Depressione (151635)
Taldaf, 27
Buonasera,
credo di avere un grave problema, poichè a causa di
svariati e gravi litigi con i miei suoceri, e a seguito dei quali è stato
coinvolto logicamente mio marito ed i miei genitori, la mia vita è
cambiata.
Ho partorito da poco, ma non ho mai sofferto della cosidetta "depressione
post partum", ora il bimbo ha 6 mesi e mi trovo ad affrontare ansie e
paure che derivano dalla situazione sopra descritta, e che rischiano di
non farmi vivere con serenità neanche la mia maternità.
Ho timore ad uscire di casa, a prendere la macchina, non riesco a
staccarmi dalla tv e dal computer, non riesco a fare niente in casa (e
ci sarebbe tanto da fare) e mi nascondo dietro alla scusa che devo
accudire il bimbo e non ho tempo. Ho in continuazione giramenti di testa
e pesantezza di stomaco, ho paura di stare male e che tutti intorno a
me, tutte le persone a cui tengo, stiano male o gli succeda qualcosa di
brutto. Ma come sono ridotta? Sono giovane, ho una casa, un marito, un
figlio meraviglioso e una famiglia alle spalle che mi ama e mi
protegge.... perchè allora devo vivere questa situazione? Sono
arrabbiata, molto arrabbiata con chi mi ha portato nel corso di 10 anni
(di mancato rispetto per me anche solo come essere umano) a dover vivere
queste sensazioni. Ho anche paura di perdere mio marito, al quale sono
molto legata, ma quando si creano queste situazioni è sempre molto
difficile trovare il modo giusto per affrontarle.
Che devo fare? Fregarmene forse, passare oltre... Ci stò provando da
tanto tempo ma proprio quando credo di esserci riuscita succedono cose
nuove che mi fanno stare sempre peggio.
Ho paura di essere entrata in un buco nero e non vedo proprio il modo
giusto per uscirne. Dovrei parlarne con qualcuno? Con i miei genitori?
Non credo di farcela.
Ho veramente bisogno di aiuto.
Cara gentile 'Taldaf', lei dice di avere "veramente bisogno di aiuto". A partire da questa sua considerazione, le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo. Parlare in famiglia (genitori, parenti) non è sufficiente, anzi a volte rende più difficili i rapporti. Si rivolga con fiducia ad un collega, è molto giovane per vivere in un tale stato di tensione.
Auguri.
(Risponde la Dott.ssa Rienzo Giacomina)
Pubblicato in data 16/04/2012