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Berlusconi ha fatto incazzare il Quirinale....


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Infatti, ma mi è sfuggito il collegamento preciso tra lo spunto del topic ed il resto...o forse è rimasto inespresso?

credo che il collegamento fosse il "ma come si permette?" che viene spontaneo pensare ogni volta che berlusconi parla. da li il video e poi tutto il resto...

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Infatti, ma mi è sfuggito il collegamento preciso tra lo spunto del topic ed il resto...o forse è rimasto inespresso?

No, più probabilmente s'è perso in mezzo al fiume di parole, ma è stato espresso qui.

Magari possiamo provare ad esplicitarlo un po'.

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Tutti sembrano saperlo, tutti lo raccontano, tutti cercano di mettere in guardia eppure c'è ancora molta gente che ci casca.

La porcata che è stato capace di dire Berlusconi, che Eluana può ancora partorire, mi ha ricordato il film "parla con lei".

Lui fa leva sui sogni, è ignobile.

Sì, ma essere ingenui oltre un certo limite rappresenta anche una colpa. "Chi pecora si fa, il lupo se lo mangia". Abbiamo bisogno di sogni, ma a qualcuno basta così poco per sognare? Qualcuno disse che lo stile è l'uomo. I modi di Berlusconi sono Berlusconi? E' talmente artefatto che la sua artefazione è diventata spontanea? Affascinante quesito, se potessi glielo chiederei di persona. Da qualche anno non lo odio più. L'ho pure votato. Non lo amo, certo, è distante miliardi di anni luce dalle persone che apprezzo. Che sono il Dalai Lama (ovviamente fuori classifica), Obama (ma bisogna aspettarlo alla prova dei fatti, cmq è un politico), Lula (ma dovrei approfondire), Zapatero, coraggioso e indipendente. Nei fatti detesto la politica, dopo averne fatto parte per anni sono arrivato a detestare anche l'ipocrisia ed il buonismo interessato della sinistra. Tra i colleghi ho conosciuto persone che se ne sono allontanate come me, ormai è una tendenza generale, spesso hanno minori tendenze ad assolutizzare e a crearsi "il nemico". Mica tutti, certo, prova un po' a parlare con uno convinto della LEGA o comunque un cattolico bigotto... :icon_confused:

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No, più probabilmente s'è perso in mezzo al fiume di parole, ma è stato espresso qui.

Magari possiamo provare ad esplicitarlo un po'.

Sì, ma devo essere irrimediabilmente imbranato, perché a questo punto mi sfugge il video...

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Sì, ma devo essere irrimediabilmente imbranato, perché a questo punto mi sfugge il video...

Il video illustra il modo di procedere, che poi è sempre lo stesso reiterato: prima si fa passare un'idea, poi la si fa accettare, e

infine la si ratifica come canone sociale comunemente accettato (ad esempio l'idea che l'italiano è mediamente deficiente, o

quella che chi non venera Berlusconi è di sinistra o valuta le cose solo in base a simpatie e antipatie), oppure come legge scritta,

magari addirittura come legge fondamentale (ad esempio l'idea che il governo debba avere le mani libere per decretare d'urgenza

senza i fastidiosi vincoli previsti ora).

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a me la vostra discussione ha fatto immediatamente pensare a un articolo di Pasolini pubblicato sul corriere della sera nel 1973. ve lo posto perchè non c'è niente che potrei aggiungerei io che non sia già stato scritto in questo "profetico" articolo... http://www.pasolini.net/saggistica_scritti...ulturazione.htm

Pier Paolo Pasolini, Scritti corsari, 9 dicembre 1973 - Garzanti 1975

"Acculturazione e acculturazione"

(già sul "Corriere della Sera" con il titolo "Sfida ai dirigenti della televisione")

