Il linguaggio del corpo è una materia affascinante, permette di scoprire i lati più nascosti della personalità dell’interlocutore che abbiamo davanti ed è utile per fornisci feedback in tempo reale per migliorare le nostre relazioni interpersonali, ma sopratutto ci permette di scoprire quando, una persona ci sta dicendo una bugia o una verità.
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Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei.
Quindi…. che fare?
Vivi come credi. Fai cosa ti dice il cuore… ciò che vuoi… una vita è un’opera di teatro che non ha prove iniziali.
Lo scopo della menzogna, di qualsiasi genere essa sia, è sempre strategico.
Non stiamo qui parlando del bugiardo patologico, perchè quello è un altro argomento che mi riservo di trattare in un prossimo articolo, perchè mentire senza scopo è patologico.
In questo post parleremo proprio dello scopo della bugia.
Chi mente cerca di mettere in campo una strategia che gli permetta di ottenere quel che vuole.
Oltretutto è difficile – sempre che non si abbiano dei problemi psicologici – che il bugiardo menta a chiunque.
Possiamo in meno di un secondo, capire quale emozione sta provando il nostro interlocutore?
E’ possibile sapere se una persona ci sta mentendo o no?
Sappiamo che chi sta dicendo una bugia si tradirà, con un qualche segnale del corpo. L’inganno si sviluppa non solo attraverso l’atto verbale della menzogna, ma anche attraverso comportamenti tesi ad incidere sulle conoscenze, motivazioni, aspettative dell’interlocutore.
Se vogliamo interpretare questo punto di vista, possiamo dire che l’omissione di informazioni non è tanto una menzogna, quanto un inganno.
Quando diamo la mano, sappiamo che la stretta deve essere paritaria, cioè tutti e due dobbiamo essere sullo stesso piano per non risultare nè dominanti nè sottomessi. Ogni volta che il palmo è rivolto verso il basso, vuol dire che chi sta portando la stretta di mano in quel modo, vuole dominare la conversazione.
Possiamo però notare delle varianti, ad esempio possiamo stringere con tutte e due le nostre mani, la mano dell’altra persona. Questo è un gesto di affetto, di empatia, di esser felici dell’incontro che facciamo. Un gesto tipico se vogliamo, di alcuni sacerdoti.
Sono cose che in parte abbiamop già trattato in questo blog, oggi andiamo un pò più nello specifico, grazie anche all’aiuto che possiamo avere da un breve video che ho avuto il piacere di realizzare durante una mia intervista tempo fa sul canale sky 852.