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come vincere le paure e tirare fuori la vera me stessa?


unalei

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discutevo con una persona oggi e mi ha fatto riflettere sul fatto che io inconsciamente adotto degli atteggiamenti infantili e fanciulleschi come scudo difensivo per allontanare le altre persone, soprattutto gli uomini. questa riflessione è vera, e deriva da un'infanzia e un'adolescenza mal vissuta, perchè ho interpretato la perdita di alcune persone care come un abbandono da parte loro, quindi nel rapportarmi con gli altri, tendo a comportarmi come una bambina che cerca coccole ed affetto e diventa dispotica e vendicativa se solo mi sento minimamente messa da parte, non soddisfatta nelle mie richieste.

capire il problema è già una soluzione, io vorrei però consigli, strategie, per tirare fuori la persona adulta che è in me e che si difende, per paura, dagli altri, sotto lo scudo dell'infantilismo.

ho già seguito una terapia cognitivo-comportamentale per risolvere altri problemi, e la mia psicologa mi ha detto che adesso posso camminare con le mie gambe. però, proprio per questo, sono diventataconsapevol di questa mia difficoltà e vorrei superarla da sola. ma non so come.

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discutevo con una persona oggi e mi ha fatto riflettere sul fatto che io inconsciamente adotto degli atteggiamenti infantili e fanciulleschi come scudo difensivo per allontanare le altre persone, soprattutto gli uomini. questa riflessione è vera, e deriva da un'infanzia e un'adolescenza mal vissuta, perchè ho interpretato la perdita di alcune persone care come un abbandono da parte loro, quindi nel rapportarmi con gli altri, tendo a comportarmi come una bambina che cerca coccole ed affetto e diventa dispotica e vendicativa se solo mi sento minimamente messa da parte, non soddisfatta nelle mie richieste.

capire il problema è già una soluzione, io vorrei però consigli, strategie, per tirare fuori la persona adulta che è in me e che si difende, per paura, dagli altri, sotto lo scudo dell'infantilismo.

ho già seguito una terapia cognitivo-comportamentale per risolvere altri problemi, e la mia psicologa mi ha detto che adesso posso camminare con le mie gambe. però, proprio per questo, sono diventataconsapevol di questa mia difficoltà e vorrei superarla da sola. ma non so come.

PER caso i tuoi genitori sono separati?

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discutevo con una persona oggi e mi ha fatto riflettere sul fatto che io inconsciamente adotto degli atteggiamenti infantili e fanciulleschi come scudo difensivo per allontanare le altre persone, soprattutto gli uomini. questa riflessione è vera, e deriva da un'infanzia e un'adolescenza mal vissuta, perchè ho interpretato la perdita di alcune persone care come un abbandono da parte loro, quindi nel rapportarmi con gli altri, tendo a comportarmi come una bambina che cerca coccole ed affetto e diventa dispotica e vendicativa se solo mi sento minimamente messa da parte, non soddisfatta nelle mie richieste.

capire il problema è già una soluzione, io vorrei però consigli, strategie, per tirare fuori la persona adulta che è in me e che si difende, per paura, dagli altri, sotto lo scudo dell'infantilismo.

ho già seguito una terapia cognitivo-comportamentale per risolvere altri problemi, e la mia psicologa mi ha detto che adesso posso camminare con le mie gambe. però, proprio per questo, sono diventataconsapevol di questa mia difficoltà e vorrei superarla da sola. ma non so come.

Io ho un modo diverso per "difendermi" dall'eventuale abbandono altrui, che sento sempre imminente, il che causa fraintendimenti, frustrazione, ecc...non voglio indugiare su cosa questo comporta, quando la vita passa, e la si guarda e basta...

Vorrei dirti intanto che, tra le prime cose che mi sono venute in mente leggendo quello che hai scritto, sento più il fatto di essere "adulto" come meccanismo difensivo, piuttosto che essere (o fare????) il bambino, e trovo molto interessante questo invertire i termini della cosa........adulto e bambino.....bambino e adulto....se ne parla troppo spesso.

Ma quello che mi colpisce di più è quando dici che vorresti superare da sola la difficoltà di cui sei consapevole. Non ne vengo mai fuori da questo inghippo: ma forse quel "da soli" è proprio la chiave per aprirsi invece alla relazione, una relazione dove CERCARE GLI ALTRI ed ESSERE AUTONOMO si traduce in CERCARE GLI ALTRI PER UNA CONDIVISIONE.

Io ci provo.

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Io invece non capisco la psicologa che ti ha detto di camminare con le tue gambe quando ancora devi capire tante cose,tra cui questa.

Anche io ho perso mio padre da piccola e anche io come te mi sento abbandonata dalle persone,quindi e' difficile per me stabilire contatti con gli uomini specialmente.Una soluzione non esiste a priori,piano piano relazionandoci con gli altri potremo guarire le vecchie ferite e coccolare il nostro bambino interiore noi stesse e non delegando gli altri.

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