Molti lamentano (in questo frangente dell’austerity) i disagi dovuti alla mancanza di una vita sociale e culturale organizzata fuori dal Centro "cattivo" nelle periferie "buone" (viste con dormitori senza verde, senza servizi, senza autonomia, senza più reali rapporti umani). Lamento retorico. Se infatti ciò di cui nelle periferie si lamenta la mancanza, ci fosse, esso sarebbe comunque organizzato dal Centro. Quello stesso Centro che, in pochi anni, ha distrutto tutte le culture periferiche dalle quali, appunto, fino a pochi anni fa, era assicurata una vita propria, sostanzialmente libera, anche alle periferie più povere e addirittura miserabili. Nessun centralismo fascista è riuscito a fare ciò che ha fatto il centralismo della civiltà dei consumi. Il fascismo proponeva un modello, reazionario e monumentale, che però restava lettera morta. Le varie culture particolari (contadine, sottoproletarie, operaie) continuavano imperturbabili a uniformarsi ai loro antichi modelli: la repressione si limitava ad ottenere la loro adesione a parole. Oggi, al contrario, l’adesione ai modelli imposti dal Centro, è totale e incondizionata. I modelli culturali reali sono rinnegati. L’abiura è compiuta. Si può dunque affermare che la "tolleranza" della ideologia edonistica, voluta dal nuovo potere, è la peggiore delle repressioni della storia umana. Come si è potuta esercitare tale repressione? Attraverso due rivoluzioni, interne all’organizzazione borghese: la rivoluzione delle infrastrutture e la rivoluzione del sistema d’informazioni. Le strade, la motorizzazione ecc. hanno ormai strettamente unito la periferia al Centro, abolendo ogni distanza materiale. Ma la rivoluzione del sistema d’informazioni è stata ancora più radicale e decisiva. Per mezzo della televisione il Centro ha assimilato a sé l’intero paese, che era così storicamente differenziato e ricco di culture originali. Ha cominciato un'opera di omologazione distruttrice di ogni autenticità e concretezza. Ha imposto cioè, come dicevo, i suoi modelli: che sono i modelli voluti dalla nuova industrializzazione, la quale non si accontenta più di un "uomo che consuma", ma pretende che non siano concepibili altre ideologie che quella del consumo. Un edonismo neo-laico, ciecamente dimentico di ogni valore umanistico e ciecamente estraneo alle scienze umane. L’antecedente ideologia voluta e imposta dal potere era, come si sa, la religione: e il cattolicesimo, infatti, era formalmente l’unico fenomeno culturale che "omologava" gli italiani. Ora esso è diventato concorrente di quel nuovo fenomeno culturale "omologatore" che è l’edonismo di massa: e, come concorrente, il nuovo potere già da qualche anno ha cominciato a liquidarlo. Non c’è infatti niente di religioso nel modello del Giovane Uomo e della Giovane Donna proposti e imposti dalla televisione. Essi sono due Persone che avvalorano la vita solo attraverso i suoi Beni di consumo (e, s’intende, vanno ancora a messa la domenica: in macchina). Gli italiani hanno accettato con entusiasmo questo nuovo modello che la televisione impone loro secondo le norme della Produzione creatrice di benessere (o, meglio, di salvezza dalla miseria). Lo hanno accettato: ma sono davvero in grado di realizzarlo? No. O lo realizzano materialmente solo in parte, diventandone la caricatura, o non riescono a realizzarlo che in misura così minima da diventarne vittime. Frustrazione o addirittura ansia nevrotica sono ormai stati d’animo collettivi. Per esempio, i sottoproletari, fino a pochi anni fa, rispettavano la cultura e non si vergognavano della propria ignoranza. Anzi, erano fieri del proprio modello popolare di analfabeti in possesso però del mistero della realtà. Guardavano con un certo disprezzo spavaldo i "figli di papà", i piccoli borghesi, da cui si dissociavano, anche quando erano costretti a servirli. Adesso, al contrario, essi cominciano a vergognarsi della propria ignoranza: hanno abiurato dal proprio modello culturale (i giovanissimi non lo ricordano neanche più, l’hanno completamente perduto), e il nuovo modello che cercano di imitare non prevede l’analfabetismo e la rozzezza. I ragazzi sottoproletari umiliati cancellano nella loro carta d'identità il termine del loro mestiere, per sostituirlo con la qualifica di "studente". Naturalmente, da quando hanno cominciato a vergognarsi della loro ignoranza, hanno cominciato anche a disprezzare la cultura (caratteristica piccolo-borghese, che essi hanno subito acquisito per mimesi). Nel tempo stesso, il ragazzo piecolo-borghese, nell’adeguarsi al modello "televisivo" che, essendo la sua stessa classe a creare e a volere, gli è sostanzialmente naturale, diviene stranamente rozzo e infelice. Se i sottoproletari si sono imborghesiti, i borghesi si sono sottoproletarizzati. La cultura che essi producono, essendo di carattere tecnologico e strettamente pragmatico, impedisce al vecchio "uomo" che è ancora in loro di svilupparsi. Da ciò deriva in essi una specie di rattrappimento delle facoltà intellettuali e morali. La responsabilità della televisione in tutto questo è enorme. Non certe in quanto "mezzo tecnico", ma in quanto strumento del potere e potere essa stessa. Essa non è soltanto un luogo attraverso cui passano i messaggi, ma è un centro elaboratore di messaggi. È il luogo dove si fa concreta una mentalità che altrimenti non si saprebbe dove collocare. E attraverso lo spirito della televisione che si manifesta in concreto lo spirito del nuovo potere. Non c’è dubbio (lo si vede dai risultati) che la televisione sia autoritaria e repressiva come mai nessun mezzo di informazione al mondo. Un giornale fascista e le scritte sui cascinali di slogans mussoliniani fanno ridere: come (con dolore) l’aratro rispetto a un trattore. Il fascismo, voglio ripeterlo, non è stato sostanzialmente in grado nemmeno di scalfire l’anima del popolo italiano; il nuovo fascismo, attraverso i nuovi mezzi di comunicazione e di informazione (specie, appunto la televisione), non solo l’ha scalfita, ma l’ha lacerata, violata bruttata per sempre…

