Vai al contenuto

Ma se soffro di disturbo ossessivo compulsivo?


Messaggi consigliati

ciao tex , dopo 2 anni sofferenze e un paio di terapie sbagliate , ora stò bene, ma nn voglio e nn posso accettare di prendere farmaci a vita!!

forse dovrei smettere di dibattermi x trovare una soluzione e accettare, quello che sono diventata !! :Worried:

Ciao Patrina.

Io credo che questo tipo di farmaci aiuti in 'malattie', che riguardano tutte il cervello, ma sono molto diverse tra loro.

Ad esempio, un evento drammatico, come la perdita di un caro, può essere curato per un periodo limitato, a volte breve, per ridurre nell' immediato ansia....

Altri problemi, invece, come il doc, depressione, borderline..., difficilmente sono limitati nel tempo. Ovvero, spesso si sa quando iniziano, ma mai quando finiscono.

Giustamente, ognuno di noi deve accettarsi per quel che è, in ogni caso. Ma spesso, quello che si è, rende la vita molto difficile, e l' aiuto ( e io sono uno per cui gli psico equivalgono a droga ) farmacologico è necessario per vivere meglio, a volte solo per vivere, neppure tanto bene con l' aiuto.

La soluzione è accettare, ma allo stesso tempo intervenire, e se intervenire vuol dire curarsi, va fatto senza rimorsi. Mai da soli. :;):

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Pubblicità


  • Risposte 58
  • Created
  • Ultima risposta

Top Posters In This Topic

Ciao Patrina.

Io credo che questo tipo di farmaci aiuti in 'malattie', che riguardano tutte il cervello, ma sono molto diverse tra loro.

Ad esempio, un evento drammatico, come la perdita di un caro, può essere curato per un periodo limitato, a volte breve, per ridurre nell' immediato ansia....

Altri problemi, invece, come il doc, depressione, borderline..., difficilmente sono limitati nel tempo. Ovvero, spesso si sa quando iniziano, ma mai quando finiscono.

Giustamente, ognuno di noi deve accettarsi per quel che è, in ogni caso. Ma spesso, quello che si è, rende la vita molto difficile, e l' aiuto ( e io sono uno per cui gli psico equivalgono a droga ) farmacologico è necessario per vivere meglio, a volte solo per vivere, neppure tanto bene con l' aiuto.

La soluzione è accettare, ma allo stesso tempo intervenire, e se intervenire vuol dire curarsi, va fatto senza rimorsi. Mai da soli. :;):

ciao, parli con una che purtroppo ha un disturbo dell'umore , nn posso stare senza farmaci !

mi curo vado dallo psi,ma nn posso pensare che sarà cosi x sempre, allora davvero nn avrebbe senso vivere!

Link al commento
Condividi su altri siti

 
ciao, parli con una che purtroppo ha un disturbo dell'umore , nn posso stare senza farmaci !

mi curo vado dallo psi,ma nn posso pensare che sarà cosi x sempre, allora davvero nn avrebbe senso vivere!

Per disturbo dell' umore intendi personalità bipolare? Un atteggiamento spesso incoerente verso la vita? In molti lo hanno, senza che sia riconosciuto come 'malattia'.

Comunque, non è 'umiliante' aiutarsi con i farmaci.

Molti di questi hanno scarso potere di addiction, non creano dipendenza, e non influiscono significativamente sulla capacità cognitiva. Nel senso, rimarrai comunque te stessa, usandoli. Solo rimarrai te stessa, con un pò meno di casini. Hai solo da guadagnarci.

Non devi pensare che sarà così per sempre, ma essere serena nel pensare che sarà così fino a quando ce ne sarà bisogno.

Ma ad esempio. Io non riesco a dormire. Faccio sport, lavoro, faccio di tutto per stancarmi, ma non dormo. 1,2,3,100.. notti.

Se alla fine devo prendere un qualsiasi ipnotico, sarò ben contento di farlo.

