Depressione (072551)
Fredericus Rex 23 anni, 18.05.2004
Salve, io ho 23 anni ed
il mio problema sembra semplice a detta di tutti, ma io lo vedo complesso: premetto
che la psicologia mi ha sempre affascinato, così da abbandonare il liceo(contro
la volontà di mio padre), dove ero depresso e nell'indifferenza di tutti, e
scegliere un'indirizzo sociale, per il quale nonostante il mio interesse non
riesco a motivarmi in un percorso di studio.
E' evidente che ho un ritardo scolastico di almeno 5 anni, che viene a ragione
attribuito alla mia indole pigra, svogliata e rinunciataria.
Peraltro nessuno vuole riconoscere i miei disagi psichici e le mie difficoltà
sociali, che mi fanno credere di essere una personalità Borderline, se non erro;
ho sofferto di disturbi ossessivo-compulsivi all'impatto negativo con la scuola
a 6-7 anni di età fino ai 13, quando l'oggetto del mio rifiuto passò ad essere
(definitivamente qui, ma anche prima e tuttora) il contatto fisico con i miei
genitori, spec. mio padre.
Nonostante la sola terapia farmacologica che seguo da ormai 3 anni, continuo
a ritenermi un depresso, trascorro molte ore del giorno cercando di dormire,
quasi fosse una consolazione alla solitudine e un modo per non riflettere continuamente
sul mio insuccesso scolastico; a dire la verità avrò avuto nella vita un paio
di brevi amicizie passate, del mio sesso, e nessuna relazione o esperienza con
l'altro, cosa che sopportavo bene fino a quest'anno, da quando sono più che
mai attratto dal sesso femminile(e non solo fisicamente).
Purtroppo questo oggetto del desiderio è oltremodo superiore alla mia portata,
in quanto non possiedo le necessarie competenze sociali che avrei dovuto sviluppare
durante l'adolescenza, per non parlare poi del timore quasi fisico che ho dei
miei coetanei in genere, che evito soprattutto se in gruppo.
Ecco qui il mio presente che sottopongo alla Vs. autorevole attenzione, se lo
riterreTe degno di soccorso.
So che è anche colpa mia se sono così, ma ora sono dipendente economicamente
dalla mia famiglia, alla quale non va a genio di pagare una psicoterapia per
me che non ho dato i risultati attesi in termini di realizzazione degli obiettivi
della vita che vogliono per me.
Penso che, visto che i tuoi non vogliono aiutarti in questo, potresti intanto rivolgerti al Consultorio della Azienda Sanitaria Locale della tua città, dove trovi la figura dello psicologo, che potrebbe darti una mano a cercare dentro di te le risorse e la spinta per vivere più serenamente e per recuperare un pò dell'autostima che è necessaria per affermarsi negli studi.
Credo che le etichette non servano ad altro che ad aumentare la sensazione di essere emarginati e sbagliati, così lascia perdere le definizioni e cerca un aiuto concreto perché tu possa trovare nuove strade e nuovi stimoli.
So che la delusione che tu hai è innanzitutto verso te stesso, per non avercela fatta, ma so anche che, se vuoi, puoi prendere in mano la tua vita e cambiare il suo percorso.
A volte basta solo spostare la prospettiva, il punto di vista, uno psicologo può aiutarti a farlo. Ciao.