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Integrazione e conformismo (era "in memoria del defunto topic autogestione")


juditta

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Mi sembra di aver capito che quello che intendi è un sentire universale, tipico forse di alcune filosofie o religioni orientali, o dei movimenti religiosi del nostro primo millennio,che abbraccia tutto e qualunque cosa, e concede di affrontare con serenità qualunque situazione della vita.

Questo non si chiama amore, per me, nella normale accezione del termine.

L'amore è passione.E' pancia, non cervello, e neanche riflessione.

Non intercorre tempo nell'amore che s'intende comunemente, quello che dici tu è più una felicità del vivere, che alcuni ottengono, forse con anni di meditazione e riflessione, in ogni caso non conducendo la vita tipica occidentale.

Purtroppo ho la sensazione che non stiamo parlando di qualcosa di nuovo.

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Mi sembra di aver capito che quello che intendi è un sentire universale, tipico forse di alcune filosofie o religioni orientali, o dei movimenti religiosi del nostro primo millennio,che abbraccia tutto e qualunque cosa, e concede di affrontare con serenità qualunque situazione della vita.

Questo non si chiama amore, per me, nella normale accezione del termine.

L'amore è passione.E' pancia, non cervello, e neanche riflessione.

Non intercorre tempo nell'amore che s'intende comunemente, quello che dici tu è più una felicità del vivere, che alcuni ottengono, forse con anni di meditazione e riflessione, in ogni caso non conducendo la vita tipica occidentale.

Purtroppo ho la sensazione che non stiamo parlando di qualcosa di nuovo.

A chi è indirizzata la risposta nemomodificato?

se è indirizzata a me come presumo. Di filosofie orientali o religiose manco mezzo riferimento. Infatti ho premesso che mi appoggiavo a concetti di psicofisiologia e bioenergetica :Raised Eyebrow:

Potresti, se vuoi, darmi delle spiegazioni di cosa vuol dire amore = pancia?

L'uomo come ogni altro animale ha l'istinto, di sicuro è un grande movente inconscio, fatto stà che l'uomo ha anche la subcorteccia e l'amigdala sicchè un po diverso dagli altri animali lo è e la pancia a volte fa a cazzotti con la testa, la cosa più semplice per tirare avanti è rimuovere, altrimenti se ne hai voglia ti fai un mazzo tanto e cerchi di comprendere la cause ...

Io credo che per vivere in maniera completa o integrata occorra non prescindere da nulla, la psicologia è uno strumento, ma anche le filosofie orientali e occidentali (anche religiose) anche lo sciamanesimo, purchè siano utilizzate come strumento di conoscenza di se e non come guida da seguire senza contraddittorio.

Se stai cercando qualcosa di nuovo, ho idea che la tua ricerca durerà ancora un bel po :unknw:

Buonafortuna :Four Leaf Clover:

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secondo me il discorso amore=pancia è molto legato a un'idea "romantica" dell'amore passionale...

ma a parte che anche l'amore passionale può ricadere in quella bellissima definizione di May...ci sono molte forme d'amore diverse. e allo stesso modo anche un amore materno (ad esempio) può essere un passionale sentimento di pancia che stritola il figlio...invece di sentimento che favorisce la libera espressione dell'altro.

(lo so che sto scrivendo coi piedi, ma ho un gap di lucidità, accontentatevi)

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secondo me il discorso amore=pancia è molto legato a un'idea "romantica" dell'amore passionale...

ma a parte che anche l'amore passionale può ricadere in quella bellissima definizione di May...ci sono molte forme d'amore diverse. e allo stesso modo anche un amore materno (ad esempio) può essere un passionale sentimento di pancia che stritola il figlio...invece di sentimento che favorisce la libera espressione dell'altro.

(lo so che sto scrivendo coi piedi, ma ho un gap di lucidità, accontentatevi)

invece per me hai scritto delle cose molto sensate...

Sicuramente l'amore è qualcosa di pancia ma non può essere solo quello....altrimenti rimane una cosa scollegata da tutto il resto...

