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Generazione né-né


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MILANO — «Mi chiamo Maria Elena Crespi, Malena per i miei quattro amici, ho 23 anni, vivo alle porte di Milano,

non studio e non lavoro. Provo vergogna per questo? Io no». Malena è un nome e cognome, un viso acqua e

sapone, e una storia di disillusioni e non impegno convinto che gli spagnoli catalogano sotto l'insegna Generación

«ni-ni»: ni estudia ni trabaja: generazione «né» studio «né» lavoro. Adolescenti e giovani. Spagnoli e italiani, inglesi

e americani. Tanti. Sempre di più. Anche se non la maggioranza. In Italia il fenomeno non ha un'etichetta, non ancora,

ma sociologi e psicologi lo conoscono bene. E i dati inediti del Rapporto Giovani 2008, elaborati dal Dipartimento di

Studi sociali, economici, attuariali e demografici della Sapienza di Roma per conto del ministro della Gioventù Gorgia

Meloni, sembrano certificarlo. Ancor più quando vengono incrociati con le anticipazioni dell'indagine Istat sulla Forza

lavoro 2008. Nella fascia di età tra i 15 e i 19 anni ci sono 270 mila ragazzi che non studiano e non lavorano (il 9%):

la maggior parte perché un lavoro non lo trova; 50 mila perché della loro inattività ne fanno una scelta; 11 mila, poi,

proprio perché di lavorare o studiare non ne vogliono sapere («non mi interessa», «non ne ho bisogno»). (continua)

Non so se è la sezione giusta per quest'argomento (ma non importa.. tanto lo apro solo ad uso "Distortopic" :Straight Face: ).

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Fino a che punto è un problema della società, fino a che punto è un problema dei giovani, della loro mancanza di senso di responsabilità (Punto interrogativo)... :icon_confused:

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E fino a che punto è un problema?

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E fino a che punto è un problema?

fino a quando il mammonismo finira'!@!

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fino a quando il mammonismo finira'!@!

Ma sei tanto sicuro che si tratti di mammonismo?

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Effettivamente anche parlando con qualche altro genitore, mi è capitato di sentire che c'è poca progettualità nei nostri figli..

insomma, anche in chi studia e va a scuola o all'università..

della serie, ma che vuoi fare dopo? Boh, mah, si vedrà, e che ne so, non rompere, non bevo, non mi drogo, contentati, intanto fammi sentire sta musica in santa pace... :rolleyes:

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La cosa ti sorprende? :rolleyes:

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No, no...

mi pare di sentire una certa eco..eco..eco..

però dipende dall'età.

Certamente, come genitrice, potrei seriamente preoccuparmi.....è ssscandalosa ssstindolenza e ste poche idee in tesssta....

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No, no...

mi pare di sentire una certa eco..eco..eco..

però dipende dall'età.

Certamente, come genitrice, potrei seriamente preoccuparmi.....è ssscandalosa ssstindolenza e ste poche idee in tesssta....

Cheddevodirti... anche a me che genitore non sono e che sono a cavallo tra la generazione né-né e la generazione c.d. "X" scandolizza

un po' st'indolenza e sta pochezza d'idee... :Raised Eyebrow:

Hai letto qualche commento all'articolo, per caso? Sono sbalorditivi... c'è un florilegio di idee..

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Comunque a parte gli scherzi, siamo in una società competitiva, noi pensiamo come genitori e si spera vivamente in una passione che tocchi i nostri figli.

si spera in un "voglio diventare questo, perchè mi piace, l'ho scelto, e perseguo una strada"

Sarebbe la migliore.

Il brutto è quando ti dicono: " non so cosa voglio..."

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Come nello sport, toh, i tuffi, magari vincono i cinesi perchè si tuffano dall'età di quattr'anni, e sono allenati psicologicamente a restare freddi nella gara..

Noi s'ha bisogno del training autogeno...

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Leggi un po' di commenti. Di fronte a un fuoco di cazz.ate così (e così astiose), tu a cosa ambiresti?

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Sì, ho letto velocemente..e..

ripeto, da genitore mi dispiacerebbe che mio figlio arrivasse un giorno e mi dicesse: " non faccio nè, nè"

Liberissimo.

Però, salvo problemi particolari, direi: " io ti aiuto finchè posso e come posso, ma a cercarti una sistemazione tua, autonoma da me"

Se riesci a non lavorare, bene per te, se ti realizzi in altro modo, anche meglio, basta però che a un certo punto, prima, poi, le strade si dividano."

Bene anche il clochard, se è una scelta.

Bene anche il lavoro di ripiego, bene partire per l'anno sabbatico, purchè si trovi una strada.

Aiuto sì, sostegno morale o economico se è necessario, ma poi farsi una vita propria.

Speriamo in bene.

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Io li leggerei con più calma.

E se ti dicesse "mamma, io mi sto facendo una vita mia... solo che me la faccio nel mio presente. Nemmeno le organizzazioni

e le persone più potenti s'azzardano a pensare a più in là di 6 mesi, ormai, cosa vuoi che ci pensi io...", cosa gli risponderesti?

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"ok, per la vita tua. Benissimo. Anche di tre mesi in tre mesi, si vive. Può essere una scelta coraggiosa e meritoria. Ma ti mantieni da solo, vero?

Se vuoi farti una vita tua, devi essere autonomo."

Questo glielo puoi dire anche a 16 anni.

