stesso,mi ricorda dove ho sbagliato,mi da la forza di reagire e la spinta e la motivazione per farlo.Ti assicuro che scorre eccome e non verso l'oggetto del mio odio,ma verso i miei obiettivi.Benzina per il motore di cuore ,mente ,corpo e anima.Ma è la mia esperienza ,non è detto che sia una regola.Di fatto studiando manuali per il condizionamento psicologico da adottare in campo sportivo agonistico il fulcro del discorso è questo?Sei il lupo affamato e deciso a catturare la tua preda o sei la preda?La rabbia aiuta ma come tutti gli stimolanti va presa nelle dosi giuste e bilanciata da un'ottima dose di gioia e felicità.Come dire ti faccio il culo a striscie ma col sorriso sulle labbra,capisci cosa intendo J?Non furia cieca,determinzione indistruttibile e concentrazione....Adrianaaaaaaaa(scusate sto ascoltanto Rocky).

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scusate non leggo tutto, solo volevo rispondere a sea, io non parlavo di cercare colpevoli, o almeno quella potrebbe essere una fase dell'elaborazione ma poi cavolo si DEVE andare oltre, ci si deve staccare da quel dolore, si deve diventare indipendenti dal dolore e dal passato...

Se provare rabbia è un sentimento utile e va liberato, trattenerla portando rancore è del tutto dannoso....secondo me...

Semplicemente dico che quando il passato "dolorante" lo si è potuto vedere in tutte le sue versioni, lo si è potuto vivere con ogni sorta di sentimento, diventa ( o almeno dovrebbe) passato e rimane lì dov'è....diventa "ricordo" appunto....ma per arrivare a questo bisogna diventare adulti davvero....e vivere sto passato come tali e con con gli stessi sentimenti da bambini...altrimenti certo che si pota rancore e certo che non serve a niente....

P.S.: Poi pure io c'ho i miei colpevoli preferiti, ogni tanto bisogna pur buttare la colpa addosso a qualcuno no??? L'importante è farlo con la consapevolezza che è solo uno sfogo e non uno stato permanente!!!! Mica facile eh... :rolleyes:

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ma rabbia e rancore...non sono lo stesso sentimento!

la rabbia è energia!!!

toh ti dedico una canzone: http://it.youtube.com/watch?v=wzNjmIWbns4

ok ma come faccio ad arrabbiarmi senza rancore per qualcuno o qualcosa?Un oggetto della mia rabbia per cui serbo rancore è indispensabile....

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ok ma come faccio ad arrabbiarmi senza rancore per qualcuno o qualcosa?Un oggetto della mia rabbia per cui serbo rancore è indispensabile....

bhè no, tu puo iessere arrabbiato e non provare rancore o provare rancore e non essere arrabbiato...sono due cose molto diverse....

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ma rabbia e rancore...non sono lo stesso sentimento!

la rabbia è energia!!!

toh ti dedico una canzone: http://it.youtube.com/watch?v=wzNjmIWbns4

OT

hey sono un punk della vecchia guardia!!Grande Sid,anch'io ne ho una per te J :

http://www.youtube.com/watch?v=tXaZmY52gHM

fine OT

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Vorrei farvi una domanda, ben sapendo che non si può dare una risposta categorica, valida per ogni occasione.

La domanda è questa: se il passato è pesante, per vivere più leggermente è sempre conveniente l'idea che potremmo

definire la "più comune", cioè quella di metterci una pietra sopra?

Io non scarterei altre idee, come quella di metterci delle ruote sotto, o di trasferirlo su dischetto o su carta... :mellow:

dimenticare?? no è fuga è rende sempre un rischio di incosci pronti a riemergere....

comprendere che è inutile pensarci , forse si, è l'UNICA via per vivere in pace, e a dire il vero credo sia la sola reale.

