In Wikipedia lo Spread è così definito: «è una parola “inglese” usata tipicamente in Italia, nel linguaggio politico o finanziario, per indicare la differenza di rendimento tra due titoli di stato (the difference in price between related securities), dove generalmente i titoli di stato emessi dalla Germania (Bundesanleihe), considerati i più affidabili, sono utilizzati come termine di paragone».
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I messaggi, le comunicazioni ufficiali, le dichiarazioni verbali di alcuni esponenti politici nazionali e internazionali, che dominano la scena in questo periodo, si connotano per due tratti significativi.
Il primo riguarda la forma contratta e allusiva.
Nella società attuale dell’iperconnessione c’è la necessità psicologica di rigettare tutto quello che evoca ansia, angoscia. Lo strumento dello smartphone, i social network permettono di canalizzare nell’immediato gli stati emozionali senza essere vagliati e valutati.
In questa fase storica contemporanea c'è uno strano gioco psicologico che rievoca vecchi e ormai dimenticati confini che apparivano sulle grandi mappe geografiche che addobbavano le squallide aule delle scuole elementari.
Erano gli anni cinquanta, da pochi anni era terminata la Seconda Guerra Mondiale; alcuni prigionieri, dimenticati nei vari campi di contenzione, erano rispediti a casa, altri trovavano rifugio in Sud America o nell'America del Nord. La cultura pedagogica di allora era retta su valori di ordine, patria e chiesa. I confini di quelle mappe sono scomparsi.
La banalità è una qualità che raffigura uno stato psicologico individuale e sociale di come sono percepiti e vissuti gli affetti, le interazioni sociali, le conoscenze, la politica.
L'aggettivo banale è un francesismo che deriva da banal «appartenente al signore» che è «comune a tutto il villaggio»; in epoca moderna è diventato «bando»: privo di eccezionalità, di scarso rilievo, insignificante.