Ce l'ho a morte con mio padre (010793)
Francesco, 23 anni
Salve.
Ritengo che la mia vita sia rovinata.Sono convinto che mio padre, con i suoi
modi villani e burberi, abbia contribuito allo stato depressivo di mia madre,
che poi si è suicidata. Inoltre, dopo tale evento, se la prendeva con
me e mio fratello per la situazione, sfogandosi con urla che arrivavano fino
ai piani alti. Pretende che io arrivi "in alto", che io diventi "qualcuno",
un dirigente, un manager, un pezzo grosso. Quando gli dissi che volevo iscrivermi
a Matematica all'Università, urlava come un matto dicendo che lo dovevo
accontentare.
Ora sono iscritto
a Ingegneria, facoltà che odio. Io voglio fare il professore di Matematica
e Fisica, non l'ingegnere. Purtroppo passeranno secoli finchè lo sarò,
perchè questa laurea non me lo permette. Sono nero con mio padre, perchè
vuole decidere sulla mia vita. Lo riempirei di schiaffi, ma li do a me stesso
perchè devo sfogare la mia incontenibile rabbia. Non ho il mio destino
tra le mani, non ho mai avuto una ragazza, sono vergine, la mia vita è
piena di frustrazioni, il mio sogno di insegnare non si avvererà mai.
Mi sono appena illuso che la mia vita cambiasse, quando in TV c'era un progetto
interessante per me e,invece, è fallito. Ora la mia vita non ha più
senso. Mi sento rovinato!.
Caro Francesco non posso alleviare la tua sofferenza con questa risposta, ma
qualcosa che possa essere uno spunto per vedere il problema da un punto di vista
diverso, quello posso dartelo. Potrebbe essere che tuo padre, al di là
delle sue responsabilità e dei suoi inevitabili difetti, sia diventato,
ai tuoi occhi e nel tuo sentire, il capro espiatorio di una situazione complessa
e carica di tensione da sempre. La depressione di una persona non è colpa
di un'altro ma è la conseguenza di un modo di sentire, di pensare che
diventa patologico; il malessere di tua madre ha certamente influenzato la vita
nella tua famiglia e molte volte la rabbia è l'unica reazione possibile
quando non si riesce a comprendere.
Con questo non voglio dire che tuo padre non abbia contribuito, forse inconsapevolmente
con i suoi problemi, ad appesantire una situazione già difficile, ma
solo che dovresti un po' distogliere l'attenzione da lui e cercare di vedere
se davvero stai facendo il possibile per prenderti la responsabilità
di te stesso e delle tue scelte, o se invece ti trinceri dietro alla prepotenza
di tuo padre pur di non affrontare le tue paure. Il senso alla tua vita devi
darglielo tu e puoi farlo solo se diventi consapevole dei sentimenti che ci
sono dentro di te e dei conflitti non risolti. Non devi pensare di non avere
possibilità, al contrario sono tutte intatte perchè la tua esistenza
deve ancora cominciare e dipende da te. Se ti accorgi di non farcela da solo
rivolgiti a un terapeuta e apriti a nuove soluzioni. Auguri
( risponde la dott.ssa Emanuela Marangon )
Pubblicita'
Vuoi conoscere i libri che parlano di depressione
per saperne di più?
Cercali su Psiconline®
Professional Store