[L'articolo era apparso sul "Corriere della Sera" il 9 dicembre 1973 con il titolo "Sfida ai dirigenti della televisione" - L'ultima parte dell'articolo (la "sfida", appunto, non appare in Scritti corsari. Può essere reperita in Pasolini. Saggi sulla politica e sulla società,

Meridiani (edizione diretta da Walter Siti, Mondadori 1999)]

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Il video illustra il modo di procedere, che poi è sempre lo stesso reiterato: prima si fa passare un'idea, poi la si fa accettare, e

infine la si ratifica come canone sociale comunemente accettato (ad esempio l'idea che l'italiano è mediamente deficiente, o

quella che chi non venera Berlusconi è di sinistra o valuta le cose solo in base a simpatie e antipatie), oppure come legge scritta,

magari addirittura come legge fondamentale (ad esempio l'idea che il governo debba avere le mani libere per decretare d'urgenza

senza i fastidiosi vincoli previsti ora).

Ecco, mi era sembrato che si parlasse di un video in particolare ed ho trovato quelli dei discorsi su Eluana...

Boh! Non mi pare che funzioni proprio così, a meno che non si voglia far passare gli spettatori per deficienti irrecuperabili. E' vero da una parte che per lungo tempo la contrapposizione a Berlusconi è stata l'unico argomento che ha unito la sinistra, le persone che lo hanno contestato senza essere di sinistra erano veramente poche, purtroppo. Assegnare a Berlusconi il potere di formare le idee della gente mi sembra troppo. Vogliamo farlo passare per un mago? Perché sopravvalutarlo a tal punto? Del resto Berlusconi è un personaggio fatto in modo tale che per forza suscita grande ammirazione oppure, al contrario, odio profondo. Io, dopo averlo odiato, sono passato all'indifferenza, tanto da riuscire a votarlo. O meglio: scelsi Fini, non certo lui, purtroppo come si sa sono uniti. Il governo può emanare decreti legge o chiedere la fiducia per guadagnare tempo e scavalcare l'opposizione, la legge glielo consente, poi il Presidente può giustamente rifiutarsi di firmare le leggi proposte. Se certi metodi però arrivano all'abuso cosa può accadere? Il presidente potrebbe arrivare a sciogliere le Camere per evitare derive autoritarie, ma figuratevi che casino scoppierebbe...del resto a volte il centrosinistra non è che abbia rifiutato metodi del genere...mah! Io me la vedo brutta...salviamo il salvabile!

http://www.youtube.com/watch?v=5eyMyASvwvc&hl=it

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Io non so in che mondo hai vissuto negli ultimi anni, Mau, ma a me francamente non è sembrato che la sinistra

abbia fatto poi 'sta grande contestazione e che Berlusconi abbia unito le persone di sinistra, tutt'altro... da quella

direzione purtroppo sono partite più stigmatizzazioni del tipo "non bisogna demonizzare Berlusconi" (spesso fuori

luogo) e prese di distanza come a voler evitare qualcosa... le stigmatizzazioni, forse, boh? del resto mi sembra

normale che se si scatena la caccia ai comunisti, molti comunisti prendano le distanze... a nessuno piace fare il

bersaglio... mentre sono state bollate addirittura come comuniste molte persone per il solo fatto di criticare ciò che

Berlusconi faceva e fa.