Non ho letto tutti i vostri precedenti interventi , magari sto parlando di tutt'altro argomento , se è così chiedo scusa, però ho letto gli ultimi interventi e la bella definizione di May....che racchiude tante parole che si possono dire sull'amore.....e soprattutto ne racchiude al vera essenza!!!

Mi piace l'esempio di juditta sull'amore per un figlio....è un esempio molto lampante....anche se ovviamente l'amore materno è diverso da quello per un'altra persona che prevede anche un coinvolgimento sessuale.

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secondo me il discorso amore=pancia è molto legato a un'idea "romantica" dell'amore passionale...

ma a parte che anche l'amore passionale può ricadere in quella bellissima definizione di May...ci sono molte forme d'amore diverse. e allo stesso modo anche un amore materno (ad esempio) può essere un passionale sentimento di pancia che stritola il figlio...invece di sentimento che favorisce la libera espressione dell'altro.

(lo so che sto scrivendo coi piedi, ma ho un gap di lucidità, accontentatevi)

Eee momento :Talk to the Hand:

Anfatti :icon_rolleyes: , secondo me il problema sta proprio nell'abuso di questa parola per identificare cose che con l'amore non centrano, ma che come ho scritto sono tuttavia legittime in una relazione...la passione sessuale non è amore, l'affetto per i figli non è amore, la necessità di colmare un vuoto non è amore

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Eee momento :Talk to the Hand:

Anfatti :icon_rolleyes: , secondo me il problema sta proprio nell'abuso di questa parola per identificare cose che con l'amore non centrano, ma che come ho scritto sono tuttavia legittime in una relazione...la passione sessuale non è amore, l'affetto per i figli non è amore, la necessità di colmare un vuoto non è amore

l'affetto per i figli non è amore?

io invece avrei scritto: la passione sessuale può essere amore, l'affetto per i figli è amore, la necessità di colmare un vuoto non è amore...

quello che volevo precisare è che a volte si concepisce l'amore solo in quel senso di folle trasporto passionale (sesso o meno)...per il quale si perde la testa e si vorrebbe l'altro tutto per se. il che fa a botte con la definizione di May...

ma purtroppo anche altri sentimenti (meno violenti) come l'amore genitoriale o amicale...finiscono a fare a pugni con una concezione di amore che desidera la "realizzazione" dell'altro. e di se stessi!

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l'affetto per i figli non è amore?

io invece avrei scritto: la passione sessuale può essere amore, l'affetto per i figli è amore, la necessità di colmare un vuoto non è amore...

quello che volevo precisare è che a volte si concepisce l'amore solo in quel senso di folle trasporto passionale (sesso o meno)...per il quale si perde la testa e si vorrebbe l'altro tutto per se. il che fa a botte con la definizione di May...

ma purtroppo anche altri sentimenti (meno violenti) come l'amore genitoriale o amicale...finiscono a fare a pugni con una concezione di amore che desidera la "realizzazione" dell'altro. e di se stessi!

Appunto!! perchè invece di generare confusione non cominciare a chiamare le cose per quello che sono? non è che l'affetto per i figli sia meno affettuoso se non lo chiamiamo amore, o che una passione sessuale sia meno appassionante se non la chiamiamo amore :Batting Eyelashes:

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nella lingua italiana corrente, no!

anche se tu hai un altro modo di vedere le cose devi tenere conto che usi un vocabolario condiviso (quello della lingua italiana)...e che i termini che usi noi li capiamo secondo il significato corrente. se tu intendi dire altro lo devi spiegare esplicitamente.

ossia....

se giudico coloro di me stesso e se interpreto...????

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Ancora co 'sta storia del giudicare...se hai bisogno di sentirti giudicato per entrare in conflitto fai pure, purtroppo per te è probabile che non asseconderò questa tua necessità :wink: .

Comunque ....a te interessa chi crede che la società esista.

Domanda: come mai ti interessa immaginare che altre persone (non tu quindi :Raised Eyebrow: ) credono alla società come una cosa vera?

assecondato?? cosa hai bevuto?

dire "sei integrato" o sentirsi tale è interpretare, giudicare , dare un parere....non è un fatto.il fatto "le relazioni" posso essere attimi felici o tristi...nulla di più...il resto è aria fritta.

