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.vivere con RISPETTO.


viola.blù

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. si può rinunciare al "RISPETTO" nel corso della nostra vita?

. parlo del "rispetto" per noi stessi che in primis dovremmo avere noi nei confronti di noi stessi, del nostro corpo, della nostra Anima....e poi del rispetto che pretendiamo dagli "ALTRI".....si può rinunciare a ricevere "rispetto" ? è davvero importante o ci hanno ingannato a pensare che sia importante?

. una persona che si rivolge a noi e ci dice: "io sono così...se ti va bene bene, altrimenti, amici come prima...io non cambio!" che ci stà dicendo in realtà? Mostra solo il suo Ego/ismo e la sua incapacità di crescere, pur pretendendola dagli altri? è solo stupidità, in fondo? ed alta considerazione di sè stesso?

.io non ci rinuncio.

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. si può rinunciare al "RISPETTO" nel corso della nostra vita?

. parlo del "rispetto" per noi stessi che in primis dovremmo avere noi nei confronti di noi stessi, del nostro corpo, della nostra Anima....e poi del rispetto che pretendiamo dagli "ALTRI".....si può rinunciare a ricevere "rispetto" ? è davvero importante o ci hanno ingannato a pensare che sia importante?

. una persona che si rivolge a noi e ci dice: "io sono così...se ti va bene bene, altrimenti, amici come prima...io non cambio!" che ci stà dicendo in realtà? Mostra solo il suo Ego/ismo e la sua incapacità di crescere, pur pretendendola dagli altri? è solo stupidità, in fondo? ed alta considerazione di sè stesso?

.io non ci rinuncio.

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Non ho ben capito cosa intendi... :blush: però 'sta cosa del io cambio / non cambio mi ha fatto venire in

mente un episodio di qualche anno fa... ero con due amici, in un bar in zona ticinese a Milano, e si parlava

di come stavano andando le cose... avevano preso una piega strana... io dicevo la mia, e ogni volta che

qualcuno di noi diceva qualcosa del tipo "si dovrebbe fare così..." o "si potrebbe fare cosà", dopo un po' o

l'uno o l'altro usciva con "ma non si possono cambiare le persone"... e ogni volta io pensavo e ogni tanto

chiedevo ad alta voce senza ottenere risposte: "ma che c'entra?".

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in realtà nemmeno io ho compreso bene a cosa ti riferisci viola...

Credo che cambiare le perosne non si può ma forse ancor meno cambiare "per" le persone.....diciamo che si può venire a compromessi, ci si può accordare, sempre che ne vale la pena...ma perchè cambiare???

Dove comincia il respetto degli altri e dove finisce quello per noi stessi??? Relativamente al discorso cambiare....

Insomma detta così in generale la tua affermazione può avere vari significati, andando nello specifico, magari il discorso "cambiamento" assume un significato diverso...e meno contrastante con la parola "rispetto"... :):

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Non ho ben capito cosa intendi... :blush: però 'sta cosa del io cambio / non cambio mi ha fatto venire in

mente un episodio di qualche anno fa... ero con due amici, in un bar in zona ticinese a Milano, e si parlava

di come stavano andando le cose... avevano preso una piega strana... io dicevo la mia, e ogni volta che

qualcuno di noi diceva qualcosa del tipo "si dovrebbe fare così..." o "si potrebbe fare cosà", dopo un po' o

l'uno o l'altro usciva con "ma non si possono cambiare le persone"... e ogni volta io pensavo e ogni tanto

chiedevo ad alta voce senza ottenere risposte: "ma che c'entra?".

.....intendevo porre il caso di coloro che di barricano mattone su mattone tirando su , davanti a sè il muro dell'immobilità mentale e comportamentale, non riconoscendo le ragioni dell'Altro e addirittura "infischiandosene" affermando la propria "UNICITA'" tipo il detto: "IO SONO IO E VOI NON SIETE UN C....!" e aggiunge: "se ti va bene così BENE, altrimenti.....CICCIA!"

mi irrita molto un comportamento simile, ma forse lo reputo solo OTTUSO....il problema è se a proferir in parole detta filosofia è una persona cara, con cui vorresti costruire un valido rapporto, e per cui ti sei messo in gioco, riconoscendo e cercando di modificare i tuoi atteggiamenti che potrebbero essere sbagliati, ma insiti in te, quindi facendo molta autocritica nei tuoi confronti, perchè l'altra parte non dovrebbe provare a trovare un punto d'incontro che sia "a metà", scendendo a compromessi costruttivi?

....qui si rinfrange l'immagine che si condanna per ritrovarsela sulla propria pelle inconsapevolmente.....

