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Il rifiuto


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Alcune volte capita di essere rifiutati proprio dalle persone a cui teniamo e che più ci interessano.

A me capita soprattutto con gli uomini. So di non essere una bellezza, ma mi capita spesso e volentieri di sentirmi invisibile, e di non destare il minimo interesse negli altri. Attorno a me vedo persone sicure di sè, interessanti, attraenti e piene di vita, mentre io sono sempre ferma ed incapace di reagire. Ogni rifiuto, ogni atteggiamento di indifferenza, li avverto come una sconfitta, e mi abbatto sempre di più.

Voi come reagite di fronte ad un rifiuto? Qual è il modo migliore?

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Guarda renee l'argomento per me è davvero vasto...nel senso che potrei parlarne per ore, cogliendo le diverse sfaccettature di questo aspetto del mio carattere....ma per riassumere ti dico che è da una vita (da quando sono nata!!!) che mi sento rifiutata che ormai mi predispongo che sia così, specialmente verso quelle cose o persone da cui paradossalmente ci terrei di più che fossi "vista"!!!! :Worried: Masochismo allo stato pure!!! E profonda insicurezza!!!!

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io credo che sia uno sbaglio emarginare una persona (se' fa' parte di una compagnia)

per il suo carattere debole, per timidezza, per ceto sociale ...ecc.

purtroppo in italia ci son moltissime persone che con 5 euro in tasca ed un po'

di cultura crede di essere superiore.....io rispetto molto i deboli e se

vogliono partecipare a qualsiasi cosa oppure ad un ragionamento,

cerco sempre di ascoltare e di rispondere a qualsiasi domanda

anche se futile.

mi sembra che socrate disse

" so' che nn so "

"so' cosa nn so'"

" so' quando nn so'"

questo puo' suggerire che lo studio sull'ignoranza e' il principio della saggezza.

percio' voi che emarginate gli altri sappiate che siete lontani dal vero sapere.

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io credo che sia uno sbaglio emarginare una persona (se' fa' parte di una compagnia)

per il suo carattere debole, per timidezza, per ceto sociale ...ecc.

purtroppo in italia ci son moltissime persone che con 5 euro in tasca ed un po'

di cultura crede di essere superiore.....io rispetto molto i deboli e se

vogliono partecipare a qualsiasi cosa oppure ad un ragionamento,

cerco sempre di ascoltare e di rispondere a qualsiasi domanda

anche se futile.

mi sembra che socrate disse

" so' che nn so "

"so' cosa nn so'"

" so' quando nn so'"

questo puo' suggerire che lo studio sull'ignoranza e' il principio della saggezza.

percio' voi che emarginate gli altri sappiate che siete lontani dal vero sapere.

Quindi tu pensi che determinati tratti della personalità tengano lontani gli altri?

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Pensando ai "gruppi"...

i bambini sono dei grandi "emarginatori". Durante la ricreazione si assiste al codazzo degli emarginati che vengono a lamentarsi " Pippo non ci fa giocare!".

Durante l'adolescenza le "femmine" utilizzano come strategia di "violenza" proprio l'emarginazione dal gruppo, la "non-considerazione".

Forse pensare che si tratta di una modalità diffusa?/innata? aiuta a sentire meno il rifiuto come un attacco personale.

Credo che ci si abbatta e ci si dispiaccia in misura direttamente proporzionale a quanto ci si ritiene "amabili": se poco, è come ricevere una conferma; se tanto, ci si scrolla di dosso facilmente.

Forse dipende più da questo che non da chi è che ci rifiuta.

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Bene Renee, interessante..... ora ti racconto un episodio di vita.... :Cuppa:

Circa un anno fa sono stata lasciata, una storia da paura, ma ci son stata male male....ma proprio male...non vedevo altro..