No, non c'entra niente il credere che tutti gli spettatori sono deficienti... quella è anzi l'idea che io stavo contestando

e che Berlusconi proclamava nel video che hai visto, perché l'hai commentato qui, dandogli pure ragione.

C'entra il fatto di spostare regole e canoni, e spingere le persone a dover decidere (o a credere di dover decidere) se

adeguarsi o pagare qualche caro prezzo.

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Io non so in che mondo hai vissuto negli ultimi anni, Mau, ma a me francamente non è sembrato che la sinistra

abbia fatto poi 'sta grande contestazione e che Berlusconi abbia unito le persone di sinistra, tutt'altro... da quella

direzione purtroppo sono partite più stigmatizzazioni del tipo "non bisogna demonizzare Berlusconi" (spesso fuori

luogo) e prese di distanza come a voler evitare qualcosa... le stigmatizzazioni, forse, boh? del resto mi sembra

normale che se si scatena la caccia ai comunisti, molti comunisti prendano le distanze... a nessuno piace fare il

bersaglio... mentre sono state bollate addirittura come comuniste molte persone per il solo fatto di criticare ciò che

Berlusconi faceva e fa.

No, non c'entra niente il credere che tutti gli spettatori sono deficienti... quella è anzi l'idea che io stavo contestando

e che Berlusconi proclamava nel video che hai visto, perché l'hai commentato qui, dandogli pure ragione.

C'entra il fatto di spostare regole e canoni, e spingere le persone a dover decidere (o a credere di dover decidere) se

adeguarsi o pagare qualche caro prezzo.

Sì, quello l'ho visto e commentato, ma in fondo c'era poco da dire (pensavo si parlasse di qualche altro filmato). E certo che ho dovuto dare IN PARTE ragione a Berlusconi, perché io non chiamerei "deficienti" quelli che assistono ai suoi grandifratelli, come ha fatto lui, piuttosto..."culturalmente sprovveduti". Ma il razzismo di sinistra come sai tende a categorizzarli come "deficienti", d'accordo, almeno in questo, col berlusca. Solo che gli ipocriti de sinistra mascherano in vario modo il loro razzismo. Berlusconi non è un politico, ma un imprenditore. Per questo è privo di alcuni grandi difetti dei politici di professione. Ma ha quelli propri dell'imprenditore. E l'Italia non è un'azienda. Ma perché prendersela tanto con Berlusconi e non con chi doveva ostacolarne l'ascesa, compresa la sinistra? Che ha fatto la faccia fin troppo feroce, ma non ha mai morso? C'era un articolo di legge che PROIBIVA di ricoprire importanti cariche politiche a coloro che fossero a capo delle grandi aziende...

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Sì, quello l'ho visto e commentato, ma in fondo c'era poco da dire (pensavo si parlasse di qualche altro filmato). E certo che ho dovuto dare IN PARTE ragione a Berlusconi, perché io non chiamerei "deficienti" quelli che assistono ai suoi grandifratelli, come ha fatto lui, piuttosto..."culturalmente sprovveduti". Ma il razzismo di sinistra come sai tende a categorizzarli come "deficienti", d'accordo, almeno in questo, col berlusca. Solo che gli ipocriti de sinistra mascherano in vario modo il loro razzismo. Berlusconi non è un politico, ma un imprenditore. Per questo è privo di alcuni grandi difetti dei politici di professione. Ma ha quelli propri dell'imprenditore. E l'Italia non è un'azienda. Ma perché prendersela tanto con Berlusconi e non con chi doveva ostacolarne l'ascesa, compresa la sinistra? Che ha fatto la faccia fin troppo feroce, ma non ha mai morso? C'era un articolo di legge che PROIBIVA di ricoprire importanti cariche politiche a coloro che fossero a capo delle grandi aziende...