Allo stesso modo con tutti gli altri problemi psichiatrici.

Quando una condizione diviene invalidante, è necessario e indispensabile un intervento. Senza pensare a quanto questo dovrà durare.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Per disturbo dell' umore intendi personalità bipolare? Un atteggiamento spesso incoerente verso la vita? In molti lo hanno, senza che sia riconosciuto come 'malattia'.

Comunque, non è 'umiliante' aiutarsi con i farmaci.

Molti di questi hanno scarso potere di addiction, non creano dipendenza, e non influiscono significativamente sulla capacità cognitiva. Nel senso, rimarrai comunque te stessa, usandoli. Solo rimarrai te stessa, con un pò meno di casini. Hai solo da guadagnarci.

Non devi pensare che sarà così per sempre, ma essere serena nel pensare che sarà così fino a quando ce ne sarà bisogno.

Ma ad esempio. Io non riesco a dormire. Faccio sport, lavoro, faccio di tutto per stancarmi, ma non dormo. 1,2,3,100.. notti.

Se alla fine devo prendere un qualsiasi ipnotico, sarò ben contento di farlo.

Allo stesso modo con tutti gli altri problemi psichiatrici.

Quando una condizione diviene invalidante, è necessario e indispensabile un intervento. Senza pensare a quanto questo dovrà durare.

ciao senza, si sono bipolare!!

ci sono voluti anni prima di capire cosa avevo.

ora sto abbastanza bene, ma il pensiero di continuare così a vita...... :bad:

Link al commento
Condividi su altri siti

 
ciao tex , dopo 2 anni sofferenze e un paio di terapie sbagliate , ora stò bene, ma nn voglio e nn posso accettare di prendere farmaci a vita!!

forse dovrei smettere di dibattermi x trovare una soluzione e accettare, quello che sono diventata !! :Worried:

I farmaci si prendono fino a che non cambia la risposta DALL'INTERNO. Ciò può accadere domani, come fra vent'anni. Nei molti periodi, che duravano vari mesi, durante i quali ero costretto ad assumere psicofarmaci, arrivava sempre un giorno in cui mi svegliavo e sentivo che dentro me era scattata una molla interiore che mi faceva sentire più sereno e meno bisognoso di aiuti esterni. A volte bastava questo perché potessi togliermi subito e da solo ogni monnezza chimica di dosso. Non riuscivo mai a capire come e perché scattasse questa specie di "regolatore" interno. Questo un po' mi disturbava, perché mi sembrava di non essere io padrone di me stesso...ma probabilmente si trattava di inconsci processi di superamento...

Link al commento
Condividi su altri siti

 
ciao senza, si sono bipolare!!

ci sono voluti anni prima di capire cosa avevo.

ora sto abbastanza bene, ma il pensiero di continuare così a vita...... :bad:

Premetto, io nella vita ho fatto tutto tranne il necessario per divenire medico o psicologo. Se parlo di queste cose, è solo perchè le ho vissute sulla pellaccia, e quindi le spaccio per verità. E verità lo sono, per me, però. Ognuno le confronti con sè, se ha voglia.

Durante la mia carriera di malato di mente, ho goduto di quasi tutte le patologie, almeno quelle a buon mercato, dall' ansia, varie fobie, depressione, borderline, e ora godo di un bel doc che mi fa compagnia in tutto quel che faccio.

Detto questo.

Che io sappia, la più grave forma di disturbo bipolare, o una tra le più gravi, è il borderline, mania depressione depressione mania, riposo, mania depr....

Il border, coinvolge tutto, dagli affetti, al lavoro, di conseguenza la stima di sè.....

E per esperienza, ti dico, pure il border si sconfigge.

Io credo, Patrina, (ovviamente con i limiti dell' ignoranza) che tu non sia condannata, avendo un disturbo bip., a soffrirne, e quindi curarlo per tutta la vita.