Io lavoro a scuola e, durante una seduta di psicomotricità tenuta da una specialista (si svolge in uno spazio attrezzato con gruppi di circa 10 bambini) Claudia, una bimba del gruppo costruisce una casetta con dei teli, poi ci entra, come se ne prendesse possesso e, dunque, tira giù una specie di tenda. L'amica Stefania chiede di entrare nella casa ma lei dice NO decisa, allora Stefania gira un pò attorno e poi ci riprova di nuovo...e Claudia ancora NO...Stefania inizia a starci male, non pensa ad altro ..dunque si avvicina piano e con estrema gentilezza ancora chiede di entrare...all'ennesimo NO deciso dell'amica, scoppia in un pianto disperato e senza speranze...La specialista a quel punto prende per mano la bimba piangente e le dice: "Stefi, perchè vuoi per forza entrare lì se lei non ti vuole, guarda.."(indicando gli altri bambini che si divertivano a fare salti e costruzioni varie) "...c'è tutto un mondo intorno che ti stai perdendo se rimani lì a piangere ed a supplicare."

A quel punto, io che son lì a "vegliare" sui bambini ho un gran groppo alla gola non riesco a trattenere il pianto tanto che mi tocca uscire dall'aula per evitare scene patetiche......ebbene mi dico C'E' TUTTO UN MONDO ATTORNO....ma com'è che un rifiuto ci paralizza a tal punto da non farcene accorgere...perchè la prendiamo così male?...La vita è piena zeppa di possibilità.....IO, RENEE, CHE TI POSSO DIRE??? NON L'HO ANCORA IMPARATO.!!... :nea: .

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Bene Renee, interessante..... ora ti racconto un episodio di vita.... :Cuppa:

Circa un anno fa sono stata lasciata, una storia da paura, ma ci son stata male male....ma proprio male...non vedevo altro..

Io lavoro a scuola e, durante una seduta di psicomotricità tenuta da una specialista (si svolge in uno spazio attrezzato con gruppi di circa 10 bambini) Claudia, una bimba del gruppo costruisce una casetta con dei teli, poi ci entra, come se ne prendesse possesso e, dunque, tira giù una specie di tenda. L'amica Stefania chiede di entrare nella casa ma lei dice NO decisa, allora Stefania gira un pò attorno e poi ci riprova di nuovo...e Claudia ancora NO...Stefania inizia a starci male, non pensa ad altro ..dunque si avvicina piano e con estrema gentilezza ancora chiede di entrare...all'ennesimo NO deciso dell'amica, scoppia in un pianto disperato e senza speranze...La specialista a quel punto prende per mano la bimba piangente e le dice: "Stefi, perchè vuoi per forza entrare lì se lei non ti vuole, guarda.."(indicando gli altri bambini che si divertivano a fare salti e costruzioni varie) "...c'è tutto un mondo intorno che ti stai perdendo se rimani lì a piangere ed a supplicare."

A quel punto, io che son lì a "vegliare" sui bambini ho un gran groppo alla gola non riesco a trattenere il pianto tanto che mi tocca uscire dall'aula per evitare scene patetiche......ebbene mi dico C'E' TUTTO UN MONDO ATTORNO....ma com'è che un rifiuto ci paralizza a tal punto da non farcene accorgere...perchè la prendiamo così male?...La vita è piena zeppa di possibilità.....IO, RENEE, CHE TI POSSO DIRE??? NON L'HO ANCORA IMPARATO.!!... :nea: .

:cray: non potevi fare esempio più azzeccato!!!! :Four Leaf Clover:

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Alcune volte capita di essere rifiutati proprio dalle persone a cui teniamo e che più ci interessano.

A me capita soprattutto con gli uomini. So di non essere una bellezza, ma mi capita spesso e volentieri di sentirmi invisibile, e di non destare il minimo interesse negli altri. Attorno a me vedo persone sicure di sè, interessanti, attraenti e piene di vita, mentre io sono sempre ferma ed incapace di reagire. Ogni rifiuto, ogni atteggiamento di indifferenza, li avverto come una sconfitta, e mi abbatto sempre di più.

Voi come reagite di fronte ad un rifiuto? Qual è il modo migliore?

Io impedisco il rifiuto. Basta escludere il mondo e il mondo non potrà rifiutarci. Ma è un metodo (che attuo ovviamente senza volerlo) che non consiglierei a nessuno. Il risultato è una catastrofe.

