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Depressione (077633)

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on . Postato in Depressione | Letto 386 volte

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Sandra, 27 anni

Salve..ho ventisette anni e sono già tanto stanca di vivere!!è assurdo accettarlo, ma è un attegiamento che non riesco a controllare, lotto ogni giorno per non perdere quelle poche energie che mi restano. Merito dei miei genitori che per colmare i loro vuoti esistenziali mi hanno messa al mondo lasciando il mio futuro nelle mani "del fato" scrollandosi delle responsabilità che un figlio comporta.Vivo con mio padre "alcolizzato" ed evito qualsiasi relazione con mia mamma che ha mollato tutto e tutti quando io avevo diciotto anni, mio fratello ha fatto altrettanto..il sentimento che vive dentro di me è rabbia..per essere stata vittima senza avere colpe!
Vivo la mia vita cercando di migliorare e costruire su me stessa a grande fatica, nei miei obiettivi c'è l'università, ma dove trovare la forza fisica e mentale per mantenere in equilibrio: il rapporto col mio ragazzo l'unico affetto che ho con cui convivo in casa mia da cinque mesi, l'angoscia che mio padre mi trasmette ogni giorno, le responsabilità quotidiane che ricadono tutte su di me inoltre frequento un corso serale il quale richiede studio ed impegno.Non ho mai avuto un lavoro stabile a causa della mia incapacità ad adattarmi ed è proprio per questo motivo che nell'attesa di raggiungere una posizione che mi soddisfi coincido la passione con il lavoro anche se economicamente non corrisponde alle esigenze che ho ormai da tempo. Dopo tutto questo ho solo il bisogno di dimenticare il passato e guardare avanti ho provato con farmaci, terapie di gruppo, buddismo e quanto altro ci possa essere..ma sento su di me anni di vita trascorsi che mi tolgono la gioia di vivere.Vi ringrazio in anticipo per la risposta.

Cara Sandra, forse un ultimo tentativo da fare c'è. Il perdono. Credo che tu ti stia portando dietro un sacco pieno di rancore e di dolore che ti costa questa fatica di vivere di cui parli. E' vero e ti capisco: i tuoi ti hanno abbandonato, non t'hanno capito, si sono dimostrati due genitori incapaci. Eppure immagino che anche loro abbiano avuto altrettanto genitori "cattivi", che li hanno lasciati soli e non hanno saputo sostenerli.
Trovare colpe non serve, non serve soprattutto a te, perché ti tiene legata ad una sorta di fedeltà alla sofferenza che il tuo passato ti chiede. Allora fa uno sforzo per te stessa e ribellati a quella parte di te che è stretta nella morsa dei ricordi negativi, prendi per mano la tua "bambina" e falle vedere che può esserci un altro tipo di vita, un altro tipo di rapporti, un modo diverso di pensare e d'agire. Diventa per te stessa la tua costante positiva, impara a dirti: mi sei piaciuta, ti voglio bene. Credo che l'unico
modo per liberarsi di un destino triste sia quello di cambiare strada, da soli, lasciando i "sacchi" a chi ha voglia di portarli.

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