Ansia-depressione (019782)
Gabriella, 39 anni
Sono una donna sposata da
18 anni, ho due figli di 9 e 18 anni e il mio problema è il seguente:
da qualche tempo soffro di crisi di forte ansia che mi hanno portato lo scorso
anno ad avere degli svenimenti e sucessivamente ad avere paura di quasi tutto,
da uscire con la macchina ad affrontare un discorso con il capoufficio, a spaventarmi
per qualsiasi cosa di eclatante anche se
visto alla telelvisione.
Ho effettuato delle sedute di psicoterapia che mi hanno aiutato a capire da
dove deriva questo mio carattere "pauroso". Una volta capito, ho preso
coraggio e la persona che nell'infanzia mi ha trasmesso tanta insicurezza (mio
padre) non mi fa più paura, per cui ho cominciato ad avere un rapporto
con lui più schietto e sincero; questo è diciamo l'aspetto positivo
della terapia psicologia. Ho effettuato inoltre innumerevoli esami clinici il
cui risultato è negativo sotto tutti gli aspettti, cioè sono una
persona fisicamente sana. La mia domanda è : perchè sto male lo
stesso? Tremori, nausee, cattiva digestione,inappetenza, sonno disturbato che
termina presto al mattino.
La neurologa che mi ha visitato (1 volta sola) mi ha prescritto un farmaco ansiolitico
(XANAX) che ha un effetto antiansia solo per breve periodo. Ho anche paura di
diventare "dipendente" di questa medicina perchè se provo a
non prenderla i malesseri fisici aumentano, in sostanza mi pare di averne bisogno.
Devo specificare che ho sopportato un matrimonio piuttosto disastroso.
Diciamo che la punta dell'icerberg che ha scatenato questi miei dolori è
il fatto che il mio consorte da tre anni a queta parte esagera con l'alcool.
Ho frequentato per un breve periodo il gruppo di autoaiuto degli AA, ma sono
stata peggio dal punto di vista dell'ansia anche se qualche informazione in
più sul problema dell'alcool l'ho recepita. Ho cambiato atteggiamento
nei confronti di mio marito cioè se all'inizio ho cercato di aiutarlo
fino al mio annientamento (il mio unico pensiero era il suo stato di salute
quindi non guardavo più il mio, non mi lavavo, non avevo voglia di fare
niente)in seguito agli incontri con Alcoliti anonimi e con la psicologa ho smesso
di seguirlo e ho cercato di pensare a me stessa e ai miei figli. Nonostante
ciò io mi sento male lo stesso. Il dubbio che mi attanaglia in questo
periodo è se lasciarlo o meno.
Dopo 18 anni di matrimonio tribolati perche anche quando non beveva troppo come
ora, ho sopportato che fosse uno spendaccione,che gli piacesse il gioco. Devo
specificare che non è violento nei confronti della famiglia e che i nostri
figli lo adorano, so per certo che non ha nemmeno avuto mai un'altra donna.
E' un uomo debole, dice che se lo lasciassi morirebbe.Non riesco a capire cosa
devo fare e questo mi fa stare male al punto di pensare che o devo avere qualche
malattia tipo depressione o che sono scema. Perchè un uomo che non mi
piace,che ha 3000 difetti e 2 qualità, che ho scelto e che posso disdire
mi deve tenere imbrigliata? Mio padre non l'ho certo scelto e secondo me anche
se è stato tanto cattivo con me e con i miei fratelli avrà avuto
le sue ragioni e ora diciamo che l'ho perdonato.
Poi non vivo con lui. Invece perchè non riesco a prendere una decisione
verso un uomo che ho scelto. Riconosco di avere fatto un errore sposandolo.
Non avrei dovuto, ma ora posso separarmi.Perchè non prendo questa decisione???
Non ho molte persone con cui parlarne. Vorrei altri consigli da voi: è
utile continuare la psicoterapia? Devo farmi visitare di nuovo? Io vorrei stare
bene per decidere lucidamnete. Grazie
Cara Gabriella, non credo che si possa cambiare la propria vita e le proprie
decisioni infantili con pochi incontri psicoterapici, in quanto tu hai costruito
il tuo "copione di vita" da quando eri bambina ad oggi, cercando conferme
di esso e abituandoti anche a situazioni che non stavano di certo con i tuoi
reali bisogni. Dunque, penso che tu debba aver pazienza e continuare la psicoterapia
per procedere in un percorso che non è solo di consapevolezza e di inquadramento
razionale, ma è soprattutto un percorso emotivo che ha altri tempi e
che t'aiuterà davvero a capire, ad elaborare, a scegliere cose diverse
per te stessa. Sembra che ad un livello tu dica: beh, ho capito...risolto! Una
pretesa d'efficienza che la tua testa chiede al tuo stomaco, che, invece, sta
male e te lo dice anche con i sintomi che manifesti. Il mio consiglio è
di prenderti del tempo e di affidarti al professionista che ti sta seguendo,
dando "voce" al tuo disagio interiore e fisico.
( risponde la dott.ssa Raffaella Luciani )
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