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Guarda renee l'argomento per me è davvero vasto...nel senso che potrei parlarne per ore, cogliendo le diverse sfaccettature di questo aspetto del mio carattere....ma per riassumere ti dico che è da una vita (da quando sono nata!!!) che mi sento rifiutata che ormai mi predispongo che sia così, specialmente verso quelle cose o persone da cui paradossalmente ci terrei di più che fossi "vista"!!!! :Worried: Masochismo allo stato pure!!! E profonda insicurezza!!!!

Ciao digi, se ti va parlane in maniera pià aprofondita, mi farà piacere leggerti :;):

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Alcune volte capita di essere rifiutati proprio dalle persone a cui teniamo e che più ci interessano.

A me capita soprattutto con gli uomini. So di non essere una bellezza, ma mi capita spesso e volentieri di sentirmi invisibile, e di non destare il minimo interesse negli altri. Attorno a me vedo persone sicure di sè, interessanti, attraenti e piene di vita, mentre io sono sempre ferma ed incapace di reagire. Ogni rifiuto, ogni atteggiamento di indifferenza, li avverto come una sconfitta, e mi abbatto sempre di più.

Voi come reagite di fronte ad un rifiuto? Qual è il modo migliore?

Per molti anni ho avuto atteggiamenti simili ai tuoi, temo che spessissimo me la sono andata a cercare, soprattutto con gli uomini, cioè inconsciamente mi sceglievo persone che, per un motivo o per un altro, non potevano rispondermi. Infatti non credo sia un caso che le relazioni migliori sono state con uomini che mi hanno scelto, no....perchè davvero io ho un fiuto per gli uomini nevrotici da fare paura!

Quindi per me il primo passo è cercare di capire perchè teniamo a qualcuno e perchè ci interessa, questo già può metterci in guardia, scoprire eventuali motivazioni inconsce che ci spingono verso certe scelte.

Bisogna trasformare la sconfitta, il fallimento, in un cambio di direzione.

Penso che in generale il senso di rifiuto deriva da esperienze infantili, in un modo o nell'altro siamo state rifiutate, per cui è diventato per noi un modo di stare al mondo, un modo di entrare e presentarsi al mondo.

Quoto tutto quello che ha detto Digi, è un argomento vastissimo e infatti per quanto mi riguarda ne ho accennato varie volte sul megatopic.

Non so indicarti il modo migliore per reagire, forse è composto di tante cose da portare avanti contemporaneamente e ci vuole tempo.

Come ti ho già detto bisogna rifletterci su e cercare di individuare le intime ragioni delle proprie scelte e dei propri gusti in fatto di uomini. Bisogna anche capire che non è affatto facile scardinare un atteggiamento abitudinario, il fatto che sia negativo non significa nulla.

Cercare di avere una visione nei limiti obiettiva è importante perchè se ti rendi conto di rivolgere il tuo affetto verso una persona molto nevrotica allora devi chiederti il motivo.

Per quanto mi riguarda a volte sono caduta nella sindrome della "salvatrice", cioè ero attratta da uomini indubbiamente interessanti ma estremamente problematici che m'illudevo di guarire con la forza dell'amore (che cantonata micidiale!!!). Purtroppo le nevrosi s'incastrano tra loro, per cui, per esempio, se hai il timore di essere tradita lui "risponderà" inconsciamente a questa tua richiesta tradendoti ma soprattutto troverà il modo di fartelo sapere (che lo faccia può essere anche normale, cioè indipendente dai tuoi problemi) proprio perchè tu ne hai bisogno per farti male. Anche per le nevrosi vale il detto "Dio li fa e poi li accoppia".

Scardinare il masochismo per me non è per niente facile, lo cacci dalla porta e ti rientra dalla finestra sotto mentite spoglie.

