Depressione (21136)
Alessia, 26 anni
Gentilissima dottoressa, mi rivolgo a lei perchè non so più dove
sbattere la testa.
Ho 26 anni e da circa un anno e mezzo non mi riconosco più. Sono sempre
stata una ragazza solare, spensierata e super impegnata negli studi nel volontariato
e nella vita "sociale" mentre ora mi sento profondamente infelice
e non riesco più a godere delle tante cose belle che ci sono nella mia
vita.
E' cominciato tutto quando ho deciso di studiare per diventare un magistrato.
Questo percorso si è rivelato molto più duro del previsto, non
solo per l'oggettiva difficoltà degli studi ma anche e sopratutto per
la lunghezza esasperante dei tempi tecnici. A tutt'oggi, a ben 4 anni e mezzo
dalla laurea ho fatto solo uno scritto di cui non conosco ancora i risultati.
Questa situazione di incertezza circa il mio futuro mi sta facendo impazzire.
Negli studi mi sono sempre impegnata moltissimo e sono sempre riuscita bene.
Mai avrei pensato che dopo essermi laureata a pieni voti a soli 22 anni sarei
stata disoccupata per tanto tempo. Questa situazione mi pesa in modo indescrivibile:
solo pensarci mi fa riempire gli occhi di lacrime. Ormai questo pensiero è
diventato un chiodo fisso: scoppio a piangere all'improvviso anche mentre guido
o se sono in mezzo alla gente. Sento un peso insopportatbile sul cuore e una
frustrazione senza fine per il fatto di dover dipendere ancora economicamente
dai miei genitori. Quando vedo mia madre che si ammazza di lavoro mi sento morire
dal senso di colpa... a volte invece quasi la odio: il fatto che si prodiga
così tanto per me e che si sacrifica per permettermi di continuare ad
essere una nullafacente mi fa insieme rabbia e tristezza. Rabbia perchè
mi sento impotente. e tristezza infinita e disperazione perchè non trovo
una via d'uscita...
Sto cominciando addirittura ad "auto-punirmi" privandomi persino delle
cose che potrei permettermi perchè penso di non meritarmi niente. E d'altra
parte, perchè dovrei farmi una passeggiata o andare al mare di lunedì
quando tutti gli altri stanno facendo il loro dovere al lavoro? Mi sento in
colpa anche a dire che sono stanca: perchè mai dovrei esserlo se neanche
lavoro? E ovviamente non ho il diritto di esprimere il mio desiderio di uscire
dalla prigione della mia stanza: se il mio ragazzo è stanco è
ovvio, se io ho voglia di uscire "ho la capa fresca" perchè
non facco niente tutto il giorno. So che nessuno pensa le cose cho ho scritto
ma sono dentro di me e non riesco a smettere di sentirmi così.
MI sento in trappola: mando tonnellate di curriculum ogni giono ma nessuno mi
risponde e lavoro anche in uno studio legale ma non mi danno niente e così
ci rimetto anche le spese dei trasporti. Unica fonte di reddito sono le ripetizioni
ma ci cavo appena un ragno dal buco.
E così continuo a pensare che l'unica reale possibiltà che mi
rimane è quella del concorso, ma il solo pensiero di passare chissà
quanti altri anni sui libri per tentare nuovamente questa lotteria mi fa sentire
male.
Che cosa posso fare per lenire questo dolore? Devo dargli libero sfogo o devo
cercare di non pensarci? Sto imparando a mie spese che nella vita le cose non
vanno sempre come uno se le aspetta ma per me è dura accettare questa
condizione. Però so che devo reagire anche perchè in questa condizione
non riesco a fare nulla e anche alzarsi dal letto diventa un peso insopportabile.
Ho un ragazzo meraviglioso che mi ama e mi sostiene ma non riesco a trovare
un vero conforto neanche in questo pensiero. Forse preferirei trovare lavoro
ed essere una sfigata cronica in amore, perchè in fondo in fondo ho sempre
cercato la mia realizzazione nella vita "professionale". Se il mio
amore mi lasciasse starei male da morire ma alla fine ne verrei fuori. Invece
così non posso più vivere. Non corrispondo più all'immagine
che avevo di me e nonostante gli sforzi non riesco ad adattarmi a questa condizione.
La prego, mi dia un consiglio: non mi dica solo di avere pazienza che tanto
si aggiusterà tutto perchè questo lo so. Il problema è
quello di trovare un modo per "sopravvivere" fino a quel momento.
Vorrei strapparmi dal cuore tutta questa infelicità ma ogni volta che
provo a pensare a qualcosa sbatto contro un muro e.... ricomincio tutto da capo.
La ringrazio moltissimo per le parole ed il tempo che vorrà dedicarmi.
Cara Alessia, la situazione non è certamente molto semplice da gestire.
Chiedi cosa devi fare... ma la risposta non è semplice e non può
dartela nessuno (nemmeno i medici o psicologi), perchè ciò che
è giusto devi "sentirlo" dentro di te. Io penso che non ci
sia la strda giusta o quella sbagliata, e quindi dipende solo da te e da quello
che provi e senti davvero dentro. Non lasciarti condizionare da nessuno, prosegui
con determinazione come hai sempre fatto e non tornare indietro. Tutto ciò
che è successo ormai non puoi cambiarlo, puoi solo cercare di cambiare
adesso.
Adesso tutto ciò che ti capita sembra nero, e non riesci a vedere nessun
altro colore. Vorresti sentirti bene in questo momento ma purtroppo non è
possibile. Penso che ciò che ti sta accadendo sia come una grande nuvola
nera nel cielo, e questa nuvola è tanta carica di pioggia e rende l'ambiente
tutto scuro... e sembra eterna e non volersene andare e nessuno sa perché
sia arrivata... ma presto si dissolverà e così come è venuta
così andrà via... e ritornerà il sereno e la luce brillerà
nel cielo... e allora tutto sarà cambiato e tutto sarà diverso.
Perché, come diceva Pablo Neruda, "Soltanto l'ardente pazienza porterà
al raggiungimento di una splendida felicità".
Anche una buona psicoterapia può aiutarti in questo momento di "cambiamento"
che presto prenderà forma.
Di più non posso dirti... Buona fortuna. Un saluto
( risponde il dott. Gherardelli Fabio )
Pubblicita'
Vuoi conoscere i libri che parlano di
depressione per saperne di più?
Cercali su Psiconline®
Professional Store