Come sopra Turbociclo dice, in certi casi, basta una molla interna. In altri no, ma se il tuo problema si limita al dist. bip., può essere.

Voglio però correggere quello che sopra Turbociclo dice. NON ti fare venire in mente di smettere da sola con i farmaci. Parlane prima con chi ti dave dare il permesso, e soprattutto, le istruzioni.

Sempre per esperienza, ci tengo a fare un appunto (mi ricordo di una discussione 'droghe leggere'....)

MAI,MAI e poi MAi, cercare di curarsi con qualsiasi tipo di droga, o alcol, o farmaci (autoprescritti). MAI. :Drooling:

Se i conti non tornano, e inizi questo tipo di cura, i conti non torneranno mai. Se invece fai una cura seria, può essere che ne esci.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
I farmaci si prendono fino a che non cambia la risposta DALL'INTERNO. Ciò può accadere domani, come fra vent'anni. Nei molti periodi, che duravano vari mesi, durante i quali ero costretto ad assumere psicofarmaci, arrivava sempre un giorno in cui mi svegliavo e sentivo che dentro me era scattata una molla interiore che mi faceva sentire più sereno e meno bisognoso di aiuti esterni. A volte bastava questo perché potessi togliermi subito e da solo ogni monnezza chimica di dosso. Non riuscivo mai a capire come e perché scattasse questa specie di "regolatore" interno. Questo un po' mi disturbava, perché mi sembrava di non essere io padrone di me stesso...ma probabilmente si trattava di inconsci processi di superamento...

mauri', senza minimizzare i tuoi dolori ma tu hai solo una piccola ansia

e per quanto leggo la gestisci ammirevolmente.

mi piacerebbe rifare la pipi' nel tevere e tu l'hai mai fatta? :Just Kidding:

Link al commento
Condividi su altri siti

 
ciao tex , dopo 2 anni sofferenze e un paio di terapie sbagliate , ora stò bene, ma nn voglio e nn posso accettare di prendere farmaci a vita!!

forse dovrei smettere di dibattermi x trovare una soluzione e accettare, quello che sono diventata !! :Worried:

ciao pat, prima di ogni decisione ,per favore consulta

il tuo dottore.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Premetto, io nella vita ho fatto tutto tranne il necessario per divenire medico o psicologo. Se parlo di queste cose, è solo perchè le ho vissute sulla pellaccia, e quindi le spaccio per verità. E verità lo sono, per me, però. Ognuno le confronti con sè, se ha voglia.

Durante la mia carriera di malato di mente, ho goduto di quasi tutte le patologie, almeno quelle a buon mercato, dall' ansia, varie fobie, depressione, borderline, e ora godo di un bel doc che mi fa compagnia in tutto quel che faccio.

Detto questo.

Che io sappia, la più grave forma di disturbo bipolare, o una tra le più gravi, è il borderline, mania depressione depressione mania, riposo, mania depr....

Il border, coinvolge tutto, dagli affetti, al lavoro, di conseguenza la stima di sè.....

E per esperienza, ti dico, pure il border si sconfigge.

Io credo, Patrina, (ovviamente con i limiti dell' ignoranza) che tu non sia condannata, avendo un disturbo bip., a soffrirne, e quindi curarlo per tutta la vita.

Come sopra Turbociclo dice, in certi casi, basta una molla interna. In altri no, ma se il tuo problema si limita al dist. bip., può essere.

Voglio però correggere quello che sopra Turbociclo dice. NON ti fare venire in mente di smettere da sola con i farmaci. Parlane prima con chi ti dave dare il permesso, e soprattutto, le istruzioni.

Sempre per esperienza, ci tengo a fare un appunto (mi ricordo di una discussione 'droghe leggere'....)

