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Infelicità e mancanza di autostima (145629)

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Alessandro 19

Salve, sono uno studente di quinta superiore. A differenza di molti miei coetanei non ho alcun problema di carattere scolastico, ma da circa 1 anno e mezzo a questa parte, sto vivendo un periodo continuo di sofferenza interiore e solitudine. Fino a circa 3 anni fà, avevo molti amici ed ero solito uscire quasi tutti i giorni. Poi all'improvviso, quello che era il mio migliore amico ha cominciato ad allontanarsi, mettendomi contro anche gli altri, per semplice divertimento. Mi sentivo, e venivo preso in giro, e uscire stava diventando sempre più un peso per me, ma persistevo, sperando che le cose ritornassero come un tempo. Quasi 2 anni fà, dopo che il suddetto migliore amico, non mi ha invitato alla sua festa di compleanno, ho capito che ormai ero stato completamente tagliato fuori, dalla sua vita e dal resto del gruppo. Da quell'occasione ho smesso di uscire. Da quel momento mi sono rimaste vicino poche persone, che posso contare sulle dita di una mano. Tra queste c'è anche la ragazza che mi piace, alla quale non ho mai avuto il coraggio di dire nulla, per paura di perderla. Ora, questa ragazza si è avvicinata (in amicizia) al quello che era il mio migliore amico, e questa cosa mi fa soffrire moltissimo. Inoltre, ho la perenne sensazione che le persone che mi sono rimaste vicine, ed in particolare lei, lo facciano perchè si sentono in dovere di farlo, quasi per compassione. Tutti i giorni, non faccio che ripensare a com'era la mia vita 3 anni fa, e come adesso io sia tremendamente solo ed infelice. In tutti i momenti della giornata penso a quelli che erano i miei amici, e alla ragazza che mi piace, continuando a rimpiangere una vita che non ho e che non avrò mai. Vorrei capire se la mia sofferenza è qualcosa di patologico o meno, perchè questo mio stato dura davvero da troppo e io non riesco a trovare una via d'uscita. Ringrazio in anticipo chiunque riterrà opportuno rispondermi. Cordiali saluti

Ciao Alessandro, non è insolito che in periodi particolari della nostra crescita si possano verificare degli eventi che ci colgono impreparati e che comportano, da parte nostra, reazioni tanto inaspettate quanto dolorose! Quando sul piano relazionale si verificano eventi che richiedono un assetto interattivo insolito, si attivano meccanismi che potremmo chiamare difensivi, tesi alla gestione e soluzione del problema e che in questo caso sembrano assumere la forma di un ritiro. E' vero, sul piano personale l'impiego di meccanismi simili richiede un costo che probabilmente stai pagando sottoforma di perdita dell'autostima ma è altrettanto vero che non rappresenta una condizione permanente seppur duratura. Credo sia opportuno cercare risposte non solo in se stessi perchè al costo di trovarle, rischieremmo d'incamminarci in strade senza uscita. Spero che tu riesca a venir fuori da questa situazione quanto prima, considerando la possibilità di percorrere sentieri anche meno battuti e all'occorrenza usufruire di un aiuto più diretto.

(Risponde il Dott. Serafino Parisi)

Pubblicato in data 31/01/2011
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