Anche se uno lavora nell'azienda di papà. Purchè lavori.

Anche se uno sta coi genitori.

La totale ignavia, l'assoluta mancanza di orgoglio, secondo me, non va insegnata.

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Intendevo cosa gli risponderesti a proposito della sua considerazione.

Magari ha qualche sospetto o qualche elemento per credere che i soldi che gli arrivano provengono da una buca

scavata davanti a lui (di gente che si rende autonoma scavando buche davanti ne è piena l'Italia...) e basterebbe

mostrargli che così non è, perché si decida a guardare più avanti del qui ed ora, no?

Poi capisco che sia più facile fare i duri, ma non sempre si è convincenti.

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Cioè?

In una normale famiglia uno non corre il rischio di credere che i soldi arrivino dal cielo, perchè uno in casa parlerà del lavoro, ogni tanto dirà che fatica dura, si alzerà presto e tornerà tardi-

In sostanza, sarà un esempio, magari romperà le balle dicendo che ha dovuto sudare lacrime e sangue per avere quello che ha e che può offrire ai suoi figli...

L'esempio positivo si pensa che dovrebbe essere una difesa nei confronti delle stronzate che si vedono in tv, tipo l'isola dei famosi, che ti fanno credere che un tizio qualunque, senza attitudini e voglia di fare, possa vivere bene senza fare niente.

Si pensa..come genitori..

Mi va bene che uno viva alla giornata ma da sè.

Per fare qualunque cosa occorre una motivazione, a volte positiva, ma spesso negativa..

Può essere promessa, es faccio qualcosa perchè mi dà soddisfazione, oppure "minaccia" perchè non voglio che so finire sotto i ponti..

basta non pesare sugli altri.

ed è giusto provare a fare cose e anche tornare indietro.. le scelte giovanili difficilmente sono irreversibili, a differenza di quelle di me di mezz'età.

Il primo obiettivo e desiderio di una persona è quello di cavarsela da sè ed è un messaggio che un genitore deve dare ai propri figli, sennò come cresce l'autostima..?

L'unica ragione per cui un figliolo può pensare che i soldi si trovino per terra è perchè ha dei genitori talmente egoisti e disamorati che gli mettono i soldi in mano pur di levarselo dai piedi...

e questo credo succeda abbastanza spesso...

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Embè? Scavare buche può costare fatica, e anche tanta... farsi un mazzo, scavare una buche davanti, e ricevere soldi

per questo non sono mica cose incompatibili tra di loro.

Magari il figliolo non pensa che i soldi li si trovino per terra quando li riceve dal genitore, ma lo pensa il genitore quando

li riceve lui. Ti sembra tanto inconsueto? Eppure dopo tanto lavoro son tutti con la mano tesa... sarà la "crisi"?

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Ma sei tanto sicuro che si tratti di mammonismo?

no ma fa' parte. il problema e' ampio e l'italia lo rende piu' difficile.

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a me piacerebbe proprio capire come le fanno queste indagini... però che bello, c' è gente che viene pagata per trovare un' etichetta adatta a tutto, anche alle persone. Magari ne faranno un nuovo spot pubblicitario ad uso e consumo di quelli che questo fenomeno l' hanno generato.

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se può interessare ricordo, diversi anni fa, che una...come si dice? rilevatrice? boh...

insomma una rilevatrice dell'istat venne a casa nostra e ci fece tutta una serie di domande per un indagine.

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ma comunque se uno lo cerca il lavoro ma intanto non lo trova è da considerarsi della generazione nè nè?.... allora io dove mi colloco?

magari mi faranno un test sulle intenzioni e se poi scoprono che non è il lavoro che manca ma sono io che non sono capace a trovarlo allora mi ci buttano dentro? (anzi no, in quel caso sarebbe davvero generazione no no .... grazie ho smesso) :Straight Face:

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ma comunque se uno lo cerca il lavoro ma intanto non lo trova è da considerarsi della generazione nè nè?.... allora io dove mi colloco?

magari mi faranno un test sulle intenzioni e se poi scoprono che non è il lavoro che manca ma sono io che non sono capace a trovarlo allora mi ci buttano dentro? (anzi no, in quel caso sarebbe davvero generazione no no .... grazie ho smesso) :Straight Face:

Beh... "generazione nè nè" è solo un'etichetta sociologica... come "beat generation" o "generazione X"... ti ci collochi solo se vuoi...

Dal punto di vista delle statistiche sull'occupazione, ad occhio e croce direi che sei nella categoria "persone in cerca di lavoro".

Se vuoi saperne di più su queste categorie, nella pagina che avevo linkato prima c'è questo link , però secondo me è importante in

queste cose tenere conto che la tua condizione personale serve (se sei scelta come 'campione') per comprendere quella generale, mentre il

viceversa è un po' sballato.

Tra l'altro, è probabile che nelle statistiche molti di quelli citati nell'articolo rientrino tra gli "occupati" per il semplice fatto di svolgere

lavoretti occasionali.... 'sti poveri disgraziati che fanno statistiche in questi anni mi sa che hanno dovuto fare i salti mortali per cercare

di adeguare le rilevazioni alle trovate geniali di dotti medici e sapienti (se poi aggiungi che molti di loro sono pure precari, poareti...).

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io sono un caso a parte... la mia filosofia in questo momento è ... vedo di cercarmi un lavoro prima che lui trovi me... :Worried:

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