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Il futuro (144288)

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Nino 23

Salve, ho deciso di scrivervi perchè ho assoluto bisogno di un consiglio. Sono al 2° anno fuori corso all'università. Studio ingegneria delle telecomunicazioni, e sono indietro. Le difficoltà della mia facoltà sono ben note, ma so che avrei potuto dare di più. Quando andavo a scuola lo studio era l'ultima delle mie preoccupazioni. O meglio l'unica, nel senso che non facevo altro che studiare. I voti erano alti (mi sono diplomato con 100/100), ma le amicizie inesistenti. Contrariamente a quanto mi invitavano a fare i miei genitori, mi sono privato di tante cose: amici, svaghi, ragazze, hobby, tutte cose che ho iniziato a scoprire ed apprezzare solo durante i primi anni di università. Non essendo abituato a compensare il tempo da dedicare allo studio con tutto il resto (come ad esempio le fidanzate, sto con una ragazza da quasi 2 anni), ho finito per "perdermi" per strada ed ora mi ritrovo in questa situazione. Da un lato mi sento una persona migliore: non sono più timido, ma molto estroverso, ho un carattere più forte, mentre prima mi sentivo debole. Ma "professionalmente" parlando mi sento incompiuto, e non solo perchè ancora non mi sono laureato, ma perchè sono dubbioso sulla scelta fatta, tanto che studiare diventa sempre più difficile, e gli argomenti che credevo di amare ora non li sopporto. Ho scelto ingegneria delle telecomunicazioni perchè credevo di essere bravo con il computer, con la fisica, con cose tecniche. Ogni giorno invece, mi sento dire da diverse persone (famiglia, conoscenti, amici, ma anche persone conosciute si e no da 10 minuti), che so parlare bene, che ho una buona dialettica, che so scrivere come un giornalista. Io stesso mi sento portato più per le arti, per la recitazione, per l'improvvisazione, per la critica. A volte quando sono solo in casa, improvviso pezzi di cabaret o salotti televisivi in cui si parla di calcio o ancora recensioni giornalistiche di film e videogiochi. A 23 anni mi sento di non aver capito nulla della mia vita, e che oltre ad essermi privato di rapporti umani durante la mia adolescenza, mi sono privato anche di una reale capacità di capire "cosa mi sarebbe piaciuto fare da grande". Sono confuso, non so che fare. Vorrei parlarne con i miei, che sono già molto delusi per il mio rendimento, ma ho paura.  

Ciao Nino, credo che il problema che poni sia comune a molti universitari. Spesso è più facile credere a chi dice che non si possiedono delle capacità o che si sarebbe fatto meglio ad intraprendere un'altra carriera. Penso che tu possa coltivare la tua passione per il giornalismo e per lo spettacolo, è altrettanto importante però concludere il percorso di studi. Rispetto alla tua vita sociale non è mai troppo tardi per instaurare nuove amicizie e crearsi nuove reti sociali. Ora non potrei azzardare ipotesi rispetto alla tua adolescenza, allo stesso modo è importante che prima di parlare con i tuoi genitori è fondamentale che faccia chiarezza dentro di te. Potresti farti aiutare da uno psicologo.

(Risponde la Dott.ssa Francesca Iacobelli)

Pubblicato in data 08/07/2010
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