depressione (45633)
Luana, 42anni (22.11.2001)
Non
si tratta di me ma di mia figlia. Dire tutto in poche parole è
difficile ma ci provo: ha 18 anni, due anni fa ha avuto la
mononucleosi da allora è cambiata totalmente ha lasciato anche
la scuola per un anno poi recuperato facendone due in uno. Mia figlia
fa sport a livello agonistico e naturalmente da due anni a questa
parte la forma fisica non è brillante ed i risultati non sono
più quelli di prima, ma non è questo il problema dice
lei, ora si sta riprendendo fisicamente però psicologicamente,
secondo me, è distrutta, per ogni piccolo problema cade in
depressione, se ha un lieve malanno fisico come raffreddore o ciclo
mestruale sta a casa 3/4 giorni, quando riesco a farla parlare dice
che sente di non stimarsi più non riconosce più il suo
carattere e non si piace fisicamente. Ho provato ad assecondarla, ad
arrabbiarmi, a far finta di niente, ho cercato di scoprire se
desidera veramente andare avanti nello sport ma dice che quando si
allena è l'unico momento in cui da tutta se stessa e si
risente lei, ho cercato di consigliarle di fare nuove amicizie, ci
prova ma dopo un paio di volte che incontra persone nuove le
abbandona, non si sente a suo agio è la spiegazione, quindi a
livello di coetanei frequenta solo gli amici della piscina.
Devo specificare che dopo qualche mese dalla mononucleosi ha ripreso
a ritmi blandi l'attività agonistica facendo delle gare, per
sua scelta, andate malissimo e ha avuto problemi con il padre che
continuava a dirle che si doveva scuotere perchè il problema
era di testa e non fisico. Secondo me ha risentito parecchio di
questa presa di posizione di mio marito che l'ha sempre seguita nello
sport e in quel momento non ha capito che probabilmente la ragazza
aveva paura di gareggiare, infatti poi, anche allenandosi, non ha
fatto gare per ca. un anno. Per quanto riguarda la vita sentimentale,
come succede sempre, quelli innamorati di lei non le piacciono e si
prende le cotte per quelli sbagliati, risultato è sola. Gli
amici che vede sono quelli della piscina e raramente si incontra con
i compagni di scuola e con quelli "estivi".
Ora io sono convinta che a livello fisico si è ripresa
totalmente ma non riesco a capire cosa è successo nella sua
testa, darei l'anima per rivedere la ragazza che era, testarda e
tenace in tutto ciò che faceva a scuola, nello sport e con gli
amici, ho paura che non riesca da sola a superare questa solitudine
mentale che si è creata. Per questo sto chiedendo consigli per
aiutarla a ritrovarsi, grazie!!!
Cara
Luana,
Comprendiamo benissimo le sue ansie di madre, ci sembra di capire che
i problemi di sua figlia potrebbero essere più di uno, come
insicurezza, mancanza di autostima e forse anche qualche
difficoltà a relazionarsi. Ma queste sono solo ipotesi
naturalmente,in quanto dovrebbe essere lei stessa sua figlia a
prendere coscienza delle sue problematiche e cercare di risolverle
chiedendo aiuto a degli esperti . Quasi certamente non è stato
l'episodio della mononucleosi a determinare questo stato
"depressivo" , bensi può essere accaduto questo:la malattia
l'ha sicuramente costretta per un periodo a lasciare gli allenamenti,
per cui una volta tornata a gareggiare non ha avuto gli stessi
risultati di prima e la ragazza ha reagito alla delusione
autosvalutandosi e dando l'inizio ad un circolo vizioso che si
ricaricava negativamente ad ogni insuccesso.Da parte sua, lei
può solo consigliare a sua figlia di rivolgersi a degli
esperti capaci di aiutarla a risolvere e superare questo difficile
momento. Per questo tipo di problemi è indicata una
psicoterapia analitica o comportamentale da valutare insieme allo
Psicoterapeuta di fiducia.
Cordiali saluti.