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Depressione (1557401609185)

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le risposte dellespertoVictoria, 22

domanda

Mi sveglio già stanca, da troppo tempo ormai, quasi da sempre. Mio padre è tornato a casa ieri sera, ha iniziato a sistemare la spesa in cucina e poi si è girato per guardarmi nei occhi : "Cosa hai fatto oggi tutto il giorno?" mi ha chiesto.

Per una volta nella vita mi ero bloccata nel dire una bugia a mio padre. Ho provato un forte peso al petto e da quel momento l’ansia non mi ha più abbandonata. La verità è che non ho combinato nulla ieri, mi sono svegliata alle 13, con grande forza di convinzione; mi sono vestita e sono scesa in salone per inviare dei documenti al comune. È stato un processo lentissimo, erano forse già le 14:30 quando ho finalmente cliccato il pulsante invia email. Ho fatto un caffè, poi ho fatto colazione, ho mangiato tutto ciò che di dolce che ho trovato in cucina. Poi sono passata al salato. Mi sono avvolta nella coperta e mi sono raggomitolata sulla piccola poltrona a dondolo di fronte alla televisione.

Ho guardato dei stupidi programmi senza interesse, fino a quando si sono fatte le 18. Mi sentivo una merda, non avevo concluso nulla, quindi sono andata a farmi una doccia e lavarmi i capelli. Avrei dovuto lavarli già da ieri, ma non avevo la forza per farlo. È tutto molto faticoso ora, anche lavarmi i denti la mattina, anche preparare la moka per il caffè, o alzarmi dal letto. Eppure non faccio che dormire, non faccio che bere caffè e nulla sembra aiutare. Mio padre dice che sono troppo pigra, e si incazza con me. Ho tutto ciò di cui una persona necessita. Non anneghiamo nei soldi, ma non abbiamo mai saltato una cena in casa, e non è cosa da poco.

Sono molto grata per i sacrifici di mio padre, non riesco nemmeno a comprendere la forza che lo spinge ogni giorno a svegliarsi alle 5:30 e tornare a casa alle 22 dopo una giornata di lavoro faticosa ed esasperante. Eppure non ho voglia di nulla, penso solo a mangiare e alla mia vita spregevole da ingrata, o a quanto il mondo faccia schifo. Non sono sicura di voler vivere, non sono sicura di voler morire. Non sono più sicura di nulla. Penso ci sia qualcosa di sbagliato in me.

Mi emoziono per delle cazzate assurde, cambio strada e inizio a seguire una persona che ha attirato la mia attenzione, mi ossessiono sui film, sulle canzoni, sule cose materiali e non; ma poi guardo una pubblicità e scoppio a piangere, io che non ho pianto nemmeno quando è morto il mio primo cane, né quando è morto il secondo… E poi provo rabbia verso mio padre, o verso le mie sorelle, mi irritano ogni cosa che fanno e mi viene voglia di uccidere qualcuno. Salgo su in camera e vedo che mia madre ha preso la busta con il regalo di un amico per la mia laurea e l'ha messa a posto, riponendo il contenuto in un cassetto.

E mi incazzo perché tocca le mie cosa senza chiedere, e riprendo la busta con rabbia e riprendo il regalo, e metto tutto come era prima, rimetto il regalo nella busta e nel farlo faccio cadere cose, rompo il contenitore di ceramica dove tengo gli orecchini e allora tutto si sparpaglia per terra e scoppio a piangere. E se penso alla mia sorellina, a quando aveva tre anni e vivevo con lei sotto lo stesso tetto, a quando mi faceva arrabbiare e non esitavo a scagliarmi contro di lei con urla, spintoni, strattonate… Mi sento una persona orribile, nessuno più di lei non meritava di essere trattata in questo modo. Eppure non potevo controllare i miei impulsi, come non riesco a farlo ora. C'è qualcosa di sbagliato in me. Sono sempre triste, sono sempre negativa, sempre ansiosa, sempre paranoica.

Mi sono fissata con l'idea che l'unico modo perché le cose vadano nel giusto modo e pensarle in modo sbagliato. Allora se capita che siano le 23 e mio padre non mi abbia ancora chiamata, che lo chiamo e c'è sempre la segreteria, inizio a pensare che sia successo qualcosa di terribile, che la macchina si sia fermata sull'autostrada buia, che la polizia lo abbia fermato, che si trovi di nuovo all'ospedale. E sto male, mi fa letteralmente male il cuore, inizio a camminare come una matta in giro per casa disperata per ciò che è successo. Poi suonano alla porta e penso che qualcuno sia venuto a dare la cattiva notizia. Invece è mio padre, che mi dice che il telefono si era scaricato e si era dimenticato di dirmi che doveva passare da una persona dopo il lavoro. E io fingo di stare bene, anche se due secondi prima ero quasi morta dentro.