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non sono uno psi ne ho la minima cognizione di psicologia che non sia la mia però un'energia non può essere bloccata di per se stessa.La blocchi se la rifiuti.Se odiare,detestare portare il famoso rancore crea energia io la posso veicolare verso qualsiasi cosa.Di fatto la mia prima rabbia giovanile mi ha sostenuto per avere successo nella mia prima attività .Se fossi stato tutto represso nella mia rabbia senza lasciarla sfogare non avrei avuto quella spinta.Dipende sempre tutto da come si utilizzano le energie che sentiamo dentro.Di fatto il mio portare rancore non è fine a se stesso,mi ricorda dove ho sbagliato,mi da la forza di reagire e la spinta e la motivazione per farlo.Ti assicuro che scorre eccome e non verso l'oggetto del mio odio,ma verso i miei obiettivi.Benzina per il motore di cuore ,mente ,corpo e anima.Ma è la mia esperienza ,non è detto che sia una regola.Di fatto studiando manuali per il condizionamento psicologico da adottare in campo sportivo agonistico il fulcro del discorso è questo?Sei il lupo affamato e deciso a catturare la tua preda o sei la preda?La rabbia aiuta ma come tutti gli stimolanti va presa nelle dosi giuste e bilanciata da un'ottima dose di gioia e felicità.Come dire ti faccio il culo a striscie ma col sorriso sulle labbra,capisci cosa intendo J?Non furia cieca,determinzione indistruttibile e concentrazione....Adrianaaaaaaaa(scusate sto ascoltanto Rocky).

torniamo a noi...

come affermi tu stesso, tu non sei rimasto fermo a odiare e a provare rancore...hai veicolato questa energia in azione.

ma proprio per questo sei andato oltre. certo, ricorderai i torti subiti e la tua sofferenza, ma ormai tu sei altrove. di fatto io credo che il tuo stesso odio sia ormai un sentimento "sbiadito" che ricordi, ma che non ha più molta importanza per te

il rancore, per come lo intendo io, è un sentimento immobilizzante, perchè non espresso liberamente, quindi bloccato.

vedi la definizione di rancore:

sentimento di avversione profonda, di risentimento verso una persona, un ambiente, una situazione, spec. maturato in seguito a un’offesa o a un torto e non manifestato apertamente

forse è in questo senso che il mio psicologo parla di energia bloccata. per lui qualsiasi sentimento nascosto blocca l'energia.

e uno dei consigli più utili che mi abbia dato è stato quello di esprimere apertamente i miei sentimenti.

il rancore invece è un sentimento che si cova, che si trattiene.

tu forse intendi odio, al posto di rancore.

però anche in questo caso, nella tua vita hai usato, hai veicolato intelligentemente l'energia derivante da questo sentimento. e credo che così questo sentimento abbia esaurito la sua spinta propulsiva.

a che pro "coltivarlo" come scrivevi qualche messaggio fa? in questo modo "sprecheresti" energia per tenere vivo un sentimento che "non ti serve più"!!!!

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dimenticare?? no è fuga è rende sempre un rischio di incosci pronti a riemergere....

comprendere che è inutile pensarci , forse si, è l'UNICA via per vivere in pace, e a dire il vero credo sia la sola reale.

Ma guarda che pensare al passato è utile tanto quanto pensare al presente e al futuro (meglio se si pensa a tutti e tre).

Volerlo cambiare è inutile, o rivivere uguale identico, ma sono cose molto diverse dal pensarci e dal parlarne.

Poi, chiaro, se nel passato uno vede solo le cose che gli fanno troppo male o troppa vergogna, o sensi di colpa, allora forse

può trovare beneficio nel cercare di non pensarci, ma è una cosa molto soggettiva e comunque sia è una scelta che comporta

rinunciare a quanto di utile ci può essere, e di buono pure. Sai quanta gente che a forza di mettere pietre sul passato finisce

per mantenere solo il ricordo che "è di merda" (un bel ricordo da tenere sulla mensola nel presente), ma se solo andasse a

vederlo un po' meglio potrebbe rendersi conto che avrebbe cose più belle e più utili da conservare e con le quali convivere...

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