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Psicologia del linguaggio (166249)

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Nadia, 27

D

 

Salve, volevo togliermi una curiosità. Allora Io sono una ragazza di origine russa, e sono stata adottata all'età di 6 anni da genitori italiani, sono dell'88, quindi vivo qui in Italia(sud Italia) da 21 anni circa. La mia curiosità è la seguente: è possibile che anche dopo 21 anni, dopo aver dimenticato la mia lingua madre (perchè fino a  6 anni lì lo parlavo sciramente, dimenticato perchè non ho più avuto modo di parlarne con nessuno), con tutto che parlo un'altra lingua (l'italiano), mi sia rimasto l'accento del mio Paese nativo?
Psicologicamente è possibile? Molta gente dice ok: si sono bionda, occhi azzurri e ho tratti somatici dell'est (il che mi distinguono dai mediterranei), ma dicono che esistono anche molte persone con questi tratti, però... però  si riconoscono subito dal  modo in cui parlano ; un siciliano o un napoletano o calabrese  o qualsiasi altra persona:biondo con occhi azzurri, si affermerà tale grazie alla lingua della propria regione in cui si troverà, ecco nel mio caso è diverso...

tuuuuutte le persone che mi conoscono per la prima volta, non ci rimangono tanto per i tratti(si anche per quello), ma tanto più per l'accento con cui parlo.
Mi domandano spesso(9 volte su 10 mi capita) se sono Italiana, io chiedo a loro il perchè di questa domanda e loro mi rispondono che "ho un accento particolare"(apparte l'aspetto) e quando dico effettivamente le mie origini, confermano la loro teoria che non sono italiana e spesso rispondono dicendo anche che sembro avere più un accento del Nord-Est Italia (mai stata in vita mia,quindi non ho avuti contatti ). Io sono molto legata alle mie origini e  al mio paese (con tutto che sono stata in un orfanotrofio), questo legame affettivo dell'appartenenza al proprio paese, può essere una causa della mia non perdita totale del mio accento?
Magari psicologicamente e incosciamente non ho mai voluto perdere l'accento?O è qualcos'altro e io mi autoconvinco che riguarda l'accento e linguaggio? A 6 anni poi credo che un bambino che parla e acquisisce la proprio lingua del posto, può essere definito totalmente madre lingua e aver appreso psicologicamente i primissimi sviluppi  della lingua?
(il che io so che i primi anni di vita dello sviluppo, di tutto non solo della lingua, per un bambino è importante).
Chiedo scusa della lunga Commedia. Spero che riusciate a togliermi questa curiosità voi che siete esperti. Grazie e Buon Proseguimento.

 


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R

 

Gentile Nadia,
sì è possibile che anche dopo 90 anni rimanga traccia in un'altra lingua dell'accento della lingua madre. Ci sono due ordini di motivi: uno di tipo neurologico, recenti studi ( che utilizzano la risonanza magnetica ed altri strumenti di indagine non invasivi) hanno dimostrato che esiste un percorso neuronale per l'apprendimento del linguaggio che rimane plastico fino ad una certa età
da definirsi in funzione dello sviluppo individuale  che, per lo più, si assesta intorno ai 4 anni; in tale fase si acquisisce la padronanza di suoni, accenti e parole di una determinata lingua, dopo di che vien meno la plasticità di tale sistema ed è possibile apprendere nuove lingue, ma non si avrà più la possibilità di avere la padronanza totale dell'accento e di tutta quella serie di sfumature caratteristiche della "lingua madre".
L'altro aspetto è di tipo psicologico e in questo caso le variabili in gioco sono moltissime, ed occorrerebbe un'intervista approfondita per individuare quelle che corrispondono al suo caso. Cito, alcuni esempi che non necessariamente riguardano la sua situazione: alcune persone utilizzano le proprie differenze (accento, tratti somatici e quant'altro....) per "mettersi in mostra" e soddisfare un certo narcisismo, altre "soffrono" nel sentirsi "diversi" in quando per loro è importante conformarsi all'immagine comune, altre ancora rimangono inconsapevolmente legate alle proprie origini e "non si permettono" di rimuoverle completamente....
Sperando di avere, almeno in parte,  risposto alla sua domanda, la saluto, augurandole ogni bene


(Risponde la Dott.ssa Susanna Bertini)

Pubblicato in data 11/08/2015

 


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