Sono d'accordissimo su quest'ultima parte, quindi sarebbe ora di iniziare a prendersela con loro e non con chi in questi anni ha criticato

Berlusconi e con chi continua a farlo. Senza però magari distogliere l'attenzione da ciò che Berlusconi fa, ma non per "prendersela con qualcuno

piuttosto che con qualcun altro"... semplicemente perché è lui ora il capo del governo e della maggioranza di governo e non sembra molto ben

disposto a contenersi. In questi giorni poi ha toccato vette davvero preoccupanti, sia nella sua mancanza di scrupoli nell'utilizzare drammi per i suoi

loschi disegni, sia nella spudoratezza con cui li illustra. Poi se c'è qualcuno che ancora pensa che sia solo una questione di modi... beh... non

commento che è meglio... il topic sulla Sindrome del Della Casa è sempre aperto, semmai...

Sono molto meno d'accordo su come descrivi Berlusconi cercando di differenziarlo da quella che è la sua natura. Berlusconi non è un'imprenditore...

per caratteristiche e capacità, intendo... formalmente lo è anche se per salvargli il culo quando è sceso in campo, visto che era sostanzialmente

fallito, le banche l'hanno di fatto estromesso dal timone delle sue aziende e mandato a fare quello che sa fare meglio: il rappresentante.

Non è appunto un imprenditore, come comunemente si crede, bensì un venditore, un imbonitore, un tessitore di pubbliche relazioni... è un politico,

in sostanza, con i difetti dei politici molto ben amplificati (dal sorrisone a 39 denti e mezzi fino alla bugia spudorata e conseguente smentita

passando per la mano sul cuore e la finta indignazione). Solo che è di estrazione aziendale e non di estrazione partitica, ma questo è un dettaglio

che inganna facilmente... il "partito" e l'"azienda" sono due aggregati di persone, due strutture burocratiche con molte somiglianze tra di loro, anche

se l'ideologia dominante di adesso un po' in tutto il mondo occidentale tende a considerarle distanti anni-luce.

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La politica è fatta di studi, relazioni, competizioni e compromessi che sono particolari e propri di un campo. Berlusconi quando scese in campo nel '94 non era per nulla un politico, lo si vedeva dal suo modo autoritario, spiccio e sbrigativo -assai poco formale- di condurre le cose. Modo, appunto, da dirigente d'azienda, insofferente delle formalità, delle cautele, delle "perdite di tempo" (come le definiva) cui lo si sottoponeva in Parlamento e nei rapporti con le alte cariche dello stato.

Berlusconi fece la sua fortuna con Tangentopoli, che gli creò un'immenso pascolo deserto dove far abbeverare le sue truppe di carneadi della politica (più alcuni avanzi di prima repubblica). La ggente era stufa, nauseata dai partiti tradizionali, e colse al volo l'occasione. A Di Pietro oggi il berlusca dovrebbe innalzare un monumento, anche perché non colpì i comunisti, lasciando intatto il NEMICO di cui si ha assoluto bisogno in certe occasioni per infervorare gli animi. Senza il NEMICO berlusca sarebbe durato poco. E non è vero, come comunemente si crede, che le tv diano poi un potere così grande. Alla lunga la gente si stufa, il persuasore da occulto diventa manifesto...peccato che il NEMICO latiti. facci caso, il cumenda da tempo appare un po' meno, mica è stupido.

No, mi spiace, in gran parte il successo del cavaliere è dovuto proprio al fatto che non è un politico. Oggi la ggente ha bisogno di questo. Guarda Grillo, per un po' non si parlava che di lui. Gli manca solo la parte del PERSUASORE, spesso risulta antipatico. Però ormai ho deciso. Vi annuncio la nascita del NUOVO GRANDE PARTITO TURBOCICLISTA ITALIANO, che darà finalmente un volto nuovo a questo Paese deluso e in coma profondo. Insieme, lo faremo risvegliare e lo porteremo ad un nuovo Rinascimento. VOTATE E FATE VOTARE PARTITO TURBOCICLISTA ITALIANO!!!!

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Compare un po' meno o lo guardi un po' meno tu, Maurizio? Non è la stessa cosa, sai?

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