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Ansia e depressione (01359)

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on . Postato in Depressione | Letto 311 volte

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Mariarosaria, 25 anni


Da alcuni anni soffro di crisi d'ansia e di attacchi di panico. ci sono periodi in cui riesco a domare da sola tali attacchi, e non ho mai fatto ricorso ne a medicine ,ne a psicologi. da circa due settimane, mi sento strana, nel senso che i miei attacchie sono strani rispetto al solito. la mia testa sembra essere svuotata, non riesco a concentarmi, ho poca voglia di uscire, e soprattutto evito i posti affollati, perchè mi provocano vertigini. facendo una introspezione del mio vissuto, non riesco a risalire alla causa scatenante , però da due anni, ho mio padre malato di tumore, e ultimamente, è in stadio terminale.cerco di farmene una ragione, e ci sto riuscendo, ma da qualche settimana, sono sempre di cattivo umore, mangio pochissimo perchè non riesco a deglutire, mi vengono spesso vertigini,e tachicardia. i miei rapporti con gli altri sono pressocchè nulli. lavoro in modo indipendente con una mia amica, e non vado mai in ufficio quando lei non c'è perchè ho paura di res
tar da sola ed anche di portare l'auto. la mia vita sentimentale, è inesistente, o meglio, mi lego a chi mi da un pò d'affetto, ma poi vengo sempre abbandonata...il rapporto con la mia famiglia, non è mai stato idilliaco,quando sono a casa, parlo sempre poco, e non ascolto quasi mai.fondamentalmente sono sempre stata una persona che parla tanto, mi ritengo intelligente, e dotata di capacità, ma in questo periodo,sento la terra crollare sotto i miei piedi,non risco a dare nulla.Vorrei solo ricevere senza far niente.Probabilmente potrei scrivere per ore,visto che ho tanto da dire.Gradirei,avendo fatto un sunto della mia situazione, una risposta. Cordiali saluti.Napoli.


Cara Mariarosaria, il momento che stai vivendo è decisamente critico per una ragione reale, la malattia terminale di tuo padre. Dunque io non ci vedo nulla di strano nel peggioramento dei sintomi legati all'ansia. Se questo disturbo ti accompagna da anni, come scrivi, e fino ad ora sei riuscita a tenerlo sotto controllo da sola (complimenti!), ora non per motivi incomprensibili ma per un fatto, tutti i sintomi si aggravano perchè si tratta del tuo modo di reagire di fronte alla sofferenza.
E tra l'altro in una situazione del genere credo che ansia, disorientamento e perdita di appetito si manifesterebbero anche in una persona che non soffre di questo disturbo. Per quanto riguarda la tua vita sentimentale, dici che non riesci a dare nulla e che ora vorresti solo ricevere. Non capisco come potresti dare in un momento in cui la tua mente si sta preparando a perdere una persona fondamentale come un padre. Sai, quando si sta bene si è pieni di energia, e di solito le persone lo sentono e si avvicinano perchè sentono di poter ricevere qualcosa di buono da noi (non è un meccanismo consapevole). Quando invece si è scarichi, vuoti, con il peso di un dolore addosso, si manda un messaggio agli altri, un messaggio di bisogno, che difficilmente attira persone che non siano già legate affettivamente a noi. Dato che sei perfettamente consapevole del tuo stato interiore, così come l'hai ben descritto, sai che avresti bisogno di parlarne. Dunque non credo di dover essere io a suggerirti di farlo, di persona, con qualcuno che ti sostenga magari professionalmente, come uno psicologo. Non c'è nulla di male nell'ammettere di avere bisogno di un appoggio in un momento particolarmente difficile della nostra vita. In bocca al lupo.

( risponde la dott.ssa Camilla Ponti )

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