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Ansia e altri problemi (163145)

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on . Postato in Depressione | Letto 883 volte

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Vittoria, 23

Gentile Dottoressa,
non so bene come descrivere il mio problema quindi parto con una premessa e proseguirò in seguito con una sorta di elencazione dei sintomi. Innanzitutto devo dire che sono sempre stata una ragazza piuttosto riservata e chiusa, poco propensa al dialogo con gli altri, ho avuto un'infanzia solitaria caratterizzata da burle e prese in giro da parte dei coetanei e soltanto verso la tarda adolescenza ho cominciato a sviluppare qualche rapporto di tipo anche solo amicale con altre persone.

La mia famiglia è del tutto normale, a parte mia madre che forse potrebbe essere definita come troppo ossessiva verso di me che sono figlia unica.

Detto ciò credo però che questa riservatezza e timidezza stia diventando, per così dire, patologica per i seguenti motivi:

1 Sono sempre stata molto pigra, ma ora ho praticamente perso la voglia di vivere. Non m'importa nulla dell'università perché non c'è nulla che vorrei dalla vita. Non voglio lavorare, non voglio sposarmi né fare nulla di quello che la società si aspetterebbe da me.

2. Mi sto allontanando di nuovo dalle persone e dalla realtà. Vivo in un mondo di fantasia creato attraverso libri, film e fumetti e tiro avanti al minimo degli sforzi e al minimo dei voti la mia carriera universitaria soltanto per sostenere, per così dire, la mia seconda vita nel mondo fantastico. Mi annoio con i miei amici e, dato che non posso parlare loro di questa sorta di seconda vita per non sembrare pazza, gli argomenti scarseggiano sempre di più, cosa che mi spinge ancora di più a chiudermi dentro casa per uscirne raramente.

3 Nonostante il punto di cui sopra soffro molto per l'allontanamento dalle persone che ritengo care, ma mi vergogno di farlo vedere passando così, molto spesso, per una persona fredda e distaccata. Per orgoglio tengo tutto per me e, quando il mio disagio viene fuori in qualche modo, ritratto tutto e fingo di non aver nessun problema.

4 Stare tra le persone diventa sempre più difficile. Non sopporto neanche il loro modo di respirare, più volte sono dovuta scappare via a causa dell'incapacità di sopportare la vicinanza di altre persone. Mi sento estranea e avulsa dalla realtà, le persone mi sembrano tutte fastidiose, terribilmente irritanti e talvolta disgustose.

5 Nonostante il punto di cui sopra, sono letteralmente ossessionata da ogni parola che esce dalla mia bocca. Sono capace di ossessionarmi per giorni a causa di una parola di troppo detta in una conversazione, terrorizzata dall'idea di essere stata inopportuna o di essere risultata strana agli occhi dell'interlocutore.

6 Non mi sento d'accordo con la coscienza politica, per così dire, del mio paese. Leggo ciò che le persone scrivono su internet, poi esco di casa e l'idea di essere circondata da razzisti, omofobi, maschilisti, stupratori mi dà il voltastomaco.

7 Sono continuamente ansiosa e sempre stanca. Ho paura di tutto, sono sempre contratta e nervosa. Dormo 10 ore a notte eppure sono sempre stanca come se non avessi dormito affatto e non riesco a concentrarmi su niente, molto spesso addormentandomi sui libri anche se, di fatto, non faccio praticamente niente.

8 Non ho mai avuto un fidanzato e, a causa di questi problemi relazionali, diventa sempre più difficile trovarne uno. Ho avuto pochissimi rapporti con gli uomini (mai di tipo fisico) e pur desiderandone uno e avendo una sessualità molto forte non li conosco affatto e credo di averne paura più delle altre donne. Non ne capisco la mentalità e, nelle descrizioni delle mie amiche, mi paiono incomprensibili.

Fantastico spesso sul fatto che trovare l'amore possa essere la soluzione al mio problema, ma temo di essere troppo complicata e immagino che nessuno potrebbe mai prendersi la briga di "districarmi". Credo di aver detto tutto e mi scuso per lo scritto un po' confuso, ma io stessa faccio fatica a fare luce sul mio problema.

Spero possiate aiutarmi.

 


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Cara Vittoria,
il quadro che descrive fa pensare ad una persona depressa da tanti anni. Penso che occorrerebbe capire i motivi profondi di questo stato di cose, ma occorre un dialogo approfondito con un esperto. La sua è una situazione comune a molti suoi coetanei, come lei saprà.

L'aver scritto è già un primo passo, è un tentativo di far luce sui problemi che le impediscono di condurre una vita soddisfacente e sana. Il prossimo passo è affidarsi ad un esperto che, insieme con lei, analizzi le cause che le impediscono di fruire di una qualità di vita adeguata.

Sembrerebbe che lei in questo periodo viva in una specie di carcere, dove riesce a mala pena a respirare. Spero possa trovare chi sia in grado di aiutarla, nel più breve tempo possibile.

Augurandole ogni bene, la saluto.
S, Bertini

 

(Risponde la Dott.ssa Susanna Bertini)

 

Pubblicato in data 15/11/2013

 

 


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Tags: ansia famiglia

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