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Interpretare e giudicare per me NON sono sinonimi. In quanto l'interpretazione è l'idea soggettiva che ognuno di noi si fa della realtà, "giudicare" significa categorizzare il reale in modo fisso e inappellabile, sia nel bene che nel male. Per me, interpretazione significa "opinione", e l'opinione, al contrario del giudizio, è mutabile. Ma alla fine dipende dal valore che vogliamo dare alle parole.

mi fai morire....giudicare è dire cosa si pensa di una cosa...interpretare anche..poi che tu abbia un concetto negativo del termine giudizio è tutto relativo.

sull'ultima frase concordo...dipende,appunto...

resta il fatto che "integrato" è un concetto che possiamo addossarci o possono addossarci non è e mai sarà un fatto.

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quali sono questi vincoli caratteriali determinati dal vissuto di ciascuno? la liberazione da essi porterebbe poi a una uniformità di comportamenti e di pensieri, cioè al pensiero unico.

Quel meglio di sè è per me la perdita dell'umanità, intesa come le singole caratteristiche di una persona, che sono quella persona, che ti può piacere o non piacere. Che puoi volere come amica oppure starle lontano. Nelle relazioni, puoi "promuoverla" o "bocciarla"...

Io non sono d'accordo sul fatto che chi si conosce bene ecc, ecc, dia il "meglio di sè."

Cos'è il MEGLIO, le VIRTU': quelle che si aspettano gli altri?

Pregi e virtù sono dati STORICAMENTE variabili.

Nel 500 erano una cosa, nel 600 un'altra nel 2009 altre ancora..

:im Not Worthy:

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direi che la risposta di datango è sufficente.

mio, non avevi bisogno di "giustificarti", ne io stavo "giudicando"....ti facevo solo notare come alcune carateristiche (avere una famiglia ed essere in grado di mantenerla) nella nostra socierà sono considerate caratteristiche di una persona "integrata"

che tradotto significa che la gente quando vede queste cose ti giudica integrato...integrato significa anche remare nella stessa direzione....io so vivere, so stare in mezzo alla gente, ma vado dal lato opposto...

odio cio che loro amano, e amo cio che loro odiano...vedo cosa loro non vedono e vedo cosa loro non possono vedere....no mi sento parte della società..essac'è io non la subisco in nulla ma ci devo convivere in quanto la gente fortunatamente esiste.

che poi tu non ti ci consideri...o non ti poni neanche la questione...è tutto un'altro discorso!

ma non puoi chiamarti al di fuori della società, perchè sei immerso nelle sue regole come me e datango e tutti quanti!

e rispetto a molti ti sei riuscito ad adattare "bene", inserendoti lavorativamente e formando una famiglia...

poi in realtà il concetto di "integrazione" proposto da datango è un altro... e qui può ricominciare il dibattito tra di voi!

le regole non sono la società, la società è idee, gusti , credenze, obbiettivi, scopi...e io non ho nulla di tutto cio..

grazie per il benestare al dialogo con Daniele....

io contesto il concetto di società...chi la vede "crede" non vede.

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assecondato?? cosa hai bevuto?

dire "sei integrato" o sentirsi tale è interpretare, giudicare , dare un parere....non è un fatto.il fatto "le relazioni" posso essere attimi felici o tristi...nulla di più...il resto è aria fritta.

Hai modo di riuscire a sostenere una discussione senza insultare?

Io non sono ubriaco, eventualmente sei tu un maleducato in questo momento, è questo il fatto da osservare.

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Appunto!! perchè invece di generare confusione non cominciare a chiamare le cose per quello che sono? non è che l'affetto per i figli sia meno affettuoso se non lo chiamiamo amore, o che una passione sessuale sia meno appassionante se non la chiamiamo amore :Batting Eyelashes:

non sono sicura di aver capito cosa intendi...

comunque, anche se non ho figli, penso che il sentimento di un genitore per i figli meriti appieno il nome di amore...

