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Attacco di panico (105036)

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on . Postato in Ansia, Stress, Panico | Letto 661 volte

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Carla 28

Sono Carla, insegnante di scuola materna, ed ho avuto il primo attacco di panico tre anni fa. Ho passato dei periodi bruttissimi nei quali ho preso antidepressivi e ansiolitici; ho fatto anche la psicoterapia che continuo a portare avanti a tutt'ora, non prendo invece piu farmaci. Diciamo che con l'arrivo di giugno i miei sintomi riappaiono, e io ogni anno devo ricominciare la cura farmacologica. In realtà mi sforzo molto, ho una vita normale, solo che ogni tanto mi devo fermare, prendere un sospiro e ripartire, quasi che l'ansia e l'attacco di panico mi chiedessero questo. Stamattina invece avevo un esame all'università, quindi ho preso la mia macchina tranquilla e sono andata verso il centro di Torino; lì sono stata male: vista offuscata, gambe rigide, tachicardia, stavo per girare ad un incrocio e in mezzo alla strada non potevo fermarmi. Mi sono spaventata molto, davvero, non potevo scendere o fermarmi oppure tornare indietro. Ero lì ferma in attesa che mi facessero passare. Adesso sono molto arrabbiata con me stessa, perchè credo che, mentalmente, buona parte degli attacchi di panico siano dovuti dallo stesso pensarci e dalla paura che riaccadano. Sono arrabbiata perchè ogni mattina mi sveglio cercando la spensieratezza, pensando ai bimbi che mi aspettano a scuola, agli amici e pensando a me, dicendomi che andrà tutto bene. Ma tutto questo è strano, perchè, fino a due giorni fa, il primo pensiero appena mi svegliavo era scendere a fare un buona colazione senza nemmeno chiedermi come passerà la giornata! Sbaglio o si innesca qualcosa in questo perido che non riesco a capire?

Cara Carla, sinceramente trovo un pò assurdo che ogni anno tu debba iniziare nuovamente una cura per gli attacchi di panico visto che una psicoterapia individuale o di gruppo ad orientamento cognitivo comportamentale ha un’ottima percentuale di efficacia con mantenimento dei risultati a distanza di 5 anni; quindi mi chiedo: sei una di quelle persone con un disturbo più resistente? O non vieni curata adeguatamente? In Lombardia vi sono parecchi psicologi con questo orientamento ed altrettanti psicoterapeuti e sono convinta che sia possibile reperirne qualcuno anche in ambito pubblico rivolgendosi alla Ausl. Non devi essere arrabbiata con te stessa ed anzi, devi iniziare a dare l’importanza che meritano ai tuoi disturbi! Dici infatti che non potevi fermarti in centro a Torino, ma se avessi avuto un attacco cardiaco ti saresti fermata? Scommetto proprio di sì! Gli attacchi di panico non sono una malattia di serie B e principalmente chi ne soffre dovrebbe non averne dubbi. Inizia una terapia ad orientamento cognitivo-comportamentale e vedrai che, se si tratta di attacchi di panico, in massimo 20 sedute sarai fuori da questo disturbo e potrai buttare via anche le medicine e vivere una vita non senza ansia, perché è naturale provarla, ma quanto meno serena ed equilibrata. A presto!

(risponde la Dott.ssa Sara Ginanneschi)

Pubblicato in data 18/11/07

 

 

 

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