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Panico (105106)

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on . Postato in Ansia, Stress, Panico | Letto 619 volte

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Pecorella smarrita 19

Salve a tutti! Sono una ragazza di 19 anni che avrebbe tutte le carte in regola per stare bene ed essere felice: molto carina, tante qualità apprezzabili, una bella famiglia, degli amici veri, un ragazzo meraviglioso. Cosa desiderare di più? Già, sembra tutto facile: bello, dotato, agiato e accoppiato; purtroppo non equivale sempre a: sereno, senza problemi, realizzato. Ho avuto un'infanzia e un'adolescenza abbastanza tormentate, che hanno formato il mio carattere forte e maturo ma estremamente sensibile. Oggi posso dire di non avere particolari problemi per la testa; le ferite rimangono, certo, a volte neanche il tempo e le cure cicatrizzano certe ferite. Paura del futuro? Tanta. Troppa. Ho un'intera vita davanti, mi aspettano ancora tante cose, belle brutte, ma non le potrò mai affrontare in questa situazione! Cercherò di esporvi il mio problema, anche se può apparire una cosa ridicola e insignificante, ma per quanto ridicolo, sta contagiando ogni giorno della mia esistenza! Sono sempre stata ansiosa, ma l'episodio saliente che ha segnato l'inizio del mio perenne malessere fisico è stato due anni fa, in occasione della festa dei 18 della mia migliore amica! Una festa, situazione che per tutti è motivo di spensieratezza e divertimento a gogo. Anche per me lo è stato, fino a quando non hanno distribuito la torta: non so che razza di pensiero ho avuto, so solo che mi è preso un improvviso attacco di panico, panico legato al cibo. Mi sono sentita venir meno, un dolore lancinante provenire dallo stomaco. Eppure la torta non era avvelenata, l'avevo giusto assaggiata. Sono corsa subito al bagno, e sorvolerei su questo particolare, ma oltre ad essere stata malissimo, ho provato un imbarazzo che non auguro a nessuno. Da quel giorno ho la fissazione del cibo, solo vederlo o sentirne l'odore, quando sono da qualche parte fuori casa, mi fa stare male e mi crea il panico. Ho già consultato vari medici e specialisti, fatto tutte le analisi del caso e tutti sostengono sia un problema di origine psicologica, e non c'è dubbio. Ma nessuna medicina mi dà veramente sollievo, è un anno e mezzo che combatto contro questa forma di "diarrea nervosa" senza risultati. Il problema grosso è che ora non la associo solo al cibo, si è estesa a tutto il resto, ogni minima attività è diventato un impedimento. Mi sta rovinando la vita, non posso più vivere così! Non sono più neanche libera di passare una serata in pizzeria con gli amici, pur senza mangiare, uscire tranquilla con il mio moroso (al quale non ho confidato il vero problema perchè me ne vergogno a morte). Niente, non posso più fare niente. Non mi resta che barricarmi in casa. Non posso essere ridotta così a 19 anni; per quello non voglio pensare cosa sarà dopo. Come potrò avere una famiglia, vivere una vita di coppia, o anche solo fare dei viaggi, delle gite, delle attività come tutte le persone di questo mondo? Fino a quella data "maledetta" amavo viaggiare, divertirmi, non stavo mai ferma. Chissà cosa pensano di me i miei amici adesso, che li ho abbandonati? Se solo sapessero perchè non posso più uscire con loro come prima e quanto mi dispiace! Ma la cosa che più mi spaventa è il rapporto con il mio ragazzo: esco da poco con lui, ma già sentiamo di amarci tantissimo e di voler costruire qualcosa di duraturo e forte. Sì, ma su che cosa, che mi mancano le basi? Ci manca solo che questo stupido problema metta in crisi il nostro rapporto! Finora l'ho costretto a venire da me, in modo da stare tranquilla, quando usciamo stiamo nei paraggi perchè ho paura ad allontanarmi e non avere un bagno vicino all'occorrenza: si sa, quando scappa, scappa. Ora la butto sul ridere, ma veramente non ne posso più. Prima o poi dovrò pure andare a casa sua e fare tutte le cose normali, con lui e con gli altri. Voglio riprendere in mano il controllo di me, delle mie azioni, della mia vita e non lasciarmi schiacciare da questi continui attacchi di panico che si manifestano a tal modo. Dov'è rimasta la mia dignità? E' triste dovere sempre trovare scuse con la persona che ami solo perchè non puoi andare a mangiare o a dormire a casa sua, solo perchè ti riderebbero tutti dietro. Ormai ogni volta che esco sto male alla sola idea di dover uscire, insomma mi viene il panico ancora prima di uscire! Come posso sbloccare la situazione una volta per tutte? O meglio, come faccio a rimuovere il problema? So bene che non possedete la bacchetta magica e una risposta non basta per risolverlo, ma pensate di essere al mio posto, datemi almeno un consiglio valido per l'oggi per poter ricominciare a vivere, non più solo sopravvivere, e stare tranquilla almeno con il mio moroso in attesa che la terapia psicologica dia i risultati sperati. Scusate lo sfogo infinito e grazie mille per la pazienza e l'ascolto. Confido in una vostra risposta prestissimo, vi prego, siete la mia ultima ancora di salvataggio. Grazie.

Cara Pecorella smarrita, quando un problema dura da tanto tempo e non si sa proprio come risolverlo, non resta altro che affidarsi ad uno specialista, ma tu l’hai fatto quindi credo che siamo già un passo avanti. Personalmente ti consiglio di uscire e fare tutto quello che devi, il pensiero di avere un attacco di diarrea rinforza il tuo isolamento e più stai vicino a casa o ad un bagno e più avrai paura di allontanartene la volta successiva. Parla tranquillamente con il tuo ragazzo e rideteci pure su! Immagino che il tuo problema offra pochi spunti per ridere perché può essere imbarazzante e sicuramente è limitante e doloroso, ma se ci riesci, prendilo come l’hai presentato a noi, sul ridere! Sfogati con lui ed ammetti il tuo comportamento degli ultimi tempi, se pensi che questo rapporto sia destinato a durare, perché dovrebbe incrinarsi per via della diarrea?! Hai paura che la tua immagine nella sua mente diventi ridicola, ma se è amore, come dici tu, perché mai? Dai segreti non viene mai fuori niente di buono ed uscire allo scoperto con i disturbi a base ansiosa è sempre l’arma vincente! In bocca al lupo!

(risponde la Dott.ssa Sara Ginanneschi)

Pubblicato in data 19/11/07

 

 

 

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