MAI,MAI e poi MAi, cercare di curarsi con qualsiasi tipo di droga, o alcol, o farmaci (autoprescritti). MAI. :Drooling:

Se i conti non tornano, e inizi questo tipo di cura, i conti non torneranno mai. Se invece fai una cura seria, può essere che ne esci.

ciao senza, nn ti definire malato di mente è orribile.....a me piace pensare di essere una persona speciale, alternativa ,fuori dalla norma!!

scrivi tante belle parole che condivido in toto, ma la realtà è molto più dura da affrontare e tu di certo lo sai !

è bello che tu dica che un giorno staro meglio, ma so benissimo che nn sarà così, si nasce( è latente x anni) e si muore bipo.

ciao

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Oh, non fate come me, quando vi sentite meglio i farmaci vanno scalati un po' per volta, però personalmente io mi fido assai più delle MIE sensazioni piuttosto che di quello che può dire qualsiasi medico che di me in fondo non sa nulla!

(Caro Tex, se sono ancora vivo lo devo al fatto che a un certo punto, raggiunto il fondo, invece di cominciare a scavare ho trovato le risposte e l'ambiente giusti...Pipì sul Tevere? Perché no? Sono abbastanza matto da fare pure questa esperienza... :icon_mrgreen: ).

Link al commento
Condividi su altri siti

 
è bello che tu dica che un giorno staro meglio, ma so benissimo che nn sarà così, si nasce( è latente x anni) e si muore bipo.

Così come se si nasce biondi si muore biondi.

Di fatto, se essere biondi non è un problema, si vive bene, con i capelli gialli. Se ho in mente che per vivere bene è necessrio essere castani, sarò condannato.

Se tu bipo sei nata, e come credi morirai ( anche se non penso debba essere necessariamente così ), nel momento in cui il tuo essere bipo non sarà più un problema, e riuscirai comunque a gestire la tua vita ( e puoi arrivare tranquillamente a farlo ), la tua particolarità, non sarà altro che ricchezza, un' alternativa all' interpretazione comune della realtà, che sempre più va verso il banale e prevedibile.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
ciao senza, nn ti definire malato di mente è orribile.....a me piace pensare di essere una persona speciale, alternativa ,fuori dalla norma!!

scrivi tante belle parole che condivido in toto, ma la realtà è molto più dura da affrontare e tu di certo lo sai !

è bello che tu dica che un giorno staro meglio, ma so benissimo che nn sarà così, si nasce( è latente x anni) e si muore bipo.

ciao

Io mi definisco malto di mente scherzando sulla mia condizione. Se io veramente credessi di aver sofferto di tutte le malattie che mi hanno riconsciuto, avrei paura ad alzarmi dal letto. Io non sono altro che quello che sono. Se quello che sono, è la descrizione di gravi disturbi psichiatrici, piacere.

Però, malato, vivo da solo, lavoro, guido, ho interessi, perdo pochi pezzi per strada. Ho qualche problemino a relazionarmi con gli altri, ma questo è un discorso a parte.

La personalità bipolare, per anni mi è stata riconosciuta, borderline, come sopra ho scritto.

Non devi fare l' errore di idealizzare la tua malattia, riconducendo tutti i possibili comportamenti 'stravaganti' ad essa, altrimenti sempre più ti sentirai 'malata'.

La prima terapia, deve essere accettarsi per quel che si è. Sopportandosi, se necessario. E avere cura di sè. Cercare di fare, e portare avanti, più di quello che per la propria condizione sembra possibile. Se 'lascio perdere', avrò conferma di essere malato, se 'ci riesco', sarò più forte della malattia.

Io lo so che la realtà è dura da affrontare, ma paradossalmente, affrontandola è sempre meno dura. Ed è questa, la vera cura.

Poi ci sono stabilizzatori dell' umore, tegretol...., che riducono il problema, senza troppe controindicazioni.

Non ci stare a pensare troppo Patrina alla tua condizione. Vivila, e basta.

