Pubblicità

Depressione (11022007)

0
condivisioni

on . Postato in Depressione | Letto 321 volte

1 1 1 1 1 Votazione 0.00 (0 Voti)

Daniele 20

Buongiorno. Sono un ragazzo di 20 anni e studio a Bologna. È un po' di tempo che mi sento depresso. Sono giù di morale, non riesco a concentrarmi nello studio e mangio irregolarmente, solo quando sento di avere fame, il che capita raramente. Mi sento inutile e non riesco più a darmi uno scopo, a trovare un senso a ciò che faccio. Non è la prima volta che mi sento così; lo scorso aprile quando sono tornato a casa per le vacanze di pasqua ho avuto come un crollo: ho iniziato a dubitare di tutti, della sincerità dei miei amici, anche di quelli che sentivo più vicino. Non so perché, come mai ho iniziato a farmi queste paranoie assurde, ancora non riesco a spiegarmelo, ma questo mi ha scombussolato al punto che tornato a Bologna non sono riuscito più a continuare con gli studi. Non riuscivo a studiare, ho smesso di frequentare, quasi non uscivo più di casa, tranne che per andare a comprare lo stretto indispensabile per vivere e per andare a collegarmi di tanto in tanto su internet per chattare con qualche amico. E la situazione è continuata così fino alla fine di maggio quando sono tornato a casa e ho deciso di mollare medicina. Anche di questa scelta non riesco a darmi una risposta precisa. Sono molto insicuro sulle scelte che faccio. Quando ci penso mi viene da pensare che non era quella la mia strada, che ho preso questa decisione perché non riuscivo più a vedermi come un medico, non mi credevo più capace di aiutare qualcun altro. E così ho deciso di provare con matematica, che alla fine è da sempre stata la mia passione. Solo che ultimamente le cose si sono complicate di nuovo. Non perché credo di aver sbagliato scelta, la mia facoltà mi piace, e anche molto. Ma con i miei amici sono arrivato a un punto di rottura. Mi sento solo, ignorato, non capito e anche se so che alla fine loro tengono a me, che si sono impegnati per cercare di aiutarmi, le mie paranoie continuano a perseguitarmi. Continuo a vedere cose nel loro comportamento che mi disturbano e inizio a chiudermi in me stesso. Non riesco a spiegarmi con loro e quando lo faccio non sono sereno e mi irrito per ogni sciocchezza e arrivo a litigare anche con le persone a cui tengo di più. Mi sento fuori posto, tanto che alla fine ho preso la decisione di lasciarli perdere, anche se non è quello che voglio, ma mi sono convinto che lontano da loro starei meglio. Sono stanco di sentirmi così. Tra sbalzi di umore, sensazione di inutilità, mancanza di voglia di fare ogni cosa. La sera faccio fatica ad addormentarmi e quando finalmente ci riesco dormo per 12, 13 ore se non vengo svegliato da qualcuno. Perdo intere giornate a poltrire a letto e ho ricominciato a pensare al suicidio come un modo per liberarmi di tutto ciò, di questa situazione che ormai è diventata troppo pesante da sopportare. Mi chiedevo se magari potevate darmi voi qualche consiglio su cosa fare, come comportarmi, o indicarmi qualcuno con cui parlare, perché ormai io non so più cosa pensare. Vi ringrazio in anticipo di tutto.

Caro Daniele, penso che tu abbia bisogno di capire molte cose di te, che probabilmente hai tralasciato negli anni passati. Il tuo non sentirti capito da nessuno, il sentirsi fuori posto, la difficoltà nelle relazioni......sono tutti segnali ovviamente di un disagio psicologico, ma soprattutto di una tua difficoltà a capire chi sei e cosa vuoi, di un tuo problema a capirti e ad entrare realmente in relazione con la tua interiorità, fatta di emozioni, sogni , pensieri ecc. Molto spesso nella vita traduciamo sull'esterno ciò che riguarda il nostro interno: quando una persona accusa in qualche modo le persone che la circondano perchè non la capiscono o non sanno dargli ciò che desidera, forse è bene riportare tutto questo dentro se stessi e chiedersi quanto effettivamente siamo in grado di capirci e darci ciò che desideriamo. Soprattutto quanto siamo in grado di essere quello che siamo, senza truccchi o coperture. E' bene che tu faccia un passo in questa direzione, e ti consiglio di farlo con l'aiuto di un terapeuta, perchè è la strada migliore per sbloccare questo tipo di situazioni. Puoi cercare un riferimento sul sito di "Psicologi.it" dove ci sono diversi nominativi divisi per regioni. Prendi uno o più appuntamenti e vai a fare un colloquio preliminare. E valuta se la persona che hai di fronte ti piace e ti ispira fiducia, altrimenti permettiti di fare un altro colloquio o più di uno e scegliere.

(risponde la Dott.ssa Elisabetta Corberi)

 

 

 

0
condivisioni

Guarda anche...

Pubblicità

Pubblicità

I Sondaggi di Psiconline

Perché andare in psicoterapia?

Pubblicità

Le Risposte dell'Esperto

Pensiero ossessivo (1624140870…

Fabio, 34 anni     Gentile Dottoressa/Dottore! Mi chiamo Fabio e 5 anni fà ho commesso un errore di tipo erotico.Ho cominciato a scambiare dei...

Problemi con marito [162342796…

Viola, 38 anni     Buongiorno, avrei bisogno di un consulto per dei problemi con mio marito.Mio marito è molto irascibile ma oltre a urlare no...

Ansia e paura nella guida [162…

Clarissa, 22 anni       Salve, vi scrivo perchè da un paio di mesi sto facendo le guide in autoscuola ma la sto vivendo un po' male...

Area Professionale

La trasmissione intergenerazio…

Modificazioni epigenetiche nei figli di sopravvissuti all’Olocausto I figli di persone traumatizzate hanno un rischio maggiore di sviluppare il disturbo post-t...

Il Protocollo CNOP-MIUR e gli …

di Catello Parmentola CNOP e MIUR hanno firmato nel 2020 un Protocollo d'intesa per il supporto psicologico nelle istituzioni scolastiche. Evento molto positiv...

Come gestire il transfert nega…

Per non soccombere alle proiezioni negative del transfert, lo psicoterapeuta deve conoscere con convinzione ciò che appartiene alla psiche del paziente e ciò ch...

Le parole della Psicologia

Balbuzie

La balbuzie interessa circa l’1% della popolazione mondiale (tasso di prevalenza), ma circa il 5% può dire di averne sofferto in qualche misura nel...

Autoaccusa

Si definisce auotaccusa l'accusa che una persona fa, spontaneamente, di una propria colpa, anche inesistente. E' l'attribuzione di una colpa commessa da altr...

Disturbo di conversione

Consiste nella perdita o nell’alterazione del funzionamento fisico, all’origine del quale vi sarebbe un conflitto o un bisogno psicologico I sintomi fisici non...

News Letters

0
condivisioni