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Borderline ( 017066)

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on . Postato in Depressione | Letto 451 volte

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Valeria, 25 anni

Sono Valeria e temo di essere affetta dal disturbo Borderline di personalità. La mia infanzia è felice, ma tra i 5 e gli 8 anni mi procuro spesso incidenti per attirare l'attenzione di mia madre. Mia madre invece si arrabbia moltissimo tutte le volte ed io così smetto. A 14 anni mi iscrivo al Liceo e non mi trovo bene ma nessuno mi ascolta perché ci sono cose più importanti: mio padre muore di malattia quello stesso anno. La scuola è un conflitto continuo e comincia l'autolesionismo, i progetti (mai concretizzati!) suicidi e l'insonnia. Mia madre è sempre depressa e non si occupa di me. Devo cavarmela sempre da sola: mi sento onnipotente o fragilissima, il "Genio del Secolo" o la più inutile delle formiche tra la terra. Mi diplomo a pieni voti e mi iscrivo all'Università. La mia vera passione è però l'arte che continuo a praticare assiduamente. La vita è per qualche anno più serena, o forse concentrata su altri problemi. L'anno scorso si acuisce l'insonnia, il disturbo d'ansia, il panico, la sensazione di morte imminente, l'impressione di essere contaminata dal mondo esterno, i sensi di colpa e la paura di far del male a chi mi è vicino. La vita diventa un vero inferno ma continuo a studiare assiduamente. Il medico di base mi prescrive un antidepressivo (Enctat) che allevia parte dei sintomi ma è sempre un alternarsi di alti e bassi.
Appena sospendo l'antidepressivo (volevo rendermi autonoma dalle medicine!!!) riprendono gli atti autolesionistici accompagnati da quella sgradevole sensazione di sconnessione momentanea della mente. Inoltre riprendono forti le crisi di pianto e la difficoltà a mantenere un equilibrio e una corretta percezione di me e del mondo!
Mi sento sempre in colpa, "di troppo" e nello stesso tempo ho la sensazione che chi mi è vicino sia dipendente da me e non riesca a risolvere niente in mia assenza.
Tutti mi dicono che parlo sempre troppo e che non devo sempre dire ciò che penso ma io non riesco a frenare quest'impulso:vorrei essere amata per quello che sono e non dover correggermi continuamente per farmi accettare.Vorrei essere LIBERA!!! Spesso la paura del futuro mi attanaglia: vorrei essere sempre serena, tranquilla e non avere paura di me stessa. Vi ringrazio anticipatamente per l'aiuto!

Cara Valeria, dalla descrizione di te stessa che dai nella tua lettera emergono alcune caratteristiche di personalità che potrebbero far pensare ad un disturbo Borderline di personalità.
Questo disturbo è caratterizzato, tra le altre cose, da un'instabilità emotiva con frequenti e marcati sbalzi di umore che comprendono depressione, irritabilità e ansia. E' inoltre caratterizzato dalla tendenza ad atti impulsivi (quali, ad esempio, autolesionismo e ideazioni suicide) e da disturbi di identità caratterizzati da incertezza riguardo all'immagine di se'.
Sicuramente sulla tua condizione attuale hanno influito alcuni eventi della tua infanzia/adolescenza: la scomparsa di tuo padre e la depressione di tua madre che le impediva di prendersi cura di te. Sarebbe interessante approfondire alcuni episodi della tua vita cui fai riferimento: dici che l'anno scorso si acuisce l'insonnia e il panico. C'è stato un evento scatenante? Di cosa ti senti sempre in colpa?
Oltre all'approccio farmacologico, da te già sperimentato, può risultare utile anche un percorso psicoterapeutico, all'interno del quale la persona viene incoraggiata a parlare sia delle proprie difficoltà presenti che delle esperienze passate in presenza di un terapeuta empatico e non giudicante. Lo scopo del trattamento dovrebbe comprendere un aumento della propria autoconsapevolezza così da consentire un maggior controllo dell'impulsività e una maggior stabilità dei rapporti affettivi. Altro scopo fondamentale della psicoterapia è quello di insegnare alla persona a controllare e contenere la propria ansia. Una maggior consapevolezza e capacità di auto osservazione dovrebbe aiutare a cambiare i rigidi modelli comportamentali iniziati durante l'infanzia e impedire che si ripetano nel futuro.

( risponde la dott.ssa Carlotta Cristiani )

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