Depressione (012633)
Martino, 28 anni
Salve, ho 28 e mi chiamo
Martino. Sono stato con una ragazza per quasi 6 anni e per 3 abbiamo vissuto
insieme. Io mi sono laureato da circa 4 anni e i problemi nel trovar lavoro
mi hanno sempre portato ad accontentarmi di ciò che saltuariamente trovavo,
ma senza gratificazioni. Questa insoddisfazione mi ha condotto ad odiare il
"mondo del lavoro" e compatire i lavoratori "regolari" dalle
9 alle 5. Con l'aggiunta di delusioni da parte di amici, mi sono crogiolato
sempre di più nel mio stato di apatia e vittimismo, e sebbene conscio
di ciò che dovrei fare per uscirne, non riesco a reagire.
Dovrei alzarmi e lottare, ma sono un eterno indeciso e questa mia indecisione
sul da farsi, sulle scelte lavorative e sul mio futuro mi fa sempre rimandare
le mie azioni. I miei mi hanno sempre aiutato economicamente, ma sono quasi
sempre stati all'oscuro della mia vera situazione di depressione. Il tempo passa
e l'ansia mi prende sempre di più. Incomincio a sentirmi un fallito,
nonostante che sia un ragazzo intelligente e capace. La mia ragazza mi ha lasciato
dopo che io l'ho allontanata ogni giorno di più chiudendomi in me stesso
e senza confrontarmi neanche con i miei pochi amici più stretti. Adesso
sono solo e isolato, incapace di crearmi degli stimoli e degli obiettivi. Vi
chiedo un piccolo aiuto. Grazie. Ciao
Caro Martino, le azioni sono molto importanti. Infatti sono le azioni, ovvero
le esperienze che ci possono davvero cambiare. Questo è uno dei principi
cardine della psicologia moderna. In altre parole "se vuoi vedere impara
ad agire" come dice Von Foester, filosofo ed epistemologo della scienza
moderna. Troppo spesso ci perdiamo in tanti pensieri su ciò che vorremmo
essere e che non siamo e su ciò che avremmo potuto essere. Tutto ciò
genera solo rimpianti e sensi di colpa e così è già passata
la vita... invece la vita bisogna viverla, non pensarla! Accertarci per quello
che siamo, e non per quello che vorremmo essere; affrontare le situazioni vuol
dire cambiare... “I nostri dubbi sono traditori e ci fanno perdere
il bene che potremmo ottenere perché abbiamo paura di tentare" William
Shakespeare. Un saluto
( risponde il dott. Fabio Gherardelli )
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