Mancanza di stimoli (139256)
Tiziana 40
Salve, sono Tiziana, e ho avuto due lutti, la morte di miamadre e di mio padre, nel giro di 4 anni. Da 5 anni lavoro in un contesto nuovo, dopo aver lavorato per dieci anni per un'altra azienda. Sono sposata da 12 anni ed ho una bimba di 10 anni. Vivo una storia che mi lascia piena di dubbi e piena di insoddisfazioni. Non ho più voglia di fare niente, non ho stimoli sul lavoro, vorrei avere una condizione economica diversa e vorrei riuscire di nuovo a provare entusiasmo e vitalità per qualcosa. Vivo ogni gioro negli automatismi più totali, senza riuscire neanche a capire cosa mi farebbe stare meglio. Non sò cosa voglio, e non faccio niente per migliorare la mia situazione, non sò più cosa mi piace fare. Sono vuota dentro.
Grazie
Cara Tiziana, da come scrive sembra che lei stia vivendo immobilizzata nella sua stessa vita, come se fosse avvolta da uno strato impermeabile che non le permette di avere sensazioni e relazioni con il mondo che la circonda. Probabilmente la scomparsa dei suoi genitori a distanza di poco tempo l'uno dall'altra, ha inciso significativamente su questa condizione, ma non credo che sia la sola causa di questo suo momentaneo congelamento alla vita. Credo che sia giunto il momento di cercare di dare uno scossone a questo strato di ghiaccio, cercando cosi di frantumarlo e piano piano ricominciare a muoversi. Lei dice di non provare più entusiasmo per quello che fa, che vivi negli automatismi più totali, bene iniziamo proprio da qui. La vita certo non è sempre piena di colpi di scena, non viviamo certo alla Jemes Bond, però possiamo cercare di renderla meno noiosa e abitudinaria. Cerchi di trovare un Hobby che avrebbe voluto fare, ma che per mancanza di tempo e a volte di voglia non ha mai intrapreso. Eviti tutti quei posti ormai così "normali", cambi ad esempio supermercato dove fare la spesa, cerchi di cambiare i posti che frequenta solo per abitudine, trovandone magari di nuovi. Fatto questo si iscriva, non so a un corso di tango, di balli latini americani, in palestra, dove crede che si troverebbe meglio e anche se all'inizio potrebbe costarle fatica, non si arrenda subito, magari col tempo scoprirà che è piacevole e che ne trae un piacevole beneficio. Una volta che avrà ricominciato a percepire se stessa, il suo corpo, le sue sensazioni, allora potrà riflettere più serenamente e obiettivamente sulla relazione con suo marito, sul suo lavoro e, apportare se crede, i dovuti cambiamenti. Quarant'anni sono pochi per arrendersi, sempre che ci sia un età per arrendersi, e si ha ancora tutta la vita davanti per ri-costruirsi. Si guardi dentro, senza paura di quello che potrà trovare e vedrà che molte delle risposte che cerca le conosce già, non è sempre facile ascoltare se stessi, ma se ci si riesce, si potranno scoprire molte cose che saranno utili nel presente e nel futuro. Spero di esserle stata almeno un po' di aiuto. Per qualsiasi cosa sa dove trovare me o un altro esperto pronto a consigliarla.
Un abbraccio.
(Risponde la Dott.ssa Minozzi Sara)
Pubblicato
in data 23/10/09
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