Però le cose possono cambiare, per me il giro di boa è stato l'inizio dell'analisi, mi ha sbloccato molto, mi ha scrollato di dosso la timidezza eccessiva e mi ha dato fiducia in me stessa, tutto questo mi ha permesso di conseguire qualche risultato. qualche conquista e allora i rifiuti successivi sono più sopportabili oppure eviti di metterti nelle condizioni di riceverli (ma non con sotterfugi come quelli di frncs, che infatti, come lei dice, devastano perchè non sono reali soluzioni).

Andando all'osso della questione io sento che esiste Dio ma io sono fuori dal suo regno.

Conosco bene le origini di questo mio sentire, conosco i motivi del suo continuo rinnovarsi ma mi rendo anche conto che i toni si stanno smorzando perchè man mano sto sempre di meno al gioco.....ci vuole un bel po' di rabbia, odio verso chi non ti vuole, scaltrezza verso le proprie nevrosi e quelle altrui e magari anche la fortuna di avere qualcuno che ti vuole bene veramente e concentrarsi su questo per avere fiducia.

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Quindi tu pensi che determinati tratti della personalità tengano lontani gli altri?

ci son tante cause e nn penso a qualcosa di specifico.

anchio sono stato emarginato dai miei amici di sempre, cresciuti assieme .questo e' accaduto dopo

aver lasciato la mia casa e la mia famiglia..faceva male vedere i miei amici che mi evitavano

pur sapendo che ero un ragazzo per bene ed i miei quai erano famigliari.

crescendo ho imparato a nn dare tanto peso agli altri tanto l'amicizia

veniva ed andava ma i miei problemi erano sempre li e solo IO POTEVO RISOLVERLI...

percio' ho sempre fatto quello che per me sembrava logico, darmi ai miei interessi...le ragazze.

ho avuto altri amici ma mai ho o voluto contare su' di loro perche' avevo imparato.

quando vengo in italia rivedo i loro volti ...io me la rido

quando gl'incontro perche' noto noto in loro uno stato di sofferenza dovuta alla coscienza

e mentre gli incrocio per strada usualmente abbassano le loro teste.

la ruota gira (meno male) e nn sempre gli emarginatori

ne escono vincitori.

molte volte il club e' formato da persone fragili che vogliono

appartenere a tutti costi e difendono il loro nucleo

(che nn hanno e nn avranno mai) da intrusi per soddisfare il circolo vizioso

della loro mente e sono persone possessive che vogliono

controllare tutto.

ho anche imparato che (specialmente in italia)

si formano sempre i soliti gruppetti ed immancabilmente ci

sono i direttori d'orchestra che hanno il vizio

di voler contrallare tutti i battiti ed ogni cosa deve

passare dalle loro bacchette altrimenti scoppiono .

questo abvviene anche nel forum ed io la chiamo

"la sindrome di qui quo qua".

prima o poi nascono sempre delle liti ,si dividono ,poi

via via si riforma l'amicizia ma nn e' piu' come prima.

se sei di un ceto sociale un po' piu' basso

gli altri si sentono superiori e nella loro mente e' sempre

una cosa a loro vantaggio senza sapere che le cose possono cambiare

ed i ruoli si possono invertire.

stessa cosa se vesti meno bene ,se hai meno soldi,

se si e' meno belli e cosi' via....poi l'invidia e la perfidia fa' il resto.

solo tu puoi decidere , io nn cambierei

niente solo per PIACERE od APPARTENERE ad un gruppo.

se e' colpa della tua personalita',i tuoi commenti,

sei troppo passiva ,o troppo bella (anche questo potrebbe essere una causa di emarginazione)

vale la stessa regola..........il tuo futuro nn dipende da altri ma da te!!

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  • 1 month later...

Oggi credo di aver subito il colpo finale. Non voglio più ritornarci dallo psi, mi sono sentita di nuovo rifiutata e trattata come l'ultima ruota del carro. Spero di non cedere alla tentazione di richiamarlo e di imparare a camminare con le mie gambe..boh

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Alcune volte capita di essere rifiutati proprio dalle persone a cui teniamo e che più ci interessano.

