Egocentrismo (148985)
Lorenzo, 33
Gentile Dottore,
ho un problema che non riesco proprio ad affrontare, ma che mi rende
difficile la vita nell'aspetto affettivo.
Ho bloccato i miei
sentimenti,
mi capita spesso di usare le donne per trovare un pò di affetto da
loro,
ma, ogni qualvolta la storia si fa più seria, inizio ad allontanarmi
perchè non voglio convolgermi più del dovuto e non provare alcun
sentimento profondo.
Credo di essere egocentrico, non riesco ad avere
una visione delle cose da un punto di vista diverso dal mio, e cerco
solo il mio benessere personale, ma alla fine, non sono mai soddisfatto
di quello che ho.
Quando capita l'occasione di affrontare il problema, anche con
l'aiuto
di altri, mi tiro subito indietro, è più forte di me, ma non riesco ad
affrontarlo, mi sento destabilizzato e cerco di cambiare argomento, in
quel momento non ho proprio voglia di affrontarlo. Per me è uno sforzo
enorme anche riuscire a scrivere queste righe, ma vorrei un aiuto per
affrontare questo problema senza andare in terapia, perchè sono certo
che non ci riuscirei, potete aiutarmi? grazie in anticipo!
Caro Lorenzo,
mi sembra che ci sia molto malessere e anche un po' di confusione.
Partiamo dal fatto che si definisce egocentrico. Non so se questo è il termine giusto, ma comunque sia, si tratta del frutto di una paura, di un blocco nella crescita emotiva e relazionale.
Lei dice di usare le donne per avere un po' d'affetto, ma poi alla fine non è mai soddisfatto. Questo ci dice che lei ha bisogno di affetto, probabilmente sente un vuoto, una ricerca di qualcosa che lo colmi, che lei ha individuato nella relazione passeggera con delle partner. Ma il fatto che alla fine non sia comunque soddisfatto, ci suggerisce che forse questa sua modalità, non è funzionale realmente ai suoi bisogni. Lei ha dei bisogni e cerca di soddisfarli in modo strumentale, un po' come quando si ha fame e si mangia ciò che capita.
Bhe, il fatto di aver fame è una necessità, poi come soddisfarla comporta una ricerca dell'oggetto più adeguato da vari punti di vista. Visto che si può scegliere, perché non farlo?
A volte ci si può adattare, ma alla lunga non è una buona strategia. Quando conosciamo ciò che ci piace di più, ciò che soddisfa il nostro palato, ciò che è funzionale alla salute, ad un buon stile di vita, che ci riempi in modo adeguato, allora andiamo in cerca proprio di quello! E avere un approccio di questo tipo, non accontentarsi, ma scegliere ci permette di avere migliore conoscenza di noi, maggiore stima, fiducia, un modo diverso di relazionarsi a noi e agli altri.
Lei dice di essere egocentrico, forse è così, ma esserlo comporta anche una sorta di egoismo e lei non mi pare che tragga granchè dalla sua condotta. Alla fine, non c'è grande stima, grande richiesta per sé, ma puro "ingozzarsi" di quanto è facilmente a sua disposizione, di ciò che è a portata di mano!
Desidera ancora continuare a fare questo? Desidera ancora accontentarsi, mangiare cibi preconfezionati?
Penso che lei meriti di più e soprattutto, se vuole una qualità, non può più accontentarsi, deve capire che vi sono vari tipi di cucina, vari piatti, vari bisogni, ecc. Quello che lei ci chiede, è ancora un cibo preconfezionato! Desidera una ricetta pronta da mettere in atto, come se lei fosse un banale prototipo umano.
Se lei desidera davvero una migliore qualità di vita, se desidera sentirsi soddisfatto, pieno e sereno, è necessario che si tiri su le maniche e si sporchi le mani. Deve cominciare a cucinare i suoi piatti, deve mettere mano al suo mondo interno e questo non può essere fatto attraverso un consiglio, fornito per emale, o davanti ad un caffè con amici. Del resto l'ha già sperimentato, che anche questo la fa fuggire.
Il primo passo è capire se lei desidera davvero cambiare e quale peso e importanza da a sé, quanta energia ci vuol mettere.
E' anche importante che si chieda che paura ha, cosa la fa fuggire dal doversi guardare allo specchio.
Spesso si teme di trovare uno scheletro, ma si ricordi che negli armadi ci sono anche belle cose, che ci eravamo dimenticati di avere.
(Risponde il Dott.ssa Costantini Sabrina)
Pubblicato in data 10/04/2013