Depressione (10528)
Euridice, 24 anni
Buongiorno,
mi chiamo Euridice e ho 24 anni. Vi scrivo perché da tre anni a questa
parte in seguito ad una storia finita molto male non sono più riuscita
a riprendermi. Sono sempre stata una ragazza molto insicura e vulnerabile anche
se allo stesso tempo molto ambiziosa e perfezionista, ho anche sofferto di disturbi
dell'alimentazione ora risolti grazie a tre anni di psicoterapia, tuttavia
un forte malessere di fondo è rimasto, cresciuto a dismisura a causa
delle insicurezze esplose proprio in seguito a questa grossa delusione sentimentale
avvenuta tre anni fa. Devo dire fra l'altro che è stata la mia prima
e unica relazione sentimentale: sebbene altri ragazzi mi abbiano molto deluso
in passato, tuttavia l'incontro con quest'ultimo ragazzo che amavo molto ma
purtroppo molto immaturo, mi ha devastato.
Per fortuna sono riuscita a continuare a studiare in qualche modo, ma molto
a fatica in certi periodi.Sono sempre andata molto bene a scuola, ma ho sempre
vissuto lo studio con un'ansia estrema, forse anche perché ci investivo
tutta me stessa avendo difficoltà con le amicizie(nel senso che ho sempre
avuto amicizie saltuarie e non durature soprattutto per mia incapacità
di reggere a lungo il confronto), e con i ragazzi che mi piacevano o ai quali
piacevo. Dopo quell'ultimo rapporto fallito mi sono chiusa in casa e non ho
frequentato più nessuno, né amici, né amiche né
tantomeno ragazzi.Il problema è che non riesco più a sopportare
il confronto con gli altri, a reggerne il giudizio, mi sento perennemente fallimentare
e inadeguata anche se molti conoscenti mi dicono che sono una persona estremamente
sensibile e di valore, non riesco più a trovare un obiettivo a cui dedicarmi
e per il quale impegnarmi, o meglio, ho paura di farlo per poi dover sperimentare
un fallimento.
I miei genitori, persone colte ed estremamente in gamba, sebbene preoccupate,
alla fine hanno accettato questa mia "clausura" forzata e non sospettano
quanto male io stia, del resto io fingo in tutti i modi che mi va ben e tutto
così, perché so che loro non possono aiutarmi e io del resto non
posso sentirmi dire "Prova a uscire, a vedere questo o quello" perché
non riesco a frequentare proprio nessuno, ho sviluppato un odio profondo nei
confronti di tutti i miei coetanei che con la loro semplice presenza riescono
a mettermi in crisi e in dubbio, tutti mi sembrano migliori di me o comunque
più apparentemente vincenti. Oltretutto studio a fatica e con molta molta
ansia, con la costante paura di non riuscire a realizzarmi e oltretutto ossessionata
dai modelli che la televisione ci impone e con i quali mi confronto costantemente
pur sapendo che sono modelli finti, fittizi,costruiti, ma che non riesco mio
malgrado ad ignorare, come fossero una droga. Che cosa posso fare per ritrovare
me stessa e uscire da questo stato di disorientamento completo?
Cara Euridice, come mai
non chiedi sostegno in questo momento a chi ti ha seguita per tre anni in psicoterapia?
Credo che in periodi difficili e confusi sia importante cercare qualcuno che
ci aiuti a ritrovare le risorse positive. Sembra che tu sia entrata in un tunnel
di sfiducia verso gli altri e verso te stessa che ti fa sentire sbagliata e
che ti fa percepire anche gli altri come sbagliati.
Probabilmente c'è un aspetto di te fragile e sensibile che vive un profondo
disagio psicologico ed emotivo a causa di un conflitto interno con un altro
aspetto che chiamerei la Madre Acida. La Madre Acida è per me una metafora
che sta ad indicare le idee negative e punitive su noi stessi e gli altri, convinzioni
che costruiamo durante la nostra infanzia e di cui cerchiamo continua conferma
nelle nostre esperienze. Solo entrando in contatto con questi pensieri distruttivi
possiamo imparare a gestirli e decidere di cambiarli ritrovando la serenità
interiore. Prova a scriverli su un foglio. Non si può stare in pace con
se stessi se ci si continua a dire: non vai bene così come sei... dovresti
essere come.... sei inadeguata....
( risponde la dott.ssa Raffaella Luciani )
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