Attacchi di panico (143988)
Mario 24
Salve, circa tre anni fà ho avuto il mio primo attacco di panico. Quest' affermazione necessita di una premessa. Ho fatto uso per circa sei anni di cannabinoidi. Per essere precisi negli ultimi anni ad un livello molto frequente, del tipo tutti i giorni tutto il giorno arrivando anche a fumare trattenedo il fiato fino a quando non usciva più il fumo per subirne di più l'effetto. Durante questo periodo mi era già capitato, sotto l'effetto, di avvertire particolari stati d'ansia o irrequietezza che non so neanche bene definire. Questi mi avevano indotto l'idea di smettere ma non ha mai avuto luogo. Questo fino a quando non arrivata la goccia che ha fattto traboccare il vaso. La mia prima ed unica relazione di soli due mesi terminò. Le dico solo che questo fù un grande trauma non tanto per la semplice fine, bensì per le numerose contingenze che accompagnò: tradimento, lavoro e quant'altro che non sto a raccontare. Fatto sta che con l'epilogo di questa storia diede inizio ad un malessere accompagnato dalla cannabis che sfocio in un vero è proprio attacco di panico. Il classico, cioè palpitazioni, fame d'aria, tremori e paura di morire. Questo mi fu subito diagnosticato dal mio medico di famiglia che mi prescrisse un farmaco di cui non ricordo il nome ma credo fosse a base benzodiazepine. Continuai per un anno circa la cura nella latitanza con consegente abbassamento della vita sociale. Finalmente un giorno, stufo di essere uno psicofarmaco dipendente decisi di smettere. Abbassai la dose fino ad estinguerla del tutto. Continuai andando avanti, ma sempre con la sensazione di non essermene liberato completamente, con un' aura ansiosa e una costante ipocondria. Mi è successo di avere altri attacchi però riuscendo a riconoscerli riuscivo a tenerli a bada. Ad oggi mì capita di avere altri attacchi ma non avendo più la costante della fame d'aria che li contraddistingueva non so più come interpretarli. Mi capita di avere il batticuore e sentirmi la vena del collo che duole o magari più semplicemente una sensazione di qualcosa nei polmoni che non riesco a tirare fuori o un peso a livello del cuore. Potrebbero essere altre forme di attacco visto che ormai la mia psiche riusciva a riconoscerli? E' possibile che pur conoscendo il problema o i problemi che si hanno a livello psichico che causano questa patologia se ne continui a soffrire? Grazie per un eventuale risposta. Un saluto.
Caro Mario, purtroppo l'uso e abuso come nel suo caso di cannabis induce nel 90% dei casi il disturbo da attacchi di panico, in una percentuale inferiore veri e propri scompensi psicotici che a volte non rientrano. Quindi, se lei non intende smettere di farne uso, dovrà convivere con questo problema, altrimenti le suggerisco vivamente di farsi aiutare non con i farmaci ma con la psicoterapia. Ad oggi vi è un 80% di risultati positivi nella cura del disturbo, con remissione totale dei sintomi nell'arco di sei mesi un anno. La terapia adeguata, da dati scientifici, è quella cognitivo comportamentale, e in molti grandi ospedali vi sono centri specializzati nella cura di questo disturbo. Dunque, a lei la scelta! Coraggio e in bocca al lupo. Un saluto.
(Risponde la Dott.ssa Ponti Camilla)
Pubblicato
in data 19/05/2010
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