Quanti lunatici ci sono in giro, gente che ride, dopo pochi minuti è assassinata dalla cattiveria. Questi che sono, tutti malati. Forse. E forse vivono la loro malattia bipolare, senza neppure conoscerla. E forse vivono interiormente meglio dei loro colleghi che invece ne hanno coscienza.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Oh, non fate come me, quando vi sentite meglio i farmaci vanno scalati un po' per volta, però personalmente io mi fido assai più delle MIE sensazioni piuttosto che di quello che può dire qualsiasi medico che di me in fondo non sa nulla!

(Caro Tex, se sono ancora vivo lo devo al fatto che a un certo punto, raggiunto il fondo, invece di cominciare a scavare ho trovato le risposte e l'ambiente giusti...Pipì sul Tevere? Perché no? Sono abbastanza matto da fare pure questa esperienza... :icon_mrgreen: ).

ribadisco mauri, il fondo che hai raggiunto era poco profondo ,meno di mezzo metro

e molti si affogano anche a quella profondita'!! bisogna parlare oppure abitare (almeno per un paio di mesi)

con famigliari di persone che soffrono di schizofrenia , di bipolarismo per capire l'orrore

a cui vanno incontro . per la pipi' nel tevere volevo solo scherzare e nn c'era nessun concetto

o metafore a cui mi riferivo. io faccio la pipi in quasi tutti i fiumi che incontro dal mississippi al missouri,

dal rio bravo ai tanti torrenti ...il colorado river e' il mio preferito. :Just Kidding:

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Parliamo comunque, Tex, di problemi diversi...depressione e schizofrenia sono due cose diverse, ma è la prima che porta al suicidio più facilmente della seconda, anche se non perdi la coscienza di te stesso (purtroppo?). Meglio non parlarne, solo il ricordo mi fa tornare un brivido addosso...

Link al commento
Condividi su altri siti

 

sisi meglio nn parlarne...anchio ho brutti ricordi.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Io mi definisco malto di mente scherzando sulla mia condizione. Se io veramente credessi di aver sofferto di tutte le malattie che mi hanno riconsciuto, avrei paura ad alzarmi dal letto. Io non sono altro che quello che sono. Se quello che sono, è la descrizione di gravi disturbi psichiatrici, piacere.

Però, malato, vivo da solo, lavoro, guido, ho interessi, perdo pochi pezzi per strada. Ho qualche problemino a relazionarmi con gli altri, ma questo è un discorso a parte.

La personalità bipolare, per anni mi è stata riconosciuta, borderline, come sopra ho scritto.

Non devi fare l' errore di idealizzare la tua malattia, riconducendo tutti i possibili comportamenti 'stravaganti' ad essa, altrimenti sempre più ti sentirai 'malata'.

La prima terapia, deve essere accettarsi per quel che si è. Sopportandosi, se necessario. E avere cura di sè. Cercare di fare, e portare avanti, più di quello che per la propria condizione sembra possibile. Se 'lascio perdere', avrò conferma di essere malato, se 'ci riesco', sarò più forte della malattia.

Io lo so che la realtà è dura da affrontare, ma paradossalmente, affrontandola è sempre meno dura. Ed è questa, la vera cura.

Poi ci sono stabilizzatori dell' umore, tegretol...., che riducono il problema, senza troppe controindicazioni.

Non ci stare a pensare troppo Patrina alla tua condizione. Vivila, e basta.

Quanti lunatici ci sono in giro, gente che ride, dopo pochi minuti è assassinata dalla cattiveria. Questi che sono, tutti malati. Forse. E forse vivono la loro malattia bipolare, senza neppure conoscerla. E forse vivono interiormente meglio dei loro colleghi che invece ne hanno coscienza.

ciao senza, io prendo gli stadilizzatore dell'umore, il fatto è che nn mi piace essere stabilizzata ! ah ah ah

ho dovuto prenderli perchè era un disastro su tutta la linea!

vorrei farti una domanda tu come affronti tutto questo??

