ALESSITIMIA (O ALEXITEMIA)
Il termine alessitimia deriva dal greco e significa mancanza di parole per le emozioni (a = mancanza, léxis = parola, thymόs = emozione ). Esso viene utilizzato per indicare una incapacità nell’identificazione e nell’espressione dei sentimenti, propri ed altrui.
Le caratteristiche principali sono:
- difficoltà nel distinguere i sentimenti dalle sensazioni somatiche legate all’attività emotiva;
- un vocabolario emotivo limitato, che comporta una difficoltà nel comunicare verbalmente le proprie emozioni agli altri;
- processi immaginativi limitati che si evidenziano con una carenza di fantasie, giochi e sogni;
- uno stile cognitivo che si orienta verso l’esterno, ossia verso il mondo fisico e l’azione, piuttosto che verso interno;
- predisposizione verso gli stati affettivi negativi e una scarsa capacità nel provare emozioni positive.
L’alessitimia riguarda un tratto stabile di personalità e gli individui che ne sono affetti sono particolarmente soggetti a sviluppare disturbi e malattie somatiche. Tendenzialmente la persona che somatizza tende a non riconoscere e a non esprimere verbalmente le emozioni, quindi gli alessitimici hanno la difficoltà di concentrare le emozioni a livello viscerale, confondendosi con esse, ed esprimendone un disagio emotivo attraverso un “linguaggio somatico”.
Le caratteristiche alessitimiche possono essere rilevate nei pazienti affetti da sintomi somatici funzionali, soprattutto in chi soffre di ipocondria e disturbo da dolore somatoforme. In alcune ricerche è stato riscontrato che il “pensiero-tratto alessitimico” è frequente anche in persone affette da disturbo da abuso di sostanze, disturbo post-traumatico da stress, anoressia nervosa e perversioni sessuali.
Riferimenti Bibliografici
- Fulcheri Mario (2005). "Le attuale frontiere della psicologia clinica". Torino. Centro scientifico editore;
- Todarello O., Porcelli P., (2006). “Trattamenti in medicina psicosomatica”. Franco Angeli.
(Dott.ssa Susanna Mariagrazia, Dott.ssa Ammirabile Maria Lucia)
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