Morte di mio padre (123601)
Io in realtà non ho una richiesta ben precisa. Vorrei solo qualche consiglio su come andare avanti. Mio padre è morto di cancro circa 10 mesi fa e io non riesco a uscirne. Ero una ragazza normale, forse anche particolarmente serena e piena di forza e volontà. Non riesco nemmeno a descrivere in poche parole quali erano i rapporti interni alla mia piccola famiglia. So solo che mio padre, molto simile a me di carattere, mi ha sempre apprezzata e fatta sentire forte, oltre ad avermi trasmesso moltissime delle sue capacità e conoscenze. E mia mamma era la parte dolce e debole, verso la quale ho sempre avuto un atteggiamento estremamente protettivo. Ci amavamo tutti e tre, non come la famiglia perfetta da film, ma sinceramente e profondamente, anche superando gli ostacoli, gli scontri e le crisi. Mio padre si è ammalato la prima volta quando avevo 21 anni. Un incubo da cui dopo mesi, dopo operazioni e mostruosità della chemioterapia, ci siamo illusi di poter uscire. Lui in realtà sapeva che il tumore sarebbe tornato. Ma dopo tre anni il ricordo del dolore si stava diluendo e abbiamo pensato che fosse tutto finito. E nel momento in cui la vita sembrava di nuovo essere normale, quasi felice, il tumore è tornato. Sono precipitata in un incubo, ho visto mio padre morirmi accanto giorno per giorno, ed è durato tre mesi. Sono stata con lui fino alla fine, è stato a casa e l'abbiamo curato io e mia mamma con l'aiuto di cure domiciliari. Ora non riesco a dimenticare tutto quello che ho visto. E' incredibile ma è come se fossi caduta in uno stato di trance in cui una parte di me, finta e totalmente priva di sentimenti positivi, si muove come un fantasma di quello che ero prima nella vita, giorno per giorno, fingendo di essere normale e serena, nascondendo come se fosse un mostro quello che ha dentro. E dentro non so più cosa c'è. Mi sento come se fossi vecchia, come se non potessi più avere nulla dalla vita, come se ogni sforzo che faccio fosse limitato alla necessità di arrivare al giorno dopo. Non vedo futuro nella mia vita, non ho più fiducia in nulla e meno che mai in me stessa. Sono così priva di fiducia che per quanto il mio ragazzo dimostri di amarmi io sono ossessionata dall'idea che possa conoscere un'altra e abbandonarmi. Mi sembra che il mondo sia cieco e sordo al dolore, mi sento sola e diversa, e non ho nessuno che mi possa ascoltare. Il tempo che passa è un'ossessione. Sono disperata! Come faccio ad andare avanti così?? Grazie, anche se non mi doveste rispondere.
Cara Mirella, è normale che tu prova un forte dolore ed una forte perdita dentro di te. Avevi un rapporto sano e profondo con tuo padre, che ora ti manca molto, perché era, ed è, una parte di te. Hai anche affrontato un forte periodo di stress e di perdita di energie, energie che devi recuperare, senza avere fretta. Questa che stai affrontando è la fase del lutto in cui avverti molto di più la mancanza, in cui devi affrontare il distacco. Non forzarti e non pretendere che il dolore passi da un giorno all'altro, accoglili dentro di te. E', inoltre, importante che tu ti prenda cura di te, che coltivi un hobby, i tuoi interessi, che riesca a trovare, senza sensi di colpa, qualcosa a cui dedicarti e che possa farti distrarre. I dolori ci accompagnano dentro di noi, ma assumono forme diverse col tempo, diventano più sopportabili! Anche per te sarà così, ma è importante ripartire, imporsi di fare le cose! La vita non muore mai, dobbiamo coltivarla dentro di noi e nel suo nome farla vivere nelle cose che facciamo! Provaci, Mirella! Un abbraccio.
(risponde la Dott.ssa Maria Rosaria Infante)
Pubblicato
in data 21/07/08
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