A me capita soprattutto con gli uomini. So di non essere una bellezza, ma mi capita spesso e volentieri di sentirmi invisibile, e di non destare il minimo interesse negli altri. Attorno a me vedo persone sicure di sè, interessanti, attraenti e piene di vita, mentre io sono sempre ferma ed incapace di reagire. Ogni rifiuto, ogni atteggiamento di indifferenza, li avverto come una sconfitta, e mi abbatto sempre di più.

Voi come reagite di fronte ad un rifiuto? Qual è il modo migliore?

Naturalmente quello di non affidare al giudizio esterno, agli altri, il nostro valore, l'accettazione di noi stessi. Ma è facile a dirsi...cerchiamo almeno di non dimenticarcene, parlo soprattutto a me stesso.

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quelli che emarginano solo loro stessi emarginati ed insicuri.

sono dei "control freaks" . solitamente sono dei tipi gelosi ,

vogliono appartenere e controllare il gruppo ad ogni costo ma

hanno sempre problemi epatici dovuto all'invidia.

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Ospite filotea

Il rifuito è umiliante ,eppure riflettendo bene l'esperienze di rifiuto aiutano a crescere...a rafforzare il carattere...

AUGURISSIMI per tutto :Rose:

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Oggi credo di aver subito il colpo finale. Non voglio più ritornarci dallo psi, mi sono sentita di nuovo rifiutata e trattata come l'ultima ruota del carro. Spero di non cedere alla tentazione di richiamarlo e di imparare a camminare con le mie gambe..boh

che è successo?

mi accodo....che hai passato?

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Oggi credo di aver subito il colpo finale. Non voglio più ritornarci dallo psi, mi sono sentita di nuovo rifiutata e trattata come l'ultima ruota del carro. Spero di non cedere alla tentazione di richiamarlo e di imparare a camminare con le mie gambe..boh

mi associo anche io renee..... che ti è successo ?

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io mi sento rifiutata da che ne ho memoria... rifiutata da tutti, da quelli che mi circondano e mi vogliono bene a quelli che incontro per strada... ma ho capito che il rifiuto me lo cerco io, con la mia insicurezza, con il mio non sentirmi all'altezza nonostante sappia che ho anch'io qualcosa da poter dare. Questo mio essere invisibile mi porta a compartamenti che non mi appartengono, che non sono miei, solo per la voglia di 'emergere', solo per sentirmi accettata. Comportamenti infantili che non fanno che peggiorare la situazione, che danneggiano. Allora è meglio essere trasparenti così non si sbaglia e non si subiscono rifiuti dolorosi ma in fin dei conti questa non è vita, è un sopravvivere trasportati dall'onda senza sapere dove ci scaricherà ed io non voglio essere così, non voglio svegliarmi fra 30 anni e scoprire di non aver vissuto ed avere la consapevolezza che ormai non c'è più tempo per farlo. Faticosamente ci si rimboccano le maniche e si riparte, con un bagaglio di esperienze che possono anche essere dolorose, con il carico di sofferenza che deriva dagli sbagli fatti e dai torti subiti ma si riparte, da noi stessi, dall'accettazione di quello che siamo, dalla consapevolezza delle nostre capacità e dei traguardi che possiamo raggiungere.

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mi associo anche io renee..... che ti è successo ?

Non mi va di riportare tutto pubblicamente, ve lo scrivo in privato.

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Il rifuito è umiliante ,eppure riflettendo bene l'esperienze di rifiuto aiutano a crescere...a rafforzare il carattere...

...mah, non ne sono mica tanto convinta...

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Ospite filotea
le esperienze di rifiuto non servono a nulla, solo ad affondare di più la nostra autostima e ad aumentare la nostra insicurezza.

Solo ad aumentare la stima! E ti sembra poco???

L'insicurezza potrebbe darsi,ma dietro l'insicurezza ci deve essere una forte volonta di migliorarsi e tiratre fuori la propria personalità...Forte e coraggiosa.

vabbè ,adesso vado a cena con 4 vecchie zitelle...sai che barba!!Ma glielo promesso...devo tirare fuori il senso dell'umorismo,anche loro nel piccolo mi danno molto.

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  • 1 month later...
 

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