Problemi università (144253)
Giulia 24
Salve, sono una studentessa appena laureata di triennale in scienze Matematiche. Ho sempre pensato che la mia incapacità di affrontare il problema studio, l'organizzazione per raggiungere l'obiettivo esami si sarebbe risolto una volta superato il blocco della triennale (di cui non mi sento affatto soddisfatta dato il voto basso di laurea). Invece mi ritrovo immersa nella specialistica, tra corsi che giorno dopo giorno mi scoraggiano sempre più, con la voglia di fare, ma l'incapacità di conseguire degli obiettivi, come la semplice consegna mensile di esercizi. Mi pare assurdo, sembra quasi che non sia valso a niente il raggiungimento della laurea breve e che in effetti siano solo peggiorate le cose. Dall'esterno mi vedono come una persona testarda, che sa cosa vuole, ma dall'interno mi sembra di essere solo una grande delusione per me stessa. Forse chiedo troppo a me stessa, ma non riesco a sentirmi realizzata, apprezzata nel mio corso, non mi sento considerata, inutile insomma. Ho pochi amici, ma buoni, un ragazzo ed una famiglia che mi adorano, anche se in fondo da parte dei miei ci sono un po' di aspettative (dato che per me lo studio è sempre stato una passione che mi riempiva di orgoglio e soddisfazione). Ora tutto sembra spento, grigio. Non so come risolvere questa cosa, tornare ad essere quella di una volta. Vi chiedo qualche spunto per potermi riprendere. Ah forse ho omesso che i miei problemi sono partiti con l'abbandono al primo anno di università, per seguire poi una passione, cioè la matematica. Un saluto.
Salve Giulia, credo che contrariamente a quanto tu esponi, non sei una persona inutile. Partiamo con ordine, innanzitutto non credo che in te ci sian questa incapacità di raggiungere gli obiettivi. Ti pongo una domanda: quanto apprezzi il percorso e l'obiettivo che hai raggiunto? hai abbandonato l'università che frequentavi inizialmente per intraprendere la facoltà che sentivi appartenerti. E' importante che ti stimi per questo. Inoltre rispetto alla difficoltà di consegnare mensilmente i "compiti" ti suggerisco di fare un planning giornaliero e/o. Questo consentirebbe di organizzare meglio il lavoro non solo dal punto di vista pratico, ma anche mentale. la tua famiglia, i tuoi amici, il tuo fidanzato credo che possano essere un'utile fonte di confronto e sostegno affettivo. E' importante condividere non solo gli eventi che si presentano, ma anche le emozioni che sono connesse ad essi. Inoltre direi che è "quasi fisiologico" che i genitori ripongano delle aspettative nei loro figli, è un gioco che si ripete. attraverso le loro aspettative nei confronti dei figli vorrebbero realizzare ciò che no è stato possibile realizzare, per vari motivi. Hai molte risorse, è importante che impari a riconoscerle, ad apprezzare le tue qualità, ad avere una maggiore autostima. Un saluto. (Risponde la Dott.ssa Francesca Iacobelli)
Pubblicato
in data 1/07/2010
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