. ho sempre creduto che in fondo le persone "non cambiano", eppure con il tempo, ho cercato di modificare, smussare tanti angoli di me e sono se non cambiata, evoluta, trasformata, mutata.....e allora...perchè ci sono persone che non accettano di considerare almeno la possibilità di cambiare certi atteggiamenti pesanti per l'altro, almeno mettersi in discussione!!!! lo trovo una forma di chiusura e di super/ego che non porta lontano da sè stessi.

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in realtà nemmeno io ho compreso bene a cosa ti riferisci viola...

Credo che cambiare le perosne non si può ma forse ancor meno cambiare "per" le persone.....diciamo che si può venire a compromessi, ci si può accordare, sempre che ne vale la pena...ma perchè cambiare???

Dove comincia il respetto degli altri e dove finisce quello per noi stessi??? Relativamente al discorso cambiare....

Insomma detta così in generale la tua affermazione può avere vari significati, andando nello specifico, magari il discorso "cambiamento" assume un significato diverso...e meno contrastante con la parola "rispetto"... :):

...ho provato a spiegarmi meglio........per "CAMBIARE" non intendo Tradire se stessi, o annullarsi nell'altro, ma come ben dici, trovare il giusto compromesso, o per lo meno, (dato che riconosco che non è cosa "facile"...!!!) ALMENO dimostrarsi aperti alla considerazione dell'Altro, delle altrui emozioni e RE/azioni rispetto agli accadimenti quotidiani, e al normal vivere.

...riconoscere le necessità dell'altro e trovare una strada che si incontri a metà fra le esigenze di ognuno.

baci Giusy! :Kiss:

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si adesso è più chiaro viola...bhè io credo che più che chiederci come mai l'altro non vuole "cambiare" (lo metto fra virgolette, perchè in effetti detta così può sembrare una presunzione) dovremmo chiederci come mai perdiamo il nostro tempo a a cercare di "cambiarlo" ....

Forse è il caso che cominci a pensare tu cosa puoi avere da questa persona, se può darti quello che pensavi potesse darti e se (a quanto pare) la risposta è no, se sei disposta ad accettarlo così....a prescindere dai diversi motivi che riguardano la sua volontà di non venirti incontro, importante è comprendere in che modo tu sei in grado di rapportarti con lui a queste condizioni...

Non so se rendo l'idea, visto l'orario mi è difficile trovare dei termini più adeguati...

notte

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.....intendevo porre il caso di coloro che di barricano mattone su mattone tirando su , davanti a sè il muro dell'immobilità mentale e comportamentale, non riconoscendo le ragioni dell'Altro e addirittura "infischiandosene" affermando la propria "UNICITA'" tipo il detto: "IO SONO IO E VOI NON SIETE UN C....!" e aggiunge: "se ti va bene così BENE, altrimenti.....CICCIA!"

Ecco perché ho raccontato quell'episodio: io mi chiedevo "ma che c'entra?" perché si parlava di come andavano le cose e di

come farle andare in un senso o nell'altro o nell'altro ancora, di quale piega far loro prendere e di come eventualmente farlo,

non di modificare questa o quell'altra persona... Il fatto che i miei due amici tirassero fuori di continuo quello strano (perché

apparentemente fuori luogo) principio del "non si possono cambiare le persone" l'ho poi letto come segnale del fatto che si

stesse tirando su quel "muro", o che l'avevano incontrato, o che temevano d'incontrarlo, o un po' tutte queste cose assieme.

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ho sempre creduto che in fondo le persone "non cambiano", eppure con il tempo, ho cercato di modificare, smussare tanti angoli di me e sono se non cambiata, evoluta, trasformata, mutata.....e allora...perchè ci sono persone che non accettano di considerare almeno la possibilità di cambiare certi atteggiamenti pesanti per l'altro, almeno mettersi in discussione!!!! lo trovo una forma di chiusura e di super/ego che non porta lontano da sè stessi.

Credo sinceramente dipenda dalla sensibilità di una persona.

Sto facendo un esperimento con un caro amico che ho scoperto essere molto simile a me in tanti aspetti.

L'esperimento consiste nell'essere sè stessi fino i fondo. Nel dire ciò che si pensa fino in fondo.

Non pensavo fosse così difficile.

C'è un pudore personale, ci sono muri e barriere che abbiamo e che rispettiamo quotidianamente per cui spesso riusciamo a sentirci comunque feriti.

Un po': "voglio che sia tu anche se mi fai del male, ma permettimi di dirti quando mi stai ferendo"

Non è facile. Se non ci fosse stato questo presupposto forse il rapporto sarebbe già finito. Ma se io gli ho chiesto di essere com'è realmente gli devo dare la possibilità di spiegare.

Anch'io mi sono "smussata" per bene nel corso degli anni, forse troppo, forse fino al punto di non riconoscermi a volte.

