Depressione (077056)
Key, 22 anni
Salve,vi scrivo nello sconoforto più totale in cui sto
cadendo adesso.La mia vita è un fallimento,io sono un fallimento.Non
so nemmeno da dove cominciare,ma proverò a raccontare in sintesi cosa
mi succede.Fino al periodo dell'adolescenza ho avuto una vita felice,tanti amici,ero
sempre fuori al parco a giocare...anche quando faceva freddo...avevo sempre
tantissime persone intorno.Tutto è cominciato dopo,quando sono arrivata
alle superiori e mio padre ha cominciato a comportarsi da despota con me.Ho
frequentato un liceo che mi ha fatto venire mille complessi di inferiorità:le
mie compagne erano tutte sicure di sè,avevano lo scooter,tanti amici,il
ragazzo e potevano anche uscire la sera e rientrare ad un'ora non troppo esagerata.Io
non avevo nulla di questo e mio padre,con i suoi divieti,il suo no categorico
al motorino, i suo farmi sentire in colpa se la sera qualcuno mi invitava fuori,mi
ha fatto sentire sempre inadeguata.Vista così la situazione sembrerebbe
quasi che io fo ssi una bambina capricciosa,ma non è così.Le cose
sono continuate con gli anni,e più diventavo grande più la situazione
diventava triste.La cosa che mi fa più male di lui è che mi ha
sempre trattata come se fossi un'incapace;è stato sempre bravo a rovinare
tutti i momenti più belli della mia vita...quando ho preso la patente
mi ha risposto ridendo "tanto non hai la macchina" ...solo dopo tre
anni ho potuto finalmente guidare,prima non mi portava nemmeno con sè,aveva
paura o forse credeva non fossi capace.Inutile dire che ci ho messo un'infinità
di tempo ad imparare,avevo paura perfino di accenderla la macchina... L'unica
cosa a cui ha sempre tenuto è stato lo studio,per questo quando gli ho
detto che volevo andare a Bologna,mi ci ha mandata. Ma lì sono stata
malissimo,il primo anno complice anche la tiroide,mi sono chiusa in casa.Mangiavo
tantissimo,non uscivo mai,e ho dovuto anche subire la delusione di vedere una
delle mie migliori amiche sparlarmi dietro.Il secondo anno ho trovato una nuova
coinquilina,siamo diventate subito molto amiche;uscivo sempre,ma era sempre
presente quel senso di inadeguatezza,quel senso di panico,la certezza di essere
diversa ogni volta che sentivo altre persone raccontare di tutto cio' che avevano
fatto nella vita.Mi spiego:io non ho mai avuto un ragazzo,mai.Eppure sono carina,e
quando qualcuno prova ad avvicinarsi a me,vengo presa dal panico più
otale,dall'ansia...come se il fatto che qualcuno si interessi a me sia sbagliato.Se
penso all'idea di stare con un ragazzo mi sento patetica,come se la cosa mi
sia preclusa,mi sento stupida..e vedo mio padre che ride di me.
Sono pazza forse,non lo so;so solo che dopo Bologna sono dovuta tornare qua,non
ce la facevo a rimanere lì,non era vita.Qui ho dovuto ricominciare tutto
da capo,avevo solo un'amica dalle superiori(la mia migliore amica),ma lei sta
finendo gli studi a bologna.Ho dovuto ricominciare da sola e ho conosciuto una
ragazza,siamo diventate amiche.Il punto è che la maggiorparte dei miei
giorni mi ritrovo da sola,e la cosa è insopportabile.Ho solo dato 3 esami,non
ce la faccio a studiare perchè penso a quello che mi aspetta dopo,cioè
il nulla.Vorrei tanto finire l'università,realizzarmi,ma mi manca la
vita vissuta;vorrei essere come certe persone che si chiudono nello studio,invece
non combino niente,ho 22 anni e non ho costruito niente.Non ho voglia di trovarmi
un lavoretto,il solo pensiero di stare in mezzo alla gente mi terrorizza,mi
sento un clown. Poi penso a mio fratello,e il sospetto che io abbia tutte queste
insicurezze per colpa di mio padre si fa certezza.Anche mio fratello vive una
vita parallela alla mia.Era una grande speranza,aveva tanta voglia di fare,poi
durante gli studi universitari è successo un casino in famiglia;mio padre
voleva separarsi a causa del rapporto tra mia madre e mia nonna.Mio fratello
ha passato un brutto periodo,ha lasciato l'università,ha ripreso e di
nuovo lasciato.Ha lavorato per anni nell'attività di mio padre,sottomesso
e umliato molto spesso.Ha perso gli amici e ora conduce una vita da eremita...almeno
ha aperto un'attività sua,e ne è contento...ma quando non lavora
sta chiuso in casa...ha
28 anni.Io sto finendo come lui e non voglio,voglio fare tante cose,voglio vivere
una vita normale,avere un ragazzo, finire l'università...ma non ci riesco,ho
paura e sono stufa di me,di quello che sono,di tutto quello che non ho costruito
in ventidue anni.Incontro le vecchie compagne di scuola,tutte che fanno la specializzazione,che
hanno una relazione,hanno amici...e le invidio tanto,non so cosa darei per avere
una vita così anche io.Mi chiedo perchè questo capiti a me,ma
poi smetto anche di chiedermelo,sono stufa perfino di questo.So di aver scritto
le cose in maniera confusa,ma i pensieri corrono più veloci delle mani...e
io ho bisogno di un consiglio,di una parola,perchè non ce la faccio più,non
riesco nemmeno più ad appigliarmi alla speranza che cambierà qualcosa...tutto
è sempre dannatamente uguale,apatico,come trovarsi in equilibrio su di
una corda e non poter andare nè avanti nè indietro.Mi sento una
bambina chiusa nel corpo di una donna.Aiutatemi per favore.
Cara Key, penso che tu abbia bisogno di una scossa per cambiare il corso degli eventi perché sembra che non riesci a trovare dentro di te la forza e la voglia di fare qualsiasi cosa (che sia prendere contatti con gli amici o studiare o lavorare). Di certo manca la sicurezza in te stessa e nelle tue capacità, e purtroppo le "risate" di tuo padre non ti hanno aiutato a farla crescere. Perché non chiami il consultorio della tua zona e chiedi un colloquio con uno psicologo? Puoi trovare una persona disponibile a darti una mano per riacquistare la fiducia in te stessa e nelle tue possibilità. Tu stessa dici che prima era diverso, allora penso che puoi ritrovare quella energia e quella voglia di vivere che avevi. Pensa a quel periodo per avere un'ottica ottimistica verso il futuro, se sei stata bene con te stessa e con gli altri puoi di sicuro tornare a quello stato d'animo, a quell'atteggiamento positivo e costruttivo verso la vita.
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