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E quando devo dare un esame penso che andrà nel peggiore dei modi, che mi rideranno in faccia, che non avrò il coraggio di guardare nei occhi nessuno, invece tutto va meglio di quanto meritassi. Mi sono laureata due mesi fa, con 110 e lode. Ho preparato la tesi, una tesi che di solito dura un mese, un mese e mezzo, due mesi, in dipendenza della sulla complessità, in sole due settimane e mezzo : una settimana di lavoro sfrenato ed un'ultima tirata con grande lentezza. Non dormivo la notte, per sette giorni di fila avrò dormito tre notti per 4 ore ciascuna.

Eppure mi sentivo terribilmente carica, piena di energia e piena di idee nuove e creative. La settimana prima alla revisione avevo a malapena due tavole da presentare alla mia relatrice, mal disposte e con banali idee abbozzate. Una settimana dopo mi presento con il progetto di un museo interrato, e quattro tavole complete con una bibliografia di 10 libri trovati non so come nelle biblioteche della facoltà, quando poco prima dubitavo pure dell'esistenza di un solo libro che potesse trattare il tema su cui lavoravo.

E le persone mi dicevano che sono pazza, che sono super brava perché riesco a venir fuori con certe idee in così poco tempo. Ho addirittura imparato ad usare un nuovo programma in due giorni, realizzando una planimetria che la professoressa non smetteva di nominare. Dicono tutti che è il lavoro fatto per me, quello dell'architetto. Dicono che sono brava, che sono creativa. Invece non è sempre così. Se mi dessero un foglio bianco in questo istante non sarei capace di disegnare nemmeno una casa con il tetto a falda, non ricordo nemmeno com'è fatta una casa. Mio padre mi chiede di cosa mi occupo nelle mie giornate, mi chiede se ho iniziato il portfolio, se sono uscita di casa, se mi sono vista con qualcuno. Poi mi chiede perché non lo faccio, perché non mi vedo con i miei amici. E non so come rispondere, mi invento delle stupide scuse e finisce tutto li.

Dico a me stessa che vedermi con le persone è troppo impegnativo, mi mette ansia, devo pensare a cosa dire, come vestirmi, dove andare. Ed è tutto troppo complicato, tutto troppo inutile. Sto bene a letto la mattina, ci resterei per giorni di fila.

So di essere depressa ma non ne comprendo il motivo. Sono brava in quello che faccio, il mio voto di laurea ne è una dimostrazione, giusto? E ho passione per quello che faccio, posso lavorare giorno e notte su qualcosa che mi piace, dedico tutta me stessa per qualcosa che mi appassiona, non mi importa se poi sto male, se non mangio, se quando cammino per strada barcollo per la stanchezza. Come è possibile che una persona così piena di entusiasmo e con tutto questo supporto morale da parte delle persone che mi circondano, sia depressa?


A 22 anni una persona dovrebbe organizzare la sua vita in modo diverso, dovrebbe pensare al futuro, a divertirsi, a trovarsi un fidanzato e leggere e imparate tante cose. Mi lamento sempre con mia sorella maggiore che la mia vita fa schifo e che non faccio nulla di interessante. È solo una scusa, ho mille possibilità di divertirmi ogni singolo giorno, eppure non faccio che dormire, non voglio far altro che dormire. La vita non mi da più soddisfazioni.


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risposta
   

 

Carissima Victoria,

è necessario che tu possa iniziare un percorso di psicoterapia che ti orienti e ti aiuti nel poterti conoscere  realmente come sei. La tua energia risulta essere bloccata e sprecata in pensieri ripetuti ed azioni non commesse. È necessario che tu possa imparare ad essere te stessa ogni giorno senza aver paura di fallire. Potrebbe essere che i giorni in cui non fai niente é perché hai paura di agire, di fare e di creare? La paura può paralizzarti a tal punto da farti arrivare a pensare che sei depressa, o a vivere pienamente la depressione. Impara a conoscerti senza avere paura di niente e vivi la tua vita anche rischiando.

Ci sono tante cose di te che non conosci e neanche immagini, non solo ciò che riguarda la tua professionalità ma proprio la tua personalità, le tue abilità. Ti dovresti anche divertire in fondo hai solo 22 anni. Lasciati andare e cerca di fare esperienza in ogni ambito.

Cordiali saluti

 

Pubblicato in data 13/05/2019

A cura della Dottoressa Iolanda Lo Bue

 


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Tags: depressione consulenza online gratuita

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