Questa nuova possibilità mi ha aperto il cuore ma chiede anche questa una gran energia per non avere reazioni istintive ed una gran apertura.

L'amore, l'affetto, l'amicizia sono condivisione.

Certo io posso amare qualcuno senza che ci sia condivisione, ma in questo caso non si crea un rapporto, sopravvive un sentimento devastante che trova di fronte un muro. Condividere, vuol dire "dividere con te" sofferenza, gioia, problemi, lacrime, risate, pensieri.

Se non c'è condivisione e quindi apertura è una strada che non porta da nessuna parte.

Se c'è condivisione allora si cammina verso l'orizzonte, qualsiasi esso sia, insieme tenendosi per mano. Ma certo dev'essere una cosa vitale per entrambi. Non una delle varie componenti della propria vita ma parte fondamentale della propria vita. Allora l'apertura verso l'altro sarà tale da permettere di chiarire qualsiasi cosa e ci sarà la volontà di comprendere qualsiasi cosa. Se si arriva lì, alla condivisione totale, ci si rende conto che si è davvero costruito qualcosa. Se si arriva lì... allora ci si rende conto che quella "cosa" non basta mai...

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si adesso è più chiaro viola...bhè io credo che più che chiederci come mai l'altro non vuole "cambiare" (lo metto fra virgolette, perchè in effetti detta così può sembrare una presunzione) dovremmo chiederci come mai perdiamo il nostro tempo a a cercare di "cambiarlo" ....

Forse è il caso che cominci a pensare tu cosa puoi avere da questa persona, se può darti quello che pensavi potesse darti e se (a quanto pare) la risposta è no, se sei disposta ad accettarlo così....a prescindere dai diversi motivi che riguardano la sua volontà di non venirti incontro, importante è comprendere in che modo tu sei in grado di rapportarti con lui a queste condizioni...

Non so se rendo l'idea, visto l'orario mi è difficile trovare dei termini più adeguati...

notte

concordo.

cambiare … di per sé stesso secondo me non è che voglia dire molto. La questione a mio parere riguarda piuttosto come una persona si pone di fronte ad una circostanza. Ognuno sceglie, più o meno intenzionalmente come approcciare ad una persona o ad una situazione e questo implica anche che la stessa persona può dar luogo a comportamenti diversi a seconda di chi ha di fronte.

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ho sempre creduto che in fondo le persone "non cambiano", eppure con il tempo, ho cercato di modificare, smussare tanti angoli di me e sono se non cambiata, evoluta, trasformata, mutata.....e allora...perchè ci sono persone che non accettano di considerare almeno la possibilità di cambiare certi atteggiamenti pesanti per l'altro, almeno mettersi in discussione!!!! lo trovo una forma di chiusura e di super/ego che non porta lontano da sè stessi.

Ci sono persone così e ci saranno sempre, del resto ognuno di noi, in varia misura, manifesta delle resistenze al cambiamento. Siamo spesso ancorati alle nostre abitudini, a volte sbagliate, a volte dannose agli altri, cambiare è faticoso, mettersi in discussione...un paio di palle! Anzitutto bisogna accorgersi di certi atteggiamenti sbagliati, poi il cambiamento è di solito assai lento, e nasce da una consapevolezza che si acquisisce, non da una forzatura mentale.

Ripeto, non è facile cambiare abitudini a una certa età, io mi sto accorgendo che le mie cattive abitudini, dannose a me stesso e agli altri, riesco nel tempo a cambiarle in parte se vivo in pieno la loro negatività. Pensate forse che chi è schiavo del vizio del fumo (nocivo a se stessi e agli altri) non sia consapevole del fatto che il fumo fa male? Eppure! :icon_confused: Io ci ho messo una vita per smettere...

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...... l'ho poi letto come segnale del fatto che si

stesse tirando su quel "muro", o che l'avevano incontrato, o che temevano d'incontrarlo, o un po' tutte queste cose assieme.

.....................un "muro"......esatto! ....oh, quanto vorrei saperci passare attraverso, e "fregarlo"!!!!!! ...e invece, scontrandomici sempre, ne esco sconfitta ....(di/fronte a me stessa, sopratutto....)

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Ci sono persone così e ci saranno sempre, del resto ognuno di noi, in varia misura, manifesta delle resistenze al cambiamento. Siamo spesso ancorati alle nostre abitudini, a volte sbagliate, a volte dannose agli altri, cambiare è faticoso, mettersi in discussione...un paio di palle! Anzitutto bisogna accorgersi di certi atteggiamenti sbagliati, poi il cambiamento è di solito assai lento, e nasce da una consapevolezza che si acquisisce, non da una forzatura mentale.

