Ansia e attachi di panico (004472)
Simonetta, 18 anni
Salve, io soffro da circa
un anno di attacchi di panico...solo che all'inizio non li ho riconosciuti come
tali.. pensavo che i sintomi causati dagli attacchi di panico (vertigine, sudorazione,
senso di svenimento, affanno, tachicardia..) fossero legati ad un malessere
fisico e non psicologico.. (pensavo fossero legati ad una mancanza di ferro
nel sangue o cose del genere). Poi lo scorso gennaio navigando in internet e
leggendo vari articoli ho capito che si trattava invece di attacchi di panico
e da allora ho cominciato a non controllarli più, a non uscire più
come una volta a limitare in un certo senso la mia vita..
Vorrei dirle però che io penso che il mio problema sia scaturito da un
evento avvenuto appunto l'anno scorso (un furto in casa) che per me è
stato un vero e proprio trauma..Io vorrei sapere in che modo potrei superare
i miei attacchi di panico visto che non mi sono rivolta ad uno specialista e
non credo che lo farò anche perchè la mia famiglia non ne ha le
posssibilità...Aspetto la sua risposta...grazie
Cara Simonetta, purtroppo
gli attacchi di panico possono portare ad una vera e propria escalation, nel
senso che si comincia ad evitare certi luoghi in cui si teme che venga l'attacco
di panico per poi evitare altri luoghi ritenuti a rischio. Il circolo vizioso
è sempre lo stesso: la paura della paura.
Nella realtà clinica, una distinzione importante in riferimento a questo
disturbo è relativa alla rilevazione di quando questo manifesti i suoi
momenti critici ossia: se la reazione di panico sia prodotta da situazioni specifiche
o se questa può avvenire ovunque e dovunque; nel primo caso, come per
esempio nei casi di agorafobia con attacchi di panico o claustrofobia con attacchi
di panico, la crisi di paura pervasiva è associata a specifiche situazioni
come, ad esempio, il rimanere da soli, l'allontanarsi da luoghi sicuri, l'entrare
in luoghi chiusi o trovarsi in mezzo alla folla. Di conseguenza gli attacchi
possono essere previsti e le persone tendono ad organizzare la vita sulla base
dell'evitamento di tali prevedibili minacciose circostanze.
Nel secondo caso,
invece, non esiste possibilità di previsione, l'attacco di panico può
avvenire in qualunque circostanza, perciò la persona non ha la possibilità
di controllare le situazioni ma è continuamente sotto stress da allerta
(come nelle forma più severe di Disturbo da Attacchi di Panico). In tale
condizione, ciò che fa scatenare il terrore non è una circostanza
esterna ma anche la ben che minima alterazione del proprio organismo, ad esempio
un lieve alterarsi del battito cardiaco, una sensazione di non perfetto equilibrio,
il sentirsi non perfettamente lucidi, ecc. Di solito queste persone spaventandosi
e cercando di voler controllare tali risposte spontanee fisiologiche, finiscono
per esacerbarle fino al punto di una vera e propria crisi di panico (infatti
è proprio l'eccesso di tentato controllo che fa perdere il controllo
ossia proprio tale sforzo di controllo costruisce letteralmente i sintomi che
fanno poi perdere il controllo!) A questo punto la persona se possibile tenterà
la fuga dalla situazione spaventosa oppure chiederà disperatamente aiuto
a qualcuno. Il ripetersi di tale copione mantiene e alimenta la patologia fobica
descritta.
Quindi, di solito, se le cause scatenanti il DAP possono essere diverse,
multiple e personali, il copione attraverso cui si mantiene tale patologia è
spesso un circolo vizioso molto simile in tutti i casi (e quindi simili saranno
le "tecniche" e le "strategie" atte a rompere questo vero
e proprio circolo vizioso in tutte le persone che presentano tale disturbo).
Purtroppo i farmaci, spesso, costituiscono solo un palliativo anche se a volte
è vero che possono aiutare la persona a stare bene. ... Spero di averti
aiutato a chiarire certi aspetti del disturbo da attacchi di panico. Un saluto.
( risponde il dott. Fabio Gherardelli )
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