è ben più di un "affetto"! (e viceversa anche!)

per il resto che ho letto dopo questo tuo messaggio... :Rolling Eyes:

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non sono sicura di aver capito cosa intendi...

comunque, anche se non ho figli, penso che il sentimento di un genitore per i figli meriti appieno il nome di amore...

è ben più di un "affetto"! (e viceversa anche!)

per il resto che ho letto dopo questo tuo messaggio... :Rolling Eyes:

probabilmente(magari sbaglio, io l'ho inteso così) Daniele voleva dire che magari si può amare un figlio ma non è la parola in sè che conta ma il sentimento pulito...dove per pulito intendo non contaminato da tutto ciò che si affibbia alla parola amore....ad esempio possesso, identificazione, apprensione....anzi molto spesso tutto ciò ha davvero poco a che fare con l'amore !

Però concordo che ciò che si prova per i figli (quando si prova, non sono fra coloro che pensano che tutti igenitori amano i loro figli) è amore....e che è tanto più puro quanto meno contaminato da tutti i fronzoli che ci portiamo addosso rispetto al significato "sociale" del bene che si vuole ai figli!

Un pò la stessa cosa dell'amore "romantico" di cui parlavi tu....

P.s.: scusate se mi esprimo male ma non trovo altri modo per spiegarlo.... :icon_rolleyes:

per il resto... :Raised Eyebrow:

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mi fai morire....giudicare è dire cosa si pensa di una cosa...interpretare anche..poi che tu abbia un concetto negativo del termine giudizio è tutto relativo.

sull'ultima frase concordo...dipende,appunto...

resta il fatto che "integrato" è un concetto che possiamo addossarci o possono addossarci non è e mai sarà un fatto.

Beh, qualcuno una volta disse "Non giudicare per non essere giudicato". Anche lui doveva avere un'opinione negativa del termine "giudicare"... "Integrato" non è un fatto? E che vuol dire? NULLA è un fatto, tutto è soggettivo, ma allora che perdiamo tempo a discutere...? :icon_mrgreen:

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tutto è soggettivo, ma allora che perdiamo tempo a discutere...? :icon_mrgreen:

molte volte rendiamo la vita molto difficile di quanto sembra.

la risposta e' a portata di mano ma noi umani

dobbiamo andare oltre....dobbiamo dimostrare

qualcosa a qualcuno ma nn ci si accorge che si cade nel ridicolo.

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non sono sicura di aver capito cosa intendi...

comunque, anche se non ho figli, penso che il sentimento di un genitore per i figli meriti appieno il nome di amore...

è ben più di un "affetto"! (e viceversa anche!)

Nella definizione di amore, che condivido, due individui indipendenti e quindi su un piano di confronto relazionale livellato, riescono a percepire e dare amore. Partendo da questo presupposto io credo che una relazione genitori-figlio non sia amore, in quanto il bimbo è dipendente dai genitori per sopravvivere (relazione sbilanciata).

Epppoi non capisco il perchè mettere in competizione la definizione affetto con la definizione amore (l'uno risulterebbe meno dell'altro? :icon_confused: ). Per me sono due sentimenti che hanno un valore fondamentale per l'essere umano, per cui trascendono i criteri di quantificazione e competizione, tanto cari alla concettualizzazione del mondo che viviamo. :Sick:

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molte volte rendiamo la vita molto difficile di quanto sembra.

la risposta e' a portata di mano ma noi umani

dobbiamo andare oltre....dobbiamo dimostrare

qualcosa a qualcuno ma nn ci si accorge che si cade nel ridicolo.

Certo Mike, a volte la complichiamo più di quanto sia necessario, fuggendo con analisi intellettuali di dubbia utilità nel presente che viviamo. Per quel che riguarda il concetto di competizione o performance, è qualcosa a cui siamo stati educati, occorre comprendere che non è necessaria per evolvere anzi...