Ripeto, non è facile cambiare abitudini a una certa età, io mi sto accorgendo che le mie cattive abitudini, dannose a me stesso e agli altri, riesco nel tempo a cambiarle in parte se vivo in pieno la loro negatività. Pensate forse che chi è schiavo del vizio del fumo (nocivo a se stessi e agli altri) non sia consapevole del fatto che il fumo fa male? Eppure! :icon_confused: Io ci ho messo una vita per smettere...

...............grazie a tutti per gli interventi...... :Rose:

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.....................un "muro"......esatto! ....oh, quanto vorrei saperci passare attraverso, e "fregarlo"!!!!!! ...e invece, scontrandomici sempre, ne esco sconfitta ....(di/fronte a me stessa, sopratutto....)

Non è facile perché è un muro dinamico... cioè... è qualcosa di più simile a un muro di fuoco che a un muro di mattoni...

Però... scusa la domanda... vorresti attraversarlo per andare... dove? :mellow:

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Non è facile perché è un muro dinamico... cioè... è qualcosa di più simile a un muro di fuoco che a un muro di mattoni...

Però... scusa la domanda... vorresti attraversarlo per andare... dove? :mellow:

...lo vorrei attraversare, TRAPASSARE, per andare "oltre", per non farmi toccare dall'imponenza di tutta quella forza di mattoni messi uno sull'altro.....lasciarmelo alle spalle, in ultimo. senza dolore.

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...lo vorrei attraversare, TRAPASSARE, per andare "oltre", per non farmi toccare dall'imponenza di tutta quella forza di mattoni messi uno sull'altro.....lasciarmelo alle spalle, in ultimo. senza dolore.

Beh, per lasciartelo alle spalle potrebbe non essere necessario attraversarlo... se è di mattoni... basta girarsi dall'altra e fare il primo

passo, poi un altro, e poi un altro ancora!

Diverso invece se è un muro di pallettoni! In quel caso, dove e quando girare le spalle... è meglio valutarlo con un po' più di attenzione!

Oh... per sdrammatizzare un po' ho recuperato questa da un vecchio topic sul "muro":

bestgif.gif

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Beh, per lasciartelo alle spalle potrebbe non essere necessario attraversarlo... se è di mattoni... basta girarsi dall'altra e fare il primo

passo, poi un altro, e poi un altro ancora!

Diverso invece se è un muro di pallettoni! In quel caso, dove e quando girare le spalle... è meglio valutarlo con un po' più di attenzione!

Oh... per sdrammatizzare un po' ho recuperato questa da un vecchio topic sul "muro":

bestgif.gif

. :Big Grin: ....accidenti Stè! Riesci a farmi ridere :muttley: ....incredibile!!!

(thanks!)

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Beh, per lasciartelo alle spalle potrebbe non essere necessario attraversarlo... se è di mattoni... basta girarsi dall'altra e fare il primo

passo, poi un altro, e poi un altro ancora!

infatti viola...credo che è inutile accanirsi ne lfare qualcosa che si sa già essere impossibile....conviene fare retromarc e trovare un passaggio più "duttile"... :):

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. si può rinunciare al "RISPETTO" nel corso della nostra vita?

. parlo del "rispetto" per noi stessi che in primis dovremmo avere noi nei confronti di noi stessi, del nostro corpo, della nostra Anima....e poi del rispetto che pretendiamo dagli "ALTRI".....si può rinunciare a ricevere "rispetto" ? è davvero importante o ci hanno ingannato a pensare che sia importante?

. una persona che si rivolge a noi e ci dice: "io sono così...se ti va bene bene, altrimenti, amici come prima...io non cambio!" che ci stà dicendo in realtà? Mostra solo il suo Ego/ismo e la sua incapacità di crescere, pur pretendendola dagli altri? è solo stupidità, in fondo? ed alta considerazione di sè stesso?

.io non ci rinuncio.

Il mio parere:

rispetto per noi stessi è importate...e visto che molte persone fumano, si ubriacano, si drogano, mangiano male..forse queste persone non hanno rispetto per se stesse ma non se ne rendono conto, perché tutte queste azioni non comportano un pregiudizio immediato quindi ci si consola sul detto "ma c'è gente che ha vissuto bene e a lungo pur fumando" giusto per fare un esempio...

Il rispetto ricevuto dagli altri è fondamentale tanto quanto il rispetto verso noi stessi...Poi il livello di rispetto richiesto è soggettivo... Le domande che tu poni su quelle persone che dicono "io sono così...non cambio!" hanno tutte un senso. Voglio dire che per me sono considerazioni giuste a seconda del caso.

C'è la persona che dice così perché ha paura del cambiamento, quello che è orgoglioso, quello che è convinto di andar bene, quello che è egoista, quello che è menefreghista ecc ecc...

Ognuno faccia ciò che vuole, io non giudico, ma quando mi rapporto con le persone decido io a chi dare più o meno considerazione!!

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