Pubblicità

Aggressività (133430)

0
condivisioni

on . Postato in Altro | Letto 393 volte

1 1 1 1 1 Votazione 0.00 (0 Voti)

Claudia 24

Gentili Dottori, da quello che ricordo della mia infanzia e da quello che mi è stato raccontato, io sempre stata una bambina timida, tranquilla e responsabile, a scuola parlavo solo se interpellata e a casa ero obbediente, non ho mai dato problemi. Quando avevo tre anni, mia madre ha avuto una brutta depressione che si è manifestata in concomitanza con la nascita di mia sorella e che si è protratta per un tempo abbastanza lungo. Vi riporto questo evento perchè credo che abbia influito non poco sulla formazione della mia personalità. E' come se la mia crescita avesse subito un'accelerazione e io avessi cercato di diventare una piccola donna buona e silenziosa perchè solo in quel modo sentivo di poter essere amata. La mia adolescenza è stata segnata dal desiderio di compiacere gli altri, di essere apprezzata e ben voluta anche a costo di trascurare i miei bisogni. Ho sempre avuto amicizie femminili intense con persone dal carattere molto forte e deciso. In queste amicizie il mio ruolo era quello della fedele aiutante.Verso i diciassette anni però, qualcosa è cambiato. Il desiderio di affermare me stessa ha cominciato a farsi strada dentro di me e ha portatoa litigi e screzi con le mie amiche storiche e in modo ancora più forte con i miei genitori. E' come se, apparentemente senza motivo, avessi deciso di rifiutare la parte che avevo recitato fino a quel momento e avessi aperto la porta a tutte quelle emozioni che forse prima di allora non mi ero mai concessa di provare rabbia, rancore, invidia; ma il modello della brava bambina continuava a vivere dentro di me e faceva sì che io provassi vergogna e un intenso senso di colpa ogni volta che lo violavo. Oggi, nonostante io sia riuscita per certi versi a prendermi i miei spazi e a farele mie scelte in autonomia, continuo a sentire il bisogno di affermare me stessa e questo si traduce spesso in una aggressività verbale (nei toni e negli atteggiamenti), nei confronti delle persone che mi sono più vicine, ogni volta che sono in disaccordo con me anche per delle schiocchezze. E' come se mi sentissi invadere da una rabbia incontenibile che mi impedisce un confronto costruttivo con gli altri e questo riguarda in particolare il rapporto con mia madre e quello con il mio ragazzo. Le mie parole diventano velenose e, quando la rabbia poco dopo va scemando, mi sento invadere dal senso di colpa per come mi sono comportata, mi sento indegna e meritevole di punizione e ho paura che gli altri possano decidere di allontanarsi da me. Vorrei sapere che cosa posso fare per imparare a gestire la mia aggressività. Vi ringrazio e vi saluto.

Cara Claudia, mi è piaciuta molto la sua lettera e la precisione con cui ha capito ed interpretato i suoi vissuti. Ha fatto bene a ribellarsi in adolescenza, ad ascoltare i suoi sentimenti e la sua voce interiore. Ma ora che è riuscita ad affrancarsi, a differenziare se stessa dagli altri, che bisogno c'è di ribellarsi ancora? Penso che il suo percorso di crescita debba essere completato con l'accettazione della diversità e con lo sviluppo della tolleranza: immagino la rabbia che prova verso idee che non sono le sue, cerchi col tempo però di non respingerle e di riflettere sul fatto che esse possono essere complementari alle sue ed anche se non le condivide, ciò non vuol dire che accettando gli altri lei rifiuti o debba mettere da parte qualcosa di se stessa. Rifletta su ciò e sulla differenza tra ciò che oggettivo e ciò che è soggettivo! Le catene dei comportamenti che inneschiamo in maniera automatica possono essere spezzate. Basta farlo un passo alla volta, prima di aggredire, provi ad ascoltare e tra i due passaggi cerchi anche di capire il pensiero altrui, senza rifiutarlo tassativamente, facendosi prendere dalle emozioni. E' questo il tassello che manca. Provi a costruirlo dentro di se e poi lo utilizzi negli scambi con gli altri. Ci provi Claudia, può farcela!

(Risponde la Dott.ssa Maria Rosaria Infante)

Pubblicato in data 07/07/09
Vuoi conoscere il nome di uno psicologo e/o psicoterapeuta che lavora nella tua città o nella tua regione? Cercalo subito su Psicologi Italiani

Pubblicità
Vuoi conoscere i libri che parlano di Crescita Personale per saperne di più?
Cercali su Psiconline® Professional Store

0
condivisioni

Guarda anche...

Pubblicità

Pubblicità

I Sondaggi di Psiconline

Cosa fare di fronte alla crisi?

Pubblicità

Le Risposte dell'Esperto

Pensiero ossessivo (1624140870…

Fabio, 34 anni     Gentile Dottoressa/Dottore! Mi chiamo Fabio e 5 anni fà ho commesso un errore di tipo erotico.Ho cominciato a scambiare dei...

Problemi con marito [162342796…

Viola, 38 anni     Buongiorno, avrei bisogno di un consulto per dei problemi con mio marito.Mio marito è molto irascibile ma oltre a urlare no...

Ansia e paura nella guida [162…

Clarissa, 22 anni       Salve, vi scrivo perchè da un paio di mesi sto facendo le guide in autoscuola ma la sto vivendo un po' male...

Area Professionale

La trasmissione intergenerazio…

Modificazioni epigenetiche nei figli di sopravvissuti all’Olocausto I figli di persone traumatizzate hanno un rischio maggiore di sviluppare il disturbo post-t...

Il Protocollo CNOP-MIUR e gli …

di Catello Parmentola CNOP e MIUR hanno firmato nel 2020 un Protocollo d'intesa per il supporto psicologico nelle istituzioni scolastiche. Evento molto positiv...

Come gestire il transfert nega…

Per non soccombere alle proiezioni negative del transfert, lo psicoterapeuta deve conoscere con convinzione ciò che appartiene alla psiche del paziente e ciò ch...

Le parole della Psicologia

Resistenza

“La resistenza è l’indice infallibile dell’esistenza del conflitto. Deve esserci una forza che tenta di esprimere qualcosa ed un’altra forza che si rifiuta di c...

Effetto Zeigarnik

L’effetto Zeigarnik è uno stato mentale di tensione causato da un compito non portato a termine. L'effetto Zeigarnik descrive come la mente umana ha più faci...

Insonnia

L'insonnia è un disturbo caratterizzato dall'incapacità di prendere sonno, nonostante ce ne sia il reale bisogno fisiologico. ...

News Letters

0
condivisioni