Link al commento
Condividi su altri siti

 
ciao senza, io prendo gli stadilizzatore dell'umore, il fatto è che nn mi piace essere stabilizzata ! ah ah ah

ho dovuto prenderli perchè era un disastro su tutta la linea!

vorrei farti una domanda tu come affronti tutto questo??

Questi non vogliono essere consigli.

Io è da 15 anni che sono dentro a tutti questi casini. Non ho mai degenerato nella schizofrenia, o allucinazioni ( nè visive nè uditive), ma è sempre stata una lotta con me stesso.

Cosa fa bene a me ( dopo più di 10 anni di esperienza diretta)? A me fa bene affrontare la realtà. Fare di tutto per mantenere gli impegni presi. Cercare di curare la mia persona. Portare rispetto in ogni caso, nonostante la cattiveria che mi brucia. Vincere ogni piccola battaglia quotidiana. Non fare progetti a lungo termine, ma realizzare quelli a breve. Essere realista, consapevole di me stesso, quindi in grado di tracciare i limiti. Non sognare troppo. Non perdere tempo pensando alla mia condizione, ma fare, fare, fare. Scaricare la tensione, con sport, il più possibile.

Non piangere, ma lottare. A volte sì, piangendo lottando.

E in tutto questo non vergognarmi di me stesso se ho bisogno di un aiuto farmacologico, tra l'altro non troppo incisivo.

Cosa in tutti questi anni mi ha fatto male?

La droga. Ogni tipo di droga, in qualsiasi circostanza, con qualsiasi scusa data a se stessi, porta verso la fine. La fine. E quando smetti passi la vita cercando di tornare indietro. Ma a volte è impossibile, e sempre molto dura.

Il pensarmi malato. Il pensare alla malattia le da forza, e la toglie a te.

Abbandonare la lotta per mancanza di speranza in una vittoria. La vittoria, non è vincere, ma continuare la gara. Qualcuno pure vincerà, buon per lui, io per ora faccio fatica solo a non mollare.

Il cedere alla stanchezza. La stanchezza, si vince con la perseveranza, non con il riposo.

E tante altre belle cose, che riassunte, sono questo:

Lottare, è vincere, e vivere.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Questi non vogliono essere consigli.

Io è da 15 anni che sono dentro a tutti questi casini. Non ho mai degenerato nella schizofrenia, o allucinazioni ( nè visive nè uditive), ma è sempre stata una lotta con me stesso.

Cosa fa bene a me ( dopo più di 10 anni di esperienza diretta)? A me fa bene affrontare la realtà. Fare di tutto per mantenere gli impegni presi. Cercare di curare la mia persona. Portare rispetto in ogni caso, nonostante la cattiveria che mi brucia. Vincere ogni piccola battaglia quotidiana. Non fare progetti a lungo termine, ma realizzare quelli a breve. Essere realista, consapevole di me stesso, quindi in grado di tracciare i limiti. Non sognare troppo. Non perdere tempo pensando alla mia condizione, ma fare, fare, fare. Scaricare la tensione, con sport, il più possibile.

Non piangere, ma lottare. A volte sì, piangendo lottando.

E in tutto questo non vergognarmi di me stesso se ho bisogno di un aiuto farmacologico, tra l'altro non troppo incisivo.

Cosa in tutti questi anni mi ha fatto male?

La droga. Ogni tipo di droga, in qualsiasi circostanza, con qualsiasi scusa data a se stessi, porta verso la fine. La fine. E quando smetti passi la vita cercando di tornare indietro. Ma a volte è impossibile, e sempre molto dura.

Il pensarmi malato. Il pensare alla malattia le da forza, e la toglie a te.

Abbandonare la lotta per mancanza di speranza in una vittoria. La vittoria, non è vincere, ma continuare la gara. Qualcuno pure vincerà, buon per lui, io per ora faccio fatica solo a non mollare.

