Amleto: «Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante tu ne possa sognare nella tua filosofia». Sugli spalti di Elsinore l’ufficiale Marcello chiede se sia di nuovo apparsa «la cosa». La «cosa», secondo Orazio non è altro che una nostra fantasia e non, invece, una vista orrenda, un’apparizione che già si è ripetuta due volte.
Lo spettro sfugge alla dimensione del pensiero razionale perché appartiene al mondo dell’indicibile e del vuoto che dà forma all’anfora di terracotta. E’ nel vuoto che abita il suono. Il suono è il prodotto della vibrazione di una striscia di molecole che toccandosi producono un polimorfico suono che è simile allo spettro che si aggira tra i merli delle mura del castello.