Capita anche che a volte rimuoviamo le difficoltà perchè abbiamo paura di affrontarle, una fuga anche quella dall'angoscia che comunque li rimane e diventa col tempo un bel "malloppo" che ci trasciniamo spesso senza accorgersene finchè ...:icon_rolleyes:

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L'esercizio intellettuale è un bel gioco: a volte anche utile perchè uno può rivedere le proprie posizioni e fare correzioni sul suo modo di ragionare, oppure uscire rinforzato nelle proprie convinzioni..

Può essere fine a se stesso, può essere sofismo, magari si cade nel ridicolo quando si vuole dimostrare l'indimostrabile, che dio esiste o qualche altra cosa,e cercare consenso; altrimenti è costruttivo comunque.

Non a caso Socrate insegnava a porsi delle domande, a ragionare correttamente. a contraddire e a dubitare prima di affermare, tutte cose molto pericolose ai suoi tempi.

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Nella definizione di amore, che condivido, due individui indipendenti e quindi su un piano di confronto relazionale livellato, riescono a percepire e dare amore. Partendo da questo presupposto io credo che una relazione genitori-figlio non sia amore, in quanto il bimbo è dipendente dai genitori per sopravvivere (relazione sbilanciata).

Epppoi non capisco il perchè mettere in competizione la definizione affetto con la definizione amore (l'uno risulterebbe meno dell'altro? :icon_confused: ). Per me sono due sentimenti che hanno un valore fondamentale per l'essere umano, per cui trascendono i criteri di quantificazione e competizione, tanto cari alla concettualizzazione del mondo che viviamo. :Sick:

ecco non avevo capit oquesto concetto..quindi tu intedi il sentimento di amore come qualcosa condivisa???? :icon_rolleyes:

Non so se essere d'accordo...perchè pensavo che invece l'amore può anche non esserlo, penso a chi ama senza essere corrisposto...questo tipo di sentimento come lo definisci?

Magari in un rapporto fra madre e figlio, la madre può amare in modo distaccato (anche se è un pò utopistico...chi lo fa veramente??? :icon_confused: ) e il figlio in un modo acerbo....dipendente ma che può se l'amore della madre è abbastanza maturo, diventare a sua volta maturo quando con il tempo crescerà e si formerà la sua identità....

Che ne dici? :icon_rolleyes:

(Chiedo perchè non ho una opinione ben precisa sull'argomento...)

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Hai modo di riuscire a sostenere una discussione senza insultare?

Io non sono ubriaco, eventualmente sei tu un maleducato in questo momento, è questo il fatto da osservare.

era una battuta, non pensavo ti offendessi....nel caso sorry. :im Not Worthy:

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Nella definizione di amore, che condivido, due individui indipendenti e quindi su un piano di confronto relazionale livellato, riescono a percepire e dare amore. Partendo da questo presupposto io credo che una relazione genitori-figlio non sia amore, in quanto il bimbo è dipendente dai genitori per sopravvivere (relazione sbilanciata).

Epppoi non capisco il perchè mettere in competizione la definizione affetto con la definizione amore (l'uno risulterebbe meno dell'altro? :icon_confused: ). Per me sono due sentimenti che hanno un valore fondamentale per l'essere umano, per cui trascendono i criteri di quantificazione e competizione, tanto cari alla concettualizzazione del mondo che viviamo. :Sick:

anche i genitori sono dipendenti dai figli.... affetivamente.

quindi è un rapporto bilanciatissimo quello tra genitori e figli.

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Nella definizione di amore, che condivido, due individui indipendenti e quindi su un piano di confronto relazionale livellato, riescono a percepire e dare amore.

bhè ma qui non c'è una definizione di amore...io credo possiamo dire cosa non è...non cosa è.

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a me dà l'idea che essere integrati sia visto come sinonimo di essere pecore e questo non mi sembra vero, però magari mi sbaglio (circa il fatto che integrazione/pecora siano considerati sinonimi da alcuni che hanno scritto qui sul topic)

ma essere integrati con cosa ?..

con la società fatta di che ?...

poniamoci queste domande.

perchè lo sforzo dell' individuo deve sempre essere quello di emanciparsi dalle categorie sociali cui è destinato . non di addormentarcisi sopra.

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