Perdere le persone importanti [1610807296752]
Crazy, 48 anni
Buonasera,
chiedo come si fa ad accettare prima la perdita di un marito e dopo poco quella di un fratello.
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Buongiorno Crazy.
La perdita di una persona cara, a cui si è affezionati, è una di quelle esperienze che nella vita annoveriamo tra gli eventi meno felici.
Diversamente da altre esperienze, come un matrimonio desiderato, la nascita di un figlio desiderato, un lavoro desiderato. Ciò che rende la perdita di un persona cara un'esperienza triste o dolorosa è che questa esperienza non l'avremmo desiderata, e nel suo caso trattandosi di due lutti ravvicinati forse si aggiunge l'imprevedibilità, il doppio della solitudine, il doppio del distacco fisico, il senso di ingiustizia o iniquità rispetto a situazioni luttuose più prevedibili, più sostenibili per la continuità di vicinanza di altre figure importanti di riferimento.
Non è possibile per nessun lutto di perrsone care impedirsi di attraversare il dolore della perdita. Per natura non vine da ridere alla scomparsa di qualcuno a cui tenimao, mentre ci viene da sorridere gioire ad un matrimonio. Avere dolore per un lutto di qualcuno a cui teniamo significa rispondere a quel lutto in modo coerente, almeno per un po'. Sappiamo dalla letteratura psicologica che l'elaborazione di un lutto e del cordoglio ad esso associato impiega normalmente dai 6 mesi ad un anno. Prima si sta "normalmente" male. Certo non tutti reagimao allo stesso modo, c'è chi era preparato all'evento, chi non lo era, chi non accetta e chi lo accetta.
Ma che significa accettare? Riconoscere che la morte sia un evento naturale della vita? NO..perchè si sta male in quanto la cosa è capitata proprio a chi è capitata e non ad un altro.
Significa fare in modo che le cose restino come prima? NO.. qualcosa cambia, qualche abitudine di quelle condivise con la persona mancata può cambiare, possono cambiare alcune scelte di programma, può cambiare talvolta la situazione sociale, economica, ciò che si prepara per pranzo e cena.
Significa farsene una ragione che attine alla nostra impotenza, all'ineluttabilità della vita? PUO' DARSI... ma non accade in una settimana, o solo evitando il dolore.
Accade transitando per diversi stati mentali, lo schock, la negazione, la rabbia, la frustrazione, la compensazione, la compassione, l'amore per ciò che testimonia il passaggio della persona che è dipartita. Solo se ci impediamo di transitare in questi stati mentali o fasi dell'elaborazione del lutto rischiamo di non arrivare all'accettazione, ovvero alla percezione di un senso compiuto delle cose, qualunque esso sia. Ma la vera accettazione che può farla sentire una persona meno angosciata è proprio l'accettazione del dolore che emerge, l'accompagnarlo, riconoscendosi il diritto di averne, la necessità di rispondere al bisogno del momento, piangere se viene da piangere, ad esempio, riconoscendosi il bisogno di non alterare forzatamente lo stato mentale che più riconosceremmo coerente col momento.
Ci si può però attaccare la dolore e al cordoglio più di quanto sembri naturale. Succede qualche volta quando si ha paura di dimenticare una persona che se ne è andata, o di farle un torto se si potesse tornare ad essere sereni. Anche in questo caso il suggerimento è di non forzare, di lasciar fluire.
Nel suo caso eessendo due i lutti e ravvicinati credo un aspetto importante possa essere, oltre che il dolore del distacco, anche l'idea di rimanere sola, senza il conforto delle persone a cui si poteva essere affidata in molte situazioni di disagio o di felicità anche. faccia riferimento allora a come i suoi cari vorrebbero che lei si sentisse e continuasse a sentirsi. Non una persona sola, loro probabilmnete non lo vorrebbero, le chiederebbero probabilmente di avere fiducia nei doni che sono statai scambiati finchè erano in vita e che rimangono in eredità.
Se dovesse essere tutto troppo diffciile da non risucire a fluire, a transitare, provi a farsi aiutare da qualche mio collega a lei vicino o da qualcuno che ci sia passato e con cui le farebbe piacere parlare, provi a parlarne come ha fatto scrivendo qui ora.
Spero di averle lasciato qualche parola di conforto e di aiuto, oltre che di aver risposto alla sua domanda.
Un caro saluto
Dott.ssa Liuva Capezzani
pubblicato il 25/1/2021
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