Il cedere alla stanchezza. La stanchezza, si vince con la perseveranza, non con il riposo.

E tante altre belle cose, che riassunte, sono questo:

Lottare, è vincere, e vivere.

sono senza parole....... :Applause:

tu affronti la realtà , questo ti fa onore.......io invece fuggo la realtà , in qualsiasi modo!!

sento che la mia è una lotta impari , nn ne uscirò di certo vincitrice!

ciao :Ying Yang:

Link al commento
Condividi su altri siti

 
sono senza parole....... :Applause:

tu affronti la realtà , questo ti fa onore.......io invece fuggo la realtà , in qualsiasi modo!!

sento che la mia è una lotta impari , nn ne uscirò di certo vincitrice!

ciao :Ying Yang:

Una partita ( la vita è solo un gioco ), si può rischiare di vincerla, soltanto giocandola.

E la vita è un gioco particolare, alla fine tutti perdiamo in ogni caso, ma se prima di chiudere gli occhi potrò dirmi, ho fatto tutto il possibile, nel momento dell' inevitabile sconfitta, avrò vinto comunque.

Ciao.

senza cercare il significato nelle parole.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Una partita ( la vita è solo un gioco ), si può rischiare di vincerla, soltanto giocandola.

E la vita è un gioco particolare, alla fine tutti perdiamo in ogni caso, ma se prima di chiudere gli occhi potrò dirmi, ho fatto tutto il possibile, nel momento dell' inevitabile sconfitta, avrò vinto comunque.

Ciao.

senza cercare il significato nelle parole.

no nemmenosenza, la vita nn e' un particolare gioco ma

un grattacapo continuo e con tanti effetti collaterali.

bella la canzone....

Link al commento
Condividi su altri siti

 
 
 
 
Infatti è il fisico che fatica... :icon_mrgreen:

La mente di più, ogni fatica del fisico, è prima una fatica mentale, che permette il movimento.

Ho capito quel che vuoi dire.

Se sei in grado di dimostrarmi, anche solo con certezza approssimativa, che l' anima non muore con la morte, fallo per favore.

Da una parte l' immortalità mi spaventa, se com' è ora dev' essere per sempre, cazz.o...

Ma vista diversamente, offre infinite possibilità di recupero.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
no nemmenosenza, la vita nn e' un particolare gioco ma

un grattacapo continuo e con tanti effetti collaterali.

bella la canzone....

A me piace paragonare la vita a un puzzle. La vita come tempo speso a cercare ed incastrare i pezzi giusti. Ma il brutto, è che alla fine tutto salta, prima o dopo, per una causa o l' altra, crolla ( mi riferisco alla morte ).

Quindi, i pezzi non sono da incastrare con l' obbiettivo di finire il disegno, ma solo per godersi, il più possibile, il gioco in divenire.

E se ci sono altri puzzle che da noi dipendono, figli, mogli, parenti in generale, facilitare il loro gioco, o almeno provare a non far tremare il tavolo.

Ma l' obbiettivo, è sempre nel divenire, mai nel risultato finale, perchè il risultato finale è lo stesso per tutti.

E io chiamo la vita 'gioco', ma non gioco nella vita.

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Unisciti alla conversazione

Adesso puoi postare e registrarti più tardi. Se hai un account, registrati adesso per inserire messaggi con il tuo account.

Ospite
Rispondi

×   Incolla come testo formattato.   Incolla invece come testo normale

  Sono permesse un massimo di 75 faccine.

×   Il tuo link è stato inserito automaticamente.   Visualizza invece come link

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato.   Editor trasparente

×   Non puoi incollare le immagini direttamente. Carica o inserisci immagini dall'URL.

  • Navigazione recente   0 utenti

    • Non ci sono utenti registrati da visualizzare in questa pagina.

Pubblicità



×
×
  • Crea nuovo/a...

Informazione importante

Navigando questo sito accetti le nostre politiche di Politica sulla Privacy.